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Michele Serra
I passi da gigante di Bam Adebayo
03 mar 2020
03 mar 2020
A Miami hanno puntato sul giovane lungo da Kentucky per portare avanti la loro “Heat Culture”.
(di)
Michele Serra
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E spostare Drummond non è proprio la cosa più agevole del mondo.


 



 

 

Dopo aver intercettato il passaggio di Cedi Osman come una safety di football, Adebayo scappa in contropiede fornendo a Jae Crowder un comodo assist per la tripla con fallo aggiuntivo.


 



 

 

Nel primo caso, la visione di gioco è da vero playmaker. Adebayo aspetta di servire Butler non appena Draymond Green si stacca da lui per portare l’aiuto. Nel secondo caso, è altrettanto bravo Derrick Jones Jr. a muoversi senza pallone, dando a Bam una linea di passaggio.


 


 

 

Adebayo guida la transizione, poi consegna il pallone a Duncan Robinson: gli Heat sono primi in percentuale di possessi che prevedono un handoff, che rappresenta il 9% del loro attacco. Robinson quindi gli rende palla e Bam pesca il taglio di Jones Jr.: gli Heat sono primi anche per frequenza di utilizzo dei tagli con 9.6%, e settimi in punti per possesso in questa situazione, 1.31.


 



 

 

Giles, il marcatore di Adebayo, esce forte su Robinson una volta che riceve il blocco appena accennato del compagno. Robinson serve Bam che taglia verso il canestro, dove conclude senza curarsi troppo dell’aiuto di Hield. Tra l’altro, la coppia Adebayo-Robinson funziona anche per le statistiche, essendo quella col secondo miglior Net Rating (+8.8) tra le coppie di Heat con almeno 300 minuti assieme.


 







 

 

Le due difese contro Drummond sono esemplificative di come sia sconsigliato attaccare Adebayo in uno contro uno. Nel primo caso, l’ex Pistons è forse troppo frettoloso nel cercare la conclusione con la mancina, quando avrebbe potuto avvicinarsi ancora un po’ di più al ferro; nel secondo caso, invece, tenta di penetrare a canestro e tirare sulla testa di Adebayo, che però non ha grossi problemi a stoppare.


 

Adebayo sembra trovare motivazioni extra quando viene pungolato sull'orgoglio o quando deve affrontare i migliori giocatori della lega. La partita contro Giannis Antetokounmpo e i Milwaukee Bucks ne è l'esempio lampante: il lungo di Miami ha tenuto l'MVP a 1/10 al tiro in marcatura diretta di cui 0/7 nei tiri contestati, costringendolo alla peggior prestazione stagionale (13 punti), a un solo viaggio in lunetta (1/2) e a zero punti in transizione - un vero e proprio miracolo visto che la sera prima Antetokounmpo aveva chiuso con 41+20 a Charlotte.

 





 



 

 

Queste due azioni sono indicative dei passi avanti che Adebayo può e deve ancora compiere. Nel primo caso, Gobert gli lascia un metro di distanza, e lui non si pone nemmeno il problema di attaccarlo, preferendo concludere un po’ frettolosamente con il floater. Anche nel secondo caso la sua conclusione è forzata e un po’ sconclusionata. D’accordo, la posizione difensiva di Ingles che ha cambiato su di lui dopo il blocco è ottima, e forse Adebayo non si aspettava neanche che l’australiano riuscisse a trovare la posizione così in fretta, visto che fino ad un attimo prima dava le spalle a Bam; però, pur avendo centimetri e chili in abbondanza per avere la meglio su Ingles, il centro si schianta contro un muro, lasciando partire un tiro con ben poche possibilità di entrare.


 



 



 

 

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