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Daniele Manusia
Perché Zaniolo è così odiato?
02 nov 2022
02 nov 2022
Una domanda che ha implicazioni più profonde di quanto non sembri.
(di)
Daniele Manusia
(foto)
Alessandro Sabattini/Getty Images
(foto) Alessandro Sabattini/Getty Images
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È un’azione che i miei neuroni a specchio faticano a rivedere. Al trentaduesimo minuto di Hellas Verona-Roma la palla finisce nell’area giallorossa, con la linea difensiva e i due centrocampisti molto bassi. Camara intercetta il cross di Henry, Cristante alza la testa e cerca con una palla alta Zaniolo qualche decina di metri più avanti. Zaniolo si prepara a proteggere il pallone ma finisce in un sandwich tra Veloso e Dawidowicz, la palla schizza via e lui rotola a terra come spesso fa nelle sue partite. Pellegrini, a cui era arrivata la palla, allarga le braccia, lamentandosi con l’arbitro che non aveva ancora fischiato il fallo (né segnalato in nessun modo il vantaggio). L’inquadratura dalla tribuna schiaccia la prospettiva e non si capisce bene, ma guardando l’azione al replay si vede che Dawidowicz colpisce, saltando, il ginocchio di Zaniolo con la pianta del piede, con i tacchetti. Sì, tocca la palla, ma il bersaglio a cui sembrava mirare, o che comunque ha colpito meglio, è il ginocchio di Zaniolo.È un fallo così violento e incurante della sua salute che sembra esserci addirittura del disprezzo dentro. Come se, dentro di sé, Dawidowicz pensasse che a Zaniolo in fin dei conti si può fare tutto. Che non è un calciatore come gli altri, non è davvero un suo collega. Ma allora cos’è? La partita non era neanche così nervosa in quel momento - lo sarebbe diventata poi - e Davidowicz aveva persino segnato il gol dell’1-0, da dove gli è venuto l’impulso di provare a far passare il proprio piede attraverso il ginocchio di Zaniolo?È un fallo così violento che non pensavo fosse possibile, come invece è successo, sminuirlo, mettere in discussione la decisione dell’arbitro (arrivata solo dopo averlo rivisto al replay) di espellere Dawidowicz. Zaniolo è rimasto in campo altri venti minuti, ha segnato il gol del 1-1, poi ha chiesto il cambio. E ogni volta che toccava palla o cadeva a terra il pubblico di Verona lo sommergeva di fischi. In parte giustificati dal suo stile di gioco, ma in parte, ancora, si trattava di fischi di sincero disprezzo. ___STEADY_PAYWALL___ Ok, andiamo al punto. O come dicono i cinesi: apriamo la porta e guardiamo la montagna. Ho l'impressione che oggi Zaniolo sia il giocatore più odiato in Serie A. Mi pare un’affermazione persino scontata. Abbiamo fatto così tanta abitudine all’odio che circonda Zaniolo che non ci facciamo neanche più caso, non ci chiediamo neanche più da cosa dipende. In questo modo, però, finiamo per pensare implicitamente che sia colpa sua. È sempre colpa di Zaniolo. Gli si può fare tutto. Qualsiasi cosa gli capiti, in fondo, se l’è cercata.

La questione dell’odio, dell’antipatia, mi ha sempre affascinato molto. Cosa rende una persona antipatica, degna dell’odio delle masse? Cosa ci può fare una persona così, cosa deve modificare nel proprio comportamento per essere quanto meno accettato, per avere gli stessi diritti degli altri? È una questione di comportamento o è più profonda?I produttori della serie tv House Of The Dragon si sono detti stupiti del successo riscosso da Daemon Targaryen, un personaggio negativo, persino per gli standard di una serie il cui successo è basato sulla capacità dei propri personaggi di comportarsi male. Scusate lo spoiler, saltate le prossime righe se volete evitarvelo (al tempo stesso, la prima stagione è già finita da una settimana e mezzo, cosa aspettate?), ma Daemon passa i primi episodi a parlare male delle propria moglie, che alla fine uccide, e quella non solo non gli ha fatto assolutamente niente ma, nella sola scena in cui la vediamo, quella della morte, è persino niente male. Daemon tratta male tutti, il fratello re, la nipotina di cui abusa quando è ancora minorenne e che alla fine sposa facendo sparire il marito, va in giro per la città ad amputare ladri, taglia la testa a un mezzo parente solo perché dice una cosa che non gli piace. Eppure è amato. Clare Kilner, regista della serie, ha detto all’Hollywood Reporter che il merito deve essere dell’attore, Matt Smith, di quel suo “sorrisetto” che lo rende carismatico. Quindi a uno basta un sorrisetto per cavarsela, può fare ogni cosa. Mentre un altro, non in possesso di quello stesso sorrisetto, non può fare niente per risultare meno antipatico e quindi gli si può fare tutto. Ovviamente i tifosi della Roma lo amano, ma lo fanno come si ama qualcosa che si ha paura di perdere; anzi come qualcosa che si ha paura ci venga tolto, come qualcosa da difendere. E non hanno torto. A un certo punto della partita con il Verona, verso la fine del primo tempo, Zaniolo va a terra in un duello con Ceccherini, che lo avvinghia da dietro al punto che fatica a scavalcarlo e - forse sì, forse no - lo colpisce con un calcetto sulla schiena. Ceccherini, in ogni caso, era già stato ammonito, sempre per un fallo su Zaniolo (gli si era gettato addosso di spalla, come nel rugby, mentre Zaniolo lo superava in velocità) e ha rischiato di prendere il secondo giallo provando ad alzare Zaniolo da terra. Ceccherini ha rischiato di lasciare il Verona in nove perché era troppo infastidito da Zaniolo che si rotolava. Quando gli ha messo le mani sotto il braccio se Zaniolo fosse stato più leggero lo avrebbe alzato e gettato fuori dal campo. Ceccherini sembrava voler far sparire Zaniolo, toglierselo da davanti, non averci più niente a che fare.L’impressione è che in molti preferirebbero non vederlo in campo quando guardano la loro squadra contro la Roma e meno che mai vorrebbero vederlo quando guardano l’Italia. Preferirebbero, anche, che Nicolò Zaniolo non fosse un calciatore, che non godesse dei privilegi e della fama di cui godono i calciatori, che non avesse guadagnato tutti quei soldi giocando a calcio.

Adesso, so cosa obietteranno molti di voi. Che in un certo senso Zaniolo se la cerca davvero. Be’, sono d’accordo. Almeno in parte.Si cerca i fischi e si cerca pure le botte, in campo. Non penso si possa definirlo un provocatore e spesso prende botte, o comunque riceve un trattamento di sfavore anche quando non ha fatto assolutamente niente, per il solo fatto di essere Zaniolo, però è vero che c’è una componente sadomasochistica in lui. Sembra provare piacere nella ruvidezza dei difensori, per questo non cerca lo spazio per muoversi libero, cerca il contatto per poi sgusciare via dalle loro unghie insanguinate. Si appoggia ai difensori con la schiena, con l’anca, con il braccio, sembra debba passare tra due mura strette e piene di asperità, prende energia dal contatto stesso con i difensori come la palla di acciaio del flipper prende energia dalla molla che l’attiva. E forse c’è qualcosa di problematico più in generale, nella sua idea di calcio. Cosa vuole dimostrare Zaniolo, a chi cerca di dimostrarlo, provando a fare gol partendo palla al piede da ogni punto del campo? Quando riuscirà a trovare un modo più “normale” di giocare a calcio? Se neanche un gol nella finale che ha regalato alla Roma la sua prima coppa europea dopo 61 anni può dargli la tranquillità per giocare in modo meno rischioso, cosa può farlo?Se un giorno riuscirà finalmente a segnare il gol che cerca di segnare ogni volta - partendo palla al piede dalla sua metà campo, facendo salire sulla sua schiena e poi disarcionando mezza squadra avversaria come un toro nei rodei americani, entrando in area di rigore come un’auto in fiamme che abbatte un muro, trascinando la palla in porta e depositandola in rete come Frodo ha fatto, anzi avrebbe dovuto fare, con l’anello nel cuore vulcano del Monte Fato - se mai un giorno riuscirà a segnare un gol del genere, Zaniolo troverà finalmente pace?Oppure Zaniolo vuole segnare sempre, in ogni partita, un gol uguale a quello segnato alla Spal?E il nostro sguardo su di lui in quel caso cambierebbe? Se Zaniolo realizzasse il suo potenziale, cosa che per il momento non sta facendo, o che fa in momenti lontani tra loro, con lunghi silenzi tra un momento e l'altro in cui il suo talento riesce a esprimersi, sarebbe meno antipatico? È un tratto tragico del suo personaggio, che fa pensare a quei film con le missioni suicide, in cui il protagonista pensa di non avere niente da perdere e si sacrifica. Fa pensare a Drive, a Ryan Gosling che se ne va nella notte dopo essere stato accoltellato alla pancia. Fa pensare all’Amleto, ad Amleto che torna in Danimarca per morire nel duello con Laerte, portandosi dietro lo zio. Perché Amleto, perché? Fa pensare ad Humphrey Bogart che in Casablanca convince la sua amata a fuggire con il marito. Fa pensare alla Grande Guerra, al sacrificio di Sordi e Gassman, due macchiette che diventano eroi di guerra. Ecco, non è che Zaniolo pensa di avere uno scopo più grande, come lo pensavano Amleto e Alberto Sordi? O magari pensa che più botte prende, più i difensori lo sdraiano mentre lui prova a prendere velocità con la sua corsa da centauro, più sarà amato? Perché non è così, nessuna delle due cose. Non solo gli arbitri gli fischiano sempre pochi falli e appena protesta troppo lo ammoniscono, quindi non c’è niente di pragmatico nel suo modo di giocare, ma il pubblico sembra sopportarlo sempre di meno. Il limite di tolleranza di quello che si può fare a Zaniolo si è alzato, appunto, fino a potergli entrare con i tacchetti sul ginocchio senza che nessuno ci trovi niente di strano. Né lui sembra trarre grande motivazione dall’odio che lo circonda. Non sembra neanche soffrirlo particolarmente, il che è strano - e forse anche questo ci disturba. Nel frattempo escono articoli, come questo di Tuttosport, che tirano fuori statistiche strane e maliziose, quella per cui ha più ammonizioni che gol, o che è l'italiano più espulso in Europa dal 2018 (?). Magari Mourinho esagera quando lo definisce "un bersaglio" per gli arbitri, ma sembra esserci qualcosa di anomalo, 35 gialli e 2 rossi con la Roma sono effettivamente tanti. Magari è davvero colpa sua, del suo stile di gioco, magari si cerca anche questo, ma di sicuro c'è qualcosa che non funziona nel rapporto con l'autorità in campo, gli arbitri.Queste però sono cose a cui dovrebbe, semmai, pensare lui. Vale la pena giocare in questo modo? Potrei fare scelte diverse, usare in modo diverso il mio straordinario talento atletico (che quest’anno oltretutto sembra brillare come prima dell’ultimo infortunio importante)? Potrei provare a stare più simpatico agli arbitri, scherzarci nel tunnel che porta al campo ad esempio?Mentre lui ci pensa, però, noi dovremmo pensare al perché Zaniolo è così odiato. Le ragioni per stemperare i sentimenti negativi che Zaniolo crea ci sarebbero, basterebbe pensare agli infortuni gravissimi che ha avuto, al fatto che si è rotto il ginocchio a vent’anni nel momento stesso in cui sembrava inarrestabile, nel mezzo di un’azione incredibile, dopo aver corso cinquanta metri palla al piede nella metà campo della Juventus. E che si è infortunato una seconda volta in modo grave poco tempo dopo essere tornato in campo, giocando con la Nazionale. Come si fa a non sperare che un talento così evidente e sfortunato abbia successo? Persino il sacrificio con la Nazionale non gli ha attirato nessuna simpatia, anzi: di recente Zaniolo non è stato convocato, non è chiaro se per problemi di codice etico o per semplice scelta tecnica. Secondo Gazzetta, per esempio, Zaniolo avrebbe mostrato scarso attaccamento alla causa. L'impressione è che per Mancini Zaniolo sia più un problema che una soluzione, e preferirebbe non averci a che fare.Zaniolo non dice quasi niente, nelle interviste come sui social. Non fa polemica, non le alimenta quando lo riguardano, e si è mangiato insulti sulla madre, sul padre, sulle fidanzate, insulti sulle sue ginocchia. Ogni tanto ha una reazione nervosa in campo, ma neanche cose così brutte o antipatiche, e viene sempre puntualmente punito, a volte con eccessiva severità. È davvero difficile accusarlo di qualcosa di più grave del fatto che a volte si lascia cadere cercando il fallo. Sembra una scusa per odiarlo più che altro, come lo era per Federico Chiesa. Il massimo che si possa dire è che non faccia niente per starci simpatico, ma non sappiamo spiegare le ragioni della sua antipatia. Cercare il fallo, accentuare il fallo, è un peccato così grande da meritare l’odio di tutti gli stadi in cui gioca? Quali atteggiamenti di Zaniolo, dentro o fuori dal campo, provocano reazioni così profonde e violente? È colpa dei cori contro la Lazio?Quelli sul triangolo con la sua ex che adesso è compagna di Zaccagni (che lui non ha cantato e su cui non può fare niente neanche volendo), la storia del gamberetto? Sono le foto a torso nudo, il fatto che non nasconde la propria passione per il sesso femminile? I capelli lunghi che adesso ha pure tagliato? Perché se Zaniolo parla e fa pochissimo è sempre sui giornali, da dove viene questa ossessione che lo riguarda e che sembra trascendere le sue azioni? Se davvero dipendesse da qualcosa che ha fatto lui, allora come si spiega il fatto che ci piacciono i cattivi, che Tony Soprano, Walter White, Daemon Targaryen possono fare tutto? Perché a loro perdoniamo tutto e Zaniolo invece vogliamo vederlo soffrire? Non è che c'è una parte di noi che prova piacere a veder fallire i talenti in quanto tali, non per qualche colpa specifica? Perché di Zaniolo non vediamo, non ammiriamo, il coraggio, la perseveranza, persino la disponibilità a farsi maltrattare pur di arrivare dove vuole? Forse perché in Zaniolo, come un tempo era per Balotelli, vediamo riflesso qualcosa di nostro che non piace, qualcosa di troppo italiano? Non ho una risposta, mi dispiace. Continuerò a cercarla guardando Zaniolo ma soprattutto guardando i difensori che faranno di tutto per impedirgli di giocare a calcio come vorrebbe. Finché gli romperanno un’altra volta qualcosa di importante, finché lui si stancherà, avrà meno energia per giocare in questo modo; oppure finché avrà la meglio, finché saranno i difensori a darsi per vinti, a smettere di inseguirlo, di aggrapparglisi alla schiena. Al momento non vedo altri modi in cui possa finire.

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