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Okafor dovrebbe giocare di più?
23 ago 2024
Un confronto statistico con alcuni dei suoi compagni.
(articolo)
5 min
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IMAGO / Marco Canoniero
(copertina) IMAGO / Marco Canoniero
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È un sabato sera di agosto, è l’83' della prima giornata di Serie A e a San Siro il nuovo Milan di Fonseca sta perdendo 0-2 contro il Torino di Vanoli. Nonostante sia ancora solo la prima giornata di campionato, l’atmosfera allo stadio sembra già cupa e dopo il raddoppio di Zapata di un quarto d’ora prima i rossoneri non sembrano aver reagito bene.

Il momento della partita costringe perciò l’allenatore portoghese a cercare di dare una scossa inserendo Noah Okafor, per ora oggetto misterioso dell’estate milanista. Dopo una stagione interlocutoria l'impressione è che il club avrebbe fatto a meno di lui, se fosse arrivata un'offerta conveniente. In quel momento, però, Okafor entra bene in partita, trasmettendo elettricità a un attacco fino a quel punto piatto. Dopo il gol di Morata all’89’, lo svizzero viene trovato all’altezza del dischetto del rigore da un bel cross da destra di Musah. Okafor impatta bene la palla, con una conclusione furba di interno, e segna il gol del 2-2 al 95’. La rete che regala un punto pure in una prestazione scialba della sua squadra. Non è la prima volta che Okafor salva la pelle del Milan.

Okafor la scorsa stagione aveva segnato il gol del 2-3 al 93’ nella vittoria contro l’Udinese, quello dello 0-1 all’88’ contro la Lazio e quello del 3-3 (dopo 2 minuti dall’ingresso) contro il Sassuolo. Tutti decisivi per il risultato finale, tutti da subentrato e con pochi minuti a disposizione.

Durante la Serie A 2023/24 è stato il diciottesimo milanista per minuti giocati: 887 spalmati in 28 presenze (circa 31 minuti di media). È partito titolare in sole 6 occasioni. È chiaro che a questo contribuisce sia l’equivoco tattico di cui è oggetto da quando è arrivato in Italia, sia il fatto che il ruolo e le funzioni in cui è stato più utilizzato siano occupati da Rafael Leão.

L’alta frequenza di questi gol (4 dei suoi 7 totali con il Milan) ha creato quindi il dubbio: Okafor merita più spazio oppure le sue capacità sono massimizzate da questo tipo di utilizzo? Cosa fa di diverso rispetto ai suoi compagni offensivamente? Un’occhiata ai dati può dare qualche spunto di riflessione.

La posizione in cui è stato più impiegato dal suo arrivo al Milan è stata quella di ala sinistra. Nonostante le zone calpestate siano le stesse, spesso però i compiti che gli vengono affidati sono diversi da quelli di Leão.

Le stagioni passate dei due giocatori a confronto. Dati e grafico Statsbomb.

Okafor si distingue per essere un migliore finalizzatore relativamente al portoghese, ma anche più in generale agli altri attaccanti del campionato. Lo svizzero ricade nel 99esimo percentile (sempre tra i suoi colleghi in A) per la metrica di StatsBomb Shot OBV: una statistica che misura la capacità da parte di un giocatore di tirare bene e al momento giusto, valutando così cioè la qualità di finalizzazione di un calciatore.

Okafor d’altronde tira meno, ma lo fa in situazioni più vantaggiose rispetto a quelle in cui lo fa Leão, risultando più selettivo rispetto ai tiri da prendersi in confronto al portoghese - che come sappiamo ha un limite cronico in queste situazioni.

Chiaramente c’è un abisso tra i due se invece consideriamo i parametri sulla creazione palla al piede da un dribbling o da una conduzione, come anche sull’abilità di Leão di creare occasioni pulite per i compagni da passatore. È naturale: Leao è uno dei migliori giocatori al mondo in questi aspetti. Stiamo parlando di due giocatori completamente diversi, e se non giocano più spesso insieme è anche per l'ambiguità dei movimenti di Okafor, che è sì un finalizzatore, ma ama partire dall'esterno.

Una cosa di Okafor che impressiona è l’intensità nelle azioni di pressing, dove Leão è sostanzialmente nullo. Un parametro che può essere condizionato dal suo minutaggio, ma coerente comunque con le sue caratteristiche.

E rispetto a Morata e a Jović?

Nei confronti dello spagnolo, Okafor non eccelle in nessuna delle statistiche puramente offensive: Morata - prendendo i dati dell'Atletico - tira in situazioni migliori, perde meno palloni, vince più duelli aerei e lega meglio il gioco. Okafor rimane anche qui un pressatore migliore.

C’è ovviamente il grosso asterisco del campionato diverso e del contesto offensivo differente in cui hanno operato i due, bisognerà quindi anche vedere come le attitudini di Morata si sposeranno con il Milan di Fonseca. Almeno da questi dati però non sembra esserci prospettiva per Okafor di sostituire lo spagnolo in un attacco agendo da unica punta, se non stravolgendo il contesto offensivo.

Dati e grafico Statsbomb.

Per quanto riguarda Jović, il discorso è analogo.

Il serbo emerge in tutte le statistiche tipiche di una punta “pura” e si rivela anche ottimo in fase di pressing, anche lui da punta centrale tira in situazioni migliori ed è un miglior colpitore di testa, perde meno palloni ma ha anche meno responsabilità in fase di creazione.

Tuttavia l'intensità senza palla di Okafor sembra interessante per Fonseca; la sua capacità di tagliare in modo costante dietro la linea difensiva, un aspetto vitale per una punta di Fonseca, nel cui gioco i trequartisti ricevono nei mezzi spazi e le punte devono andare in avanti per allungare gli spazi. Non stupisce quindi che Fonseca abbia annunciato Okafor come titolare nel match di domani contro il Parma: «Devo essere onesto, giocherà Okafor. Sarà una partita diversa. Vogliamo avere una capacità di giocare alto diversa rispetto a sabato col Torino. Okafor durante la settimana ha dato buone risposte, e le caratteristiche della partita vanno bene per le sue qualità. Domani giocherà Noah. Luka potrà essere utile in un'altra parte della partita. Domani penso che sarà difficile, avremo bisogno di una capacità di pressione più alta e diversa».

L’infortunio di Morata - lesione al retto fermorale - arriva in un momento strano. Il Milan deve iniziare a fare punti, ma ha l’occasione di sperimentare qualche soluzione diversa senza quella che sarà la sua punta titolare per il resto dell’anno e in questo contesto Okafor può aiutare il suo allenatore dando varietà alle opzioni offensive.

Lo svizzero non pare essere abbastanza creativo da passatore o efficace da dribblatore per fare l’ala sinistra al posto di Leão, e se vuole trovare spazio con più continuità deve dimostrarsi capace di essere all'altezza del Milan nel ruolo di prima punta.

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