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(di)
Marco D'Ottavi
Non si può piacere a tutti
26 giu 2017
26 giu 2017
Chi sa farsi odiare meglio tra Bonucci e Chiellini?
(di)
Marco D'Ottavi
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Foto di Valerio Pennicino / Stringer
(foto) Foto di Valerio Pennicino / Stringer
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Un'introduzione necessaria: quando usato nel modo giusto il comportamento da stronzi è assolutamente eccezionale. Vale, più o meno, altre categorie intangibili quali la malizia, il sentire l’uomo e il capire dove andrà il pallone.Comportarsi da stronzi rende le partite più divertenti, umanamente complesse e cariche di dramma. Tutti noi amiamo profondamente quelli della squadra per cui tifiamo, ma preferiamo addirittura odiare quelli delle squadre per cui non tifiamo. È una costante che vale per quasi tutti gli sport di squadra e se non lo ammettete probabilmente state mentendo. Se non amate/odiate gli stronzi, forse allora gli stronzi siete voi. Introduzione non necessaria, ma utile: in questo momento due dei giocatori che lo fanno meglio in Serie A, facendosi amare/odiare, giocano uno accanto all’altro nella squadra più amata/odiata d’Italia. Sto parlando di Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini. Fanno parte di una élite dell’antipatia ma sono anche due dei migliori difensori del campionato, non che figure centrali della Nazionale. Comportarsi da stronzi ad alto livello è ancora più affascinante.

Domanda senza risposta: c’è qualcosa nella divisa bianconera che ti rende uno stronzo? Probabilmente no. È possibile che esista un narratore stile Westworld atto a riprogrammare il cervello di chi finisce a Corso Galileo Ferraris con frasi tipo “Qui ho capito cosa vuol dire vincere”, “La Juventus ti trasforma in una macchina da guerra”, “Conta solo vincere”, “Siamo ancora l’Italia di Piazzale Loreto”? Magari sì. Che ne sappiamo noi. Noi possiamo solo amare/odiare. La domanda vera: detto questo, chi tra Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini vince la cintura dei pesi massimi? Ho individuato 8 peculiarità, che per Bonucci e Chiellini diventano otto round capaci di decidere chi dei due sappia farsi odiare di più dai tifosi avversari. Primo Round: usare le mani

Lo scrivo subito perché tanto lo sappiamo tutti: portando i comportamenti da stronzo sul piano dello scontro fisico, il peggiore tra i due è certamente Chiellini. A renderlo tale non sono le entrate ruvide di per sé ma le entrate ruvide fatte col sorriso, la mano sempre pronta a rialzare l’avversario e la sensazione, costante, che Chiellini ami menare ma non essere menato. Se è vero che tutti i calciatori ruvidi corrono il rischio di essere inseriti in questa categoria, ciò che rende Chiellini uno dei migliori è il controllo che ha acquisito del suo NON essere in controllo. È così che si distacca, ad esempio, dalla categoria di picchiatori pazzi (Montero, Pepe, Luis Suarez, Diego Costa o anche gente più innocua tipo Mexes): la sua non è rabbia, ma una scienza cinica. Se la sua scarsa coordinazione nei primi anni di carriera rimandava un senso di minaccia e aggressività costante, oggi è riuscito a piegare il suo limite a proprio vantaggio. La durezza delle sue entrate si infila sottopelle agli avversari perché sono sempre al limite tra l’accettabile e l’inaccettabile (clicca qui per la categoria inaccettabile). Tra il “l’hai fatto apposta” e “sei così scarso che sei pericoloso”, e in questo secondo caso Chiellini non sarebbe veramente colpevole. In un’intervista alle Invasioni Barbariche, Daria Bignardi, che forse non ha mai visto una sua partita o forse ha capito tutto, gli ha chiesto «Ma tu sei un duro in campo?». Chiellini, guardando in alto a sinistra risponde: «Sì… sono un duro, ma molto corretto». Lei lo incalza: «Più duro tu o Materazzi?». «No, lui lui, io sono molto diverso», e quando lo dice sembra pensarlo davvero. Forse sta proprio qui il suo talento: Chiellini non lo sa di comportarsi da stronzo. L’ho già detto: il fatto che dopo un fallo fatto o subìto Chiellini ride sempre e si affretta nel dare una mano all’avversario, è un comportamento ancora più da stronzo. Lo è per me che tifo la squadra di Chiellini, figuriamoci per gli altri. Ma dobbiamo pensare che magari Chiellini non se ne rende conto, davvero, come quando entra duro anche in vantaggio di 3 gol a pochi minuti dalla fine. Nella semifinale di Champions League contro il Monaco ci sono due momenti che raccontano bene questa sfumatura: prima Falcao spinge Chiellini che è in anticipo su un pallone che sta uscendo sul fondo facendolo quasi ribaltare sui cartelloni pubblicitari. Chiellini non se la prende minimamente, anzi, va a cercare Falcao per stringergli la mano. Successivamente, in un’azione di gioco, Chiellini gli pianta un gomito sullo zigomo. A voler pensare male potremmo dire che quella gomitata è stata una vendetta di Chiellini, ma magari è davvero uno dei giocatori più simpatici del calcio mondiale e al tempo stesso uno dei giocatori più ruvidi e spigolosi: magari quando reagisce col sorriso sta veramente solo ridendo con il suo avversario, senza rancore. In fondo Chiellini ha anche speso parole quasi gentili verso Suarez che l’aveva morso. E se in questo primo round non ho parlato di Leonardo Bonucci è perché non è abbastanza fisico o scoordinato per giocare una difesa così aggressiva, quindi si limita al controllo tecnico: se proprio deve anticipa, molto più spesso intercetta. Tranne quella volta con Mattia Destro, che però è Mattia Destro, quindi non lo so se vale. Vincitore round: Giorgio Chiellini. Secondo Round: prendere di mira un povero cristo Per attirare una qualità di antipatia più concentrata, è necessario concentrarsi su un rivale, meglio ancora se è un rivale pericoloso. Per Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci questo rivale prescelto è la Roma. Juventus vs Roma è la rivalità più accesa di questi ultimi anni, il territorio migliore per mettere in mostra la propria bravura. Chiellini, fedele al suo credo, ha tenuto lo scontro ad un livello fisico. È sua la gomitata a Pjanic, che lo juventino chiama “schema stile basket”, la spallata a Destro, il brutto fallo subito da De Rossi ed un rapporto con Totti sempre sull’orlo di poter esplodere.

Per Bonucci, che si comporta da stronzo in modo più subdolo, le eterne schermaglie tra Roma e Juventus sono come il Centrale di Wimbledon per Roger Federer: il giardino di casa. Alla Roma ha segnato 3 gol, più che ad ogni altra squadra, ai giallorossi ha rivolto una miriade di frecciatine come la “guerra dell’ops” con Nainggolan dello scorso anno, o il post su Instagram dopo aver segnato il gol vittoria in cui sotto la foto della sua esultanza con il segno che significa sciacquatevi la bocca ha scritto “Sciacquatevi la bocca!!!”. Il post acquisisce un valore aggiuntivo per il fatto di essere stata pubblicata da Bonucci mentre si trovava nel ritiro di Coverciano, quindi compagno di stanza con diversi giocatori della Roma, quelli a cui stava dicendo di lavarsi bene la bocca. Vincitore round: Leonardo Bonucci ai punti. Terzo Round: gol antipatici [embed]https://youtu.be/U6bt_Xf1pr4?t=108[/embed] Chiellini segna più di Bonucci, anche se non si direbbe, ma segna solo alla Sampdoria (o al Barcellona), in partite che finiscono 4 o 5 a 0. Bonucci, invece, è secondo solo a Sergio Ramos in quanto a gol pesanti. Ed è primo per quanto riguarda le esultanze da stronzo, ancora di più perché il gesto di “sciacquarsi la bocca” è un esultanza tra lui e i suoi amici, stronzi pure loro a questo punto. Questo round conterrebbe in sé anche un sottoround sulle esultanze stronze, perché paradossalmente tutti e due – anche se difensori – hanno una signature move che li contraddistingue. Solo che è una sfida così impari che preferisco soprassedere. Vincitore round: Leonardo Bonucci per distacco, abbiamo rischiato il KO. Quarto round: essere stronzi per essere forti Come detto, Giorgio Chiellini è riuscito ad abbinare un’antipatia comportamentale ad una naturale spigolosità sportiva: il suo punto di forza sta nel dominio fisico dell’avversario, comportarsi da stronzo lo aiuta a dominarlo anche psicologicamente. Per Leonardo Bonucci invece, farsi odiare è necessario per sopravvivere ad alti livelli: che sia stato merito di Conte, del motivatore Ferrarini (figura secondo me centrale per far finire Bonucci in questo pezzo) o di Bonucci stesso, è evidente che il salto di qualità compiuto dal difensore sia dipeso anche, se non principalmente, da un’improvvisa e assoluta fiducia nei propri mezzi, tipica degli stronzi.

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Prendete questo episodio: un giorno Bonucci tutto allegro esce da una concessionaria, dove è stato a vedere una Ferrari con la famiglia. Mentre si reca alla sua macchina, viene fermato da un uomo mascherato che gli punta una pistola in faccia e lo invita a dargli l’orologio. A quel punto Bonucci rimane calmo e gli da un pugno in faccia mettendolo in fuga. Non possiamo credere che per Bonucci un orologio abbia un valore così importante, la sua è una reazione evidentemente fuori di testa. Qualche giorno dopo – vista la risonanza trovata dall’episodio – Bonucci ha scritto un lungo messaggio su Facebook invitando tutti a non imitarlo. Questo il passaggio più interessante: «Non sono un eroe, ma semplicemente mi sono trovato in una situazione sbagliata e nel posto sbagliato. Tutto si è risolto in pochi secondi e quanto accaduto è stato frutto di una reazione istintiva e non di uno spirito di emulazione dei supereroi che vediamo al cinema». Che poi è un modo per dire che Bonucci non imita i supereroi: crede sinceramente di essere un supereroe. E i supereroi, si sa, si comportano inevitabilmente da stronzi (Christopher Nolan ci ha costruito una parte di carriera). Spesso si fa l’errore di considerare Bonucci come un “montato”, come se questa caratteristica fosse un aspetto negativo del suo gioco, ma è esattamente il contrario: Bonucci può tirare un rigore decisivo in un quarto di finale di un Europeo perché è sicuro di segnarlo, può impostare l’azione anche se pressato perché perdere il pallone non è un’opzione; trovare compagni tra le linee perché i suoi piedi sono i piedi migliori del mondo; fare interventi decisivi nelle situazioni in cui solitamente si trovava in difficoltà perché è anche un ottimo difensore; può addirittura litigare con compagni e allenatore perché lui ha sempre ragione (anche quando fa un sombrero in difesa). Vincitore round: Leonardo Bonucci mentre ci prova con la vostra ragazza. Quinto round: La canzone preferita La risposta che dai alla domanda “qual è la tua canzone preferita?” dice molto del tipo di persona che hai davanti, a meno che tu non sia quello che ha fatto la domanda – in quel caso sei tu ad essere il peggiore di tutti. Leonardo Bonucci dice che la sua canzone preferita è Il più grande spettacolo dopo il Big Bang di Lorenzo Jovanotti. È la canzone che lega lui e la moglie e deve avere un significato speciale accessibile solo a loro due. La canzone preferita di Chiellini è invece Piccola stella senza cielo di Luciano Ligabue. Ecco questa è una scelta – a meno che tu non sia davvero una piccola stella senza cielo – antipatica. È la scelta di chi dice di amare la musica e quando poi gli chiedi quale genere risponde “tutta la musica”. Non ce l’ho con Ligabue, ci mancherebbe, ma quella specifica canzone è la preferita solo di quelli che non hanno mai ascoltato veramente una canzone (e probabilmente non si sono mai innamorati dopo i 15 anni). Vincitore round: Giorgio Chiellini intorno a un falò. Sesto round: protestare Questo è il round più spinoso. Il filo che collega Chiellini, Bonucci, le proteste e la Juventus è molto più intricato di quello che vogliamo pensare. Quando ho iniziato a immaginare di scrivere questo articolo, come prima cosa mi sono consultato con diversi amici non juventini. Ogni volta usciva fuori il fatto che Bonucci e Chiellini protestano troppo. A dare fastidio è lo scopo subdolo: l’idea è che i due protestino così tanto per influenzare l’operato dell’arbitro, un pensiero così radicato da essere espresso spesso anche da diversi calciatori, come Andrea Raggi. E che contiene un fondo di verità. Non sono sicuro che Bonucci e Chiellini protestano più degli altri, devo quindi convenire che protestano meglio. A riguardo il pensiero più interessante è sicuramente quello di Pasquale Bruno: «L'altra sera guardavo la Juve contro il Toro e vedere Bonucci protestare mi ha fatto pensare. Mi piacerebbe avere la possibilità di essere in campo oggi, in un Juventus-Torino contro Bonucci. Vederlo così tanto eccitato, euforico, pronto a protestare sempre, mi ha fatto immaginare Pasquale Bruno nel tunnel che da un pugno in faccia a Bonucci, gli spacca il labbro con cinque punti di sutura e così non parla per cinque mesi». Cosa fa scattare a Bruno la voglia di spaccare la faccia a Bonucci e non – per fare un esempio – a Totti, un altro giocatore che ha sempre protestato molto? Nella protesta di Bonucci, ma anche di Chiellini, evidentemente c’è qualcosa di inaccettabile. Vincitore round: Salomonico pareggio. Settimo round: il linguaggio La retorica antipatica è il pane quotidiano di Leonardo Bonucci. Ecco alcune delle sue dichiarazioni: - «Abbiamo dato una risposta da grande squadra, se mi consentite la parola, una risposta con i coglioni». - «La Juve che vince dà fastidio, la Juve che stravince è antipatica». - «Secondo me lui (Higuain, nda) dovrebbe esultare in caso di gol perché ora gioca con la Juventus. Sicuramente a Napoli ha fatto tanto, ma ora veste i colori bianconeri e non ci sarebbe nulla di male se esultasse».

- «Per la Fiorentina è la partita dell'anno, per noi è una come un'altra» - “FAME, PALLE, INTENSITÀ. Loro sì e Noi no. Zero Alibi. Poche chiacchiere. Solo così possiamo arrivare in fondo per raggiungere i nostri obiettivi.#finoallafineforzajuventus." Dalla sua pagina Instagram. Addirittura la moglie sembra aver introiettato il suo linguaggio:

Miglior commento: “Simpatica come il marito”.

Vincitore round: Leonardo Bonucci in una puntata di Game of Thrones. Ottavo round: essere di successo Recentemente Giorgio Chiellini ha conseguito una laurea specialistica in Business Administration. Che comportamento da stronzo per un calciatore quello di laurearsi? Una presunta superiorità intellettiva è una delle poche cose – forse l’unica – che ci permette di accettarli nelle nostre vite. Loro saranno ricchi, faranno il mestiere più bello del mondo, avranno una vita facile, non avranno mai un problema economico, però almeno sono stupidi, di quella stupidità di chi non ha avuto bisogno di studiare. Chiellini invece non è stupido, per questo è stronzo.

Chiellini vi ha costretto ad avere con vostra madre la seguente discussione: Madre: Hai visto il giocatore della Juventus che si è laureato? Tu: Sì, mamma, è Chiellini. Madre: Ha preso 110 e lode. Tu: Pure io ho preso 110 e lode. Madre: Sì, ma lui ha preso pure la menzione e fa il calciatore. Tu: Che cazzo è la menzione? Madre: Non lo so, ma lui l’ha presa e tu no. Ecco, Chiellini è quel tipo di personaggio antipatico ti ha fatto discutere con tua madre. Vincitore round: Giorgio Chiellini, il figlio che tutte le madri vorrebbero avere. Premio della critica: simulare gratuitamente Potete essere favorevoli o contrari alla simulazione, ma va detto che in qualche modo è un’arte. E se chi simula bene è sicuramente stronzo, chi simula male è doppiamente stronzo. Vincitore premio della critica: Leonardo Bonucci. Chi vince Con il risultato di 4 round vinti a 3 (uno è finto in pareggio, ricordate?) il giocatore più stronzo tra i due è Leonardo Bonucci. Ora potete dormire tranquilli.

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