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Guida al Mondiale di Formula 1
03 mar 2023
03 mar 2023
Le domande più interessanti in attesa del via.
(articolo)
16 min
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IMAGO / NurPhoto
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Da oggi prende il via ufficialmente il Mondiale F1 2023 con il Gran Premio del Bahrain, ma tra prove, simulazioni e nuove macchine è già possibile farsi un'idea di cosa accadrà nei prossimi mesi. La scorsa stagione è stata illusoria per i tifosi della Ferrari, che poi in estate ha cambiato molto. Abbiamo provato a rispondere alle domande più interessanti su quello che potrà accadere alla Rossa ma non solo. Anche per capire se sarà ancora domino Verstappen. Iniziamo proprio da qui.

Dei temi sollevati da questo nuovo Mondiale abbiamo parlato anche nel nostro podcast sulla Formula 1, Lauda.

Un mondiale combattuto, con Red Bull, Ferrari e Mercedes che si contendono la vittoria in tutti i Gran Premi dall’inizio alla fine della stagione: è un desiderio realizzabile?

Alfredo Giacobbe

Dai primi riscontri dei test Red Bull sembra essersi allontanata ancor di più da Ferrari e Mercedes. Verstappen e Perez non hanno avuto un solo problema in tre giorni di test e la loro costanza di rendimento nei tempi sul giro fa paura. Questa situazione permarrà per tutto l’anno? Sulle capacità di reazione del team Mercedes si devono avere pochi dubbi. A me preoccupa la sottile arte dell’autosabotaggio praticata a Maranello nel corso della stagione. Le aree di miglioramento della F1-75 non erano poi così poche. L’affidabilità e la potenza del motore è il tema più grande e a che punto sia la Ferrari i test non lo hanno svelato. In Alfa Romeo hanno alzato i giri del motore Ferrari venerdì scorso – Zhou ha subito fatto segnare il miglior tempo – e il giorno dopo Bottas si è dovuto fermare per una rottura. Guardando poi al consumo degli pneumatici nelle simulazioni di gara di Leclerc e di Sainz, meccanica e aerodinamica non hanno ancora trovato il modo di lavorare bene insieme. La sensazione è che la Ferrari sia più vicina a Red Bull nel giro secco che nei long run. Peccato, perché i punti per il campionato si fanno di domenica.

https://twitter.com/F1/status/1629420451540639745

FedericoPrincipi

Va detto comunque che la Ferrari si è presentata in Bahrain con un assetto profondamente scarico, che senza dubbio ha accentuato notevolmente questa tendenza: maggiore velocità sui rettilinei sul giro da qualifica ma minore controllo del sovrasterzo con conseguente consumo gomme nelle simulazioni gara, dove a tratti la nuova SF-23 è stata meno performante perfino della scatenata Aston Martin di Fernando Alonso, che è in netta crescita dopo i disastri degli ultimi anni.

Staremo a vedere se Leclerc e Sainz si presenteranno davvero con la stessa configurazione aerodinamica, perché solitamente in Bahrain l’importanza della qualifica è relativa, visto l’alto degrado delle gomme in gara e le agevoli possibilità di sorpasso. Solo dopo il GP potremmo dire se davvero la Ferrari è carente sul ritmo gara e sulla gestione delle gomme come è sembrato o se, invece, è stato fatto un passo avanti nella ricerca del bilanciamento.

La Mercedes ha invece portato in pista un assetto totalmente opposto, molto carico, e nonostante ciò la vettura di Hamilton e Russell è parsa perfino più nervosa sul posteriore rispetto alla Ferrari. È evidente che la Red Bull parte nettamente avanti rispetto alle due dirette concorrenti, che da quanto mostrato nei test sembrano essere state costrette a sperimentare, per provare a recuperare sui rivali. Vedere soprattutto la Mercedes in lotta per la vittoria a breve termine sembra quindi al momento una prospettiva irrealizzabile.




Cosa cambia in Ferrari con Vasseur al posto di Binotto?

Alfredo

Non molto, stando almeno a quanto abbiamo visto nei primi sessanta giorni di Governo Vasseur. La sostituzione di Inaki Rueda con Ravin Jain era già stata predisposta da Mattia Binotto. C’è una parola che in Ferrari hanno timore a pronunciare ed è transizione. Il 2023 potrebbe essere una stagione di intermezzo, banalmente perché Vasseur deve avere il tempo di orientarsi all’interno del team e capire cosa funziona e cosa no. Invece cambierà subito la pretesa della Ferrari di avere un maggiore peso politico sui tavoli che contano di più. L’ex team principal Binotto aveva una presa, sulla Federazione Internazionale e sui padroni della Formula 1 di Liberty Media, inferiore a quella dei suoi pari in Mercedes e in Red Bull. Il CEO di Ferrari Benedetto Vigna ha intenzione di affiancare Vasseur per riguadagnare le posizioni perdute negli ultimi anni. È una scelta molto forte quella di Vigna: la persona che è a capo della catena di comando di tutta l’azienda, non solo della Gestione Sportiva, decide di intervenire in prima persona nelle questioni della Formula 1. Non bisogna dimenticare che il Mondiale è il primo veicolo di marketing per le vendite delle auto stradali, la Ferrari ha bisogno della visibilità che solo le vittorie sui circuiti possono dare.

Federico

Al momento di sostituire Rueda con Jain, Vasseur ha fatto riferimento alla sua esperienza in Alfa Romeo – e indirettamente anche a quella in Renault, oltre che a quelle nel team ART Grand Prix nelle categorie inferiori – sulla necessità di snellire il processo decisionale diminuendo parallelamente il personale, almeno nel dipartimento delle strategie. Di certo – e non ci vorrà molto – il tifoso Ferrari è atteso da una stagione con meno incubi dal punto di vista strategico rispetto ai disastri clamorosi del 2022.

I tanti cambiamenti confermano la sensazione che sarà una stagione di transizione, ennesima. La decisione di rivoluzionare la gestione sportiva da parte della proprietà centrale può far sperare che si possano eliminare le troppe inefficienze del ciclo precedente e che magari questa sia la volta buona per vedere una Ferrari che cresce più dei suoi avversari durante la stagione, cosa che non accade dal 2006 (quando ancora si poteva consumare la pista di Fiorano durante la settimana).


Leclerc e Sainz sembrano grandi amici fuori dai Gran Premi, come finirà in pista?

Alfredo

Per me questo è l’anno decisivo per Leclerc e Sainz in Ferrari. E non intendo che la Ferrari possa fare una scelta di campo, scegliendo di investire con decisione solo su uno dei due. Entrambi hanno il contratto in scadenza per il 2024 e il coltello dalla parte del manico: Audi non ha ancora fatto il suo ingresso ufficiale in Formula 1 e già oggi i due sedili che offrirà dal 2026 sono diventati i più ambiti. Tutti pensano che il livello degli investimenti di Audi sarà paragonabile a quello della Mercedes nel 2010, quando fece il suo ingresso in F1 rilevando la Brawn GP. Per di più Mercedes stessa prima o poi dovrà sostituire Lewis Hamilton e Leclerc sembra essere uno dei piloti preferiti dal team principal Toto Wolff, l’altro è Lando Norris. Se la Ferrari non dovesse essere in lotta per i titoli in questa o nella prossima stagione, potrebbe trovarsi nelle condizioni di dover rimpiazzare sia Sainz che Leclerc e in questo momento la pipeline della Driver Academy è piuttosto vuota. Il pilota monegasco è legato a doppio filo al mondo Ferrari, ma le questioni di cuore poco contano di fronte alla carriera breve di un pilota. Per Sainz sarebbe molto più semplice lasciare Maranello, è uno che ha già dimostrato di essere spregiudicato nelle scelte di carriera. Quando capì di non poter battere Verstappen a parità di macchina, lasciò il giro dei piloti Red Bull per costruirsi una carriera tutta nuova.

https://twitter.com/F1/status/1338418190662168576

Federico

Sono decisamente curioso di assistere a come, mutato il direttivo Ferrari, potrebbe a sua volta cambiare la gestione dei piloti. Lo scorso anno i tentennamenti sulla decisione o meno di dare a Leclerc il ruolo di primo pilota hanno provocato le fortissime delusioni di Silverstone e Budapest, a campionato ormai inoltrato e in una situazione in cui c’era imminente urgenza di punti nell’inseguimento a Verstappen. Si era anche detto che la Ferrari 2022, per caratteristiche, fosse più adatta allo stile di guida di Leclerc che a quello di Sainz, al netto del fatto che in ogni caso – se escludiamo il 2021 in cui lo spagnolo ha avuto meno picchi ma una maggiore continuità – il monegasco è comunque storicamente apparso un pilota generalmente con più potenziale. Piergiuseppe Donadoni ha spiegato come invece, al momento, la SF-23 sembri più adatta alle caratteristiche di Sainz, con un avantreno che in ingresso e a centro curva fatica a essere preciso come piace a Leclerc.

Sono d’accordo su tutte le altre questioni poste da Alfredo: la Ferrari prese Sainz per sostituire Vettel proprio perché dava l’impressione di non avere quel potenziale per infastidire il ruolo di prima guida di Leclerc, ma probabilmente il fatto che nel Mondiale 2021 lo spagnolo abbia battuto il monegasco lo porta ora a sentirsi prima guida alla pari a tutti gli effetti, creando una situazione forse inaspettata e sicuramente spinosa per Frederic Vasseur.




Hamilton ha una chance per l’ottavo titolo? (E ne ha davvero bisogno per essere considerato il GOAT?)

Alfredo

Io dico che Hamilton non ha chance. Non le ha perché Mercedes non sembra in palla, anche se in un campionato così lungo, con così tante gare, a tutti è data la possibilità di rientrare. Ma non le ha anche perché l’anno scorso ha perso il duello interno con il compagno di squadra, e Russell con una stagione di esperienza in più per me è ancora più temibile. Persino Wolff ha rallentato circa le ipotesi di un rinnovo contrattuale per Lewis: «Non è una priorità» ha detto. Ci mancherebbe, con tutti i problemi che hanno ora. La stampa inglese in settimana ha ribaltato la prospettiva: perché mai un sette volte campione del mondo dovrebbe continuare, sulla soglia dei quarant’anni, a gareggiare per una Mercedes ridotta così?

Sulla questione GOAT: Hamilton in carriera ha vinto tutte le gare che poteva vincere, ma non mi ha dato mai l’impressione – tranne che verso la fine della stagione 2021 – di poter superare i limiti della macchina. Nessuno ha detto di Hamilton, come invece è stato detto di Senna e di Schumacher, che ha vinto una corsa quando sulla carta non aveva una sola chance di vincere.

Federico

Negli anni abbiamo imparato che i numeri non possono bastare da soli per stabilire delle graduatorie storiche, a meno che non accettiamo che Sebastian Vettel sia più grande di Ayrton Senna o che Keke Rosberg sia più grande di Gilles Villeneuve e Stirling Moss. Viste le circostanze attuali, oltretutto, il vero titolo mondiale per Hamilton sarebbe battere in classifica il compagno di squadra.

A meno di episodi fortuiti che possano pesantemente condizionare questi primi Gran Premi in cui il binomio Red Bull-Verstappen sembra destinato a prendere vantaggio, la Mercedes parte come terza forza e nella Formula 1 attuale questo fattore preclude ogni possibilità di titolo. L’anno scorso, poi, per la terza volta Hamilton ha perso il confronto con un compagno di squadra diverso, dopo Button in McLaren nel 2011 e Rosberg in Mercedes nel 2016: perdere contro Russell per due anni consecutivi sarebbe una macchia importante per la sua carriera. Dopo un inizio di 2022 difficile, Hamilton ha poi recuperato la sua competitività a metà stagione ma ha fallito la sua grande occasione: battere Russell in Brasile nel finale di gara dopo la Safety Car. Va detto che è stato molto competitivo in altre occasioni – soprattutto Silverstone – e sfortunato in altre – a Zandvoort, dove senza Safety Car forse si sarebbe giocato la vittoria – ma Hamilton sa benissimo che, a quasi 38 anni, più che rischiare tutto per puntare al titolo l’obiettivo deve essere quello di trovare la continuità necessaria per battere Russell, in attesa di tempi migliori dal punto di vista tecnico per la sua vettura.


Perez ce la farà a finire l’anno in Red Bull?

Alfredo

Red Bull ha sempre gestito i piloti in maniera aggressiva. Gasly, Albon e molti altri sono stati messi in difficoltà non solo dal confronto in pista con Verstappen, ma anche dai rapporti interni al team, con alle porte la minaccia continua della presenza dei mille piloti dell’Academy pronti a subentrare. Assumere Ricciardo come terza guida per mettere pressione a Perez però è una mossa eccessiva persino per Red Bull. Ricciardo viene da un biennio terribile, la McLaren se n’è liberata con sollievo, gli hanno praticamente dato del bollito quando hanno presentato Oscar Piastri, un rookie che in F1 non ha ancora fatto un solo giro. Ricciardo potrebbe essere stato ingaggiato per questioni di rapporti commerciali da curare, magari a Red Bull serviva un ingresso nel mercato australiano. Io non vedo all’orizzonte un avvicendamento tra Perez e Ricciardo in corso di stagione. Per quanti difetti possa avere il messicano, è un pilota solido e con qualità indispensabili per una seconda guida.

Federico:

…a meno che il rapporto di Perez con il team e con Verstappen non deflagri definitivamente dopo le numerose discussioni avute l’anno scorso. Molto dipenderà da quanto Perez si sentirà forte e in grado di attrarre le attenzioni degli altri top team, e dall’altra parte da quanto la Red Bull si dimostrerà più o meno invincibile. Con una vettura e un Verstappen imbattibili potrebbe essere sufficiente l’apporto di un Ricciardo in discesa; viceversa, però, se le porte di Ferrari, Mercedes e magari anche Aston Martin restassero drasticamente chiuse per Perez, non gli converrebbe polemizzare troppo con il team. Per ora le acque sono calme.


Arriva in Formula 1 Oscar Piastri. L’anno di fermo forzato lo avrà rallentato?

Alfredo

Qualche scoria ci sarà. Il vero Piastri per me inizieremo a vederlo con l’inizio dell’estate. Il duello con Lando Norris sarà uno dei più interessanti sulla griglia. Norris ha grande considerazione tra i colleghi piloti e tra i team principal, McLaren ha investito molto su di lui e si dice che Red Bull e Mercedes costruirebbero ponti d’oro per averlo in squadra. Se Piastri iniziasse a batterlo con regolarità in qualifica e in gara, vorrà dire che abbiamo di fronte uno dei più grandi talenti della sua generazione. Piastri ha perso un anno per la gestione piloti deficitaria di Alpine ma è solo un 2001. Arriva in F1 con una reputazione che definirei schumacheriana, cioè di un pilota che non ha solo una grande velocità, ma è anche uno che dà indicazioni molto precise sulle regolazioni della monoposto. Uno così alla McLaren di oggi serve come il pane.

Federico

Non sarà una situazione facile per Piastri, perché avrebbe magari potuto essere schierato in qualche campionato per tenersi allenato - per esempio la Superformula giapponese, come fecero Vandoorne nel 2016 e Gasly nel 2017 l’anno dopo il loro titolo di GP2, la vecchia Formula 2. In questi ultimi anni, con così pochi test e con le prove libere accorciate di un’ora il venerdì, tutti i piloti che arrivano dalla Formula 2 o perfino quelli che hanno cambiato team hanno faticato nei primi quattro-cinque Gran Premi, e nessuno si era presentato nelle stesse condizioni di Piastri, con un anno pieno di sostanziale inattività alle spalle. Anche dal video onboard del suo miglior giro durante i test si nota una guida ancora piuttosto incerta, ancora molto simile a quelle da categorie minori: un po’ troppo bassa la velocità in ingresso, troppo tagliata la traiettoria all’interno anziché sfruttare un po’ di più il maggior grip in percorrenza della Formula 1.

Visto anche il livello altissimo del suo compagno Norris - che molti danno come favorito in Mercedes se non dovesse rinnovare Hamilton - mi aspetto per Piastri, suo malgrado, una stagione almeno inizialmente molto difficile. Eppure stiamo parlando dell’unico pilota, al pari di Leclerc e Russell, in grado di vincere Formula 3 e Formula 2 alla prima stagione – la vecchia GP3 nel caso del monegasco e dell’inglese – per cui non credo che il suo futuro in Formula 1 verrà rapidamente compromesso.




Subito in seconda linea chi è messa meglio tra McLaren e Alpine?

Alfredo

La sessione di test di Alpine non è stata granché. Ma anche se non facesse passi in avanti rispetto alla prestazione dello scorso anno, potrebbe stare largamente davanti a McLaren. Perché l’unico responso certo dei test pre-stagionali è che la McLaren è crollata. Norris e Piastri hanno avuto problemi di affidabilità ai freni e difficoltà nella gestione del carico aerodinamico. Tutti problemi che la McLaren aveva avuto nei test di un anno fa e sul quale gli ingegneri avevano lavorato e offerto soluzioni. Il CEO Zak Brown ha dovuto ammettere che alcuni degli obiettivi tecnici che erano stati prefissati alla fine della scorsa stagione non sono stati centrati da questo nuovo progetto. Ma anche prima dei test, quando candidava la McLaren al posto di quarta forza del campionato, non è che avesse dato l’idea di guidare una scuderia ambiziosa e sicura di sé.

https://twitter.com/F1/status/1629387104898654211

Federico

Alpine e McLaren hanno praticamente incrociato le loro traiettorie l’anno scorso: mentre i francesi sono sembrati sempre più in crescita, forti sui circuiti ad alta velocità, la parabola degli inglesi è stata opposta, con una differenza imbarazzante di rendimento tra Norris e Ricciardo. Anche qui bisogna capire dove stesse il vero valore della McLaren, che però nel frattempo è stata la vettura più deludente dei test e porterà in pista il pilota più inesperto e più inattivo dei 20, seppur un grande talento. Certamente non mi aspetto che, dopo aver tentato di bullizzare Alonso, Esteban Ocon riservi un trattamento migliore a Pierre Gasly, pilota della sua stessa generazione e per di più connazionale. Per cui, al di là degli sviluppi tecnici, in casa Alpine è probabile che si dovrà lavorare parecchio dal punto di vista ambientale per trovare la migliore armonia possibile tra gli alfieri in pista, e questo potrebbe essere un problema. Ma sono pronto, almeno per il 2023, a scommettere su Alpine davanti a McLaren a fine anno.




Quale sarà la sorpresa tra le scuderie secondo te? E tra i piloti?

Alfredo

Tra i piloti mi aspetto che Zhou, dopo un anno di apprendistato, faccia un salto di prestazioni deciso. Lo scorso anno ha fatto vedere, solo a tratti, una velocità superiore rispetto all’esperto Bottas. Il primo anno in F1 è complesso per tutti, cambia il coinvolgimento nel lavoro degli ingegneri, aumentano gli impegni con i media e gli sponsor. La Formula 1 stanca più nel paddock che in pista. Se Zhou riesce a consolidare le sue prestazioni in qualifica weekend dopo weekend, e se riesce a tranquillizzarsi in gara, a capire quali sono i momenti per spingere e quali sono quelli in cui gestire, può mettersi in mostra.

Federico

Mi aspetto una stagione in cui, anche per via del non irresistibile compagno di squadra, Nyck De Vries sarà in grado di mettersi in mostra. La sua prestazione lo scorso anno a Monza, nel suo debutto in Formula 1 con la Williams senza aver effettuato neanche le prove libere del venerdì, è stata strepitosa. De Vries nel curriculum ha un titolo di Formula 2 nel 2019 e un titolo in Formula E nel 2021, una categoria comunque estremamente differente alla Formula 1. Anche in Formula 2 non era parso un predestinato, avendo nettamente perso ad esempio le sfide contro i debuttanti Norris e Russell nel 2018. Eppure l’anno scorso ha fatto prove libere anche con Mercedes e Aston Martin, conosce la Formula 1 e avrà un compagno come Tsunoda che non ha mai convinto fino in fondo e che sembra decisamente più fragile. Non mi aspetto che De Vries sull’Alpha Tauri possa portare a casa qualche podio, ma che il suo nome a fine campionato possa risultare tra i migliori della stagione.

La grande sorpresa tra le scuderie, per me, sarà l’Aston Martin. Credo che Fernando Alonso vincerà un Gran Premio.


Chi vince?

Alfredo

Per me Verstappen alzerà la coppa per la terza volta consecutiva. Anche tra i costruttori non mi aspetto sorprese, con Red Bull davanti a Ferrari e a Mercedes alla fine della stagione.

Federico

Secondo me il gap tra Red Bull e Ferrari durante la stagione sarà più ridotto di quanto visto ai test. Però la Red Bull non ha mai fallito una chance di titolo mondiale quando l’ha avuta e ha un team molto più consolidato di quello della Rossa, appena rinfrescato. Per cui non posso che concordare sul terzo titolo di Verstappen.




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