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Marco D'Ottavi
Mitrovic non riesce a smettere di segnare
14 set 2022
14 set 2022
La storia d'amore tra Mitrovic e il Fulham raccontata dai suoi gol.
(di)
Marco D'Ottavi
(foto)
John Walton / PA Wire
(foto) John Walton / PA Wire
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Aleksandar Mitrovic segna di testa affossando difensori, spizzando cross che piovono dall’esterno, anticipando senza paura portieri avventurosi. Segna col destro tap-in facili, oppure tirando bombe dopo movimenti da ballerino; segna su rigore, in diagonale di sinistro, tirando angolato o centrale. Segna in stadi pieni, in pomeriggi in cui nel nord dell’Inghilterra c’è una luce che sembra disegnata, in serate con una pioggia fina e la nuvoletta di fumo che gli esce dalla bocca. Segna gol belli e brutti, ma ai tifosi del Fulham poco importa: cantano “Mitro’s on fire” e lo venerano come una leggenda. Non ha fatto neanche in tempo ad arrivare a 100 gol con il Fulham (li trovate tutti qui, forse il modo migliore che avete oggi di spendere 20 minuti e 46 secondi), che sono diventati 102. Per fermarlo è dovuta morire la regina, ma la conta è pronta per ripartire da venerdì. Quelli di Mitrovic sono gol che raccontano non solo di un grande centravanti, ma anche di una storia d’amore inscalfibile, quella di un uomo con la maglia che veste. Un'alchimia difficile da spiegare: la più antica squadra di Londra, fondata da un gruppo di fedeli della Chiesa anglicana di Kensington e un centravanti ortodosso, dagli occhi tristi e il sorriso beffardo. Una storia che va avanti da ormai quasi 5 anni, con i suoi alti e i suoi bassi, e che ha visto Mitrovic e i suoi gol mettere le ali all’improvviso: i primi 53 li ha segnati nelle prime 131 presenze con la maglia bianca e nera del Fulham, gli ultimi 49 nelle successive 52.Partiamo dal primo: Mitrovic lo segna alla terza partita giocata con il Fulham. C’è un cross di esterno da destra, la palla sbuca tra quattro difensori del Bristol e il portiere; il serbo deve solo spingerla in rete in scivolata, usando l’esterno del piede destro. Dopo il gol esulta in maniera un po’ timida, il 32 sulle spalle. A Londra ci era arrivato poche settimane prima - il primo febbraio 2018 - dopo un percorso non convenzionale partito da Smederevo, città serba sulla riva destra del Danubio, famosa per una fortezza medievale che ha resistito a secoli di storia travagliata. Mitrovic è uno di quei talenti che produce il calcio balcanico, calciatori che a vederli non si può non provare qualcosa dentro. A 19 anni segna 15 gol con la maglia del Partizan, la squadra per cui tifa. Segna nel derby con la Stella Rossa, uno dei sogni della sua infanzia, e in Europa League, due volte. Gioca anche contro l’Inter, che si interessa a quel giovane centravanti, con la faccia paffuta e i capelli rasati a zero. Il secondo gol che segna con la maglia del Fulham, pochi giorni dopo il primo, descrive già meglio il dominio che Mitrovic avrà sulla Championship, un dominio che ci metterà un po’ ad assestarsi ma che poi diventerà quasi ridicolo, da proibirgli di tornare in futuro. Mitrovic tiene il difensore alle spalle col fisico, controlla con la suola, si gira, con una finta evita il ritorno di altri due avversari e poi scarica un violento destro che s'infila sul primo palo. https://youtu.be/2xd1ww593Dc?t=29 Dopo essersi messo in mostra con il Partizan, mezza Europa lo voleva. A spuntarla era stato l’Anderlecht, che lo paga 5 milioni ad appena 19 anni. Come da manuale dei centravanti rampanti, in Belgio Mitrovic segnerà tantissimo: 44 gol in 2 stagioni, che gli aprono le porte della Premier League, il più ricco campionato al mondo. Il serbo sembra costruito appositamente per i campi inglesi dal verde brillante e i tifosi in prima fila. Il suo metro e ottantanove e un fisico duro come la roccia lo rendono l’ideale di centravanti oltremanica, fortissimo di testa, imbattibile nei duelli fisici. Al Newcastle, che nonostante il fascino anni ‘90 bazzica i bassifondi del campionato inglese, servono 18,5 milioni per portarlo a casa. Il suo idolo, dice, era Alan Shearer. I gol di testa di Mitrovic sono tanti, 30 su i 102 segnati con il Fulham (quasi un terzo, ma anche con le altre maglie della sua carriera si è attestato su rapporti simili), e raccontano la parte più evidente del suo talento. Sono di quei gol di testa che ti fanno pensare che - forse - il calcio dovrebbe essere tutto così, giocato solo al volo con la testa, uno sport fatto di uomini che si contendono uno spazio immaginario. Sono gol di potenza, o di scaltrezza, ma anche di precisione - Mitrovic ha una sensibilità nella testa che in molti non hanno nei piedi - e soprattutto sono gol che ti fanno venire la voglia di esultare anche se non sono segnati per la tua squadra (una parte della bellezza dei suoi gol è proprio questa: in qualche modo ti viene voglia di partecipare, di essere lì vicino a lui per abbracciarlo).Forse avete il primo dei due segnati al Liverpool alla prima giornata di questa stagione. Al 32’ un cross piove lento sul secondo palo, Mitrovic è alle spalle di Trent-Alexander Arnold ma non è un problema: con un misto di forza bruta e tempismo, il centravanti serbo usa il terzino inglese come un appoggio per incocciare il pallone e mandarlo sotto la traversa. https://youtu.be/2xd1ww593Dc?t=1163 I gol in cui bullizza i difensori in volo sono forse i più riconoscibili di Mitrovic. Sono gol difficili da segnare, perché i cross adatti per farlo non sono poi tanti e perché chi difende ha un vantaggio implicito. Ne segnava qualcuno così Mandzukic con la Juventus, sfruttando però il suo atipico ruolo di ala che gli permetteva di arrivare alle spalle dei difensori. Mitrovic non ha la potenza di Haaland o la cura del corpo di Lewandowski, tanto meno l'atletismo fuori scala di Cristiano Ronaldo. C’è qualcosa di nascosto nel suo talento, nel modo in cui - compiuti i 26 anni - è diventato un centravanti da “un gol a partita”, una categoria dello spirito dove i nomi si contano appena sulla punta di una mano. Non è stato sempre così infatti, anzi: l’impatto con la Premier League, a 21 anni, è brutale. Alla terza partita con la maglia del Newcastle, contro l’Arsenal, si fa espellere dopo 16 minuti per una brutta entrata su Coquelin. Il primo gol lo segna in una sconfitta per 6-1 con il Manchester City. Non è una stagione terribile per lui (9 gol in 36 partite), ma il Newcastle retrocede e lui perde spazio e certezze: in Inghilterra lo raccontano come una testa calda, uno violento; chi lo conosce si sente in dovere di dire che invece è il contrario: Mitrovic è uno timido, un ragazzo semplice. Gioca poco e segna ancora meno - 6 gol in un anno e mezzo, con Benitez che non lo vede proprio. È sul punto di diventare uno dei tanti talenti masticati e risputati dal calcio inglese; si parla di un ritorno all’Anderlecht che avrebbe il sapore amaro del fallimento. All’ultimo giorno utile, però, arriva il Fulham a prenderlo in prestito, in una di quelle mosse di mercato più disperate che studiate. Tra tutti questi gol quello che preferisco è forse questo, non tanto per la bellezza in sé, ma per come impazziscono i telecronisti, che sembrano amare Mitrovic alla follia, in quasi tutti i gol che segna escono pazzi - come se avesse segnato loro figlio - e per come esulta dopo il gol, buttandosi a pesce sul terreno fangoso mentre ride. Le sue esultanze sembrano meno posticce di quelle degli altri calciatori, il suo entusiasmo più genuino. Anche questa naturalezza deve aver contribuito a farne un idolo dei tifosi. Dopo un gol con la maglia del Newcastle (anche questo - guarda un po' - di testa saltando addosso a un difensore) mentre esultava senza maglia un tifoso gli è corso incontro, scivolando davanti a i suoi piedi. A quel punto Mitrovic gli è caduto addosso, poi si sono abbracciati come amici fraterni. Sono stati proprio i tifosi del Newcastle a dedicargli il coro sulle note di "Freed From Desire" mutuandolo da quello dedicato a Will Grigg. https://youtu.be/vrBAqegpKpY Mitrovic torna in Championship e segna 12 gol in 17 partite, il Fulham viene promosso in Premier vincendo la finale playoff. In estate il club investe tanto: riscatta il serbo per oltre 20 milioni di euro, compra Ryan Babel, Anguissa e Seri, due dei migliori talenti del calcio francese, più il prestito di calciatori come Schurrle e Vietto. Non basta però: a fine stagione la squadra retrocede, Mitrovic è l’unico giocatore in doppia cifra, ma per un pelo (11 gol in 37 partite). Claudio Ranieri, passato sulla panchina del Fulham per qualche mese nel tentativo disperato di salvare la squadra, lo definisce «uno dei migliori attaccanti in Europa». In quella stagione Mitrovic inizia a esultare come Luca Toni: qualcuno dice perché è uno dei suoi idoli, qualcun’altro per imitare Diomansy Kamara, ex attaccante del Fulham che aveva un’esultanza simile, lui non conferma e non smentisce ma quel movimento in Serbia è una specie di gioco che letteralmente sta a significare “prova a svitare la lampadina” ma che si usa per intendere che qualcuno è fuori di testa. https://youtu.be/2xd1ww593Dc?t=205

Uno dei pochi gol non di testa di quella stagione, a evidenziare un talento in area di rigore piuttosto vasto.

Mitrovic riscende in Championship e torna a segnare umiliando difensori, infuocando stadi, dominando con la pioggia e con il sole. È sempre più preciso, affinato. Tutto quello che passa per l’area di rigore è buono per essere trasformato in gol. A fine stagione i gol sono 26 in 40 partite, il Fulham viene promosso di nuovo, Mitrovic fa l’assist per il gol decisivo nella finale playoff. In Inghilterra queste squadre che fanno su e giù vengono chiamate yo-yo, ma lui è un centravanti yo-yo? A 25 anni, è il centravanti titolare di una Nazionale forte come la Serbia, con cui ha giocato un Mondiale da titolare e dove, nonostante la concorrenza, è un punto fermo e con cui segna con una regolarità impressionante. Tutti si aspettano una grande stagione in Premier League, invece è un disastro. Mitrovic segna appena 3 gol, di cui una doppietta alla seconda giornata. A capodanno viene beccato a partecipare a una festa, infrangendo i rigidi protocolli sanitari inglesi, il Fulham lo punisce. Perde il posto da titolare, salta diverse partite per infortunioe per il Covid. La squadra retrocede di nuovo segnando in totale 27 gol, di cui appena 9 a Craven Cottage. https://youtu.be/2xd1ww593Dc?t=575

3 gol di cui uno, non tanto casualmente, saltando in testa al difensore avversario.

A questo punto Mitrovic viene bollato come un calciatore da campionati minori. Le critiche si basano sui numeri, che sono abbastanza impietosi: appena 24 gol in 104 presenze in Premier League. Se per i tifosi rimane un eroe minore, attirati dal suo gioco generoso e dai suoi gol da bulldozer, tutto intorno i dubbi sono tangibili, anche perché è difficile spiegare lo scarto tra le prestazioni tra Premier e Championship. se non relegarlo a centravanti di categoria. Anche Mitrovic non è più convinto di essere adatto all’Inghilterra: vuole andare via, c’è un’offerta molto remunerativa - sia per lui che per il Fulham - da parte della Dinamo Mosca. Il club però lo convince a rifiutare, sostituisce Scott Parker, con cui Mitrovic non aveva un buon rapporto, con Marco Silva e offre al centravanti un contratto di cinque anni, una decisione non scontata da parte di una società molto ambiziosa. Quello che succede dopo è anche difficile da spiegare. Prendiamo il primo gol della stagione 2021/22: è un gol da calcio saponato, che può esistere solo in un universo bizzarro che si è preso la briga di mettere in scena tutti i gol possibili. Come spiegare altrimenti questa sequenza di eventi? Un calciatore che tenta un retropassaggio senza senso da metà campo, un portiere che dopo lo stop di petto prova un rinvio scellerato (con il pallone forse già fuori) e Mitrovic che colpisce mentre sta scivolando, con le braccia larghe e buffe, e il pallone che entra dopo una traiettoria assurda. https://youtu.be/2xd1ww593Dc?t=604 La stagione prima aveva segnato appena 3 gol e adesso, dopo appena nove minuti di una partita con l'Huddersfield, ne aveva già segnato uno, così. A questo gol gli si potrebbe dare una lettura ridicola, oppure ci si può leggere come una sorta di pre-divinazione. Cosa è cambiato dal secondo prima quel pallone entrasse a quello dopo? Da quel momento Mitrovic ha segnato 43 gol in 46 partite, ci ha costretto a interessarci a un campionato che, per quanto a livello economico possa competere con i maggiori, è di secondo livello. Seguire la regolarità con cui andava in gol è stato come controllare sui social i successi di quell’amico lontano che, alla fine, ce l’ha fatta. A fine stagione Mitrovic ha battuto il record di gol del campionato, con un gol di sinistro - il suo piede debole - tutt’altro che banale. https://youtu.be/2xd1ww593Dc?t=1136

L’esultanza con il pubblico è ancora più bella.

Se è inevitabile individuare un cambio di passo nell’efficienza di Mitrovic, a rendere possibile questo rapporto 1:1 tra partite e gol è stato lo stile di gioco impostato da Marco Silva appena arrivato in panchina. Il suo Fulham è una squadra che crea tante occasioni, che gioca un calcio offensivo appoggiato sulle qualità di Mitrovic, che è lasciato molto libero da compiti tattici. I numeri offensivi della scorsa stagione sono abbastanza irreali: 106 gol segnati (miglior attacco, 32 gol in più del secondo), 78 assist, 3 vittorie stagionali con 7 gol segnati. Per Mitrovic, Silva è «un top, top manager e un top, top man. Un uomo vero, onesto. I giocatori possono sentirlo [...] Le sue tattiche sono incredibili». Mitrovic ha raccontato di come il suo lavoro sia conoscere i compagni, concentrarsi sul capire cosa faranno con il pallone, se un cross forte e teso sul primo palo o uno lungo e lento sul secondo, se una palla bassa o una alta. Il serbo è particolarmente capace nel capitalizzare palloni che arrivano dalla fascia nel cuore dell’area di rigore (la scorsa stagione l’ala destra Wilson gli ha fatto 10 assist mentre il terzino sinistro Bryan 8) e non è un caso se 99 di questi 102 gol sono arrivati da dentro l’area.Sarebbe però riduttivo considerarlo “solo” un centravanti buono per i cross. Sempre nella partita con il Liverpool ha reso la vita di Van Dijk particolarmente difficile, finendo anche per dribblarlo e procurarsi un rigore (poi trasformato), un evento che va oltre la rarità. L'ultimo gol segnato contro il Tottenham dimostra come Mitrovic sia un centravanti, forse compassato sicuramente non rapidissimo, ma sempre più autosufficiente. https://youtu.be/UZ6LtyFolZ0?t=86 Qual è il suo livello allora? Se allarghiamo lo sguardo alle sue prestazioni con la maglia della Serbia, il dubbio non è quanto sia forte Mitrovic, ma perché ci abbia messo così tanto a dimostrarlo in Inghilterra. In Nazionale è stato sempre titolare, anche nei momenti peggiori, nonostante una competizione agguerrita. Sei diversi selezionatori hanno scelto lui come numero 9 e lui li ha ripagati: 46 gol in 73 partite lo rendono il miglior realizzatore ogni epoca della Serbia. Sono numeri da fuoriclasse, una consistenza che con la maglia della Nazionale è raro trovare. A livello statistico queste prime sei giornate di Premier - per quanto il campione è relativo - sembrano suggerire che Mitrovic sia uno dei migliori centravanti al mondo. I gol sono già 6 in 6 partite - in media con la scorsa stagione -, ma non è solo questo: Mitrovic è primo con Haaland per tiri totali e tra i primi nella capacità di convertire le occasioni avute. Certo, per il Fulham le cose possono peggiorare rapidamente e aspettarsi una stagione da 38 partite e 38 gol sarebbe davvero assurdo. Mitrovic però sembra finalmente avere la tranquillità che serve ai grandi attaccanti, la capacità di affrontare ogni difesa, ogni difficoltà, di mettere il suo carisma a disposizione non solo dei tifosi ma anche del suo gioco. Vederlo segnare gol dal fascino retrò nel campionato più futuristico d'Europa è un esperienza divertente, insolita, la certezza che il calcio è ancora uno sport vario, dove le eccezioni possono brillare anche nel contesto più difficile del mondo.

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