
Da almeno un decennio, Zach Lowe, grandissimo giornalista di basket, compila un ranking personale di ‘guardabilità’ delle squadre NBA chiamato League Pass Ranking. Siccome nessuno, che io sappia, lo aveva ancora fatto sulla NFL, ho pensato di rubargli l’idea e farlo da me.
Precisazione doverosa: questa classifica non ha nulla a che vedere con l’effettiva qualità dei roster ed è, ovviamente, soggettiva. Riflette la quantità di storie interessanti che ogni squadra può offrire, qualche consiglio per i nerd del gioco e, soprattutto, i giocatori più divertenti che possiate vedere ogni settimana. Durante la stesura ho cambiato idea molte volte, e probabilmente, anche a pezzo ultimato sarò in polemica con il sottoscritto. Cominciamo.
32. SAINTS
Dal ritiro di Drew Brees, i New Orleans Saints sono precipitati in un limbo di mediocrità. Forse lo scorso anno ne sono usciti; non perché siano tornati rilevanti, quanto perché forse hanno capito che vivacchiare non è il modo migliore di ripartire. Dopo le 5 vittorie dello scorso anno, la squadra ora allenata da Kellen Moore è senza Derek Carr, ritiratosi a 34 anni per problemi fisici. Il ruolo di QB sarà di uno tra Spencer Rattler e il rookie Tyler Shough.
Rimane una squadra con qualche giocatore sopra la media su entrambi i lati del campo (Kamara, Olave, Cam Jordan su tutti), ma che ha anche cambiato tanto nel coaching staff. La NFC South è una delle due peggiori division della Lega, e se la situazione quarterback non si rivelerà disastrosa, potrebbero anche pensare di contenderla a Buccaneers, Falcons e Panthers: di certo, non si contenderanno le posizioni alte di questa lista.
31. BROWNS
La posizione finale dei Browns in questa lista potrebbe variare a seconda della situazione legata al quarterback. Dopo aver incredibilmente portato Cleveland ai playoff due anni fa ed essere poi volato ai Colts, Joe Flacco è tornato per riprendersi il posto da titolare. Il livello di appeal generato dall’ex Ravens– nominato QB titolare senza troppi dubbi - è rasoterra, ma le cose potrebbero cambiare se Shadeur Sanders dovesse in qualche modo prendersi il posto da titolare: non necessariamente in termini di risultati immediati quanto come ulteriore storia da seguire.
Dopo una eccellente prima uscita in pre-season il figlio del grande Deion ha steccato totalmente l’ultima amichevole: purtroppo per noi, Sanders inizierà la stagione come terzo QB a roster dietro anche a Dillon Gabriel. Il bonus-nerd, invece, riguarda la difesa. Il reparto guidato da Jim Schwartz è reduce da una stagione negativa dopo quella, eccellente, del 2023. Quella versione era efficace, dura ed estremamente divertente da vedere: al netto degli infortuni di due giocatori chiave come Jeremiah Owusu-Koramoah e Martin Emerson, se il reparto tornasse almeno vicino a quei livelli, Cleveland guadagnerebbe sicuramente qualche punto in ‘guardabilità’.
30. TITANS
I Titans sono pressoché irriconoscibili dallo scorso anno, e forse è un bene. L’infortunio alla spalla che terrà Will Levis fuori per tutta la stagione spiana la strada alla prima scelta assoluta Cam Ward.
Nei primi giorni di training camp chiunque ha avuto qualcosa di positivo da dire sull’ex Università di Miami, non solo per il braccio potentissimo ma anche per la sua etica del lavoro e il suo amore per il trash talking (questo potrebbe portare punti bonus). Detto che la o-line, tragica lo scorso anno, è stata rifatta, Ward si troverà a dover lavorare con un reparto ricevitori mediocre al di fuori di Calvin Ridley, con cui però sembra già essere nato un buon rapporto lavorativo. La difesa ha finito al 30esimo posto in punti subiti a partita e ha perso, tra gli altri, Harold Landry, leader della squadra in sack. Sarà molto interessante seguire lo sviluppo di Ward ma, a meno che non siate divoratori di football americano, ci sono circa 29 opzioni più o meno interessanti da scegliere la domenica sera.
29. PATRIOTS
Il post Bill Belichick dei Patriots è complicato come era lecito attendersi. Dopo solo una stagione di Jerod Mayo, la dirigenza ha optato per un cambio in panchina, portando a casa Mike Vrabel, ex coach dei Titans e grandissimo ex proprio dei Patriots. L’attacco della squadra nel 2024 è stato disastroso, agli ultimissimi posti in NFL per punti a partita, yard totali e di media a partita. La o-line è stata pressoché rifatta, e anche il reparto ricevitori è cambiato parecchio. Tuttavia, rimane una squadra con pochissima pericolosità in termini di big play. Drake Maye, QB al secondo anno, dovrà lavorare con quello che c’è; Stefon Diggs è reduce da una stagione accorciata da un infortunio, mentre dal Draft è arrivato Kyle Williams al terzo giro.
Attenzione alla coppia Kayshaun Boutte-DeMario Douglas, da cui potrebbe uscire il vero primo WR dei Pats. Bene però il running back Rhamondre Stevenson, una palla di cannone che gioca ogni snap come se fosse l’ultimo. Sull’altro lato del pallone, uno dei giocatori più interessanti e divertenti della scorsa stagione, l’edge/OLB Keion White, è reduce da un training camp molto sottotono e, stando a quanto detto da coach Vrabel, vedrà i propri snap ridotti. Al di là del cambio di allenatore, ai Patriots c’è poco talento diffuso – soprattutto sul lato offensivo - per sperare di tirarsi su dal fondo della AFC e di questa classifica.
28. GIANTS
Da quando ho iniziato a compilare la lista, ho cambiato la posizione dei Giants diverse volte. La verità è che all’attacco di questa squadra manca un franchise QB per poter fare un bel passo in avanti, sia nella realtà che qui. Dopo il fiasco di Daniel Jones, è arrivato Russell Wilson a fare da toppa. L’ex Seahawks ha avuto una discreta stagione a Pittsburgh, anche se quell’attacco ruotava attorno alle corse e a un passing game decisamente poco rischioso. Tyron Tracy come running back e Malik Nabers come WR 1 sono abbastanza per dare ai Football Giants più di qualche occhiata, ma la verità è che tutto dipenderà da come Wilson lancerà oltre le 20 yard. La difesa merita attenzione, non fosse altro che l’anno scorso si è riscoperta sorprendentemente produttiva in termini di sack e dal Draft è arrivato Abdul Carter con la terza scelta assoluta: non mi stupirei se il rookie da Penn State facesse una stagione simile a quella di Jared Verse con i Rams lo scorso anno.
27. COLTS
Nelle ultime settimane, i Colts hanno sciolto le riserve sul loro QB titolare: sarà Daniel Jones, onesto giocatore arrivato in off-season dai Giants. Da un punto di vista di pura ‘guardabilità’, il crollo rispetto all’acerbo – ma molto più intrigante - Anthony Richardson è evidente.
Al di là dell’ottimo Michael Pittman, che è sempre stato il WR1 dei Colts pur non avendone necessariamente il talento, l’attacco manca di giocatori per cui vale la pena guardare una partita (con buona pace del rookie tight end Tyler Warren, di cui si parla un gran bene). Jones potrebbe garantire ai Colts una stagione da borderline playoff, o magari addirittura una Wild Card, ma è chiaro che Indy abbia scelto la strada più conservativa, che indubbiamente li penalizza in questa classifica.
26. STEELERS
Pittsburgh è una delle squadre difficili da collocare. L’arrivo di Aaron Rodgers alza e non poco il livello di curiosità attorno agli Steelers, e forse io sono ancora influenzato dalla scorsa stagione. Ma A-Rod è vecchio e due anni fa si è rotto il tendine d’Achille e la stagione 2024 è stata un po’ il prodotto di un recupero forse mai avvenuto completamente. Toccherà quindi all’offensive coordinator Arthur Smith provare a rivitalizzare Rodgers, almeno per l’ultima volta nella sua carriera. Dai training camp sono emerse notizie di schieramenti piuttosto inusuali con 4 tight end in campo contemporaneamente e anche di un Rodgers molto più mobile del previsto. Tuttavia, non sono sicuro di voler vedere molte partite di una squadra guidata dall’ex Packers nel 2025.
25. JETS
I New York Jets provano a ricominciare da capo, e lo fanno ripartendo da un nuovo coach, Aaron Glenn, ex defensive coordinator dei Lions, e da una difesa che nel 2024 ha fatto vedere ottime cose. In attacco domina il duo Breece Hall (RB) – Garrett Wilson (WR); occhio poi alla presa di Josh Reynolds, che potrebbe facilitare il lavoro di Justin Fields grazie alla propria capacità di dare riferimenti al centro del campo. Nel complesso, complice la situazione nebulosa a livello di QB (Fields è davvero un titolare NFL?), la squadra potrebbe risentire anche della mancanza di giocatori di qualità tra quelli di movimento. Dove però New York rischia di essere davvero interessante da vedere è la difesa. Glenn porta a New York uno stile di gioco molto aggressivo, come testimonia l’altissima percentuale di blitz portati dai Lions nella scorsa stagione (secondi nella Lega) e l’ampio uso di marcature a uomo. Lo stile di gioco che il nuovo coach ha portato si addice perfettamente all’anima operaia incarnata dalla tifoseria di ‘colletti blu’. Magari per vincere delle partite ripassiamo tra un anno, ma intanto i Jets hanno messo le basi per un nuovo progetto che, magari, li vedrà anche scalare questa classifica.
24. BRONCOS
E se Denver, dopo anni di tentativi falliti, avesse finalmente trovato il proprio quarterback franchigia? Difficile dirlo dopo una sola stagione, ma l’esordio di Bo Nix fa ben sperare. Certo, nell’attacco tutto ha funzionato a dovere o quasi, grazie anche alla mano di coach Sean Payton. La o-line ha giocato alla grande (2^ in pressioni concesse e 3^ in sack subiti) e, perdipiù, ha goduto di ottima salute evitando infortuni seri. L’efficienza di Nix, facilitata anche da un sistema offensivo piuttosto conservativo, non basta per rendere Denver una squadra particolarmente divertente da vedere. Addirittura, nella scorsa stagione i Broncos hanno collezionato il terzo dato più alto di 3&out dietro solo a Panthers e Giants. Sarà più che altro interessante capire qual è l’effettivo margine di miglioramento del QB ex Auburn, che ha già 25 anni, nel caso in cui le cose all’interno dell’attacco dovessero andare meno bene.
23. BEARS
Nonostante le premesse, il nuovo QB – Caleb Williams, prima scelta assoluta – e nuove armi a sua disposizione nel gruppo di ricevitori, la stagione 2024 dei Chicago Bears è deragliata in fretta. Nella off-season si è cercato di ovviare ai problemi offensivi portando a Chicago Ben Johnson, ex OC dei Detroit Lions e nuovo coach dei Bears. Johnson ha trasformato l’attacco dei Lions rendendolo uno dei migliori dell’intera Lega e dando nuova vita a Jared Goff.
La o-line è stata quasi interamente modificata e la decima scelta assoluta al Draft è stata spesa per un tight end, Colston Loveland. Nel Michigan, Johnson ha cercato di facilitare la vita di Goff con tanta play action e un sistema offensivo che lo aiutasse a sbarazzarsi presto del pallone facilitando le letture. Dal canto suo, Caleb Williams ha ben poca esperienza nel giocare ‘under center’, sia al college che nel suo primo anno in NFL. Ovviamente le sorti di Chicago dipendono da quanto velocemente l’ex USC riuscirà ad adattarsi agli schemi del nuovo head coach. Di certo, i Bears hanno scelto il migliore sulla piazza per provare a tirare fuori il meglio dal proprio QB.
22. SEAHAWKS
Decifrare che tipo di squadra possa essere Seattle è piuttosto complicato. I Seahawks hanno perso il QB titolare e due dei primi tre wide receiver, oltre ad aver cambiato offensive coordinator. Ai Vikings abbiamo visto la miglior versione di Sam Darnold, ma sappiamo anche quale sia la peggiore, e il passaggio da Geno Smith – uno dei passatori più elettrizzanti della NFL – all’ex Jets può essere difficile da digerire, sia per loro che per noi che guardiamo. Klint Kubiak, l’OC che arriva dai Saints, proverà a rendere Seattle una squadra da corsa, agevolando il lavoro di Darnold e puntando sul running back Kenneth Walker. C’è curiosità per capire quanto sia rimasto nel serbatoio a Cooper Kupp, che arriva dai rivali divisionali dei Rams.
Di Seattle, però, da tenere d’occhio sarà la difesa, che ha qualità e quantità, soprattutto nella secondaria, per diventare uno dei migliori reparti della Lega sotto coach Mike McDonald, al suo secondo anno sulla costa pacifica. Il materiale umano non sarà quello dei Ravens di cui McDonald è stato defensive coordinator fino a due stagioni fa, ma fidatevi che Seattle produrrà tanto a livello di pass rush, e lo farà in maniera creativa con blitz e pressioni ‘esotiche’, e in più Woolen e Witherspoon sono una delle migliori coppie di cornerback in NFL. Peccato per il passo indietro a livello di quarterback, ma quella difesa merita attenzione, soprattutto se siete nerd del Gioco.
21. CHARGERS
I Los Angeles Chargers possono oscillare in questa classifica tra gli ultimi 10 posti e i primi 10: il 21esimo è una sorta di media. Molto dipende dal tipo di gioco che vedremo in questa stagione, anche se le mosse della off-season vanno in una direzione piuttosto chiara: si cercherà in primis di stabilire il gioco di corsa. In questo caso, Justin Herbert, comodamente uno dei primi 5 quarterback della NFL, verrà messo nelle condizioni di rischiare il meno possibile per mantenere il possesso del pallone e far stancare le difese.
Eppure abbiamo visto nella seconda metà dello scorso anno come un Herbert con la licenza di lanciare palloni lunghi con più frequenza sia un altro vedere, pur rimanendo un giocatore di livello superiore. Il rookie running back Omarion Hampton aggiunge pericolosità su corsa, e anche un giocatore in grado di creare qualcosa dal nulla (solo Ladd McConkey, ricevitore al secondo anno) ha queste caratteristiche nel roster dei Chargers. Insomma, un Herbert a briglie sciolte spingerebbe L.A. anche più in alto in questa classifica, ma giustamente decidono coach Jim Harbaugh e l’OC Greg Roman. Bonus aesthetic per le divise blue navy, che verranno riproposte a grande richiesta, e per il ritorno del figliol prodigo Keenan Allen.
20. PANTHERS
Io ve lo dico: non siete pronti a una stagione in cui Bryce Young porta Carolina alle Wild Card. Resta difficile, ma i miglioramenti messi in mostra dall’ex QB di Alabama nella seconda metà della scorsa stagione sono stati evidenti. Young ha acquisito sicurezza nel giocare sotto la pressione della d-line avversaria e ha migliorato le letture anche a gioco rotto.
Dal Draft è arrivato Tetairoa McMillan, il ricevitore numero 1 che è disperatamente mancato ai Panthers, mentre l’arrivo di Hunter Renfrow può essere chiave soprattutto quando c’è da chiudere terzi down da poche yard. La difesa rimane una delle peggiori della NFL (l’anno scorso ultima in punti e yard concesse a partita e anche in yard per play), ma il ritorno di Derrick Brown e gli arrivi via Draft di Nick Scourton (attualmente fuori per un problema polmonare) e Princely Umanmielen dovrebbero aggiungere un po’ di consistenza alla pass rush. Per i playoff magari aspettiamo, però quest’anno Carolina merita più attenzione di quella che sareste portati a darle visti i risultati degli ultimi anni.
19. PACKERS
L’arrivo dell’ex Cowboys mi ha ovviamente convinto a rivedere la posizione dei Packers al rialzo. Nel 2024 Green Bay si è dimostrata una eccellente squadra di corsa grazie a Josh Jacobs, forse uno dei runner più costanti ma meno celebrati di questa generazione. Nella sua seconda stagione da QB, Jordan Love ha iniziato sottotono salvo poi essere uno dei migliori passatori NFL nelle ultime settimane. Se ai Cheeseheads manca un giocatore offensivo per cui si voglia pagare il prezzo del biglietto, lo stesso non si può più dire della difesa guidata da Jeff Hafley; al suo primo anno come DC tra i pro, Hafley ha guidato un reparto che ha recuperato ben 31 palloni e ha prodotto 46 sack, pur senza un vero edge rusher che attirasse i raddoppi delle difese. Lo scorso anno il coaching staff difensivo si è dimostrato piuttosto creativo per sopperire alle mancanze di produzione in termini di pass rush: con l’arrivo di Parsons, Green Bay avrà finalmente una stella di prima grandezza e un giocatore in grado di orientare da solo il gameplan delle squadre avversarie. Bonus track per Lambeau Field coperto di neve quando l’autunno comincia a essere inoltrato: guardare una partita al caldo sul divano mentre i giocatori affrontano il clima avverso di quelle latitudini in un ambiente elettrico come pochi è peak football.
18. CHIEFS
Può la squadra del miglior quarterback della Lega, nonché uno dei giocatori più elettrizzanti da vedere nella storia della NFL, essere a metà di una classifica del genere? Sì, se è vero che i Chiefs sono stati piuttosto noiosi da vedere nelle ultime stagioni. La partenza di Tyreek Hill nel 2022 ha cambiato i connotati offensivi di KC, che non ha smesso di vincere pur cambiando radicalmente il modo di attaccare. Molti più passaggi orizzontali e corti per creare yard dopo la ricezione dovuti sia alla mancanza di un giocatore che potesse ricreare un minimo lo stile di gioco profondo di Hill, ma anche all’adeguamento delle difese avversarie, che contro Mahomes tendono a coprire di più il fondo del campo. In aggiunta a tutto questo c’è anche l’ombra della potenziale squalifica del WR Rashee Rice per un incidente causato oltre un anno fa per cui l’udienza è fissata a fine settembre. Bonus per i nerd del Gioco: la difesa guidata da quel demone di Steve Spagnuolo e i suoi blitz creativi.
17. COWBOYS
Mi mantengo cauto su Dallas, ma è chiaro che il ritorno dall’infortunio di Dak Prescott e la presa di George Pickens via trade spostano, e non poco, l’asticella. Il curriculum di Prescott ai playoff è quantomeno sospetto, ma rimane un eccellente giocatore che sa mettere su numeri. CeeDee Lamb è uno dei migliori ricevitori della Lega, soprattutto con il pallone in mano, ma ai Cowboys mancava un giocatore in grado di andarsi a prendere palloni contestati lungo la sideline: ora, con l’ex Steelers Pickens, lo hanno.
Rimane il dubbio del running game, che rimane senza un vero running back numero 1: a questo proposito, occhio all’arrivo di Klayton Adams come nuovo offensive coordinator. Adams aveva messo in piedi un ottimo gioco di corsa ad Arizona nonostante un personale non di primo livello, quindi anche in questo caso occhio alla ‘allerta nerd’. La partenza di Micah Parsons, ceduto ai Packers nei giorni scorsi, li priverà di uno dei migliori giocatori della NFL e dell’unico vero fattore di interesse in difesa.
16. DOLPHINS
I Dolphins hanno dimostrato di essere una squadra estremamente divertente da vedere. Il problema è che queste ‘condizioni normali’ non sempre si verificano, e hanno a che fare con la salute di Tua Tagovailoa. Il QB ex Alabama ha una cronistoria di commozioni cerebrali che ne hanno messo a rischio addirittura la carriera e che gli hanno consentito di giocare solo 64 partite in 5 anni di carriera. La versione migliore di Miami la abbiamo vista nella prima metà della stagione 2023: una squadra di velocisti sia tra i ricevitori che tra i running back che utilizza i movimenti pre-snap e le misdirection per confondere le difese prima dell’azione. Tua si è inserito alla grande in questo contesto, divenendo anche un eccellente giocatore grazie alla play action e migliorando tantissimo nel tocco dei passaggi lunghi.
Le incognite rimangono sia la salute degli interpreti (il running back De’Von Achane, ad esempio, ha già saltato gli ultimi allenamenti per un problema al polpaccio), ma anche il modo in cui l’attacco saprà rispondere agli aggiustamenti difensivi: quando le difese si sono adeguate, Miami ha sempre trovato difficoltà nel trovare contromosse. Rischia di essere una annata decisiva per questo coaching staff, e forse anche per Tua.
15. TEXANS
Come per Dallas, mi sono mantenuto un po’ più basso di quello che avrei dovuto. Dopo la splendida stagione da rookie, CJ Stroud ha fatto un deciso passo indietro al suo secondo anno tra i pro, e con lui tutto l’attacco. Sono calati punti e yard a partita, mentre la linea offensiva faceva acqua da tutte le parti: la sconfitta ai playoff contro i Chiefs è stata la partita che ha sublimato tutte le difficoltà avute da Houston l’anno scorso. Ora si riparte con un nuovo offensive coordinator (Nick Caley, alla prima assoluta in carriera con questo ruolo) e con una linea offensiva nuova per 4/5.
Riassumendo, la o-line è stata la chiave degli insuccessi di Houston nel 2024, e dal reparto passerà molto del rendimento dell’attacco nel 2025. Il grave infortunio al ginocchio subito da Tank Dell nella gara di playoff contro Kansas City lo terrà fuori tutta la stagione, privando i texani di uno dei migliori WR numero 2 della Lega. Anche il resto del reparto è stato rinnovato, sia via trade (Christian Kirk) che via Draft (Jayden Higgins e Jaylin Noel). Dal coaching staff e dal rendimento della OL capiremo se Stroud e i Texans possono fare un salto in avanti nelle gerarchie della AFC e anche in questa classifica.
14. 49ERS
La posizione di San Francisco deriva principalmente dal fatto che, di base, sono sempre gli stessi. Nella scorsa stagione, i Niners hanno – ancora una volta – dovuto far fronte a un incredibile numero di infortuni sul lato offensivo, che però non hanno impedito loro di finire noni in DVOA. Certo, mancherà Deebo Samuel, finito a Washington via trade, ma rimangono Christian McCaffrey, Brandon Aiyuk, e, soprattutto, coach Shanahan, l’uomo che di fatto ha plasmato gli attacchi della maggioranza delle squadre NFL attuali. L’anno scorso si è vista, suo malgrado, una versione di Brock Purdy più aggressiva e svincolata dagli schemi di Shanahan. Un cambiamento reso necessario degli infortuni che hanno costretto il QB a prendersi più responsabilità.
Al netto degli infortuni e della mancanza di profondità nel reparto ricevitori, San Francisco ha tutto tornare protagonista in NFC e per scalare posizioni in questa classifica.
13. CARDINALS
Arizona è una delle squadre più interessanti di questa stagione NFL che sta per iniziare. Quello che ci ha detto la scorsa stagione, culminata con l’esclusione dai playoff per la ottava volta nelle ultime 9 stagioni, è che la squadra di Jonathan Gannon sembra essere in ascesa. Il 2024 l’ha vista concludere a ridosso della top 10 per punti a partita (12^), yard totali a partita (11^) e dentro di essa per yard per play (7^).
Kyler Murray è uno dei giocatori più imprevedibili della Lega, ai livelli di Mahomes e Lamar Jackson quando c’è da cavare fuori qualche yard anche da azioni apparentemente concluse. Rimane un QB eccellente quando c’è da lanciare ‘fuori dai numeri’, ma che palesa i propri limiti fisici nei lanci al centro del campo. Lo scorso anno Arizona si è rivelata una eccellente squadra di corsa nonostante una o-line sotto la media grazie soprattutto al run game coordinator Klayton Adams, ora però ai Cowboys. L’offensive coordinator Drew Petzing è uno dei nomi in rampa di lancio e, se saprà mantenere l’attacco sotto gli standard dello scorso anno, i Cards hanno tutto per scalare questa classifica ed essere uno dei must-watch della stagione. Ah, aspettiamo con ansia che Marvin Harrison Jr. ci faccia vedere quello che si è visto così poco nel suo anno da rookie.
12. BUCCANEERS
Per il secondo anno consecutivo, l’offensive coordinator dei Tampa Bay Buccaneers è volato altrove per un incarico da head coach. Era toccato a Dave Canales lo scorso anno, è stato il turno di Liam Cohen in questa off-season. Cohen, ora allenatore di Jacksonville, ha reso i Buccaneers una delle squadre più divertenti da vedere e, soprattutto, ridato smalto a Baker Mayfield: l’ex Browns ha chiuso il 2024 con un career high in yard su passaggio (4500) e TD pass (41). Già di suo Mayfield è uno dei giocatori offensivi più divertenti della NFL, con uno stile di gioco spregiudicato che, di fatto, è il prolungamento sul campo della propria personalità al di fuori. È bravissimo a estendere le giocate correndo fuori dalla tasca e la coppia di ricevitori Evans-Godwin è da anni una delle più costanti in NFL.
Attenzione ai problemi fisici di quest’ultimo, che ha chiuso la stagione 2024 in infermeria per un serio infortunio alla caviglia. Come sempre quando si cambia un coordinator, c’è sempre incertezza su come si presenterà un reparto; c’è da dire che, a prescindere da tutto, la Baker Mayfield experience è da sempre una montagna russa, e il timore è che l’attacco di Tampa Bay possa come minimo avere bisogno di tempo prima di amalgamarsi. Io però mi prendo volentieri questo rischio.
11. FALCONS
L’infortunio subito da Kirk Cousins nella seconda metà della scorsa stagione ha aperto le porte dell’attacco a Michael Penix Jr. Il quarterback scelto con la 8^ chiamata assoluta al Draft 2024 ha giocato solo 3 partite da titolare, mettendo comunque in mostra un ottimo braccio e una buona capacità decisionale. Drake London è il tipo di ricevitore che si esalta con un QB come Penix, e già lo scorso anno è emerso come uno dei wide receiver più spettacolari e produttivi della Lega (100 ricezioni per 1271 yard e 9 TD). Il tight end Kyle Pitts rimane una incognita; dopo essere stato scarsamente utilizzato con Cousins come QB, all’ultimo anno di contratto starà a Penix provare a farlo tornare sui buoni livelli della stagione da rookie. I Falcons ripartono dal running back Bijan Robinson, macchina da highlight con il pallone in mano sia come corridore che come ricevitore.
Negli ultimi 20 anni, Atlanta, città di football come poche negli USA, ha avuto tante squadre divertenti. Se Penix riuscirà a replicare per una stagione intera quanto fatto vedere negli spezzoni da titolare, i Falcons hanno i mezzi per vincere la division e giustificare la loro posizione in questa classifica.
10. LIONS
Quando una squadra ha successo in NFL, una delle prime conseguenze, di solito, è la partenza dei vari coordinator e assistenti verso un posto da head coach altrove. È precisamente quello che è successo ai Lions, che hanno perso i propri coordinator offensivi e difensivi finiti a fare gli allenatori a Chicago e a New York sponda Jets, rispettivamente. Sarà quindi da capire come Detroit risponderà senza due dei principali artefici dei successi recenti. I giocatori di movimento sono rimasti pressoché gli stessi, con l’eccezione del rookie Isaac TeSlaa, che ha mostrato flash interessanti in post season, soprattutto come route runner.
Sarà interessante vedere come Jared Goff, elevatosi a livelli anche superiori rispetto a quelli toccati ai Rams, giocherà senza Ben Johnson, l’uomo che proprio a quei livelli lo ha saputo portare. Il supporting cast rimane comunque di primo livello (Gibbs, St. Brown, Jameson Williams, ecc). Anche la difesa è ai livelli dell’attacco; Alim McNeal è uno dei giocatori più sottovalutati della Lega (anche se il contrattone firmato in estate lo ha un po’ smascherato) e in generale il livello di intensità tenuto dal reparto è altissimo. Asterisco per le partenze a livello di coaching staff, ma i Lions dovrebbero essere ugualmente competitivi e divertenti.
9. JAGUARS
Sì, per me i Jacksonville Jaguars sono una delle squadre nettamente più interessanti da vedere di questa stagione NFL che sta per iniziare. Il motivo ha un nome e un cognome: Trevor Lawrence.
Il QB da Clemson è arrivato in NFL con la fama di prospetto generazionale, ma, un po’ per difetti propri e per il contesto Jaguars che di certo non lo ha aiutato, non è ancora riuscito a trovare il proprio posto in NFL. Questa volta la franchigia della Florida ha pensato di aiutarlo strappando Liam Cohen ai Buccaneers, di cui era offensive coordinator, per farlo diventare head coach. Cohen ha orchestrato l’attacco di Tampa Bay rendendolo uno dei più forti della Lega e contribuendo alla miglior stagione della carriera di Baker Mayfield. Dal Draft è arrivato Travis Hunter, giocatore che al college si districava tra il ruolo di wide receiver e quello di cornerback con risultati eccellenti, mentre dalla free agency Dyami Brown, che ha avuto un eccellente impatto con i playoff con la maglia dei Commanders. Probabilmente Lawrence non competerà mai per il ruolo di miglior passatore in NFL, ma sarà molto interessante seguirne il processo di crescita, finalmente con un allenatore che potrebbe definitivamente sbloccarlo. La stagione 2025 dirà molto sul futuro di Lawrence in NFL e anche degli stessi Jaguars.
8. EAGLES
Da un anno all’altro è cambiato tutto per Philadelphia. La stagione 2023 aveva fatto perdere tutte le certezze in casa Eagles, ritrovate nel 2024 – assieme al Lombardi Trophy – soprattutto grazie al Draft. Phila ha quantità e qualità su entrambi i lati del pallone. Saquon Barkley ha messo a segno la miglior stagione della carriera, e una delle migliori di sempre nel proprio ruolo, dietro una o-line eccellente: gli Eagles hanno corso nel 58% degli snap offensivi – primissimi in NFL – e hanno trovato in Barkley un uomo in grado di creare costantemente qualcosa dal nulla. AJ Brown e DeVonta Smith sono uno dei migliori duo di ricevitori della NFL, spettacolari e produttivi. Non solo. La difesa è stata trasformata da un anno all’altro grazie alla crescita dei giovani pescati al Draft nelle ultime stagioni: c’è un motivo se la safety Reed Blankenship e il cornerback Cooper DeJean sono stati soprannominati ‘Exciting Whites’. Il pubblico di Philadelphia – inteso proprio come città – è forse il più esigente e caustico della intera NFL: in ogni partita troveranno sempre un motivo per fischiare i propri giocatori.
7. RAIDERS
Avere aspettative sui Las Vegas Raiders storicamente non porta bene, ma mi sbilancio. Il nuovo corso della squadra del Nevada è stato affidato a due veterani, in campo e fuori: Pete Carroll in panchina e Geno Smith come QB. L’ex Seattle si è dimostrato un passatore estremamente spettacolare ed efficiente anche in condizioni non ottimali, come quelle in cui versava la o-line dei Seahawks. Non solo; l’attacco è stato affidato a Chip Kelly, che torna come offensive coordinator dopo le stagioni da capo allenatore a Ohio State. Dopo le stagioni passate in NFL tra Phila e San Francisco, concluse in calando, Kelly si è reinventato in NCAA, rallentando il ritmo e variando molto i giochi di corsa, con play action e soprattutto le uscite degli o-linemen per facilitare il lavoro ai running back. Con la scelta numero 6, Vegas ha chiamato proprio un running back, Ashton Jeanty da Boise State, per garantirsi un corridore in grado di sobbarcarsi la maggior parte delle portate.
Peccato solo per l’ambiente: Vegas non ha minimamente lo stesso calore di Oakland, e spesso l’arena (bellissima) è invasa da tifosi avversari, soprattutto delle grandi squadre. A questa versione dei Raiders mancherebbe giusto il vero Black Hole, la cosa più vicina a un gruppo di tifo organizzato presente nello sport americano.
6. COMMANDERS
Se avessi fatto questa lista anche un anno fa, i Commanders sarebbero stati nelle ultimissime posizioni. La stagione storica del rookie QB Jayden Daniels, però, ha reso Washington la Cenerentola della NFL. È molto presto per capire se il Conference Championship dello scorso anno possa essere considerato un punto di partenza per il nuovo corso della franchigia.
L’unica certezza, per ora, è che i Commanders hanno trovato un QB, un giocatore efficiente ma capace di essere già decisivo nei momenti chiave delle partite, sia in regular season che ai playoff e un Pro Bowler al primo anno in NFL. Le ambizioni di Washington sono certificate dall’arrivo via trade di Deebo Samuel, uno dei giocatori più elettrizzanti della Lega con la palla in mano. Dopo la diatriba per il rinnovo contrattuale, Terry McLaurin è stato rinnovato: le speranze dei Commanders passano quasi interamente per la salute di questi ultimi due. Menzione speciale per il pubblico e le divise. I fan della squadra più gloriosa di Washington sanno fare casino, a maggior ragione in questo momento storico che sembra sorridere loro come mai dalla stagione da rookie di Robert Griffin III.
Inoltre, in tre occasioni, la squadra vestirà le divise dei vecchi Redskins, oggettivamente iconiche: non vediamo l’ora di vedere cosa cucinerà Jayden Daniels alla prova del suo anno da sophomore.
5. BILLS
La squadra dell’MVP in carica non poteva che essere particolarmente in alto in questa classifica. Josh Allen ha dimostrato di appartenere alla élite dei QB NFL, e solo i soliti Chiefs gli hanno impedito di arrivare al Super Bowl lo scorso inverno. In attacco, a Buffalo manca lo star power al di fuori di Allen, che però sa fare tutto. Keon Coleman ha avuto un impatto con la NFL fatto di luci e ombre, ma ha i mezzi atletici e fisici per continuare a beneficiare di un passatore come Allen. Khalil Shakir è un maestro nel correre le tracce e Josh Palmer è, a oggi, il primo ricevitore di Buffalo, il che fa capire come Josh Allen non abbia bisogno di un supporting cast di primo livello per eccellere. Attenzione perché dallo stato di New York rischiano di passare i destini della AFC: in questa stagione, infatti, Buffalo affronterà tra le mura amiche Ravens (week 1), Chiefs (week 9), Bengals (week 14) e Eagles (week 17).
4. BENGALS
I Cincinnati Bengals non sono esattamente l’esempio migliore di come costruire attorno al proprio franchise QB e, soprattutto, tutelarlo. Le cose sarebbero potute andare anche molto peggio, vista l’incertezza che per mesi ha regnato attorno a due dei giocatori più talentuosi del roster, e per di più due wide receiver. Alla fine, prima Ja’Marr Chase poi Tee Higgins hanno rinnovato, e formeranno assieme a Burrow un tridente che in NFL non ha eguali. Se ci limitiamo ai giocatori di movimento, l’attacco dei Bengals è ricchissimo; detto dei ricevitori numero 1 e 2, Andrei Iosivas si è rivelato un target proficuo in endzone, oltre ad avere una esultanza che gasa (tutti meno che la NFL).
La tight end room è tra le migliori della NFL e Chase Brown, al terzo anno in NFL, è reduce da una stagione molto positiva dopo una annata da rookie passata quasi esclusivamente in panchina. Quello che, anche quest’anno, rischia di zavorrare la franchigia è la o-line. La crescita di Amarius Mims – enorme right tackle al secondo anno e con scarsissima esperienza collegiale – sarebbe già un passo in avanti. Ovviamente, a meno che non siate dei veri nerd, una o-line di basso livello non è la discriminante per guardare o meno le partite di una squadra. Lo può però diventare se lo scarso rendimento degli o-linemen mette a rischio la salute del proprio QB. Finché i 3 di cui sopra sono sani, Cincinnati rimane tra le squadre più divertenti da vedere.
3. RAVENS
I Ravens di Lamar Jackson devono ancora passare l’esame playoff, ma in stagione regolare sono da anni una delle squadre migliori e più divertenti. La stagione 2024 dei Ravens ha raggiunto picchi mai toccati prima, almeno da un punto di vista offensivo. Lamar Jackson è diventato il primo QB con 40 o più TD pass e 5 o meno intercetti. Baltimore è anche stata la prima squadra di sempre a mettere a referto almeno 4000 yard su passaggio e 3000 su corsa. L’offensive coordinator Todd Monken ha sbloccato l’attacco dopo gli anni di Greg Roman, e il resto l’hanno fatto i progressi di Lamar e l’arrivo di Zay Flowers.
Il giocatore da Boston College ha dimostrato di essere un fattore sul medio-corto e di saper fare magie con il pallone in mano, ma ai Ravens mancava comunque un ricevitore fisicamente più prestante: DeAndre Hopkins non sarà quello di Houston ma colma un vuoto. Non ho molto da raccontarvi per convincervi a guardare più partite possibili dei Ravens. A mio modesto parere Lamar Jackson è il giocatore più divertente che possiate vedere su un campo NFL. È vero, gli manca un successo nel banco di prova più importante, ma è maturato tantissimo come passatore e quando corre è un highlight vivente. Per questa classifica basta e avanza.
2. RAMS
Personalmente nutro aspettative alte sui Rams come contender in NFC. Stiamo parlando di un attacco orchestrato da una mente geniale come Sean McVay; Cooper Kupp se n’è andato, ma Puka Nacua è uno dei primissimi nel ruolo di ricevitore e l’arrivo di Davante Adams è passato forse sottotraccia.
In un attacco che si sviluppa orizzontalmente come quello dei Rams, Adams può sicuramente riprendersi dopo annate opache (ma in contesti offensivi diametralmente opposti a quello che troverà a L.A.). Grazie alle scelte azzeccate al Draft, poi, i Rams hanno attutito la perdita di Aaron Donald, uno dei migliori difensori di sempre; la classe 2024 ha portato un edge rusher potenzialmente devastante come Jared Verse – divertentissimo da veder giocare – e Braden Fiske, altro defensive end, autore di 8.5 sack nell’anno da rookie.
Anche la secondaria è zeppa di giocatori cresciuti in casa, con due safety che volano e picchiano duro (Kamren Kinchens e Kam Curl). L’unica incognita, da non sottovalutare, riguarda la situazione dei due tackle offensivi alle prese con problemi fisici (Alaric Jackson soffre addirittura di embolia). Questo, unito all’età di Stafford (37 anni compiuti a febbraio) e ai problemi alla schiena che ha avuto durante il camp rappresentano i principali punti interrogativi: finché la salute dei protagonisti regge, le squadre di Sean McVay vanno guardate, c’è poco da aggiungere.
1. VIKINGS
Al suo terzo anno come capo allenatore, Kevin O’Connell ha vinto il premio di Coach of The Year guidando i Vikings a una stagione da 14 vittorie e 3 sconfitte. È grazie a lui che Sam Darnold ha avuto la stagione migliore della carriera in moltissime categorie statistiche. Il suo prossimo obiettivo sarà quello di far crescere il rookie JJ McCarthy, scelto lo scorso anno al primo giro ma out tutta la stagione per un infortunio al piede. Il rookie da Michigan si trova inserito in una squadra con il miglior ricevitore NFL in Justin Jefferson e un solidissimo supporting cast.
La linea offensiva, che aveva subito infortuni sul finire della scorsa stagione, è stata rinforzata con Ryan Kelly e Will Fries. In sostanza, JJ McCarthy non poteva finire in una situazione migliore per iniziare la propria carriera NFL. La difesa ha finito in top 5 in sack (49), e ora ha aggiunto Javon Hargrave da una diretta concorrente, San Francisco. Come da vocazione del defensive coordinator Brian Flores, poi, è iper aggressivo (38% di blitz portati nella scorsa stagione): aspettatevi di vedere difensori extra arrivare da qualsiasi lato del campo pronti ad attaccare i QB avversari. McCarthy è chiaramente una incognita, ma visti i risultati raggiunti con un onesto mestierante come Sam Darnold, fa molto ben sperare. Magari ci saranno buche lungo la strada, ma il gioco offensivo dei Vikings e un ricevitore come Jefferson valgono il prezzo del biglietto. La difesa è forte e ben allenata: a prescindere dai risultati e dal rendimento del rookie QB, Minnesota ha tutto su entrambi i lati del campo per essere un appuntamento fisso sul Game Pass.