Risulta difficile spiegare in poche parole l’impatto avuto da Jason Williams al suo arrivo nella NBA nel 1998. Per dare un’idea, la sua maglia numero 55 dei Sacramento Kings è diventata in pochissimi mesi tra le cinque più vendute e al suo secondo anno addirittura la più venduta in assoluta. Ad aumentare ulteriormente la sua fama contribuì una donna dell’ufficio marketing dei Kings che coniò per lui il fortunato soprannome “White Chocolate”, perché racchiudeva perfettamente l’essenza di un giocatore da playground trapiantato tra i professionisti e che è riuscito nell’arco di poche partite a trasformare i Sacramento Kings in un appuntamento immancabile per tutti gli appassionati di pallacanestro.
Williams era un giocatore da campetto perché con lui i punti si pesavano piuttosto che contarli, concentrandosi più sulla forma che sul contenuto. Nella testa di J-Will perdere un pallone per fare un’azione incredibile pesava meno che perderlo per un passaggio semplice, e allora tanto valeva provare il maggior numero possibile di azioni incredibili. Jason Williams non poteva competere sui 48 minuti contro le grandi stelle della lega, ma si è creato un culto attorno a quelle 4-5 azioni impensabili che riusciva a fare a partita. Ho scelto dieci sue azioni che penso riescano a mostrare di che tipo di talento creativo sto parlando.