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Emanuele Atturo
Riassunto di una folle pausa per le Nazionali
18 ott 2023
18 ott 2023
Pochi giorni in cui ci sembra cambiato tutto.
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Emanuele Atturo
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IMAGO / AFLOSPORT
(foto) IMAGO / AFLOSPORT
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Vi ricordate come stavate prima di questa pausa per le Nazionali, che persone eravate, qual era il vostro rapporto col calcio?

Sono passati una decina di giorni ma il mondo ci appare come un posto completamente diverso. Alcuni dei nostri migliori giovani talenti rischiano squalifiche di anni e Giacomo Bonaventura, anziano sopravvissuto, è il leader tecnico della Nazionale italiana. Fabrizio Corona, fino a una settimana fa confinato a un fenomeno da avanspettacolo del passato, ha trovato il modo per tornare d’attualità. Uno zombie rimandato in scena forse dalla morte di Berlusconi.

Certo, c’è la sensazione che niente in fondo sia cambiato, come nell’arcinoto aforisma del Gattopardo: gli scandali che investono il calcio italiano uno dopo l’altro danno una sensazione di rivoluzione permanente, che aiuta in realtà a mascherare il nostro perenne immobilismo. Così forse si spiega la grande ironia con cui si stanno commentando le potenziali squalifiche di Fagioli, Zaniolo e Tonali. Niente ci sembra una cosa seria: il registro del grottesco si è spinto in un territorio in cui niente è particolarmente credibile. Gli scandali allora ci sembrano invenzioni di sceneggiatori finiti a corto di idee. Li consumiamo come serie Netflix: sembra non possiamo staccarcene, finché non ce ne importa più niente.

Nella noia della pausa per le Nazionali, nel suo vuoto di notizie, arrivano in soccorso queste squalifiche, e tutto il corollario di meme, battutine e veleni che si portano dietro. Un’altra buona occasione per dire che è “tutto marcio”. Nel frattempo la Nazionale italiana, che si gioca parte della propria qualificazione, ne esce spogliata di alcuni dei suoi migliori talenti.

Abbiamo provato a ricostruire in questo articolo tutte le cose che sono successe in questa pausa per le Nazionali, per provare a mettere e ordine e capirci qualcosa.

Mercoledì - Fagioli indagato

A uscire per prima con la notizia è La Stampa: Nicolò Fagioli è indagato dalla procura di Torino per scommesse online su piattaforme illegali. L’inchiesta mira a trovare i nomi degli scommettitori che hanno giocato su bookmaker senza licenza, e tra questi ci sarebbe Fagioli. I calciatori hanno pochi obblighi, ma tra questi c’è il divieto di scommettere sul calcio. Se i fatti fossero confermati Fagioli non rischierebbe troppo sul piano della giustizia ordinaria, ma tanto sul piano di quella sportiva.

Non era ancora chiaro su cosa avesse scommesso Fagioli, ma è strana - fra le altre cose - l’idea che questi giocatori usino piattaforme illegali per scommettere, commettendo quindi una doppia violazione. Fagioli aveva iniziato bene la stagione, senza brillare ma trovando continuità fra i titolari della Juventus. Stiamo parlando di uno dei talenti più luminosi del calcio italiano. Fabrizio Corona ad agosto aveva detto che Fagioli aveva una dipendenza dal gioco: «Nicolò Fagioli è un calciatore italiano, centrocampista della Juventus e futuro talento del calcio italiano, ha soltanto 22 anni ed è già una colonna portante della Juventus e della Nazionale. A questa giovane età e con quella faccia così pulita, da bravo ragazzo, tutto pane e calcio, nasconde una clamorosa dipendenza». Lo aveva scritto sul suo canale Telegram ma era difficile credergli. Corona è una figura ibrida della società italiana, una specie di gangster dell’epoca dei dati e dell’informazione, che ricatta soprattutto attraverso le minacce sulla reputazione - e su questo ha provato a costruirsi una figura alla Robin Hood, se Robin Hood avesse ascoltato troppo rap. Descrive con cinismo epico le proprie imprese: rivelare al pubblico le magagne dei vip, e così dimostrare che è tutto marcio. I ricchi piangono, ma non solo: sono quelli moralmente più corrotti - e lui può dirlo anche perché ci tiene comunque ad apparire come il principe della corruzione, ma almeno non è ipocrita (se uno guarda molto a lungo i programmi di Maria De Filippi scoprirà che non essere falsi e ipocriti è spesso l’ideale morale di quasi tutte le persone: puoi anche essere Heidrich, ma se sei coerente, come si dice, chapeau). Corona ci dice: io sono già all’inferno, e quelli ci stanno con me. È anche un lasciapassare morale: se tutti sono marci, se tutti sbagliano, non facciamoci troppi problemi.

Fagioli ha la faccia pulita da bravo ragazzo, dice Corona; ve lo immaginereste un tipo puro e invece è un mostro. Anche se ovviamente dalle ricostruzioni è difficile farsi l’idea di Fagioli come di un mostro. Semmai come di uno che ha un problema col gioco d’azzardo, come moltissime persone in questo Paese - e non lo dico per normalizzare ma per riconoscere che esiste un problema collettivo.

Siamo a mercoledì e secondo Repubblica, Fagioli avrebbe scommesso anche sul calcio, e sul suo tablet sono stati trovati nomi di altri calciatori. Il giocatore avrebbe già riconosciuto il problema e fatto controllare i propri conti correnti da un tutor. Fagioli sembra sia in contatto con gli inquirenti da mesi ed è da lui quindi che potrebbero partire le indagini più pericolose. Su cosa ci sia sul suo telefono si sta fantasticando (o ricostruendo). Riporta Repubblica che sarebbero per esempio state trovate delle chat con Leonardo Bonucci, che però non presenterebbe prove sul fatto che il difensore scommettesse. Secondo il Messaggero, invece, Fagioli avrebbe detto alla Procura che è stato Tonali a consigliargli l'app illegale per scommettere.

Giovedì - Zaniolo e Tonali indagati

Giovedì nel tardo pomeriggio la FIGC comunica che sono stati recapitati atti di indagine a Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali dalla Procura della Repubblica di Torino. La Federazione comunica quindi che i due calciatori non sono in condizione per giocare con la Nazionale e li rimanda presso i club anche per tutelarli, dice. Le forze dell’ordine arrivano a Coverciano e interrogano Tonali e Zaniolo.

Corona va alla polizia, interrogato come persona informata sui fatti, poi promette ulteriori nomi. Entriamo in una fase in cui abbiamo la percezione che il caso possa allargarsi verso grandezze più o meno infinite. Uno di quei momenti dei gialli di Agatha Christie in cui la casa è stregata e ci si guarda intorno per capire chi sarà il prossimo a essere ucciso. Anche La Repubblica dice che Tonali e Zaniolo non sono gli unici a poter essere coinvolti.

Secondo il quotidiano ci sarebbero una decina di giocatori scommettitori, fra cui un altro della Juventus. Vengono setacciati i telefoni e i tablet sequestrati a Zaniolo, Fagioli e Tonali. Sono state individuate almeno tre piattaforme illegali per scommettere. Fioccano le ricostruzioni emotive sulla vicenda. Tonali sarebbe scoppiato in lacrime dopo aver ammesso il problema, promettendo di iniziare un percorso terapeutico. Zaniolo invece avrebbe detto che non erano scommesse ma «solo blackjack». Le diversità delle due reazioni promette due sviluppi diversi. Tonali sembra quello con la posizione più precaria, se diamo per scontato che Zaniolo non sia così sprovveduto da non auto-denunciarsi una volta beccato. Mai mettere limiti all'ingenuità dei calciatori. Su una cosa Corona ha ragione: pensano di vivere al di sopra di tutto.

Chi fa i meme non riesce a star dietro alle vicende. In uno di questi la faccia di Nicolò Fagioli è sostituita a quella del protagonista di Book of Ra. Una slot machine con ambizioni narrative: è ambientata in Egitto e il suo protagonista, l’esploratore, è alla ricerca di libri di Ra. Giocando devi sperare compaiano quindi questi libri. Man mano che la vicenda va avanti, Fagioli l'esploratore viene affiancato da nuovi amici, la compagnia si allarga. Poi c’è anche una versione pixar di Fagioli scoglionato davanti alla slot machine. È un’immagine che pare andare oltre il meme per dirci qualcosa sulla noia esistenziale che possiamo immaginare aleggiare attorno a questi calciatori.

Esiste una pagina di meme chiamata “slotposting” che cavalca tutta la lore. Pur essendo fan di questi linguaggi, anche per i loro lati più estremi, è difficile non vedere un tentativo di normalizzare pratiche patologiche. L’ironia sta proprio in quello, è chiaro, ed è per questo però che risulta particolarmente problematica. Il linguaggio ironico stabilisce una complicità che ha effetti di persuasione inconsapevoli, e per questo è così utilizzato nella pubblicità.

Venerdì - Zalewski, le parole di Spalletti e il caso Nasti

Luciano Spalletti parla in conferenza: «Era giusto permettere a Zaniolo e Tonali di lasciare il ritiro, spero sappiano chiarire tutto il prima possibile. Ci sono molti giovani che vorrebbero essere qui e non possono, noi dobbiamo riconoscere che questo è un dono. Vogliamo essere una squadra seria che dia un'immagine corretta della bellezza di questa maglia».

Spalletti aveva già parlato, in una delle sue prime interviste, del senso di responsabilità che devono avere i calciatori della Nazionale; se quella volta però si riferiva agli ambigui fischi a Donnarumma, stavolta parla delle mancanze dei calciatori che avrebbero violato una delle poche regole che devono rispettare: non scommettere.

Parla anche il presidente della Federcalcio, Gravina, e sostiene alla leggera la tesi della “ludopatia”. Giorni dopo anche il CT dell’Under 21 Nunziata definirà quella del gioco «una grave malattia che va curata».

John Dillinger è stato un rapinatore nella Grande Depressione ed è come Corona vede se stesso: un criminale dallo stile impeccabile, capace di stare fra più mondi e di mescolare l’impurità morale delle rapine con l’eleganza sartoriale dei suoi abiti. Dillinger è il nome del suo nuovo sito, una specie di versione deviata di Dagospia, da dove Corona spara il suo quarto nome, quello di Nicola Zalewski. Soprattutto su Twitter, l’informazione deraglia. Spunta la teoria che Zalewski avrebbe scommesso sul proprio cartellino giallo in Roma-Salernitana della scorsa stagione. Gli utenti pubblicano il video dell’ammonizione: al 94’, col risultato sul 2-2 e la Roma riversata in avanti, Zalewski trascina Boulaye Dia a terra dopo che quello l’ha saltato, minacciando una ripartenza pericolosa. Gli utenti commentano con didascalie tutte sul tono di chi, a posteriori, si rende conto di una malefatta chiara. La realtà è che, indipendentemente da come andrà a finire con Zalewski, ci vuole grande fantasia per vedere malizia in quel cartellino giallo.

Tra venerdì e sabato l’informazione si fa soprattutto su Telegram e su Whatsapp, dove cominciano a circolare i vocali inventati, uno dei grandi manufatti artistici della nostra epoca. A differenza di altri filoni recenti, spesso surreali, quest’ultimo scandalo fa circolare vocali fiacchi. Come gli ultimi libri di De Lillo, sembra una forma d’arte a fine vita, poco ispirata. Forse la vicenda è davvero troppo triste per ispirare dei vocali divertiti e divertenti. Forse in questo caso quel sottobosco segreto che i vocali dovrebbero portare a galla è già in superficie: Corona è un testimone di quel mondo criminale, non un giornalista. Le sue interviste e le sue dichiarazioni sono una forma professionalizzata di vocali.

Viene fuori una lista sterminata di nomi; praticamente ogni squadra potrebbe vantare tre o quattro giocatori coinvolti. Corona dice che si tratta del 30 o del 40% dei calciatori di Serie A. È il momento in cui lo scandalo sembra poter invadere tutto e tutti, fino al punto in cui ogni cosa perde importanza e significato. Una balena così grande da poter svuotare il mare in cui è stata gettata.

Mentre scrivo il coinvolgimento di Zalewski non ha ricevuto ancora alcuna conferma. Boniek ha detto di aver parlato con l'agente del giocatore, e gli ha assicurato che è pulito.

Chi forniva le informazioni a Fabrizio Corona, chi è la sua fonte? Non si hanno notizie finché una persona non interviene a Cerbero Podcast, su Twitch, vantando di esserlo. Fra le altre cose, dice che su Zalewski si è inventato tutto. Avrebbe mentito per avere una ricompensa da Corona di ventimila euro. Poi lo ha chiamato per confessargli che si era inventato tutto. Se tutto questo fosse vero, Corona rischierebbe grosso; anche se probabilmente teme, più di una denuncia, un calo della sua credibilità, e quindi del suo potere. Ci ha messo così tanto a riconquistarselo. Corona dirà che non è quella la sua fonte: sarebbe solo un ciarlatano.

In questa vicenda nessuno parla all'informazione istituzionale, le notizie corrono su binari paralleli e i giornali sono sempre in ritardo, costretti a rovistare su siti di pettegolezzi, dirette podcast e su Tik Tok. Se ce lo stavamo chiedendo, abbiamo avuto la conferma che no: non è un mondo migliore. Siamo all'ultimo stadio del processo di disintermediazione tra pubblico e notizie: a parlarci di calcio sono ex giocatori sui propri canali Twitch, a parlarci di criminalità sulle scommesse sono direttamente i pregiudicati che danno le quote su Telegram. Corona sostiene di avere una lista di 50 nomi e che se Cairo vuole dei nomi deve fargli un bonifico da 300 mila euro; per andare alla trasmissione di Nunzia De Girolamo "Avanti Popolo" ne prende 34 mila.

Dal ritiro dell’Italia Under 21, nel frattempo, Marco Nasti tira un pugno in faccia a Matteo Ruggeri rompendogli il naso. C’è stata una specie di energia maligna in questa pausa per le Nazionali che ha trascinato i nostri giovani giocatori verso la micro criminalità? Nasti pubblica un post su Instagram in cui dice: «Mi sono già scusato privatamente ma ci tengo a farlo anche qui. Ho grande rispetto per i valori dello sport e della maglia azzurra. Mi dispiace molto per quanto accaduto nel ritiro della Nazionale, questa deve essere e sarà per me un’occasione di crescita». Nunziata lo ha definito “un gesto folle” e ha aggiunto: «Spero che si renda conto della gravità del fatto, anche perché non è quel tipo di ragazzo e non so cosa gli sia preso. Ci ho parlato subito dopo: era dispiaciuto. Poi mi ha anche telefonato: vedremo se in futuro rientrerà».

Tra venerdì e sabato - Il caso Osimhen

Venerdì Victor Osimhen ha giocato in amichevole contro l’Arabia Saudita ed è uscito al 59’ per infortunio. Inizialmente si parla di un semplice affaticamento muscolare, ma viene fuori che è più di così: una lesione al bicipite femorale della coscia che lo terrà fuori almeno un mese. Brutte notizie per Rudi Garcia, la classica tegola al Fantacalcio, certo, ma non finisce qui.

Il cognato Osita Okolo lo accusa di aver fatto arrestare sua moglie, ovvero la sorella del calciatore, e i suoi figli. Pubblica un video in cui una donna viene portata via dalla polizia. Non si capisce nulla, ma la vicenda ruoterebbe attorno a una commissione di mezzo milione che il calciatore non avrebbe versato al cognato dopo il suo trasferimento al Napoli. Cognato che faceva parte del suo entourage. Anzi, Osimhen l’avrebbe versata per poi richiederla in prestito. «Osimhen mi ha richiesto in prestito quei soldi poco dopo. Siamo una famiglia, mia moglie è sua sorella, e non vedevo perché non darglieli. Peccato però che non me l’abbia mai più resi… Per questo l’ho denunciato: io rivoglio solo i miei soldi, la commissione che mi fu pagata da D’Avila prima che Osimhen cambiasse agente». Okolo ha aggiunto che Osimhen avrebbe influenza sulla polizia locale e che teme per la vita di sua moglie.

Sabato - il gol di “Jack” Bonaventura

Sabato sera l’Italia nel frattempo gioca contro Malta schierando una formazione di reduci. Dopo poco più di venti minuti Giacomo Bonaventura detto “Jack” segna con un tiro a giro che passa sopra le mani del portiere avversario, rendendo quasi credibile la definizione di “nuovo Bellingham” data da Spalletti. «Sa stare trequartista e sa buttarsi esterno, ha una gestione della palla totale. Ha tiro da fuori area, gol e inserimento. L'unica cosa su cui ero titubante era l'età, ma se quelli di questa età fanno vedere queste cose bisogna portare anche lui. Se è il nostro Bellingham? Sì». Il gol di Bonaventura è una grande storia di riscatto. Anzi, questo è quello che verrebbe da pensare più in automatico, ma non è così. Quello di Bonaventura sembra più un compimento, graduale, lentissimo, verso un’idea di se stesso. Quando si era messo in mostra a un Mondiale Under 20 e il suo allenatore lo aveva definito “un ragazzo dalle enormi potenzialità”. Un percorso durato quindici anni, e che premia la pazienza e la resistenza alle difficoltà e agli infortuni. L’ultimo grave cinque anni fa, quando si è rotto il ginocchio.

Come Saponara, Bonaventura sembra aver realizzato il proprio potenziale in ritardo, sempre nella Fiorentina di Italiano, che pare essersi specializzato nel recuperare l’ultimo bagliore di talenti che parevano perduti. È diventato il giocatore più anziano a segnare il suo primo gol in Nazionale, dieci anni dopo il suo esordio. Ha dedicato la sua convocazione al padre Gianfranco che «ci ha lasciato un anno fa ed era molto orgoglioso quando mi vedeva giocare con l’Italia». Gli chiedono un segreto per la sua longevità e lui risponde: «Segreti non ne ho: mi alleno, mangio bene, vado a letto presto».

Lunedì sera - l'attentato di Bruxelles Un uomo spara per le strade di Bruxelles con un kalashnikov e uccide due cittadini svedesi. Dice di averlo fatto per vendicare le morti dei suoi fratelli musulmani. La partita di qualificazione agli Europei tra Svezia e Belgio viene interrotta alla fine del primo tempo col risultato sull'1-1. Si teme per un momento che l'attentatore, in motorino, possa raggiungere lo stadio. Verrà ucciso dalla polizia. Martedì - L'Italia perde con l'Inghilterra e Corona parla alla Rai Il martedì sera somiglia al giorno del giudizio, il momento in cui la narrazione crime divora quella calcistica. E così la sfida tra Italia e Inghilterra sembra solamente l'antipasto, mentre il piatto principale è l'ospitata di Fabrizio Corona alla trasmissione di Raitre "Avanti Popolo". Il gol di Scamacca è magnifico: parte da un coraggioso dribbling di Donnarumma, da una costruzione della catena di sinistra con El Shaarawy e Udogie, un cambio di versante da sinistra a destra che porta Scamacca a concludere nell'area piccola. L'Inghilterra approfitta di tre disattenzioni e segna tre gol. Mentre il nostro calcio sembra aver bisogno di architetture barocche per essere efficace, i giocatori inglesi sembrano poter limitarsi ad andare dritti, più veloci e tecnici di tutti. Perdiamo ma non è lì che ci giochiamo la qualificazione, possiamo tornare a distrarci. Alle 23 Fabrizio Corona comincia a parlare: promette nuovi nomi, prove, testimonianze. L'intervento, però, si sgonfia come un palloncino che fa un rumore imbarazzante. Vediamo un paio di persone incappucciate parlare, e una di queste sarebbe lo zio di Antonio Esposito, ex calciatore dell'Inter che secondo La Verità teneva il banco delle scommesse a Roma. Questo presunto testimone parla soprattutto del coinvolgimento di Zaniolo, che avrebbe scommesso anche sul calcio e non solo sul blackjack. Sarebbe stato picchiato per i debiti di Zaniolo. Forse siamo già stanchi, ma le prove non sembrano avere la consistenza promessa. Corona ammette esplicitamente di aver rastrellato queste prove fra i suoi direct su Instagram. Parla del dettaglio hitchcockiano di una chiavetta USB che inchioderebbe Zalewski, Zaniolo e chissà chi altri. Ci tiene a specificare, però, che non sa se la procura riuscirà a entrare in possesso di questa chiavetta usb. Altre belle novità dalla Francia: il ministro dell'interno francese accusa Karim Benzema di avere legami con i Fratelli Musulmani. Mercoledì - Il patteggiamento di Fagioli e Tonali sembra messo male La sera Valerio Staffelli consegna un Tapiro d'oro a Corona. Con la morte di Silvio Berlusconi sembrava essere svanito l'impero Mediaset da lui costruito, un mondo culturale e di linguaggi. Eppure in questi giorni la realtà si è trasformata in una gigantesca puntata di "Lucignolo". Corona è orgoglioso e piuttosto che fare una figuraccia spara altri tre nomi: El Shaarawy, Casale e Gatti. Poi mostra un filmato in cui i tre parlerebbero di scommesse mentre palleggiano. Non abbiamo ancora visto niente: il servizio completo andrà in onda mercoledì alle 20.30. Un altro giorno in attesa di rivelazioni. Secondo la ricostruzione di Repubblica Sandro Tonali, interrogato dalla procura di Torino, avrebbe ammesso di aver scommesso sul Milan; anche se solo su partite in cui lui non è sceso in campo. Le cose per lui cominciano a mettersi davvero male. Per Fagioli invece si va verso una squalifica di 7 mesi, ridotta dal suo patteggiamento quindi, e dalla collaborazione con la procura. Alcune frasi che avrebbe detto al procuratore Chiné mettono i brividi. Fagioli avrebbe iniziato a scommettere nel ritiro dell'Under-21 a Tirrenia, due anni fa. Col tempo però si è ritrovato pieno di debiti. Durante Sassuolo-Juventus, lo scorso marzo, Fagioli commette un errore tecnico e viene sostituito; in panchina piange e sembra francamente eccessivo, ma non sta pensando al campo ma ai debiti. Racconta di essere andato al sert su consiglio della madre, e poi di aver ricominciato a giocare. Tonali lo avrebbe consigliato di iscriversi al portale IceBet, ma ha negato di aver scommesso sulle proprie squadre. La madre gli aveva bloccato i conti e per ripagare i debiti ha chiesto soldi in prestito a Gatti, o a Dragusin. Con quei soldi ci compra orologi che consegna ai suoi creditori. Ma la frase più sconvolgente è questa: «Avendo molto tempo libero, scommettere diventa un modo per sconfiggere la noia».Dieci piccoli indiani Nella serata di martedì, durante "Avanti Popolo", Fabrizio Corona annuncia il dono più prezioso per la trasmissione: un vocale in cui si sentirebbe la voce di Zaniolo e di altre persone appartenenti a brutti giri. Il vocale non parte. Corona e Nunzia De Girolamo, che hanno flirtato per tutto il tempo, rimangono muti e fermi. C'è un momento di silenzio e imbarazzo che sembra non poter finire, e noi appesi, nell'attesa di qualche nuova stregoneria di Fabrizio Corona.

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