Serie vinta col tiro decisivo dell’allora sophomore Lillard.
Già in quella serie coi Clippers si può notare un difetto del gioco di Lillard che in seguito non è stato corretto da Stotts: la difficoltà nel leggere rapidamente i raddoppi, generando palle perse su palle perse. Infatti, una costante nelle ultime tre serie di playoff di Lillard è il basso rapporto tra assist e turnover, soprattutto nelle ultime due stagioni.
“Nessuno pensa che questo roster sia un prodotto finito”. Una frase abbastanza chiara.
9/12 al ferro, 3/21 fuori dal cilindro di cui 1/14 (!) dalla media distanza: sfumature di blu scurissimo della serie di Turner contro i Pelicans (mappa di tiro fornita da Chart Side)
28 punti, 20 rimbalzi, 8 assist e 6 stoppate: il miglior Jusuf in carriera, in una prova che per Jahlil Okafor forse non dista troppo lontano dalla trama di White (Bosnian?) Bear.
Il quale, peraltro, ha già fatto vedere segnali promettenti.
“Oltre a quello, avevano soltanto giocatori di complemento, capaci di fare un po’ di tutto: un lavoro di squadra. Penso che la nostra squadra sia in grado di fare qualcosa del genere”.