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Dario Vismara
Non date per scontato LeBron James
30 apr 2018
30 apr 2018
La serie contro gli Indiana Pacers è l’ennesimo esempio di un giocatore che non dovrebbe essere in grado di fare quello che fa al suo 15° anno in NBA.
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Dario Vismara
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Scorrendo la lista si trovano giocatori che ancora hanno un loro ruolo più o meno rilevante nella lega — da Carmelo Anthony a Dwyane Wade fino a Nick Collison, David West, Zaza Pachulia e Kyle Korver — e tantissimi altri che invece ne sono usciti subito o quasi (ti vogliamo ancora bene anche se tu non ce ne vuoi, Darko Milicic), mentre sono pochi quelli che continuano a giocare anche dopo aver abbandonato la NBA (Boris Diaw, Leandro Barbosa). Alcuni, addirittura, hanno già deciso di fare il salto e di mettersi in giacca e cravatta, tra cui Luke Walton sulla panchina dei Los Angeles Lakers e James Jones nella dirigenza dei Phoenix Suns, o lo sfortunatissimo Chris Bosh che sarebbe probabilmente il secondo miglior giocatore di questa classe se solo il suo corpo non lo avesse tradito.

 



 





 


Per farsi un’idea.


 



 


 

 

Nella NBA del 2018, il pick and roll giocato da due tiratori su un lato del campo rende difficile mandare degli aiuti con tempi utili: qui Hill e Love producono abbastanza attacco per tenere in piedi la baracca aspettando il ritorno del Re.


 



 


 
 

Come ai bei tempi con Kyrie Irving, James chiama al proscenio un esterno con doti di tiro per rendere difficile ogni tentativo di raddoppio. Dal pick and roll centrale con Korver ne esce un dai-e-vai tanto semplice quanto bellissimo per il +6 a 30 secondi dalla fine, chiudendo di fatto gara-7.


 





 



 


Ah giusto, ha anche trovato il tempo di segnare il quarto buzzer beater della sua carriera ai playoff, dopo aver realizzato la stoppata — irregolare, seppur di pochissimo — su Oladipo nel possesso precedente.


 



 



 



 

 

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