Un vecchio motto piuttosto in voga negli Stati Uniti sostiene che, qualora i Padri Pellegrini a bordo della Mayflower fossero sbarcati sulla costa occidentale invece che a Cape Cod, allora l’est del paese sarebbe rimasto per sempre una terra inesplorata e selvaggia. Il motto, che trova le sue ragioni nell’attrattiva climatica e paesaggistica dell’ovest americano rispetto al ben più inospitale est, potrebbe in qualche modo valere anche per gli ultimi vent’anni abbondanti di NBA. Nell’era post-Jordan, infatti, il conteggio dei titoli vinti è impietoso: 15 a 8 per le squadre che arrivano dalla Western Conference. Non solo: per lungo tempo si è dibattuto della superiorità netta dell’Ovest e di come lo squilibrio tra le due conference fosse diventato un problema per la lega. Uno squilibrio che oggi appare colmato se non in pieno almeno in gran parte, tanto che la Eastern Conference si presenta ai nastri di partenza della stagione 2021-22 annoverando non solo i campioni in carica, ma le prime due pretendenti alla vittoria finale e una serie di squadre che hanno poco o niente da invidiare ai dirimpettai dell’altra costa.