Il solito colpo di fine anno di Benoit Paire
La volée de Benoit Paire est une dinguerie 😱 pic.twitter.com/RWwFPRRC7B
— Greg (@gregsenprovence) July 20, 2021
Non c’è compilation di fine anno senza un colpo di Benoit Paire, che è nato per coltivare quest’estetica un po’ fine a sé stessa ma sempre appagante. È stato un anno particolarmente duro per Paire, perché cos’è un artista senza il suo pubblico? «Il tennis senza pubblico non è una bella cosa» ha tagliato corto, mentre applicava una rara forma di tanking al tennis, perdendo ai primi turni pur di tornare a fare la sua vita (com’è la sua vita? Una corona fresca fra le dune del deserto).
Quest’estate, con gli spettatori che lentamente prendevano posto sugli spalti ad assistere allo spettacolo, ha ritrovato un senso alla propria vita, al tennis, alle partite, ai colpi estemporanei per cui è al mondo. Si può pensare quello che si vuole di Paire, ma certi suoi colpi non si capisce proprio da dove vengano – come li abbia concepiti. Contro un avversario come Kovalik, al primo turno del torneo di Gstaad, può assecondare il flow, e questa prima a rete, a cui segue una volée che non saprei come definire. È il contrario di come ti insegnano la volée a scuola tennis: corpo floscio, braccio floscio, nessuna decisione, nessuna praticità. Paire butta la racchetta in un modo o nell’altro verso la palla, e quella obbedisce a questa sua volontà perversa e oltrepassa la rete giusto un attimo. Sbircia solo un momento dall’altra parte e dopo un giro veloce torna indietro. Tutti, Paire compreso, hanno vissuto attimo di incomprensione di fronte allo strano viaggio della pallina, mentre Kovalik correva in avanti assecondando l’istinto sciocco del topo fregato dal gatto.