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Emanuele Mongiardo
Chi è il 17enne australiano comprato dal Bayern Monaco
10 nov 2023
10 nov 2023
Nestory Irankunda, prodigio del calcio australiano classe 2006.
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Emanuele Mongiardo
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Una quindicina di anni fa, agli albori di YouTube, c’era un video di un ragazzino australiano che spopolava in rete. Rhain Davis aveva nove anni quando suo padre decise di riprenderlo mentre a Brisbane, con la squadra della sua città, passava col pallone in mezzo agli altri bambini tra veroniche e doppi passi. Il titolo di quel video riportava come il bambino fosse stato acquistato dal Manchester United. The “Whiz Kid”, come veniva soprannominato su YouTube, si sarebbe allenato con le giovanili dei Red Devils, nella stessa categoria in cui militava Marcus Rashford. Davies ha effettivamente avuto una carriera da calciatore, seppur nelle non-league del calcio inglese. Oggi lavora in ambito finanziario, lontano dai campi, ma chi ricorda il suo video da bambino avrà probabilmente pensato a lui, ieri, alla notizia di un altro ragazzo prodigio australiano acquistato da un grande club Europeo. Fabrizio Romano, infatti, ha riportato come il Bayern Monaco stesse chiudendo la trattativa per Nestory Irankunda, ala classe 2006 dell’Adelaide United, squadra dell’A-League, la massima serie del calcio australiano. Inserito ad ottobre dal Guardian nella lista dei 60 migliori talenti nati nel 2006, i tedeschi, per lui, sarebbero disposti a versare tre milioni di euro. Chi è Nestory Irankunda Irankunda ha giocato nelle nazionali giovanili dell’Australia e conta già delle convocazioni con i Socceroos. Tuttavia, il suo Paese natale è la Tanzania, dove i suoi genitori, provenienti dal Burundi, si erano rifugiati. Qualche anno dopo, la sua famiglia si sarebbe trasferita in Australia e lì, ad Adelaide, il nuovo acquisto del Bayern Monaco avrebbe iniziato a farsi notare. Per dare la dimensione della precocità del suo talento, l’esordio tra i professionisti e il primo gol tra i grandi sono arrivati qualche settimana prima di compiere i sedici anni, nell’inverno del 2022. Da allora si è stabilizzato in prima squadra, anche se ha iniziato a partire da titolare solo in questa stagione. Nel 2022/23, nonostante partisse quasi sempre dalla panchina, in campionato ha accumulato cinque gol e due assist in 488’. Ottimi numeri, che testimoniano come, in futuro, la finalizzazione possa diventare il piatto forte del suo gioco. Nessuno in Australia è rimasto impassibile alla sua esplosione, tanto che nel 2022 è stato convocato per un’amichevole tra il Barcellona e l’All Star Team dell’A-League. Si è trattato di una partita speciale per Irankunda, che ai microfoni ha dichiarato come il suo sogno fosse, un giorno, giocare per i blaugrana. Alla domanda su chi fossero i suoi calciatori preferiti, però, ha risposto in maniera inaspettata. Se come primo nome ha scelto Messi, subito dopo ha menzionato Ousmane Dembele. Una scelta strana, non solo per la parabola del francese a Barcellona, ma anche per il tipo di giocatore che sembra essere Irankunda. Il fondamentale migliore del suo repertorio, infatti, è il tiro, probabilmente il punto debole di Dembele. La capacità dell’australiano di coniugare potenza e precisione nel calcio è sbalorditiva, le sue conclusioni non danno ai portieri nemmeno il tempo di reagire. Irankunda colpisce fortissimo e cerca di angolare il più possibile il tiro. In questi mesi si è dimostrato pericoloso non solo su azione, ma anche su calcio piazzato, visto che ha già segnato un paio di punizioni.

Al momento Irankunda parte da ala destra, a piede naturale, posizione nella quale diventa più agevole attaccare la profondità: è dotato di grande esplosività nella corsa ed è robusto sulle gambe, motivo per cui può bruciare gli avversari sia con i tagli, sia quando si aggiusta il pallone per preparare il tiro. Difficile, però, pensare che al Bayern possa occupare la stessa posizione, vista la rarità di ali a piede naturale in Europa e visto anche che non si tratta di un giocatore molto abile in dribbling o in protezione di palla. Giocando a sinistra, invece, potrebbe convergere sul destro per calciare, ma chissà che in Germania non provino a svilupparlo direttamente più vicino alla porta. I grandi club e gli adolescenti Una strada simile a quella di Irakunda l’ha già percorsa l’altro grande talento del calcio australiano, Garang Kuol, acquistato dal Newcastle dai Central Coast Mariners. Qualcuno si ricorderà di lui per l’ingresso agli ottavi di finale del mondiale contro l’Argentina, partita in cui un intervento miracoloso del Dibu Martinez gli negò il gol del pareggio proprio all’ultimo minuto. Oggi Garang Kuol è andato in prestito al Volendam, in Eredivisie, per accumulare minuti. Col suo acquisto il Newcastle ha provato, in proporzione, a replicare una dinamica ormai sempre più diffusa tra i grandi club: acquistare giovani talenti ancor prima che si affermino in prima squadra o in Europa, sempre più spesso da minorenni. L’esempio più celebre è quello del Real Madrid, che ormai va a caccia di talenti brasiliani prima che esordiscano tra i professionisti. Le operazioni possono dare i loro frutti, come nei casi di Vinicius e di Rodrygo, oppure deludere le aspettative, come nel caso di Reinier. Vedremo Endrick che strada seguirà nei prossimi anni. Se quelli del Madrid, però, sono anche acquisti mediatici, il Bayern Monaco si muove nel mercato dei giovanissimi con più discrezione. Da questo punto di vista, si tratta di una società all’avanguardia da anni. Solo per citare i nomi più famosi, i bavaresi in tempi recenti hanno già investito con decisione su due giocatori come Alphonso Davies e Mathys Tel quando ancora erano dei ragazzini (Tel ha compiuto diciotto anni solo ad aprile). L’acquisto di Davies, peraltro, è sintomatico di come l’area scouting Bayern sappia muoversi anche in mercati meno conosciuti, dato che il terzino era stato acquistato dai Vancouver Whitecaps FC, una franchigia canadese della MLS. L’arrivo di Irankunda, allora, si inscrive in un solco ben definito. Il Bayern, peraltro, è una società che non si fa problemi a lanciare gli adolescenti in prima squadra: vale per i prodotti del settore giovanile come Musiala, ma anche per gli acquisti dall’estero come, appunto, Davies e Tel. Irankunda, insomma, ha scelto lo squadra d’élite in teoria migliore per affermarsi nel calcio europeo.

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