L’altro giorno ero un po’ giù e ho deciso di vedermi tutte le occasioni da gol avute da Timo Werner nell’ultimo anno, tra Chelsea e Germania. Quando ho finito, circa un’ora dopo, non stavo meglio: il risultato è stato disastroso per me e per lui. È stato come vedere un lunghissimo video in cui delle persone si fanno male - fisicamente o spiritualmente - ma senza l’audio ridicolo di Paperissima a renderlo divertente (forse il Chelsea dovrebbe provare a fare un montaggio di questi errori con questi suoni per renderlo meno inviso ai tifosi e alla critica). Nell’ultima Premier League Werner ha segnato 6 gol da 13.54 xG, facendo registrare la peggior underperformance del campionato. Basti pensare che Son ne ha ricavati 17 da 10.3 xG per capire quanto sia drammatica questa statistica.
Se non ci fossero i numeri, che comunque lo sappiamo non mentono, ci sarebbero bastati i meme per capire quanto grave fosse la situazione di Werner. Dopo che la sua squadra ha vinto la Champions League, l’unica gloria del tedesco è stata la viralità di una sua immagine durante i festeggiamenti mentre si indicava lo stemma del Chelsea sul petto, sbagliando però la posizione del dito. In quella partita il gol vincente di Havertz era arrivato anche grazie a un suo taglio intelligente che aveva liberato un corridoio al centro, ma a nessuno era importato (Werner aveva anche sbagliato almeno due occasioni buone).
https://twitter.com/trollfootball/status/1398932017962643456
Il Chelsea l’aveva pagato 60 milioni di euro l’estate precedente, strappandolo alla concorrenza delle altre big europee mentre erano distratte a organizzare il recupero della stagione fermata dalla pandemia. Era sembrata una bella presa: i centravanti giovani di prima fascia si contano sulla punta delle dita e Werner era sembrato uno che poteva ambire a quel posto. Nella sua esperienza con il Lipsia aveva sempre battuto gli xG (tranne nella stagione 2017/18, per un pelo) oltre a mostrare grande lucidità nei movimenti e nel supporto alla squadra, se non con la visione di gioco con le corse e il pressing. Nell’ultima stagione in Germania, quella della consacrazione, aveva segnato 34 gol; quanti attaccanti possono dire di essere arrivati a questi numeri almeno una stagione della carriera?
Werner al Chelsea non ha solo smesso di essere un attaccante cinico, un attaccante cioè che trasforma in gol una buona percentuale delle occasioni che gli capitano, ma ha iniziato a sbagliare le sue occasioni, occasioni che si crea anche grazie al suo talento, in maniera sempre più marchiana. Lo scorso anno, nella mezza stagione a Udine, Kevin Lasagna aveva segnato appena 2 gol da 7.3 xG, numeri che - in scala - hanno reso la sua finalizzazione ancora peggiore di quella di Werner, eppure gli errori di Lasagna sono stati errori normali in un certo senso. Davanti alla porta magari calciava addosso al portiere o fuori di poco. Werner invece ha scelto la strada più ripida verso l'abisso, ovvero quella di sbagliare le sue occasioni nella maniera più ridicola possibile.
Magari pensate che sto esagerando, che non esistono errori di Serie A ed errori di Serie B, che o fai gol o non fai gol, il resto non conta. Forse avete ragione, anzi - per la matematica avete ragione - ma come sbagli racconta anche chi sei - o almeno - in che momento sei. Per provarvi che ho ragione, vi sfido: vediamo se siete in grado di indovinare - dato un fermo immagine A - come sarà in grado di sbagliare Werner nel fermo immagine B (l’idea è di fare una specie di quiz, ma non c’è nessuno che controlla, né un punteggio finale, quindi sentitevi liberi di fare come vi pare) (ho messo anche un gol, tanto per non rendere troppo tragica la visione).
L'ultimo in ordine di tempo (contro l'Islanda)
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Il lato negativo di questa storia, almeno per Werner e i tifosi dell’Inter, è stato l’acquisto di Romelu Lukaku da parte del Chelsea in estate. Perché la squadra campione d’Europa doveva spendere quasi 120 milioni di euro per un centravanti dopo averne spesi 60 l’estate prima? Perché Werner fa questo genere di errori (d'ora in poi linkati all'interno del testo troverete ogni volta il video delle occasioni mancate dall'attaccante tedesco). Si possono spiegare tecnicamente? No. Werner arriva sul pallone con una postura imperfetta, il corpo troppo girato verso l’esterno. Il pallone è leggermente arretrato. Ma queste sono tutte scuse che potrebbero valere per noi - impiegati, studenti, operai - non per un calciatore professionista che dovrebbe avere la sensibilità per mandare questa palla in rete a occhi chiusi.
Da dove tutto è iniziato (contro la Spagna)
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Siamo al 3 settembre 2020, la stagione è appena iniziata, e Timo Werner sbaglia questo gol apparentemente non impossibile contro la Spagna. Nella stessa partita diventa però il primo tedesco a segnare agli spagnoli da Klinsmann nel 1994. Tutto sembra filare liscio. Da lì a poco però, le cose prenderanno una piega tragica.
Il più assurdo (contro il Leeds)
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In questa occasione si può ragionevolmente sostenere che se Werner non fosse mai nato questo sarebbe stato gol.
Come se non avesse mai tirato in porta (contro il Crystal Palace)
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Ok, magari da quella posizione di campo non era scontato fare gol, ma Werner in alcuni momenti sembra un personaggio di Space Jam a cui i Monstar hanno rubato il talento. Quindi non solo poca freddezza, ma la capacità di calciare di una persona scoordinata, di uno che mette piede per la prima volta su un campo da calcio. Una mancanza che stona con l’abilità, che ancora conserva, di rendersi disponibile per le occasioni. Paradossalmente, Werner è bravo a conquistarsi occasioni ghiotte che poi sbaglia in modo ridicolo: un problema che appare irrisolvibile.
Macedonia con la macedonia (contro la Macedonia)
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Siamo al 79esimo di una partita ferma sull’uno a uno e Werner sbaglia questo gol. Se la porta non era “tecnicamente” vuota, possiamo dire che, insomma, ci voleva una sciatteria speciale per sbagliare questo gol. Guardate nel video quanti tipi di disperazione provoca Werner: quella da mani nei capelli di Gundogan, quella isterica di Low, quella sconveniente dei raccattapalle. Alla fine la Macedonia finirà per vincere quella storica partita e un giornale macedone penserà bene di regalare una carta d’identità macedone a Werner.
18 volte meno forte di Van Basten (contro il Rennes)
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Qualche giorno fa un canale olandese ha chiesto a Marco Van Basten se era almeno 18 volte meglio di Werner. «Come minimo, sì. Posso confermarlo» è stata la sua risposta. Chissà come gli è venuto in mente il numero 18. Forse è stato ispirato da questo incredibile errore.
Meglio non provarci (contro l'Armenia)
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Se il Chelsea ha aperto il portafogli e comprato un nuovo centravanti, la Germania non può fare lo stesso. Curiosamente, per un paese patria storica di grandi numeri 9, al momento c’è carestia. Se Low aveva provato a eliminare il ruolo dall’equazione, affidandosi a un attacco leggero e intercambiabile, il nuovo CT Flick ha schierato Werner titolare nelle prime tre partite della sua gestione, non avendo di meglio a disposizione. Ma se Werner, oltre a sbagliare gol, mostra una scarsa fiducia proprio nel gioco del calcio - come in questa occasione dove sembra voler non arrivare sul pallone per non dover sbagliare un gol facile - come può essere il centravanti titolare della Germania?
Forse anche Flick rinuncerà al numero 9, dopotutto ha una batteria di ali e trequartisti da far invidia al Manchester City, oppure aspetterà che a bruciare le tappe sia il nuovo ragazzo prodigio del calcio tedesco, il 16enne Youssoufa Moukoko. Quanto sarebbe Timo Werner perdere il posto in squadra per un compagno che non potrà guidare almeno per altri due anni?
Dai Timo (contro il West Ham)
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Timo Werner era già salito agli onori della cronaca per motivi ironici, quando era ancora un letale attaccante tedesco del Lipsia Progetto Red Bull. Durante una sfida contro il Besiktas, giocata nella Vodafone Arena di Istanbul, Werner era stato costretto a chiedere il cambio perché frastornato dai suoni del tifo turco. L'immagine di lui che si tiene le dita nelle orecchie mentre vaga per il campo aveva fatto il giro del mondo. Il tifo caloroso e avvolgente di queste piazze è spesso visto come una delle poche cose genuine rimaste in questo sport e Werner, giocatore di una squadra costruita a tavolino, lo viveva come una specie di Kryptonite. In realtà quella di Werner è una condizione medica, soffre di una forma di patologia dell'udito per cui i rumori troppo forti gli provocano grossi problemi di equilibrio.
Qui però non è un problema di udito: in uno stadio vuoto, invece di andare col destro per avere un angolo più aperto, Werner va di sinistro, contando anche male i passi. Ancora una volta, con una porta vuota, si dimostra incredibilmente inadatto a centrarla.
Oh no, Islanda di nuovo
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In una chiusura ciclica, si torna all’Islanda. In quella partita, alla fine, Werner il suo gol l’ha trovato, circa 20 minuti dopo l’errore che abbiamo visto all’inizio. L’ho ha fatto con un piatto centrale non troppo convinto, che il portiere ha quasi volutamente non trattenuto, come se fosse il primo a sentire di dover fare qualcosa per Werner. La palla sbatte sul palo e percorre una traiettoria beffarda, in bilico tra gol e ennesimo gol sbagliato dal tedesco. Le persone sono così preoccupate per Werner che Kai Havertz - suo compagno anche al Chelsea - sceglie di difendere il pallone sperando finisca in rete piuttosto che segnare il più facile dei tap-in.