Gennaio è stato probabilmente il mese più difficile in cui compilare questa classifica, se ne sarebbe potuta fare una a parte solo per l’ultima giornata in cui sono stati segnati ben tre dei gol che sono poi finiti nella selezione che trovate qui sotto. Ne sono rimasti fuori molti, quindi, e speriamo che siate indulgenti (lo sappiamo che per le classifiche è difficile). Ci sono giocatori che sarebbero potuti rientrare addirittura con due gol, come Miranchuk (che, oltre a quello al Verona che trovate di seguito, ne ha segnato uno altrettanto bello contro la Fiorentina) o Lookman (abbiamo premiato il suo gol di testa contro la Juventus, ma anche quello in progressione contro la Sampdoria non è da meno), o giocatori che sarebbe stato bello includere semplicemente perché è raro che rientrino in classifiche simili, come Augello, che contro il Sassuolo ha segnato con un tiro radente al volo che in mesi di magra sarebbe stato il più bello in assoluto. Più in generale potremmo dire che è stato il mese dei tiri da fuori. Oltre a quelli che già troverete qui sotto ci sono state bombe che hanno rischiato di spaccare la porta, come quella di Marin contro il Torino, e molti tiri a giro di diversa fattura, come quello dolce di Caprari contro il Sassuolo, o quello più arcuato di Ederson contro la Salernitana o quello teso di Koopmeiners contro il Bologna. Ci sono stati anche gol che non sono rientrati perché sporcati da una piccola imperfezione, come la deviazione che ha mandato la perfetta coordinazione di Dybala tra le gambe di Terracciano contro la Fiorentina. Noi speriamo che tutta questa abbondanza sia un buon segno per l’anno che è appena cominciato, ma insomma, non ci faremmo troppo affidamento. Vedremo come andrà, nel frattempo buona lettura.
Ademola Lookman vs Juventus
Lo sappiamo, a gennaio Ademola Lookman è sembrato semplicemente essere di un’altra fattura rispetto a quasi tutti i giocatori di Serie A. Non solo un attaccante intelligente, con un’intensità senza palla di un altro livello, ma anche uno a cui riescono cose che è raro veder fare a un essere umano dentro un campo da calcio. Questo contro la Juventus è un gol meno appariscente di altri che ha segnato a gennaio, come quello contro la Sampdoria in cui è sembrato andare a un’altra velocità come Neo in Matrix, ma forse più difficile. Il colpo di testa è un fondamentale tecnico che sta sparendo e a rendere questo gol ancora più stupefacente è che non te l’aspetteresti certo da Lookman, che non ha proprio l’apparenza del numero nove vecchio stampo. L’attaccante nigeriano non salta in testa all’avversario, come si dice per indicare il semplice dominio atletico nel duello aereo, d’altra parte come potrebbe? Lookman invece riesce a crearsi un suo spazio vitale in un’area piena zeppa di difensori avversari capendo prima di Alex Sandro dove andrà a finire il cross di Boga. Ma questo non basta, perché il cross è lento e arretrato, e non solo riesce a imprimergli forza saltando all’indietro mentre Alex Sandro per disperazione prova a spingerlo, ma lo devia anche verso il lato più lontano, cosa che richiede un ulteriore sforzo in fase di coordinazione. Il risultato è di una bellezza talmente inaspettata che anche Szcezsny rimane incollato alla linea a guardare il pallone adagiarsi in rete. La coordinazione del corpo nello spazio di Lookman ha una sua grazia che è aliena al calcio. Se potessimo togliere il pallone da questo gol forse assomiglierebbe più a un passo coreografato di danza moderna che non a un colpo di testa.
David Okereke vs Inter
Abbiamo imparato a conoscere Okereke come un attaccante dalle grandi doti in campo aperto, contro l’Inter abbiamo scoperto una verve alla Del Piero che non gli attribuivamo. Il suo tiro compie una traiettoria quasi geometricamente perfetta, che non darebbe scampo al portiere neanche se gliel’avessero detta prima. Rispetto a un più classico “tiro a giro”, questo di Okereke ha il gusto di salire sopra l’altezza della traversa per poi scendere all’ultimo, baciare la traversa ed entrare, come se fosse anche un po' un pallonetto. Onana prova anche a tuffarsi, ma è gia battuto. È bello anche come Okerere si prepara il tiro, girandosi con il controllo, aggiustandosi il pallone con il secondo tocco e poi organizzando la conclusione come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ovviamente non lo è, come si capisce bene dalla reazione di Ciofani che dopo il gol si mette le mani nei capelli.
Divock Origi vs Sassuolo
Poche ore dopo Okereke, è toccato a Origi fare quasi esattamente lo stesso tipo di gol. È strano, questi tiri possono non entrare per settimane e poi così, due nel giro di tre partite consecutive. Forse è una strana forma di memoria muscolare che hanno gli atleti? Origi ha visto il gol di Okereke sullo smartphone e qualcosa gli è rimasto dentro? Non possiamo saperlo. Rispetto a quello del giocatore della Cremonese questo di Origi è forse meno lineare, ma non meno sorprendente. Dopo il controllo deve temporeggiare, trovare lo spazio e calciare. Quando tira il resto del corpo è storto, anche come la colpisce è davvero poco consono, però il pallone viaggia che è una bellezza. Anche questo tocca la traversa, in maniera più netta dell’altro. È un gol malinconico perché il Milan è sotto in casa col Sassuolo per 5-1 e non può certo riaprire la partita, nessuno quindi festeggia: è stridente uno gol così bello e nessuna reazione. Questi gol magnifici in momenti catastrofici dovrebbero avere un termine che li definisca, forse c’è già in tedesco. Chissà.
Victor Osimhen vs Roma
C’è stato un tempo in cui i fuoriclasse si misuravano dall’equilibrio che avevano in campo. Era un calcio diverso, più violento, dove i giocatori dovevano rimanere in piedi nonostante contrasti che assomigliavano a testate tra arieti e a campi disastrati che mettevano trappole ovunque. Eppure, anche oggi che il calcio è stato limato di queste asperità, ci sono dei momenti in cui l’equilibrio è ancora l’architrave su cui si poggiano i giocatori migliori. Come spiegare altrimenti l’incredibile gol di Osimhen contro la Roma? Non voglio utilizzare l’aggettivo incredibile a sproposito: questo gol è difficile da credere in primo luogo perché anche dai migliori giocatori della Serie A non ci saremmo aspettati uno stop di petto in grado di mantenere sospeso in aria un pallone che è caduto dal cielo poco dopo che un difensore ti è saltato davanti coprendoti tutta la visuale. In occasioni come quelle ci si accontenta di schiacciarlo a terra cercando di farsi aiutare dalla forza di gravità, nella speranza che non scappi via non appena rimetti i piedi a terra. E invece Osimhen fa di più: se l’aggiusta con la coscia riuscendo a tenerla ancora per aria per un momento, ma non troppo per impedire di far intervenire gli avversari, e infine la colpisce di collo pieno per mandarla con violenza sotto la traversa. Non ce lo saremmo aspettato dai migliori giocatori della Serie A, dicevo, e tanto meno da Osimhen, non perché non rientri in questa categoria, ma perché il suo equilibrio sembra sempre messo a repentaglio dalla sua energia, anche in situazioni molto meno complesse di queste. Eppure qui sembra essere successo qualcosa, come se la difficoltà del momento gli avesse affilato i sensi, permettendogli per una volta di controllare l’energia a favore dell’equilibrio solo per scaricarla tutta insieme subito dopo. Guardate non solo come tira, ma anche come esulta subito dopo: se la realtà funzionasse come in Dragon Ball probabilmente gli sarebbero cresciuti i muscoli e i capelli diventati ossigenati.
Manolo Gabbiadini vs Sassuolo
Bisogna subito sfatare un mito: come i bambini, non tutte le rovesciate sono belle. Nemmeno questa di Gabbiadini contro il Sassuolo, è meglio subito metterlo in chiaro, è una bella rovesciata, non in senso prettamente estetico almeno. La distanza è ravvicinata, la palla lenta e bassa, la coordinazione moscia, senza spinta. Si potrebbe parlare dell’intuizione di fare un gesto simile in quella situazione, della velocità di coordinazione, tutte cose valide intendiamoci bene, ma non quanto il valore che questa rovesciata ha, che insomma, è bellezza anche questa. La Sampdoria non vinceva una partita di campionato dal 24 ottobre, quando era riuscita a battere di misura la Cremonese, mi volete dire che tornare a vincere con una rovesciata di uno dei leader tecnici della squadra tanto più contro quella che è teoricamente una diretta concorrente non sia bello? La Sampdoria ha perso tutte e quattro le partite giocate dopo questa (cinque se contiamo anche la Coppa Italia) senza mai segnare, e magari questa rovesciata non servirà a niente, vedremo. Nel frattempo, comunque, in mezzo a tutto ciò che sta succedendo alla Sampdoria è stato un sospiro di sollievo, un momento di leggerezza. E insomma non è poco.
Aleksej Miranchuk vs Verona
I calciatori come Miranchuk, con la sensibilità nel sinistro di Miranchuk, ogni tanto sembrano scherzare con il gioco del calcio. La facilità con cui segnano questi gol è ridicola, come se calciare un pallone da 20 metri all’incrocio da fermo sia uno scherzo. Miranchuk si è ripetuto pochi giorni fa segnando un gol altrettanto bello contro la Fiorentina, sempre di sinistro, sempre dal lato destro. In quell’occasione aveva calciato sul secondo palo quasi liftato, lasciando Terracciano immobile. Calciare sul secondo palo da lì è più naturale, e infatti in questo gol Miranchuk approfitta di questo processo mentale: Montipò quasi fa un passo verso destra, si aspetta quel tipo di tiro sul palo più lontano, ma rimane fregato. Il russo calcia comunque di interno sinistro, ma chiude il piede all'ultimo come farebbe un tennista con il braccio per tirare lungolinea dopo aver fintato un colpo in diagonale. Guardate bene come calcia, lì c'è tutta la bellezza che posso esprimere i calciatori come Miranchuk, non dei geni, né dei fenomeni, ma calciatori che hanno un rapporto con la palla tutto loro.