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Dario Saltari
I migliori gol di San Marino
23 nov 2023
23 nov 2023
Una Nazionale che perde quasi sempre e per cui il gol è un dono che va al di là del risultato.
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Dario Saltari
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IMAGO / Buzzi
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Con quella di lunedì contro la Finlandia, San Marino ha giocato esattamente 200 partite ufficiali, perdendone 191 e subendo complessivamente 813 gol, una media di oltre quattro gol subiti a partita. In tutta la sua storia ha vinto una sola partita, più di 19 anni fa, contro il Liechtenstein per 1-0, e per di più in amichevole. Da quella vittoria sono arrivate 134 sconfitte e 5 pareggi, quasi tutti per 0-0 (l'unica eccezione è un 1-1 contro Santa Lucia in amichevole l'anno scorso). Chiedersi perché San Marino giochi a questo livello è legittimo, soprattutto dal punto di vista dei calciatori professionisti che sono costretti a calendari sempre più fitti e quindi pericolosi per la propria incolumità. Da fuori, però, è affascinante: perché una squadra semi-dilettantistica si confronta con i migliori professionisti d’Europa se ha già la sicurezza di perdere con un margine di due, tre o più gol in ogni singola partita?

A questa domanda si può rispondere tirando in ballo il patriottismo, che nel caso specifico credo restituisca l’assurdità intrinseca del calcio per Nazionali. San Marino è una repubblica nata nel 301 dopo Cristo, secondo la leggenda per via di un tagliapietre salito sul monte Titano per scampare alle persecuzioni contro i cristiani. Sopravvissuta inaspettatamente alle annessioni degli imperi e del papato, è passata attraverso la fine dell’Impero Romano, il Medio Evo, il Rinascimento, le grandi scoperte geografiche, e poi l’era dell’Illuminismo, Napoleone, la Restaurazione, il colonialismo, la rivoluzione industriale, due guerre mondiali e infine la Guerra Fredda. Arrivata al 1990 miracolosamente intatta nei suoi 61 chilometri quadrati, San Marino ha preso atto della nascita dello stato-nazione, dello sport moderno e dell’idea che ogni Nazionale avesse diritto a un posto nelle competizioni della propria confederazione d’appartenenza, e ha così ottenuto l’affiliazione alla UEFA e alla FIFA, 1689 anni dopo la sua fondazione. Da quel momento i suoi giocatori difendono i suoi colori teoricamente con l’obiettivo di portarli agli Europei o ai Mondiali, oppure in Nations League. Grazie alla Nazionale di San Marino, insomma, si può tracciare una linea diretta tra uno scalpellino dell’Impero Romano e un centrale di difesa del Tropical Coriano.

La realtà, però, è che con poco più di 33mila abitanti San Marino fa fatica a convocare professionisti e quelli che ci sono giocano quasi tutti nelle serie inferiori italiane. Il divario con quasi tutte le altre Nazionali è troppo ampio per essere colmato solo con la tattica o la strategia, e per San Marino l’importante si riduce a esserci, mentre segnare diventa un dono che va al di là dei risultati. Questo, che per molti dimostra l’inutilità di questo tipo di Nazionali, mette in mostra anche il loro intrinseco fascino. Esiste qualcosa, nel calcio, capace di restituire meglio quello che Werner Herzog ha chiamato “la conquista dell’inutile”? Ho scelto i migliori 9 gol dei 31 segnati nella sua storia da San Marino, quelli che più ci ricordano che “la sensatezza non ha nulla a che vedere con l’utilità”.

Alessandro Golinucci vs Danimarca (2023)

Alessandro Golinucci è il capitano della Nazionale e uno dei suoi senatori. Prima di questo incredibile tiro al volo su calcio d’angolo contro la Danimarca, circa un mese fa, aveva giocato con la maglia di San Marino 44 partite vedendo segnare la propria squadra solo sette volte. San Marino, prima di questo gol, non segnava da oltre due anni, quando riuscì a segnare il gol della bandiera in un impietoso 1-7 contro la Polonia durante la qualificazioni ai Mondiali del 2022. «Quando facciamo un gol con la nostra Nazionale è come vincere un trofeo», ha dichiarato Golinucci dopo l’1-2 contro la Danimarca. Nel video di highlights realizzato da Sky, il telecronista scherza dicendo che San Marino segna una volta l’anno - cosa letteralmente vera fino a quel momento, dato che, prima della Danimarca, San Marino aveva perso tutte e sette le partite disputate senza mai segnare. Il gol di Golinucci, però, ha come allineato i pianeti per San Marino, che ha segnato anche nelle due successive partite giocate, contro Kazakistan e Finlandia. Non era mai successo prima nella storia che “la Nazionale del Titano” segnasse per tre partite consecutive.

Filippo Fabbri vs Lituania (2022)

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Prima di questi tre gol consecutivi, San Marino ci aveva messo più di un anno per segnare tre gol. È possibile che stia migliorando? Gian Marco Porcellini, nel suo reportage su San Marino di qualche anno fa, aveva ipotizzato che la solidità finanziaria delle squadre sammarinesi avrebbe attirato sempre più giocatori delle serie minori italiane, alzando gradualmente il livello. Lo stesso Golinucci, dopo il gol alla Danimarca, ha dichiarato che «la differenza principale ce l'hanno data quei giocatori che stanno giocando tutt'ora in Serie C. Riescono a portare quel livello qui da noi facendo da traino». Tra questi giocatori di Serie C c’è anche il difensore Filippo Fabbri, attualmente all’Olbia, che nel 2022 riuscì a segnare questo grande gol al volo alla Lituania, in amichevole. Della partita non sono rimaste immagini se non questi pochi frame del gol e non possiamo sapere cosa ci faceva un difensore centrale da solo nell’area avversaria, a muoversi come Alen Boksic.

Davide Gualtieri vs Inghilterra (1993)

Questo di Davide Gualtieri è stato a lungo il gol più veloce della storia del calcio per Nazionali. Subito dopo il fischio d’inizio San Marino attacca con quattro uomini in verticale, come sogniamo di fare ogni volta che giochiamo a PES. L’Inghilterra è spaesata, la sua difesa sembra impaurita di fronte a questo branco di cani rabbiosi che in realtà è la peggiore Nazionale del mondo. San Marino prova un filtrante verticale in area che comunque è completamente fuori tempo ma Stuart Pierce ci mette del suo, sbagliando la misura del retropassaggio verso Seaman. Pierce sfiora la palla con l’esterno non riuscendo nemmeno a spingerla e sulla traiettoria si fionda Gualtieri, che di prima, in scivolata, riesce ad anticipare Seaman. Sono passati 8.3 secondi: solo nel 2016 Benteke riuscirà a fare di meglio segnando dopo 7 secondi. Il gol, però, ebbe un peso molto più grande della semplice curiosità statistica. Non per la partita in sé, che finì 1-7, ma perché l’Inghilterra aveva bisogno di sette gol senza subirne per qualificarsi ad USA ’94. Di fatto, insomma, quel gol ha eliminato l’Inghilterra dal Mondiale statunitense e in molti non lo hanno dimenticato. Gualtieri, che oggi ha 52 anni ed è il titolare di un negozio di elettronica, a The Athletic ha raccontato che quando la Scozia è venuta a giocare a San Marino alcuni suoi tifosi si sono presentati al suo negozio per regalargli una t-shirt. Sul retro il nome, Davide Gualtieri, e il numero 8.3.

Andy Selva vs Belgio (2001)

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È possibile continuare a giocare quando il risultato è sul 10-0 al 90esimo? Sì, se sei San Marino. Questa di Andy Selva è uno dei tanti gol segnati dalla “Nazionale del Titano” su punizione. I calci da fermo, annullando la dimensione agonistica del calcio, permettono per un attimo a San Marino di giocarsela alla pari, verrebbe da dire. In realtà la sensibilità tecnica nel far passare il pallone sopra la barriera, e di farlo ricadere sotto il sette della porta avversaria, sembra dire il contrario. Insomma provate voi a segnare a un portiere professionista con una barriera davanti, se ci riuscite.

Andy Selva vs Bosnia (2005)

Se San Marino ha segnato così tanti gol su punizione è anche perché il miglior marcatore della sua storia era uno specialista. Parliamo di Andy Selva, nato a Roma da madre sammarinese, artefice della promozione del Sassuolo dalla Serie C alla Serie B, soprattutto capitano della Nazionale di San Marino e leggenda dell’intero movimento. Quanti altri giocatori possono dire di aver segnato più di un quarto di tutti i gol della Nazionale del proprio Paese? Delle sue otto reti con la maglia di San Marino quattro sono arrivate su punizione e sono quasi tutte bellissime. Questa, però, tecnicamente è la più difficile. Una punizione decentrata dai 25 metri calciata di mezzo esterno che passa al lato della barriera, e che ricorda molto un gol di Francesco Totti contro il Milan in Coppa Italia segnato circa due anni prima. Selva d’altra parte è romanista e coetaneo di Totti, quindi forse è opportuno parlare di omaggio. «Lui era già lì, avremmo potuto giocare insieme», ha detto Selva a Cronache di Spogliatoio riguardo alla possibilità di giocare con i giallorossi «Avevo firmato un pre-contratto, ma non se ne fece di niente. Preferirono prendere uno più piccolo di me, d’altronde in attacco erano già messi bene».

Andy Selva vs Lichtestein (2004)

Selva, su punizione, ha segnato anche il gol decisivo dell’unica vittoria nella storia di San Marino: l’amichevole contro il Lichtestein del 28 aprile del 2004 che, secondo il commentatore della TV sammarinese, «di amichevole ha avuto ben poco». Non sappiamo cosa avesse diviso questi due Stati medievali sopravvissuti alla modernità, forse qualche diatriba sul trattato di Aquisgrana, ma non è raro che San Marino venga coinvolto in qualche polemica con gli avversari. Famosa quella che alzò Thomas Muller nel 2016 che, dopo una partita vinta per 8-0, si chiese che senso avessero partite contro Nazionali che “si possano difendere solo con interventi duri”. Più recentemente Hojlund, dopo l’ultima partita contro la Danimarca, ci è andato giù ancora più pesante, accusando i giocatori di San Marino di voler mettere fine alla sua carriera. «Mi hanno anche spintonato e picchiato mentre mi afferravano con la forza».

Pier Domenico Della Valle vs Finlandia (1994)

Tra i gol di San Marino forse l’unico nato da una grande azione collettiva, perfettamente riuscita fino alla deviazione finale di questo centrocampista sammarinese che potremmo trovare citato in un canto dell’Inferno. Le immagini d’epoca vanno e vengono, ma tra la nebbia del tempo si riesce a scorgere una grande azione in conduzione sulla destra, un retropassaggio di tacco, una verticalizzazione verso il centro della trequarti e un’apertura di prima per l’esterno, che poi porterà al cross vincente per Della Valle. Subito dopo la rete, l’allora CT di San Marino, Giorgio Leoni, sembra non crederci. Corre verso i suoi giocatori mettendosi le mani sul volto, coprendosi gli occhi: quindi è questo il gioco del calcio? La partita finirà 4-1 per la Finlandia e rimarrà nella storia anche per i quattro gol di Mika-Matti Paatelainen, detto “Mixu”, che ancora oggi rimangono un record per un calciatore finlandese in Nazionale.

Manuel Marani vs Irlanda (2007)

San Marino recupera palla nella propria metà campo e inspiegabilmente, con un passaggio e un lancio, riesce a servire il proprio attaccante solo davanti al portiere avversario. La palla è leggermente troppo lunga, e un difensore lo sta recuperando, ma l’uscita a vuoto del portiere lascia per qualche ragione il pallone fermo a rimbalzare al limite dell’area. Marani, già in caduta, ha l’incredibile lucidità di fintare il tiro per eludere l’intervento di uno dei due difensori irlandesi che erano accorsi a difendere la porta, ma è praticamente con le mani a terra e manca poco prima che cada in avanti. A quel punto però la forza di volontà fa un miracolo: Marani, quasi con le ginocchia a livello del terreno, riesce ancora a fare un paio di passi e a colpire il pallone con la punta, facendolo passare per la cruna delle gambe del difensore avversario. È uno di quei gol assurdi che sembra poter segnare solo San Marino, che sembra restituire la sua stessa essenza. Quanto bisogna desiderare un gol per arrivare a segnarlo in questo modo?

San Marino aveva perso uno dei membri della sua squadra solo poche settimane prima. Federico Crescentini, difensore del Tre Fiori e della Nazionale, era morto in Messico, vicino Acapulco, cercando di salvare una sua amica trascinata in mare da un’onda anomala. La forza emotiva fuoriuscita da quella tragedia forse aveva permesso a San Marino di superare i propri limiti, segnando l’unico gol della sua storia ad aver messo davvero in discussione il risultato. 1-1 all’87esimo, con l’inerzia psicologica dalla propria parte, avrebbe potuto persino portare a una vittoria storica, in una partita non amichevole e contro una Nazionale di primo piano. «È stato emozionante e la prestazione ha ripagato l’emozione che provavamo», ha detto Andy Selva di quella partita. L’Irlanda riuscì a segnare al 94esimo, con un gol di Stephen Ireland, ma quello rimane il momento in cui San Marino è stato più vicino a giocarsi davvero una partita con un avversario di alto livello.

Mattia Stefanelli vs Norvegia (2016)

La storia della Nazionale di San Marino è piena di record assurdi, utili solo a fare articoli di giornale che capitalizzano sul nostro sguardo più cinico nei confronti di una squadra semi-dilettantistica che non fa altro che perdere. Questo di Stefanelli contro la Norvegia, per esempio, è stato il primo gol di San Marino in trasferta dopo 15 anni, cioè dopo quello segnato alla Lettonia nel 2001. Una partita che finì, anche qui, 4-1 per i padroni di casa e che portò la Gazzetta dello Sport a fare un pezzo sulla “‘notte magica’ di San Marino”. Questi numeri un po’ stupidi nascondono la realtà raccontata da questo gol: un insieme di fortuna, improvvisa grazia tecnica, fiducia cieca nel futuro, convinzione nei propri mezzi senza cui San Marino non segnerebbe nemmeno i gol che riesce a segnare. In questo caso ci vuole prima un’incomprensione tra i due centrali avversari, poi una grande finta a rientrare sul sinistro, un intervento disperato in scivolata, un rimpallo fortunato e un tiro non banale sotto la traversa per fare questo gol della bandiera. Un concatenazione di eventi rara che disinnesca la banalità dell’avrei fatto anche io e ci mostra in controluce la rarità di una partita di calcio di questo livello. La cosa davvero bella è che i giocatori di San Marino sembrano sempre riconoscenti di farne parte. Quando esultano lo fanno con la stessa gioia primordiale che esprimono dopo qualsiasi gol, che sembra gioia per il semplice fatto di esser riusciti a mettere la palla in porta.

Intorno a San Marino, credo per questo, c’è un incredibile affetto. Esiste una comunità di tifosi argentini di San Marino e le attestazioni di rispetto per l’impresa donchisciottesca di questa Nazionale si sprecano. Ho trovato un video su YouTube con un titolo a cui non ho saputo resistere - a cui, penso, sia impossibile resistere: Le riserve di San Marino, forse la squadra peggiore del mondo, mettono in mostra le loro skill. Le riserve palleggiano in cerchio, con le felpe blu sopra i pantaloncini. Controllano il pallone al volo con l’interno e con l’interno la passano al compagno, cercando di non farlo cadere a terra. Ogni tanto, però, il controllo va storto, il pallone schizza sul petto o passa sopra la testa di un compagno. Il livello è quello che è, durante l’intervallo di San Marino-Bielorussia del novembre del 18 novembre 2018, allo stadio di Serravalle. Guardando questo video ero passato in fretta ai commenti per farmi una risata ma il sistema di like di YouTube, che mostra prima i commenti più apprezzati, ha sorprendentemente trasformato la sezione in una grande celebrazione wholesome della dedizione. “Questi ragazzi sono comunque più forti del 99.9% delle persone che guardano questo video”; “Spero che squadre come San Marino non spariscano mai: rappresentano l’essenza di ciò che era il calcio e di ciò che dovrebbe essere”; “Giuro su Dio che quando vinceranno una partita festeggerò come se avesse vinto la mia squadra, per qualche ragione mi sento molto empatico nei loro confronti”.

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