L’ultimo decennio calcistico è stato plasmato dalla rivalità tra Leo Messi e Cristiano Ronaldo, che hanno portato Barcellona e Real Madrid su di un’altra dimensione e si sono presi ogni record individuale esistente e ben 6 delle 10 Champions League in palio. Tra gli allenatori il decennio si è aperto con la rivalità tra Pep Guardiola e José Mourinho e si è chiuso con quella tra Guardiola e Jürgen Klopp. L’equilibrio tattico è cambiato: da un equilibrio sostanziale tra calcio proattivo e reattivo, a un imposizione definitiva del calcio proattivo. Questa è diventata la prima scelta nella costruzione di una squadra ambiziosa e che vuole trofei.
All’inizio del decennio la Liga era il punto di riferimento per idee e talenti, ma nella seconda parte la Premier League ha vissuto la sua ascesa, sfruttando la propria ricchezza per diventare un polo di attrazione per i migliori allenatori al mondo e avere uno sviluppo enorme nel proprio gioco. Gli altri grandi campionati hanno visto un deperimento nel talento medio a vantaggio della Premier League e la nascita di superpotenze in grado di sbaragliare la concorrenza: la Juventus e il Bayern hanno vinto 8 campionati, il PSG ne ha vinti 6 degli ultimi 7 e tra Barcellona e Real Madrid ci sono 9 titoli su 10. Un decennio in cui la vittoria di una squadra come l’Atlético Madrid, terza forza economica della Liga, assume quindi i contorni di un’impresa sportiva.
In questo contesto gli anni ’10 sono quelli in cui la Champions League ha preso il comando definitivo come principale focus della battaglia tra i grandi club, dove il divario tra calcio della Champions League e non soltanto il resto d’Europa, ma proprio il resto del mondo si è ulteriormente allargato invece che restringersi. Si possono nominare tra le migliori extraeuropee il Santos 2010/11 di Neymar e Ganso, l’Universidad de Chile 2011 di Sampaoli (o proprio la nazionale cilena 2015) o il River 2018/19 di Gallardo. Purtroppo, però, in termini di gioco espresso e di accumulazione di talento le migliori squadre degli anni ’10 sono state tutte europee.
Abbiamo quindi raccolto le squadre che hanno meglio rappresentato gli anni ‘10, per i risultati raggiunti, la capacità di influenzare il discorso tattico o per la loro spettacolarità. Essendo una classifica abbiamo ovviamente fatto delle scelte. Abbiamo lasciato fuori squadre che avrebbero meritato di farne parte, come per esempio il Porto 2010/11 di Villas-Boas, la Juventus 2013/14 di Conte, il Monaco 2016/17 di Jardim o il Bayern 2014/15 di Guardiola. Ora però è il momento di cominciare.