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Marco D'Ottavi
Polo per principianti
10 apr 2018
10 apr 2018
Introduzione allo sport dei re.
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Marco D'Ottavi
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Foto di Gareth Cattermole / Getty Images
(foto) Foto di Gareth Cattermole / Getty Images
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Il polo è solo apparentemente uno sport semplice: due squadre da quattro giocatori si fronteggiano a cavallo con l’obiettivo di mandare una palla di legno tra due pali tramite l’ausilio di una mazza (in inglese mallet); ma è la sua sovrastruttura ad essere molto più complessa e affascinante. Il polo è infatti uno degli sport più antichi al mondo e la sua versione moderna è la sintesi di secoli di storia dell’uomo che può permettersi di comprare un cavallo. L'antica storia del poloL’origine del polo è oscura e misteriosa. Cina, India, Iran, Mongolia e Pakistan ne rivendicano l’invenzione, neanche fosse il brit-pop o la pizza. Quel che è certo è che il polo sia nato in Asia, probabilmente come evoluzione di un gioco praticato dai nomadi a cavallo che era in parte disciplina sportiva e in parte esercizio per la caccia, con almeno cento uomini per squadra (ancora oggi in Kirghizistan esiste una versione del polo che sostituisce la palla con una capra sgozzata, si chiama kok-boru ed è esattamente come ve lo immaginate). Il polo seguì la migrazione di questi popoli verso la Persia dove si sviluppò e divenne lo sport delle élite militari e dei nobili. La prima partita registrata nella storia fu giocata nel 600 a.C. fra turcomanni e persiani, anche se non è dato sapersi se già allora era uso per i giocatori indossare delle polo e gareggiare nei country club più esclusivi.Se nasce come derivato della caccia è nell’epica che troviamo i suoi primi riferimenti: Ferdowsi, il più famoso poeta-storico persiano, fornisce una serie di resoconti di tornei di polo (chiamato chovgan) nella sua epopea Shāhnāmeh. Nei suoi primi racconti, ad esempio, romanza una partita tra forze turaniste e i seguaci di Syavoush, un leggendario principe persiano. Dinvari, altro storico del X secolo, descrive il gioco e le sue regole generali, tra cui: “il polo richiede una grande quantità di esercizio fisico”, “se un bastone si rompe durante una partita è un segno di inefficienza” e “ un giocatore deve assolutamente evitare di usare un linguaggio forte e deve essere paziente e temperato”.

Il polo persiano.

Genghis Khan scoprì il gioco durante la conquista dell’Iran e ne divenne subito un grande appassionato, contribuendo a diffonderlo lungo tutta la via della Seta, fino in Cina e Giappone. Khan incoraggiava i suoi migliori guerrieri a praticarlo con regolarità ritenendolo un ottimo esercizio militare. Narra la leggenda che il suo erede e successore Tamerlano ordinò al suo esercito di giocare a polo con le teste dei nemici.Dalla Cina il gioco si diffuse velocemente trovando terreno fertile in India: qui venne infatti adottato e praticato largamente dai sovrani indiani, i Maraja. In India il gioco viene scoperto da Joseph Sherer - considerato il padre del polo britannico - che vedendo i Maraja giocare disse: “Dobbiamo imparare questo gioco” (classico paternalismo colonialista). Lui fondò il primo Polo Club, nel 1859 a Silchar, lui diffuse lo sport in tutti i reggimenti inglesi di stanza in India, ritenendo lo swing della mazza un ottimo esercizio per imparare l’uso della sciabola a cavallo. Sempre lui fondò il Calcutta Polo Club, il più antico e prestigioso tra i club di polo ancora attivi.

La prima gara in Europa si svolse un brumoso pomeriggio del 1869 - nove anni dopo la prima partita di calcio tra Sheffield FC-Hallam FC - in un campo alle porte di Londra. Le squadre erano composte da 8 giocatori e si giocava praticamente senza regole, proprio come piace agli inglesi. Da quel momento il gioco si diffuse rapidamente negli altri continenti: a quanto pare in molti trovavano sensato cavalcare a quasi 50 chilometri orari con lo scopo di colpire una palla grande come la testa di un gatto. Nel 1886 a Newport venne giocata la prima partita internazionale: il Westchester Polo Club sfidò gli inglesi mettendo in palio un piatto d’argento (una tradizione viva ancora oggi con la Westchester Cup). Gli inglesi si portarono a casa il premio grazie a due nette vittorie.Nel 1900 il polo entrò a far parte delle rinate Olimpiadi, guadagnando ulteriore prestigio e rimanendovi a fase alterne fino al 1936. Durante la II Guerra Mondiale divenne sempre più difficile trovare le risorse economiche necessarie per il polo. Il gioco si ritirò pian piano all’interno di country club e l’alta società acquisendo quell’aura ultraconservatrice con cui lo guardiamo oggi.Altri Polo famosi

  • Marco Polo
  • La polo (maglia)
  • Le polo (caramelle)
  • Volkswagen Polo
  • Polo sud
  • Polo nord
  • Dark Polo Gang
  • Water polo (ovvero pallanuoto)
  • Polo di eccellenza

Chi sono i migliori giocatori di polo?I migliori giocatori di polo sono senza dubbio gli argentini. Arrivato nel paese di Peron, Maradona e Borges grazie ai coloni inglesi verso la fine dell’Ottocento, qui ha trovato terreno fertilissimo, nel vero senso della parola. Gli argentini usavano montare cavalli criollos, molto agili e facili da comandare, che si dimostrarono perfetti per il gioco. Rapidamente il polo si diffuse tra le estancia argentine dove i gauchos con le loro abilità a cavallo e la loro noncuranza per la vita umana diventarono presto i migliori interpreti del gioco. L’Argentina ha vinto 5 mondiali (su 11 disputati) e detiene il titolo olimpico del ‘24 e del ‘36, dove batte in finale gli inglesi per 11 a 0, molto prima della Mano de dios.

I campioni che fecero l’impresa e che sembrano usciti da un’opera di Sarmiento.

Oggi in Argentina il polo è uno degli sport nazionali. Il miglior giocatore al mondo attualmente è un argentino, Adolfo Cambiaso, chiamato il Messi del polo anche se è parecchio più vecchio del calciatore (ha 43 anni).

Cambiaso è stato il più giovane giocatore a raggiungere il livello 10 di handicap (ci arriviamo dopo) e ha battuto parecchi record in carriera tra cui quello di miglior marcatore nella storia dell’Argentina open, uno dei tornei più importanti al mondo, con 535 gol. Il suo cavallo preferito si chiama Colibrì e se pensate sia anche un bell’uomo, dovreste conoscere Nacho Figueras, il David Beckham del polo. Nacho si divide tra la carriera di giocatore di polo e quella di modello per Ralph Lauren, marchio che fa di un giocatore di polo il suo simbolo. Nacho Figueras rappresenta davvero bene quello che il mondo esterno pensa del polo, ma a lui e agli altri giocatori di polo interessa poco.

In Argentina si dice che se nasci povero giochi a calcio, ma se nasci ricco, invece, giochi a polo. RegoleIl campo da gioco di polo è il più grande tra i campi da gioco esistenti (all’incirca la dimensione di 6 campi da calcio), misurando 275 metri in lunghezza e 180 metri in larghezza (leggermente più corto se racchiuso in tavole di legno). Le porte misurano 7,3 metri, esattamente come le porte nel calcio.Ogni partita è divisa in tempi da sette minuti chiamati chukker, o chukka, il cui numero è variabile in base al torneo e al paese in cui esso si svolge (dai 4 agli 8 chukker per partita). È importante sapere che l’inizio di ogni chukker è scandito da una campana, mentre la sua fine dal suono di un corno. Ancora più importante è sapere che se la partita termina in parità viene disputato un chukker supplementare, se il gioco si prolunga fino a un secondo chukker supplementare, le porte verranno ampliate fino ad una larghezza di 14,6 metri. Una regola che anche altri sport dovrebbero pensare di adottare.I giocatori possono colpire la palla solo con l’ausilio della stecca, che è fatta con un particolare tipo di bamboo chiamato manau, mentre l’estremità lunga circa 22,9 centimetri, è fatta con del legno di Tipuana. Quindi non è possibile sfruttare eventuali abilità con gli zoccoli dei cavalli per muovere la palla per il campo (e questo spiega perché nonostante esista una sterminata produzione televisiva di animali che si scoprono abili nei giochi con la palla, non esiste nessun film in cui un cavallo si scopre campione di polo) (anche se il regolamento non vieta esplicitamente ad un cavallo di salire in sella ad un altro cavallo e giocare a polo con l’ausilio della stecca). Un’altra regola fondamentale, già che parliamo della stecca, è quella per cui il suo uso è possibile solo con la mano destra. Niente mano sinistra, zero. Anche il principe William, che è mancino, ha dovuto imparare a giocare a polo con la mano destra (questa mi sembra la definizione più calzante dell'espressione white people problems). Se pensate sia una regola conservatrice riguardante il tempo in cui i mancini erano considerati figli del diavolo, dovreste immaginare lo scompiglio che porterebbe ad un’armoniosa partita di polo uno o più giocatori con tutti i riferimenti invertiti (ancora più chiaro: immaginate di guidare allegramente per le strade della vostra città, quando all’improvviso davanti a voi si para un inglese pazzo con la sua guida a destra).Durante gli intervalli tra un chukker ed un altro gli spettatori sono invitati a camminare per il campo per sistemare le zolle di terreno smosse dagli zoccoli dei cavalli. È una pratica che serve a favorire la socializzazione tra le persone e la creazione di possibili imperi finanziari.La regola più importante del gioco del polo è però quella della “linea della palla”, che corre immaginaria tra la stecca che ha colpito e la posizione della sfera. Tale linea è tracciata con lo scopo di garantire la sicurezza di cavalli e giocatori. Chi colpisce la palla ha la precedenza e gli altri giocatori non possono attraversare la linea perché rischierebbero di generare una situazione di pericolo.

I giocatori devono avvicinarsi all’avversario o dai lati della linea della palla o da dietro. Il gioco si muove sempre secondo la linea della palla ed è questa regola che permette che il polo non diventi una specie di rugby giocato a cavallo. Non stancherò mai di ripetermi: se non capite questa regola non capite il gioco del polo. Forse ve lo state chiedendo e sì: anche gli arbitri sono a cavallo, tranne uno.I giocatoriPer quanto possa apparire improbabile, in ogni squadra i ruoli sono ben definiti e simili ad altri sport con la palla. Il numero 1 è l'attaccante, il cui scopo principale è convertire in rete il lavoro dei compagni; il 2 è il giocatore chiamato di intersezione - collega difesa e attacco - ed anche il secondo attaccante; il 3 è il regista della squadra a cui è affidato l’aspetto tattico del gioco e i lanci lunghi, nonché secondo difensore; mentre il 4 è il primo difensore. Per rendere più democratico un gioco che non sembra avere nulla di democratico, ad ogni giocatore viene assegnato un handicap e qui le cose si fanno interessanti. Questo handicap va da 0 a 10, viene calcolato in base al rendimento annuale di ogni giocatore, e raggiungere il livello 10 è davvero un’impresa eccezionale. Questo sistema serve a rendere più affascinante ogni partita, indifferentemente dal valore delle due squadre. La somma degli handicap dei 4 giocatori costituisce l'handicap di squadra, e quando ad affrontarsi nei cosiddetti "Tornei a handicap" sono squadre dal differente handicap, alla squadra meno forte vengono assegnati dei gol di vantaggio.In tutte le partite che si giocano con handicap, la squadra con l’handicap più alto concederà all’altra squadra, con handicap inferiore, la differenza dei goal divisa per sei e moltiplicata per il numero dei chukker che si giocheranno nel corso della partita. Altra cosa importante riguardo i giocatori di polo: nel regolamento non è specificato che i giocatori in campo debbano giocare con delle polo, eppure in tutti i video che ho visto è sempre accaduto così (possiamo dire che allo stesso modo anche il regolamento del ciclismo non prevede bisogna correre con delle maglie da ciclista però accade quasi sempre così). L’abbigliamento è parte fondamentale del gioco del polo, tanto che la sua influenza sulla società è dovuta più a questo che non al gioco in sé. Il logo di Ralph Lauren, uno dei più riconoscibili a livello globale, è proprio la stilizzazione di un giocatore di polo. Lo stesso stilista parlando del suo logo ebbe modo di dire: «Per me, il giocatore di polo ha eleganza e fantasia. Rappresenta il lusso sofisticato e uno stile senza tempo».Tornei di polo dal nome più altisonante

  • Prince of Wales Trophy
  • International Polo Cup St Tropez
  • Indian Empire Shield Trophy
  • Tortugas C.C. Open
  • The Jaeger-LeCoultre Gold Cup
  • International Day for the Coronation Cup
  • Butler Handicap
  • Cartier Queen's Cup
  • Royal Windsor Cup
  • King Power Gold Cup
  • Shreve, Crump & Low Cup

I polo ponies sono pony o cavalli?In origine, nessun cavallo superiore le tredici spanne e due pollici (137 centimetri) era permesso nel gioco del polo, quindi i cavalli erano di taglia pony. Oggi non esiste un limite di dimensioni e i cavalli usati vanno dalle 14 alle 16 e più spanne, ma è rimasto il nome di polo ponies. La maggior parte dei cavalli da polo ha tra i 5 e i 15 anni, e sono purosangue o incroci di purosangue e quarter horse.Il cavallo ideale combina velocità, agilità, coraggio, temperamento e intelligenza. Le qualità più importanti sono la capacità di fermarsi nel minor tempo possibile e quella di sterzare il più rapidamente possibile. Le regole impongono ai giocatori di cambiare pony dopo ogni chukker (ovvero uno stesso cavallo non può giocare due tempi consecutivi), per cui ogni giocatore deve premurarsi di avere una batteria di cavalli affidabile e soprattutto deve saper scegliere quale cavallo usare in quale momento. Ci sono molte similitudini tra un buon cavallo da polo e un esterno offensivo di Guardiola. I giocatori riconoscono che un buon cavallo contribuisce al 50-80% delle loro abilità: facendo un paragone potremmo dire che il cavallo sta al giocatore di polo come una vettura di F1 sta ad un pilota. Esistono allevamenti specifici per i cavalli che diventeranno cavalli da polo e i migliori arrivano a costare anche 200 mila dollari. È forse questo il motivo per cui dopo i tornei più importanti viene premiato anche il "Best Playing Pony”. In questo video si spiega come si addestra un cavallo da polo.Altre versioni del poloLa più scenica: Snow poloStesse regole del polo, solo che la partita si svolge su di un campo completamente innevato. Il sudore dei cavalli evapora, i giocatori usano polo più pesanti per non sentire freddo, e la palla è rossa o arancione. Il torneo più importante si gioca a St. Moritz.La più scema: motorcycle polo

La palla è molto più grossa per non finire in mezzo alle ruote dei giocatori, per il resto non sembra particolarmente interessante. In realtà è più simile al calcio ma hanno deciso di chiamarlo polo.Il più sfigato: segway poloSostituite il mezzo di trasporto più elegante che la natura ci ha dato con il mezzo di trasporto più sfigato che la tecnologia ci ha dato ed avrete il segway polo.La più colonialista: polo con gli elefanti

Ogni elefante ospita due giocatori: uno guida l’animale, l’altro colpisce la pallina. Ovviamente la stecca è più lunga e il gioco più lento. Se i cavalli sembrano in qualche modo divertirsi nel giocare a polo, gli elefanti no.La più antisistema: Cycle poloIn pratica polo per chi non ha i soldi.La più yak: yak poloSe non avete cavalli sottomano, ma siete pieni di yak potete giocare a yak polo.La più yankee: cowboy polo

Uguale al polo, ma devi vestirti da cowboy e urlare frasi da cowboy.Per un polo socialeFin dal tempo dei persiani, il polo è considerato lo sport dei re (vicino ad un campo di polo a Gilgit venne trovata una pietra con questa incisione: Lasciate le altre persone giocare ad altre cose. Il re dei giochi è ancora il gioco dei re). Ma deve essere per forza così? Una delle caratteristiche più universali dello sport è la sua trasversalità, la possibilità di attraversare le classi sociali come un punteruolo incandescente, e non vedo perché questo non debba accadere, prima o poi, anche per il polo. Per rilanciare il polo e trasformarlo in uno sport popolare bastano poche e semplici regole:Punto 1: Ogni quartiere (o città, se piccola) compra 10 cavalli (o quanti ne servono) e gli abitanti a turno li nutrono e li curano.Punto 2: lezioni gratuite per imparare a cavalcare tenute da giocatori di polo agli arresti per reati fiscali.Punto 3: Selezioni aperte per scegliere i giocatori migliori nella speranza che esista un talento naturale per il polo.Punto 4: Si gioca con le polo di OVS.Punto 5: Le gare di cappelli chic a margine delle partite di polo saranno sostituite con gare di cappelli normali, dove ognuno porta il suo e poi si sceglie il migliore.Punto 6: al posto dei chukker ci saranno i tempi, al posto del corno un fischietto, al posto degli elmetti i caschetti da cantiere.Punto 7: al posto dei pali da polo si possono usare dei pali normali.Basterebbero queste poche semplici regole a rendere il polo lo sport di tutti e per tutti come merita.

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