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I movimenti di mercato più assurdi della settimana
18 ago 2023
18 ago 2023
Trasferimenti più o meno romantici per rinfrescare il weekend.
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Ci stiamo avvicinando alle ultime settimane di mercato, quelle in cui i direttori sportivi iniziano a sudare freddo, a prendere decisioni irrazionali - le migliori per questa rubrica. C'è da dire che anche tra chi non ha problemi di soldi, e quindi non guarda con troppa preoccupazione alla deadline finale del calciomercato, le cose non vanno troppo meglio. Il Chelsea ha speso quasi 130 milioni di euro per Moises Caicedo e per lo stesso ruolo potrebbe spenderne chissà ancora quanti per Romeo Lavia, il tutto avendo già in quella posizione uno dei migliori interpreti al momento, cioè Enzo Fernandez. L'Al Hilal ha ufficializzato l'acquisto di Neymar, per cui ha speso un centinaio di milioni. Il PSG ha deciso di spenderne 50 per Ousmane Dembélé. Se consideriamo tutto questo normale, figuratevi cosa vi aspetta in questa rubrica.

Payet al Vasco da Gama

Le immagini dell’arrivo di Dimitri Payet a Rio de Janeiro sono incredibili. Secondo Globo erano cinquemila le persone accorse ad accoglierlo direttamente all’aeroporto e dai video sembrano ancora di più. L’Equipe, addirittura, ha realizzato un reportage per l’occasione.

Appena uscito dal terminal gli hanno dato un cappello alla pescatora con la croce tipica del Vasco da Gama, poi la maglia numero 10 da indossare, mentre sullo sfondo si sentiva il crepitio dei fuochi d’artificio e le voci diffuse dei cori. Se siamo arrivati a queste immagini bellissime lo dobbiamo all’agente brasiliano Túlio de Melo, suo ex compagno al Lille, ma principalmente allo stesso Dimitri Payet, forse il calciatore dalla storia e dal talento più sottovalutati negli ultimi anni, che secondo Fabrizio Romano, dopo la fine della sua esperienza al Marsiglia (che ha lasciato con le lacrime agli occhi), ha rifiutato le offerte delle altre squadre francesi per rispetto della sua ex squadra. Se ciò non bastasse, pare che Payet abbia rifiutato anche una (ovviamente ricca) offerta dall’Arabia Saudita pur di approdare in Brasile. Quanto amore per il calcio ci vuole per fare una scelta così contraria allo spirito del tempo, e anche alla propria comodità? Per dire: il gesto di Payet - uno dei rari in cui assurdità e bellezza coincidono - ci permette addirittura di dare una consistenza morale a questa rubrica e francamente non so se se lo meritava.

Latte Lath al Middlesbrough

Di Latte Lath si parla da anni per quel suo nome un po’ così, come dire, buffo, e da anni Latte Lath si muove di prestito in prestito come a voler farlo riapparire ogni volta tra i titoli di calciomercato. Latte Lath ha 24 anni ma la sua carriera sembra già quella di un calciatore a fine carriera. Dal 2016 a oggi: Pescara, Atalanta, Pistoiese, Carrarese, Imolese, Pianese (la fantasia dei nomi delle squadre italiane), Pro Patria, SPAL e infine San Gallo. Questa sua fuga senza fine ha portato alcuni media a coniare l’espressione grottesca di “bomber vagabondo”. Poi, però, in Svizzera il talento di Latte Lath sembra finalmente sbocciare, al San Gallo l’attaccante ivoriano segna 14 gol in 31 partite. Quest’estate, con l’Atalanta alla ricerca di nuove punte con cui sostituire le proprie, ha giocato qualche amichevole estiva con la squadra di Gasperini, per un attimo è sembrato addirittura poter rimanere a giocarsi le sue carte. Alla fine, invece, è passato al Middlesbrough, per la cifra non indifferente di 5 milioni di euro. Latte Lath giocherà in uno dei club più antichi d’Inghilterra, in un campionato molto competitivo come la Championship. Chissà, magari adesso riusciremo finalmente a prenderlo sul serio.

Trivante Stewart alla Salernitana

Trivante Stewart è solo il terzo giocatore giamaicano ad arrivare in Serie A, il primo passando direttamente dal campionato locale. La scorsa stagione ha segnato 18 gol in 27 partite con la maglia del Mount Pleasant, una squadra che ha come motto “One Love, One Aim, One Destiny”. È stato decisivo per la vittoria del titolo, pur non avendo segnato in finale. Il calcio in Giamaica, se ve lo state chiedendo, non è esattamente un movimento florido.

Stewart ha 23 anni e l’ultimo è stato il miglior anno della sua carriera, il primo in doppia cifra, quello che gli ha fatto guadagnare anche la Nazionale. È un attaccante potente, veloce e che calcia bene con entrambi i piedi. Nel campionato giamaicano sembrava fuori scala, ma bisognerà vedere in Italia. Qualche settimana fa sembrava destinato a firmare col Charlton, che oggi milita nella terza serie del calcio inglese. Poi è stato vicino a un club sloveno, fino all’inserimento della Salernitana, tanto improvviso quanto improbabile. Secondo questo articolo della Gazzetta dello Sport, la Salernitana lo ha scelto con l’algoritmo, non spiegando però né che tipo di algoritmo, né cosa avesse visto (immagino i 18 gol).

Federico Ceccherini e Kevin Lasagna al Fatih Karagumruk

Nessuno ama l’Italia più del Fatih Karagumruk. Anzi: nessuno ama di più la Serie A. Ci vuole proprio un amore viscerale anche solo per sapere chi sono Federico Ceccherini e Kevin Lasagna, due icone minori della Serie A, giocatori che hanno nobilitato il nostro campionato con la loro presenza rassicurante. C’è tutta una lista di calciatori della Serie A finiti in questo semisconosciuto club turco, ma non solo: tanti sono anche italiani di passaporto. Sono passati da qui Bertolacci, Borini, Viviano, Matteo Ricci, Biraschi. Farioli e Pirlo in panchina. Qualche anno fa il presidente aveva spiegato che lo facevano perché il modo di giocare in Turchia si adatta molto a quello della Serie A. Cioè si cura molto la tattica e si difende bene, praticamente il nostro pane e burro.

Ora erano rimasti a secco di giocatori italiani e puntare su Ceccherini e Lasagna è stata la più logica delle scelte. Due che rappresentano alla perfezione l’ideale medio di calciatore italiano: un difensore esemplare, nei suoi limiti, e un attaccante che non segna ma si sbatte tantissimo. Il Verona se n’è privato come se fossero nulla, ma per noi amanti della Serie A è stata una brutta perdita. È come perdere di vista quello che incontravi sempre al bar, che non era un tuo amico, ma con cui spesso scambiavi due parole, un saluto. Una presenza discreta e rassicurante questo erano Lasagna e Ceccherini, ma vabbè: ne troveremo altri.

Reginaldo al Real Casalnuovo

Esiste una categoria di calciatori della Serie A che col passare degli anni scende sempre più di categoria, un po’ per racimolare un ultimo contratto, un po’ perché non riescono davvero ad accettare la fine delle loro carriere. Solitamente sono calciatori minori, ma è toccato anche a Maicon ad esempio, uno dei migliori terzini destri della storia del nostro campionato. Reginaldo sta bene in questa categoria: un attaccante che senza essere un fenomeno, per qualche anno è stato abbastanza affilato da stare in uno dei campionati più difficili al mondo, rimanendo però sempre almeno idealmente un calciatore minore, non scarso ma come se gli mancasse quell'aura da fenomeno della Serie A.

La seconda parte della sua carriera è ai limiti del surreale: nel 2011 lascia il Siena per lo JEF United, nella serie B giapponese. Poi torna al Siena, segna altri tre gol in Serie A, poi va al Vasco da Gama, la squadra che oggi ha preso Payet, come avete appena letto. Un anno al Vasco da Gama e poi il ritorno in Italia, con la Paganese in Serie D. Sembrava già questo un assurdo colpo di coda, ma in qualche modo Reginaldo è riuscito a risalire la corrente: Trapani in C, Pro Vercelli in B, poi Monza, Reggina, Catania, Picerno, tutte in C. Ora, superati i 40 anni, tocca di nuovo alla D.

Il Real Casalnuovo è alla prima esperienza in D, ma sembra molto ambizioso. Sta facendo un mercato per salire subito in C e Reginaldo è il nome di grido. Staremo a vedere come finirà.

Mauricio Isla all'Independiente

Ebbene sì: Mauricio Isla continua a strusciare contratti. Dopo un ultimo anno travagliato in Brasile, ha firmato per l’Independiente in Argentina. Un club storico di un calcio mitico. Isla sembra aver detto tutto quello che doveva nel mondo del calcio, anche più di quello che poteva onestamente, ma chissà. In ogni caso i suoi anni a Udine e con il Cile rimarranno nella nostra memoria collettiva. L’Independiente lo ha presentato con un breve video a tema Monkey Island, dato che isola in spagnolo si dice Isla, come Mauricio Isla.

Una classica mossa da SMM scaltro e gonfio di riferimenti pop. Sotto un tifoso ha commentato: “Ottimo rinforzo per la Libertadores 2015”.

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