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Emanuele Atturo
Il bello e il brutto di Davide Frattesi
25 ott 2023
25 ott 2023
Tutto nella vittoria di ieri contro il RB Salisburgo.
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Emanuele Atturo
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Mairo Cinquetti / Imago
(foto) Mairo Cinquetti / Imago
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È un tema dall’inizio della stagione. Un tema pigro, trovato col lumicino nei meandri di una squadra in cui sembra funzionare tutto. Perché non gioca Davide Frattesi? Perché uno dei più onerosi acquisti estivi continua a starsene in panchina, usato a partita in corso per far rifiatare gli altri, inessenziale alle logiche e ai destini dell’Inter? Il tema era diventato particolarmente feroce dopo che Frattesi aveva segnato una doppietta all’Ucraina con la maglia della Nazionale, confermando l’istinto offensivo che lo rende una mezzala diversa dalle altre. Poi l’inter aveva vinto il derby 5-1 e continuare a parlare di Frattesi, insomma, sarebbe stato assurdo. Peraltro lui si era permesso di fare quel gesto delle quattro dita a Leao: doveva ancora imparare l’eleganza meneghina; farsi un’educazione morale prima che calcistica.

Ieri Frattesi è partito titolare a San Siro in una complicata partita di Champions League contro il RB Salisburgo. Certo, l’Inter giocava in casa e in fondo era prima nella classifica del girone, a pari punti con la Real Sociedad, e per molti versi era il momento ideale per far ruotare dei giocatori. Simone Inzaghi lo ha inserito mezzala destra con Mkhitaryan dall’altra parte. Ha fatto riposare anche Acerbi, Dimarco e Thuram, inserendo De Vrij, Carlos Augusto e Sanchez. Era un test importante per tutti loro: dovevano dimostrare che l’Inter è effettivamente riuscita ad allungare la rosa rispetto allo scorso anno, non perdendo troppo fra un cambio e l’altro. È un test riuscito, si può dire.

Il lato oscuro di Frattesi

Frattesi ha iniziato malino la partita. Dopo due minuti si è lasciato scappare Kjaergaard alle spalle, e il Salisburgo ha costruito un tiro in area di rigore con Gloukh. La squadra di Struber è in una versione forse minore rispetto agli ultimi anni. Riesce a raggiungere un’intensità non eccezionale senza palla, e forse manca di talento offensivo rispetto alle versioni precedenti - dal Salisburgo sono passati Mané, Haaland, Daka, Sesko, Okafor; Roko Simic sembra interessante, ma ancora acerbo rispetto ai nomi citati (e Konaté è entrato dalla panchina). Nei primi minuti però ha approcciato la partita meglio, scoprendo le fragilità di un'Inter sonnolenta. Frattesi a volte si distrae quando la sua squadra ha il pallone e la sua mezzala di riferimento, Kjaergaard, è molto bravo a muoversi alle sue spalle.

Due minuti dopo Frattesi prova un colpo di tacco di prima che viene mangiato dal Salisburgo che costruisce una transizione improvvisa. La gestione della palla è chiaramente uno dei suoi problemi più grandi, lo abbiamo visto anche nella partita dell’Italia contro l’Inghilterra. C’è un problema tecnico col primo controllo, e delle letture spesso troppo istintive, come questo tentativo di colpo di tacco. Contro il RB Salisburgo, l’Inter aveva bisogno di calma nella gestione del pallone, per trovare lo spazio che fatalmente si sarebbe aperto dietro l’aggressività avversaria. Inzaghi chiedeva soprattutto ai suoi difensori di palleggiare. Frattesi in questa fase ha facilitato il contesto del RB Salisburgo.

Al 12’ Frattesi sbaglia un passaggio clamorosamente. Sbaglia la scelta e sbaglia l’esecuzione. Invece di continuare a portare palla, cerca un appoggio in verticale di diversi metri verso Dumfries, e per qualche ragione lo cerca col sinistro. Il Salisburgo ringrazia, recupera e riparte. C’è da dire che questo stile di gioco di Frattesi pare abbinarsi male con un altro giocatore confusionario come Dumfries da quel lato. Come con Berardi a Sassuolo, Frattesi si associa con giocatori tecnici in grado di armare le sue corse senza palla. Uno di questi, dal suo lato del campo, può essere Benjamin Pavard. Lo abbiamo visto anche ieri.

Il lato luminoso di Frattesi

Al quarto d’ora l’Inter comincia ad alzare il baricentro, e lo fa a cominciare da questa verticalizzazione di Pavard per Frattesi che va a scoprire il campo dietro l’ultima linea del RB Salisburgo. Questo dinamismo in verticale, questa forza nel prendersi gli spazi in avanti, sono chiaramente la migliore caratteristica di Frattesi. Anche Barella sa farlo, ma lui lo fa ancora meglio senza palla.

L’Inter inizia a giocare nella metà campo del Salisburgo e Frattesi è più a proprio agio. Sull’azione del gol di Sanchez il suo contributo è decisivo. I suoi istinti da attaccante lo trascinano addirittura nel ruolo di prima punta. Sanchez si è aperto a sinistra mentre Lautaro è venuto sulla trequarti. Mkhitaryan si è spostato momentaneamente a destra e serve al centro Frattesi, che manca il controllo, facendo un velo volontario per una conclusione facile di Sanchez che arriva da dietro. Un gol che mette in mostra ancora quanto riescono a essere coordinati i movimenti dei giocatori di Inzaghi in questi attacchi. Gli spazi si aprono e si chiudono, e le transizioni appaiono dove non sembrano possibili.

A quel punto, più sciolto mentalmente, con la squadra più in controllo del contesto, Frattesi migliora anche nel gioco di appoggi. Con in campo Calhanoglu, Mkhitaryan, Sanchez e Lautaro, però, Frattesi non deve toccare troppi palloni. Ne ha toccati meno di tutti, ieri, fra i centrocampisti. Meno di Mkhitaryan, che ha giocato un tempo in meno; meno di Barella, che ha giocato un tempo in meno e ha toccato 10 palloni in più. Con tutti questi portatori di palla, però, Frattesi diventava ancora più utile con i suoi inserimenti. Sono state tante le situazioni in cui si è ritrovato nel ruolo più avanzato di prima punta.

La heat map di Frattesi lo segnala spesso in area avversaria (Fonte: Sofa Score).

Quando la palla è a sinistra Frattesi sa che può buttarsi oltre la linea avversaria. E ieri la linea del RB Salisburgo era, ovviamente, molto alta. A sinistra l’Inter ha Bastoni - che è il giocatore della Serie A che ha creato più occasioni (!) - ma anche due mezzali forti col pallone come Barella e Mkhitaryan, e ovviamente Dimarco. L’inserimento di Frattesi sul lato debole può diventare un fattore in quest’annata dell’Inter. Qui ci sono tre situazioni con la palla a sinistra e Frattesi che si inserisce da riferimento offensivo. Nella terza stoppa in area su cross di Bastoni e guadagna il rigore del 2-1, poco dopo il pareggio di Gloukh.

Quando è entrato Thuram, l’attaccante ha creato ancora più densità centrale, aprendo ulteriori spazi per Frattesi. Da quel lato Ulmer è andato in difficoltà. Nella seconda immagine vediamo Frattesi inserirsi da terzo uomo sull’appoggio di Thuram. In quell’occasione servirà a Lautaro la palla del 3-1, prima che l’arbitro non si accorgesse del suo leggero fuorigioco.

Frattesi non si fa troppi problemi a correre in avanti perché col suo dinamismo e la sua velocità sa che può sempre recuperare all’indietro. A volte però l’Inter rischia di soffrire le transizioni dal suo lato. In questa occasione, per esempio, lui resta molto alto e se Solet avesse servito Gloukh il Salisburgo avrebbe approfittato meglio della spaccatura. Nell’occasione del gol dell’1-1, Simic ripulisce un pallone e scarica all’indietro per l’arrivo di Kjaergaard, non assorbito da Frattesi. Il danese poi serve Gloukh che segna con un bel tiro a giro di prima.

Nonostante si sia fatta raggiungere sull’1-1, dando qualche segnale incerto sulla gestione dei risultati, l’Inter ha vinto la partita con un’autorevolezza notevole per il contesto di una partita di Champions League, in cui affrontava un avversario fragile per certi versi, ma che pone problemi poco convenzionali per le squadre italiane. In una partita del genere abbiamo visto i motivi per cui Frattesi ancora non gioca, ma anche i motivi per cui sarà utile e giocherà nel futuro. Per un allenatore ossessionato dal controllo dei ritmi e delle spaziature come Inzaghi, la tendenza istintiva di Frattesi a correre davanti a sé, i suoi limiti tecnici, sono qualcosa da educare. D’altra parte le sue capacità da incursore sono un’arma preziosa: sia Mkhitaryan che Barella (ma anche Klaassen) sono giocatori bravi ad andare oltre la linea, ma nessuno lo fa col tempismo e l’efficacia di Frattesi.

Il suo utilizzo resta un tema della stagione dell’Inter, ma un tema senz’altro positivo.

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