Per quanto possa sembrare assurdo, ho iniziato a interessarmi agli stemmi delle squadre di Serie D nel lontano 2015, quando iniziai a seguire seconda e terza categoria cosentina per il mio vecchio giornale. In quel periodo ho sviluppato un incredibile fetish per gli stemmi delle società dilettantistiche liberamente tratti, anzi diciamola tutta, copiati da quelli delle più note società del mondo. Mi ha sempre fatto sorridere questa cosa, non saprei nemmeno dire il perché.
Negli anni seguenti quella mia piccola fissa che pensavo se ne andasse via con il tempo è rimasta lì dov'era, costringendomi ad appuntarmi gli stemmi più assurdi che vedevo in giro per i campionati minori. Sarebbe rimasto così un hobby segreto ma innocente, se non fosse che in una delle ultime puntate di Pendolino è venuto fuori lo stemma del Real Forte Querceta - di fatto una copia solo leggermente modificata di quello del Real Madrid.
Il solo sentire che questa mia passione fosse stata portata allo scoperto mi ha spinto a scrivere questo pezzo, che raccoglie i migliori (almeno secondo me) stemmi di Serie D, liberamente tratti dalle migliori squadre italiane ed europee. Ogni stemma sarà giudicato tramite tre parametri su una scala da 1 a 10: bellezza; differenza dall’originale; inventiva.
Real Forte Querceta
Bellezza: 7/10
Differenza dall’originale: 2/10
Inventiva: 8/10
Partiamo dallo stemma che ha fatto scattare la scintilla per questo pezzo: il Real Forte Querceta, squadra di Forte dei Marmi, in Versilia, nasce nel 2012 dalla fusione fra Querceta Calcio e Forte dei Marmi. Lo stemma è una copia identica e spudorata dello stemma del Real Madrid ma col nero al posto del malva e con l’azzurro al posto dell’oro. Poi è tutto identico. Persino le lettere al centro dello stemma sono quasi identiche: la M di sfondo (da una parte sta per Madrid, dall’altra per “Marmi”), la F (Futbol in Spagna, Forte in Toscana), soltanto la C di Club diventa la Q di Querceta. Insomma, colori e Q sono le uniche due divergenze fra lo stemma madridista e quello versiliese. Però l’inventiva di chiudere la C e farne una Q non è da sottovalutare: la resa finale va oltre la sufficienza.
Ghiviborgo
Bellezza: 4/10
Differenza dall’originale: 6/10
Inventiva: 6/10
Restiamo in Toscana, andiamo a Borgo a Mozzano, paese di 6mila anime in provincia di Lucca. La squadra che prendiamo in esame è il Ghiviborgo, nato anch’esso da una fusione piuttosto recente, datata 2012, fra il GS Borgo a Mozzano e il Ghivizzano (tanto che spesso molti dirigenti di categoria, in preda forse a un afflato nostalgico, ancora oggi si lasciano sfuggire un «dobbiamo affrontare il Ghivizzano»). Lo stemma della nuova squadra richiama neanche troppo velatamente quello dell’Atletico Madrid, anche nei colori, ma qua le differenze sono tante: in primo luogo i simboli, con il portiere proteso in tuffo simbolo del Borgo a Mozzano, e l’aquila che, per esclusione, dev’essere stata il simbolo del Ghivizzano. Lo stemma non è stupendo, tutt’altro, ma va apprezzato il distaccamento dall’originale e soprattutto l’inventiva di trovare uno stemma dal richiamo internazionale per una squadra appena nata.
Sancataldese
Bellezza: 9/10
Differenza dall’originale: 7/10
Inventiva: 8/10
Con la Sancataldese, squadra del Girone I (Calabria, Sicilia e una spruzzata di altre regioni meridionali), inauguriamo una sottocategoria specifica, ovvero gli stemmi liberamente ispirati a quello del Barcellona (ne fa parte anche il Sassuolo, per dire). Fra i vari, però, quello più bello di tutti per me è quello della Sancataldese, squadra del comune di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, fondata nel 1945, rifondata nel 1957 e infine nel 2008 dopo un’altra fusione, con la Sommatino Calcio. Rispetto al Barcellona, lo stemma ha di uguale le strisce e il pallone in basso e la croce in alto a sinistra, che peraltro è uno dei simboli della città, quindi ci sta. Per il resto, i colori sono verde amaranto, in alto a destra c’è la data di fondazione e poi, soprattutto, c’è una corona in alto oltre a una specie di sipario che è il manto, un drappo di velluto porporato anch’esso nello stemma cittadino. Insomma, un'altezzosità regale che col Barça ha davvero poco a che fare, ma che lo rende stupendo.
Mezzolara
Bellezza: 5/10
Differenza dall’originale: 9/10
Inventiva: 5/10
Il secondo capitolo della rubrica inaugurata con la Sancataldese riguarda il Mezzolara, squadra della frazione di Budrio, a Bologna, fondato nel 1965. Dello stemma del Barcellona, però, prende soltanto un accenno di forma e il pallone col motivo verticale e i colori sociali in basso. Per il resto è completamente diverso, tanto che lo stesso pallone non è come quello dei catalani o della Sancataldese, quindi il pallone vecchio, di cuoio e pelle degli anni ‘50, ma è bianco e nero a scacchi. Nei due quadri superiori, separati dalla scritta Mezzolara al centro, c'è il leone simbolo di Budrio a sinistra e due covoni di riso a destra, a sottolineare che quella zona d’Italia si reggeva economicamente sulle risaie. Tuttavia, per quanto siano apprezzabili e identitari i cambiamenti, il risultato finale non rimane impresso come per la Sancataldese. Fra i due stemmi tipo Barça analizzati finora, è il più debole, pur rientrando nella sufficienza.
Rovereto
Bellezza: 7/10
Differenza dall’originale: 7/10
Inventiva: 7/10
Siete tifosi della Juventus nostalgici del vecchio stemma? Non sopportate la doppia J e rimpiangete l’ovale striato di bianconero? Avete voglia di rivederlo sulle maglie? Bene, potreste iniziare a seguire il Rovereto, squadra di un comune di 40mila abitanti in provincia di Trento che milita nel girone unico dell’Eccellenza locale, il cui stemma è quello che la Juventus ha avuto fino a qualche anno fa. I colori sociali sono anche il bianco e il nero, quindi ancora meglio. Le striature sono identiche, ma la scritta Rovereto, differentemente da quella Juventus, è meno curvata, con due strisce gialloverdi sotto. In basso, invece, svetta la quercia simbolo del comune: il nome Rovereto, derivante dal latino, stava infatti a indicare un bosco di querce. In generale, una buona idea quella di prendere a modello la squadra bianconera più famosa, così come ci sta renderlo identitario. Riuscita da 7, non di più, ma sempre meglio dell'insufficienza.
Santegidiese
Bellezza: 1/10
Differenza dall’originale: 1/10
Inventiva: 1/10
Restiamo in tema Serie A e andiamo a Sant’Egidio alla Vibrata, provincia di Teramo. Qui non c’è granché da dire: è lo stemma della Roma. Stessi colori, stesse scritte, anno di fondazione, tutto identico. Cambia solo il simbolo in alto, la Cerva al posto della Lupa, ma è fatta male. In realtà, tutto lo stemma è fatto male: sembra una bozza prodotta da una persona alle prime armi con Photoshop. Con tutto il rispetto per la Santegidiese, si poteva fare di meglio. Anche perché, facendo una banale ricerca su Google con le parole “Santegidiese stemma”, si può vedere come anche il vecchio simbolo fosse identico a quello vecchio della Roma, con la scritta ASS, Associazione Sportiva Santegidiese, in basso, a fare il paio con l’ASR della più nota società capitolina. Tutto molto bello, se non fosse per la resa, decisamente rivedibile.
Unione Sportiva Marano
Bellezza: 9/10
Differenza dall’originale: 3/10
Inventiva: 10/10
Dovevo un omaggio alla mia terra. E siccome la mia terra è la Calabria ed è Cosenza, non potevo lasciare fuori da questo pezzo la genialata dell’Unione Sportiva Marano, Seconda Categoria cosentina, che è andato a pescare lo stemma del Guadalajara nel campionato messicano. Sì, avete capito bene: del Guadalajara. Soltanto per la scelta hipster siamo su un livello differente. L’elmo dei messicani rimane su perché Marano, che in realtà è divisa in due comuni, da una parte è Principato e dall’altra è Marchesato: il Medioevo qui non è mai finito. In basso ci sono anche le dieci stelle, nello scudo centrale però c’è un torrione diviso a metà proprio a simboleggiare l’unione sportiva dei due comuni. Il resto, al netto dei colori sociali che variano, è identico allo stemma del Guadalajara, tant’è che pure io, distante anni luce dal calcio messicano, l’ho individuato in un secondo. Differenze poche, bellezza tanta, inventiva superiore soltanto per la scelta di aver pescato in Messico.
Polisportiva Real Acerrana
Bellezza: 9/10
Differenza dall’originale: 0/10
Inventiva: 0/10 (Storia: 10/10)
Ci spostiamo in Eccellenza Campana per parlare del Real Acerrana, squadra di Acerra (mi pare lapalissiano) in provincia di Napoli. Qua più che distinzioni e inventiva c’è da parlare della storia: la squadra campana, nata come nerostellata, affrontò allo stadio comunale in amichevole il Grande Torino di Valentino Mazzola. I granata avrebbero dovuto giocare contro il Napoli in campionato e disputarono la classica amichevole infrasettimanale proprio contro l’Acerrana. Al termine dell’incontro il presidente granata Ferruccio Novo omaggiò la squadra di casa delle divise della formazione più forte d’Italia e, da quel momento in poi, la Real Acerrana ha sempre vestito il granata e preso come simbolo il Toro, mantenendolo fino ai giorni nostri nelle varie declinazioni che lo stemma piemontese ha assunto finora. Un omaggio, piuttosto che una copia. Un omaggio alla squadra più forte di ogni era, a sentire chi li ha visti giocare. Come se ad Acerra il tempo si fosse fermato e il Grande Torino fosse rimasto lì.
Verbano Calcio
Bellezza: 5/10
Differenza dall’originale: 1/10
Inventiva: 0/10
Torniamo ad analizzare la meravigliosa sottocategoria degli stemmi tratti liberamente da quello del Barcellona. Con tutto il bene del mondo, lo stemma del Verbano è semplicemente la copia pricisa ‘ntifica, per citare Andrea Camilleri, dello stemma catalano. Cambiano soltanto i colori sociali, dal blaugrana al rossonero, e il numero di punte laterali e inferiori, dopodiché non credo che ci siano altre differenze. Vi giuro che l’ho guardato per tipo un’ora e non ne ho trovate altre, vi invito a farlo come se fosse la Settimana Enigmistica (dopo un’ora e dieci ho trovato il numero delle strisce, nove in quello del Barça e otto in quello del Verbano, nel quale peraltro è tutto tremendamente asimmetrico, ma quello è un problema mio e del mio OCD). Trovate altre differenze che non siano quelle che vi ho segnalato e riceverete in premio qualcosa. Magari una maglia del Verbano.
Valcalepio FC
Bellezza: 6/10
Differenza dall’originale: 9/10
Inventiva: 5/10
Chiudiamo questa rassegna con il Valcalepio, in Lombardia, che ha un po’ (non troppo) attinto dallo stemma del Chelsea. Fra i vari analizzati in questo pezzo, si tratta di uno degli stemmi più originali nonostante la somiglianza con il simbolo dei londinesi sia piuttosto evidente, con il leone voltato verso destra e il cerchio come simbolo geometrico. Le somiglianze, però, si fermano qui. Il restyling, attuato recentemente, è liberamente tratto dal Chelsea, ma stavolta davvero, non usato come eufemismo. Bravi a ispirarsi, meno nell’inventiva. Nonostante questo uno stemma sobrio, pulito, elegante.
Zola Calcio
Bellezza: 3/10
Differenza dall’originale: 3/10
Inventiva: 15/10
Questo è il bonus. Perché io vorrei sapere chi di voi, vedendo questo stemma, non abbia istintivamente urlato ZZNGHEIM, una specie di riflesso condizionato come i cani di Pavlov. È identico allo stemma della EA Sports, la catena di produzione videoludica che ha sfornato la fortunata serie FIFA. Per evitare guai legali diciamo: lo ricorda molto, ma magari è solo una mia impressione.