Dallo scorso maggio ad oggi, l’idea che avevamo del progetto tecnico del Napoli è stata completamente rovesciata. Nelle ultime battute del campionato, e ancora di più dopo l’ingaggio di Ancelotti, sembrava che il Napoli avesse intenzione di rivoluzionare il proprio organico, lasciando partire i giocatori che formavano l’ossatura della squadra di Sarri: oltre a Reina, anche Koulibaly, Jorginho, Mertens e Hamsik erano dati per sicuri partenti. Dopo qualche settimana, però, questa idea è lentamente tramontata, e oggi la società sembra puntare invece su un mercato più conservativo, puntellando la rosa dell’anno scorso, al prezzo di pochi e necessari sacrifici. Le considerazioni che seguono sul mercato del Napoli prescindono le ragioni economiche, e si concentreranno esclusivamente sull’opportunità tecnica di acquisire determinati profili, alcuni dei quali si parla in questi giorni.
📌 Tele Club Italia: “Cavani al Napoli! ADL via in elicottero” 🚁
📌 M. Sparnelli: “Tra pochi giorni l’annuncio: benvenuto al Napoli Di Maria (6 luglio) 🤗
📌 Gazzetta dello Sport: “Verdi corre troppo veloce. Il gps e Ancelotti lo fermano” 🐎
Vota la #BUFALA #StopFakeNews 🐃⤵️— Official SSC Napoli (@sscnapoli) 20 luglio 2018
Difesa
E quindi, come sta pensando di rinforzarsi il Napoli? Da un lato, dovremmo decodificare l’idea di calcio che Ancelotti intende implementare a Napoli, per capire cosa ha a disposizione e di cosa ha effettivamente bisogno. Dall’altro lato, circa la veridicità delle operazioni che starebbe imbastendo, non possiamo che fare affidamento alle parole di Aurelio De Laurentiis, perché il Napoli stesso, attraverso i suoi profili social ufficiali, ha avviato una crociata contro le indiscrezioni della stampa sportiva.
Secondo De Laurentiis, il Napoli non è sufficientemente coperto nel ruolo del portiere. L’infortunio di Meret, arrivato teoricamente per sostituire Reina, ha minato le certezze della società riguardo al ruolo dell’estremo difensore. È vero che il giovane portiere friulano ha già ripreso gli allenamenti dopo aver sostituito l’ingessatura al braccio con una fasciatura rigida, ma il Napoli sembra adesso alla ricerca di un terzo portiere che dia affidabilità, e possibilmente con esperienza internazionale.
La voce che rimbalza con più insistenza è quella che riguarda il messicano Guillermo Ochoa, che potrebbe liberarsi dallo Standard Liegi con una penale rescissoria relativamente bassa. Ochoa ha quasi il doppio delle presenze in nazionale di Karnezis, l’altro estremo difensore arrivato al Napoli in questa sessione di mercato (94 presenze per il messicano, 49 per il greco). Non ha però alcuna esperienza nelle coppe europee, mentre Karnezis può almeno vantare 10 presenze tra Europa League e playoff di Champions League. Ochoa inoltre non è un portiere altissimo, né un virtuoso nel gioco coi piedi, anche se Ancelotti si è detto poco interessato a quest’ultimo aspetto.
Il gioco può valere la candela? Se il prezzo di Ochoa è particolarmente invitante, sicuramente non lo è il suo status di extracomunitario. E il Napoli ha attualmente un solo slot da occupare in questo senso.
Uno slot che non sarà sicuramente contestato da Santiago Arias, terzino colombiano ex PSV Eindhoven, appena passato all’Atletico Madrid. Arias è stato solo uno dei nomi dei terzini destri accostati al Napoli nelle ultime settimane, perché almeno numericamente gli azzurri devono colmare il vuoto in rosa aperto dalla cessione di Christian Maggio, passato al Benevento da svincolato. In realtà resta da capire l’interpretazione che Ancelotti dà del ruolo, prima di poter certificare la sicura titolarità di Hysaj. Il terzino albanese conosceva a memoria i movimenti richiesti da Sarri, ad esempio quando scivolava da terzo centrale ogni volta che la manovra veniva sviluppata dal lato opposto, ma Ancelotti sembra richiedere ai terzini maggiore spinta in ampiezza e, forse, Arias sarebbe stato più in grado di Hysaj di garantirla: nello scorso campionato olandese, Arias è stato il sesto terzino destro per numero di cross effettuati (3,4 ogni 90 minuti giocati); Hysaj è stato il tredicesimo laterale basso di destra della nostra ultima Serie A con 1,7 cross/p90.
Le zone di campo occupate da Arias nella scorsa stagione, secondo i dati Wyscout.
Secondo De Laurentiis, comunque, Arias non era l’unica trattativa che il Napoli in piedi in fatto di terzini (anche perché il colombiano, secondo il pensiero del presidente, era un giocatore spendibile solo sulla fascia destra). In effetti Arias non ha mai giocato sulla fascia sinistra, se non nei minuti finali di qualche match e solo in caso di estrema necessità. Ma anche Youssouf Sabaly, che il Napoli avrebbe acquistato se avesse passato le visite mediche, è un giocatore di fascia destra, così come lo sono Meunier, Lainer e Henrichs, che sono stati accostati al Napoli nelle scorse settimane. Quindi tenendo fede all’identikit tracciato da De Laurentiis, il Napoli dovrebbe ritornare ancora una volta sulle tracce di un terzino destro, o magari di uno come Matteo Darmian, capace di giocare su entrambi gli esterni (e infatti è arrivata puntuale, qualche giorno dopo la prima dichiarazione, la conferma della presentazione di un’offerta al Manchester United da parte dello stesso presidente del Napoli).
Un terzino sinistro, d’altra parte, è necessario: se la dirigenza del Napoli ha avanzato delle preoccupazioni per le condizioni di Meret, allora lo stesso deve per forza di cose valere per Ghoulam, il cui duplice grave infortunio della scorsa stagione pone quanto meno degli interrogativi sulla stagione che sta per iniziare.
Ancelotti nel frattempo si è messo in cerca di una soluzione interna: nelle due amichevoli con Carpi e Chievo, oltre ad Hysaj, sulla fascia si sono alternati Allan, Luperto e Tonelli. Inoltre, in una recente intervista, Ancelotti ha sostenuto che quella posizione potesse essere occupata anche da Maksimovic. Proprio l’ex Torino dovrebbe rappresentare un vero e proprio nuovo acquisto per il Napoli di Ancelotti, dopo che il serbo non è mai stato considerato da Sarri, pur avendo sulla carta tutte le caratteristiche più adatte per il gioco del tecnico toscano: Maksimovic ha fisico e corsa, è a suo agio anche con tanto spazio alle spalle da coprire, ed è in grado di vedere e servire tracce di passaggio tra le linee avversarie. Maksimovic ha ben figurato contro Carpi e Chievo, schierato come centrale rispettivamente alla sinistra di Albiol e alla destra di Koulibaly. Nonostante le buone prestazioni di Maksimovic, c’è da dire che da queste prime uscite non si può ancora dire se e come Ancelotti modificherà il sofisticato assetto difensivo messo a punto da Sarri.
Centrocampo
Nella rosa dei centrocampisti Fabian Ruiz ha sostituito Jorginho, ceduto al Chelsea, solo dal punto di vista numerico. La sostituzione dell’italo-brasiliano nel ruolo di playmaker è in realtà una partita ancora aperta. Diawara dovrebbe aver completato il suo apprendistato, dopo aver completato due stagioni intere alle spalle dell’ex numero 8. Ancelotti, però, sta anche provando Hamsik davanti alla difesa e lo stesso capitano ha detto che l’esperienza in un ruolo diverso è stata la ragione per la quale ha allontanato l’idea del buen retiro cinese.
Nonostante ciò, i dubbi sul reparto restano. Diawara ha dato ampie dimostrazioni di essere un giocatore dal palleggio affidabile, ma compassato. Non possiede il cambio di ritmo di Jorginho col pallone tra i piedi, né ne ha le capacità di lettura sugli intercetti, anche se dalla sua ha il vantaggio della ambidestria quasi naturale e una maggiore intensità senza palla e nei contrasti.
Difficile invece dire se Hamsik sia capace di potersi riciclare in mediana. Il capitano del Napoli ha problemi tecnici nel primo controllo da tutta la carriera (ne abbiamo scritto qui e qui), e non bisogna dimenticare a questo proposito che la sua “signature move” è quando inverte la corsa, lasciando che il pallone scivoli sul prato senza bisogno di controllarlo. La tranquillità e la precisione di Hamsik nel giocare il pallone sotto pressione, ai margini della propria area di rigore, insomma, è tutta da verificare.
D’altra parte una soluzione a stretto giro è difficile da trovare: quello che sembrava il sostituto naturale di Jorginho, l’uruguaiano Torreira, è già volato a Londra, per vestire la maglia dell’Arsenal. Se entro la fine del mercato, Ancelotti dovesse convincersi di aver bisogno di una terza scelta nel ruolo, ragionando nell’ipotesi che si attenga al 4-3-3 ereditato da Sarri e allenato finora, un profilo adatto alla politica pro-giovani del Napoli potrebbe essere quello di Leandro Paredes, ex Roma ed Empoli, ora in forza allo Zenit San Pietroburgo.
La batteria delle mezzali, invece, sembra essere completa, con Zielinski atteso al definitivo salto di qualità e Ruiz in grado di giocare sia da interno destro che sinistro. Per ora Ancelotti ha mostrato di preferire Ruiz a sinistra e Allan a destra, per la preferenza di avere una mezzala che va ad allargarsi verso la fascia, conducendo palla con il proprio piede preferito. In questo modo le mezzali liberano un canale verso le ali che si muovono verso l’interno del campo.
Con una batteria di centrocampisti di questo tipo (a cui va aggiunto anche Rog), quanto servirebbe Angel Di Maria al Napoli? L’argentino ha iniziato la sua carriera europea al Benfica come ala destra a piede invertito, ma fu proprio Ancelotti al Real Madrid a inventare per lui un ruolo da “falsa mezzala”: in fase di non possesso, Di Maria teneva la posizione stretta tipica dell’interno di centrocampo; in fase di possesso Di Maria invece si allargava, compensando il movimento a venire dentro al campo di Cristiano Ronaldo, trasformando così il 4-3-3 in un 4-2-4.
Di Maria è un giocatore superbo, soprattutto a bassi ritmi, quando può sfruttare i suoi cambi di velocità palla al piede. Sarebbe certamente un giocatore capace di parlare la stessa lingua di un altro giocatore tecnico come Insigne, che già nell’ultima metà dello scorso campionato ha provato a caricarsi il Napoli sulle spalle accentrando di molto la propria posizione. Ma al di là della fattibilità economica dell’operazione d’acquisto col PSG, di cui non parlerò qui, Di Maria finirebbe inevitabilmente per togliere spazio a uno tra Zielinski e Ruiz, e in qualche modo penalizzerebbe l’investimento fatto dalla società su questi due calciatori.
Attacco
Di Maria sarebbe invece poco spendibile anche sulle ali, dove il Napoli aveva già soluzioni di qualità e ha speso ulteriori 25 milioni di euro per acquistare Simone Verdi, che, da quel poco si è visto nelle prime uscite, sembra integrarsi bene con il gioco di Insigne. Ancelotti li vuole molto stretti tra le due linee, e le loro doti tecniche potrebbero essere esaltate dalla presenza di un attaccante che cerca la profondità, abbassando la linea con scatti senza palla. L’identikit sembra avvicinarsi più al Mertens della prima parte della scorsa stagione, che a Milik o a Inglese.
Insigne è già discretamente in forma.
Oltre a Di Maria, un altro giocatore offensivo con il doppio passaporto di cui si parla molto a Napoli è ovviamente Edison Cavani. Vista la qualità dell’attaccante del PSG, discutere della sua utilità in relazione a qualsiasi squadra perde quasi di senso: “El Matador” ha dimostrato in questi anni di essere un giocatore fortissimo e completo in praticamente qualsiasi aspetto del gioco. Cavani può essere letale in transizione, ma è altrettanto pericoloso contro le difese chiuse, può sostenere tutto il fronte d’attacco da solo, così come può giocare con un’altra punta. È in grado di creare spazi per i trequartisti, con i suoi scatti alle spalle della linea difensiva avversaria, ma soprattutto porta in dote tanti gol: al PSG ha segnato una media di 27 gol a stagione quando ha diviso il palco con Ibrahimovic; ed è addirittura salito a 44,5 reti stagionali di media quando lo svedese è andato via.
Con Cavani l’attacco del Napoli farebbe un sicuro salto di qualità, ma dovrebbe cercare di trovare una sistemazione al resto del reparto. Inglese, a quel punto, si ritroverebbe in uscita e potrebbe facilmente trovare una collocazione in prestito in una società italiana di seconda fascia. Ma Milik accetterebbe il rischio di un’intera stagione da terza scelta alle spalle dell’asso uruguaiano e di Mertens?
Le vie del mercato sono sì infinite, ma quest’anno sono anche più brevi: la deadline è fissata per le ore 20 del 17 agosto. Manca poco, forse troppo poco per imbastire un’operazione di un rilievo economico e sportivo così grande.