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Daniele V. Morrone
Innamorati di Luciano Vietto
23 giu 2015
23 giu 2015
Abbiamo aggiunto ai nostri giocatori Preferiti il neoacquisto dell'Atlético di Simeone.
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Daniele V. Morrone
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Conoscevo Luciano Vietto per la fama di attaccante promettente da almeno due anni, ma lo non avevo mai visto giocare, dato che non seguo il calcio argentino. Per questo il suo arrivo al Villarreal la scorsa estate, per circa 5 milioni, non aveva colpito più di tanto la mia attenzione. Poi il 21 settembre guardo la mia prima partita della stagione del Villarreal (contro il Rayo Vallecano) e dopo un’ora di gioco, con il risultato di 2-2, entra in campo l’argentino, in attacco vicino al nigeriano Uche nel 4-4-2 della squadra di Marcelino. Pochi minuti ed è colpo di fulmine: il centrale del Rayo, pressato, appoggia il pallone al centrocampista Baena, che lo controlla ma di spalle non sente arrivare l’avversario che gli tocca il pallone portandolo via dai suoi piedi e rendendolo giocabile per Vietto che era lì in agguato e lo appoggia di prima per il compagno, fiondandosi subito a coprire il vuoto lasciato dal centrale ripiegato dopo l’errore. Un volta in area raccoglie di prima, di sinistro, il cross rasoterra (

). A cinque minuti dalla fine ha segnato un altro gol, sempre leggendo lo spazio, ma stavolta andando via in velocità al marcatore e concludendo di destro, portando il risultato finale sul 4-2.

 

Circa un mese dopo, guardo la seconda partita del Villarreal, questa volta contro il Siviglia di Emery che punta ai primi posti della Liga. Vietto entra ancora a partita in corso, nel ruolo che in Spagna chiamano “revulsivo”: quel giocatore che produce un cambio importante della partita al suo ingresso (cercando la traduzione in italiano revulsivo viene usato come termine medico per indicare un farmaco che strappa i tessuti, dal latino “revellere”). Vietto interpreta il ruolo di

alla perfezione, entra e strappa a metà la partita controllando un pallone e appoggiandolo al compagno per poi girarsi e tagliare dritto in area, dove raccoglie l’assist e infila di sinistro in porta. Il Villarreal perderà la partita 2-1 (

), ma che un giocatore di vent’anni conosca tanto bene i movimenti da fare in campo e riesca a concludere con entrambi i piedi una volta davanti alla porta, non mi è sembrato normale.

 

In effetti, Luciano Vietto non è un giocatore normale.

 


Tutti i gol di Vietto in Argentina, che io ho visto solo su YouTube da un anno.


 

Oltre alla pagina di Wikipedia c’è poco su internet per imparare qualcosa su Vietto, sembra un ragazzo timido, concede poche interviste e non va oltre il minimo indispensabile, il suo account di Twitter è tutto dedicato al calcio e alle attività di beneficenza. Si sa con certezza che il suo idolo è Leo Messi, proprio dal suo account Twitter e dalle interviste. Si sa anche che il suo maestro è Diego Simeone, che l’ha fatto debuttare a 17 anni quando al Racing Club nel 2011. Con Simeone il rapporto è tanto speciale che alla partita tra Villarreal ed Atletico Madrid i due si fermano prima

. E a fine partita davanti ai microfoni dopo la classica domanda generale si arriva subito a chiedere del rapporto tra i due. Vietto era davanti ai microfoni a fine partita perché è stato lui ha segnare il gol vittoria del Villarreal, che ha interrotto 29 giornate senza sconfitta in casa per Simeone.

 

Il gol neanche a dirlo non è normale: ricevendo la palla rasoterra e con Godín che lo tiene ad un metro di distanza, Luciano prima controlla con l’interno del destro, per poi portarsi la palla con l’esterno facendo andare fuori equilibrio il marcatore e fiondandosi in area dove scaricare il destro dal limite (

).

 


Usa Twitter soprattutto per rimarcare i successi personali, qui l’incontro in Europa con il suo mentore.    

 

La partita contro l’Atletico è dello scorso 14 dicembre e Vietto veniva da 6 gol segnati e 4 assist in tutte le competizioni. Nelle due partite successive contro Deportivo ed Eibar segnerà altri 3 gol. A quel punto non è più un revulsivo, è l’attaccante titolare del Villarreal che viaggia nella parte alta della classifica della Liga. Siamo in piena Vietto-Mania in Spagna, con la notizia di una clausola di rescissione di 20 milioni fa venire l’acquolina in bocca alle big d’Europa, con Barça, Madrid, Liverpool e Arsenal che vengono messe accanto al suo nome negli articoli sul mercato. Arrivano anche le interviste (come questa di Olé) in cui tentano di farlo aprire un po’, e lui parla del suo idolo Leo Messi: “Ho avuto la possibilità di scontrarmi con lui e anche di conoscerlo fuori dal campo. È una grande persone e ha fatto un gran gesto regalandomi la sua maglietta. Un ricordo che rimarrà per sempre con me” (da notare come ci siano 5 anni di differenza tra i due e delle storie di Messi come poco amato dagli argentini non sembrano interessare minimamente a Luciano).

   





 

Con Messi adesso sono amici, tanto da essere stato invitato in Italia per conoscere il dietologo personale del numero 10,

. La dieta secondo Luciano va accompagnata da un allenamento serio, una combo che probabilmente è un insegnamento che risale ai tempi del Racing, ispirato dal suo mentore Simeone, un allenatore ossessionato dalla forma fisica perfetta dei suoi giocatori. E della dieta parla sempre Vietto quando descrive i suoi obbiettivi: “Diventare campione del Mondo con la Nazionale sarebbe il mio sogno. Poi avere la possibilità che un grande club d’Europa si accorga di me è un’altra grande meta. Però so bene che allenarmi sempre al massimo e stare attento all’alimentazione”.

 

In campo celebra ogni gol con i pugni chiusi e grida entusiaste come se fosse sempre il primo in carriera e questo suo modo ingenuo e al contempo naturale di esultare fa pensare che realmente non si sia montato la testa adesso che ha avuto successo in Europa.

 


 

A fine anno saranno 20 i gol totali, e 6 gli assist, con la sola macchia di un finale di stagione in calando per via dei ritmi serrati di tre competizioni, che hanno portato a continui infortuni da metà marzo i poi per un giocatore come Vietto al primo anno in Europa. Una volta terminata la stagione sono tornate le voci di mercato, perché quei 20 milioni devono essere sembrati tremendamente pochi alle big. A spuntarla è stato proprio l’Atletico di Simeone che ha trovato un accordo sia con il Villarreal che con il ragazzo e che ufficializzerà la cosa il primo luglio.

 


Tutti i gol di questa stagione. Il mio preferito è quello contro la sua futura squadra, ma ce ne sono per tutti i gusti: di rapina, di tecnica, di potenza. Sempre muovendosi in modo perfetto in campo.


 

Il mentore ha

di Vietto una volta che l’accordo è stato raggiunto, arrecandosi il diritto legittimo di trovarne una comparazione per il gioco del suo pupillo per descrivere il suo gioco: «Tatticamente molto intelligente, fa gol senza essere un goleador… lo vedo molto simile al primo David Villa, anche se non con tanti gol, piuttosto per la capacità di lavorare per la squadra, di giocare tra le linee, di combinare con i centrocampisti e con gli attaccanti».

 

Effettivamente il lavoro senza palla di Luciano Vietto non toglie la capacità di giocare con i compagni, sfruttando le triangolazioni con gli esterni o coinvolgendo i centrocampisti alla manovra. Nonostante l’altezza (173 cm) Luciano è un giocatore che ha bisogno di stare al centro. Deve poter leggere tutto il fronte della difesa avversaria e deve potersi muovere sia Nord-Sud che Est-Ovest sul campo. Per questo tanto bene si è trovato subito nel 4-4-2 veloce del Villarreal e per questo potrebbe e dovrebbe fare bene anche in coppia con Griezmann a Madrid. Con un altro genietto capace di combinare con il resto della sqaudra, ma che non gli pesta i piedi in zona centrale, Simeone potrebbe avere a disposizione due autentici diavoli pronti a infilzare in continuazione i centrali avversari, attaccando ad ogni minima distrazione. Vietto e Griezmann sembrano fatti per giocare insieme: sono entrambi tremendamente veloci, in comune hanno anche l’ottimo controllo di palla.

 

Vietto è destro, ma calcia benissimo con il sinistro. È letale davanti alla porta, ma ha un tiro dalla distanza notevole. Si muove per vie centrali, ma sa associarsi perfettamente con gli esterni. Perfetto nelle letture e nei movimenti senza palla, ma può giocare anche ricevendo da fermo. A ventuno anni è già un attaccante completo il cui unico difetto strutturale è il colpo di testa (che comunque ha utilizzato per segnare un rete quest’anno) e la tenuta fisica nei 90 minuti. Il primo difetto sembra difficile da migliorare più di tanto, ci potrà lavorare sicuramente Simeone, ma non sarà mai come Mandzukic.

 

Il secondo difetto, la continuità atletica, sono sicuro che già dopo la preparazione sarà solo un ricordo. Pensare che un attaccante del suo livello, così giovane, possa avere ancora margini di miglioramento praticamente in ogni aspetto del gioco conferma il mio assunto iniziale: Luciano Vietto non è un giocatore normale.

 

 

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