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Marco D'Ottavi
Quando il Genoa ha rischiato di non pareggiare
17 mar 2022
17 mar 2022
Come Blessin ha cambiato il Genoa ottenendo in cambio 7 pareggi consecutivi.
(di)
Marco D'Ottavi
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Foto Paola Garbuio/LaPresse
(foto) Foto Paola Garbuio/LaPresse
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«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma», una frase che hanno sentito anche i muri. Ma i pareggi del Genoa di Blessin si trasformeranno? Diventeranno vittorie o sconfitte, torneranno a far parte della realtà che conosciamo, una realtà in cui nessuna squadra pareggia per sette volte consecutive, anche semplicemente per buongusto. Cosa staranno pensando i tifosi del Genoa in questo momento? In stagione in cui, fin qui, è arrivata una sola vittoria in campionato viene da pensare che, magari, sia meglio di niente: muove la classifica, ti tiene aggrappato alla lotta salvezza. E però, diceva quello, pareggiare è come baciare la propria sorella. Forse i tifosi del Genoa preferirebbero vivere il resto della stagione come una giostra, una domenica struggersi per una sconfitta, un sabato galvanizzarsi per una vittoria. I pareggi di certo non gli eviteranno la retrocessione ormai. Forse se avesse iniziato dalla prima giornata: 38x1=38, una quota salvezza onesta. Con questa classifica però è inutile baciare sorelle per un bene superiore. Il Genoa sembra diretto verso la B con naturalezza e la scelta di mettere Alexander Blessin in panchina, dopo i fallimenti di Ballardini e Shevchenko, era stata indubbiamente coraggiosa. Invece di convertirsi al tipico Iachinismo italico per provare a conservare l’inconservabile, la nuova proprietà ha puntato su un allenatore della galassia Red Bull, il primo laptop trainer del nostro campionato. Cosa potevamo aspettarci a quel punto? Un Genoa più aggressivo, certo, qualche giovane buttato nella mischia, un tentativo di ricambio per capire su chi puntare in futuro, probabile. Sette pareggi con due gol fatti e due subiti: assolutamente no. E invece è quello che è successo, un filotto di partite che sembra uscito dalla fantasia di un giornalista sportivo anni ‘70, con la pipa in bocca e la macchina da scrivere, di quel mondo antico in cui la vittoria valeva solo 2 punti e i portieri potevano raccogliere i retropassaggi con le mani. La Serie A oggi è un campionato sempre più votato al gol (2.94 di media a partita, un pelo sotto solo alla Bundes) e quello del Genoa sembra più un incantesimo che non un conservatorismo 2.0. Anche scomponendo le partite in due, il Genoa ha finito in pareggio tutti i 14 tempi giocati con Blessin. Non ha mai subito o segnato gol nel secondo tempo. Poteva andare diversamente? Molto. Ho indagato questi sette pareggi per cercare di capire il motivo e quando le cose potevano cambiare ma non sono cambiate.

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