Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Le amichevoli più assurde giocate durante il Mondiale
15 dic 2022
Magari non ce ne siamo accorti, ma il calcio non è rimasto fermo in queste settimane.
(di)
(articolo)
14 min
(copertina)
Domenic Aquilina/NurPhoto via Getty Images
(copertina) Domenic Aquilina/NurPhoto via Getty Images
Dark mode
(ON)

Mentre il Mondiale sfuma verso la sua conclusione, torniamo a ricordarci dei club. Che stanno facendo? Dove si sono nascosti? Tifavamo davvero per delle squadre composte da giocatori di paesi diversi? La verità è che i calciatori che non erano in Qatar - per dovere o per piacere - si sono fatti qualche giorno di vacanza e poi sono ripartiti con la routine tipica degli atleti. Le squadre si sono radunate a ranghi ridotti, o completi, qualcuna è andata in tour tipo rock band, qualcun’altra a svernare da qualche parte al caldo, altre ancora sono rimaste a casa, dove per casa si intende il centro di allenamento.

Quello che hanno fatto tutte in maniera indistinta è stato (e sarà) disputare partite amichevoli per tenere le gambe in movimento, tenersi pronti per quando - ci siamo quasi - il pallone tornerà a rotolare anche fuori dal deserto. Ma come si organizzano delle amichevoli tra novembre e dicembre? Come esportare questa pratica dal sapore di granita e dall’odore di crema solare in un mondo fatto di buio alle 16 e zuppe calde? Con la fantasia. Le squadre più grandi si sono sbizzarrite, hanno cercato avversari ai quattro angoli del globo, organizzato partite che sarebbero state strane anche dentro a quel vostro vecchissimo salvataggio di Football Manager.

Abbiamo scelto le migliori per voi in base alla vostra personalità, ai vostri gusti o interessi.

Se sognate di scoprire se è più forte un club o una Nazionale: Borussia Dortmund - Vietnam 1-2

Il Borussia Dortmund ha pensato bene di approfittare della pausa per fare un viaggio novembrino nel sudestasiatico, classica mossa da manager in crisi alla ricerca di una spiritualità perduta tra tempi bath e pat-thai da pochi spicci. Già che c’erano, avranno pensato, perché non organizzare una partitina contro il Vietnam? Le sfide tra club e Nazionali hanno un forte fascino nozionistico, potrebbero rispondere all’annosa domanda su chi è più forte, ad esempio, tra Real Madrid e Brasile. La realtà è che sono rarissime, si facevano più un tempo ora quasi non più, e questa non è che sia stata particolarmente indicativa, visto che il miglior giocatore in campo era Malen, autore del primo gol dopo appena 13 minuti.

Il Vietnam non ha mollato, anzi, dopo lo svantaggio ha preso in mano la partita, creato occasioni soprattutto con Nguyễn Tiến Linh, attaccante del Becamex Binh Duong FC e autore del gol del pareggio. Le trovate nel video di sintesi qui sopra, dove trovate anche - al minuto 3:26 - il CT del Vietnam che sputa a terra dopo un’occasione mancata dai suoi. Comunque la partita è divertente, come si dice in questi casi le due squadre non hanno niente da perdere. La mira di tutti, però, è molto imprecisa. Sembra debba finire così, con un ecumencio pareggio, quando Coulibaly atterra Nguyễn Tuấn Anh proprio dentro l’area.

A questo punto succede una cosa strana: mentre Van Quyet Nguyen si prepara a calciare il rigore, il portiere del Borussia Dortmund rompe la porta. Spingendo da sotto la traversa, come fanno ogni tanto i portieri per far vedere al rigorista quanto sono grossi, Marcel Lotka ha tolto la traversa dal palo.

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Allego prova fotografica.

Dopo qualche minuto di trambusto, alla fine, la porta è stata riparata e il rigore segnato per il 2-1 finale, che dimostra come le Nazionali siano più forti dei club.


Se per voi Borussia Dortmund-Vietnam è troppo normale: Lion City Sailors - Borussia Dortmund 2-7

Non c’è molto da dire su una partita finita 7-2, se non parlare un po’ del Lion City Sailors, una squadra nata nel 1945 come Police Football Club (squadra fondata dalla polizia di Singapore, non una polizia con molta fantasia), poi diventata Home United quando è passata a quello che potremo definire il ministero dell’interno di Singapore, fino a diventare privata nel 2020, quando è stata acquistata da Forrest Li, l’uomo più ricco del Paese, che ha deciso di cambiargli nome in Lion City Sailors per omaggiare lo spirito marittimo della città (e anche perché la sua compagnia si chiama Sea Limited). La sua idea è di farne il più grande club di tutto il sudest-asiatico e per farlo ha pensato bene di comprare Maxime Lestienne, che forse ricordate per averlo preso al vostro fantacalcio quando era al Genoa e pensavate vi avrebbe svoltato la stagione. Ecco, forse avreste dovuto prenderlo quest’anno per il vostro fantacalcio di Singapore (12 gol e 25 assist in 25 partite di campionato).


Se anche a voi piaceva la sigla del cartone Galaxy express 999: Sampdoria-TS Galaxy 5-1

Ci sono tante cose strane in questa amichevole, giocata ad Antalya, in un campo piazzato nel nulla, squassata da un temporale tremendo, tra una squadra italiana e una sudafricana, presentata dalla Sampdoria con un video di highlights senza commento ma con la canzone Crumblin di Mae Mae (circa 26 mila ascolti su Spotify) in cui - se non ho capito male - si fa un paragone tra il mangiare e il tradimento, ma la cosa più strana rimane che la Sampdoria sia riuscita a fare cinque gol in 90 minuti (appena uno in meno di quanto fatto in campionato).


Se odiate il Betis Balompié: Triangular Internacional Sodimac

River-Betis è stata anche l’ultima partita di Gallardo sulla panchina degli argentini.

Il Betis si è fatto un milione di chilometri per andare in Argentina e perdere 4-0 con il River Plate e 5-0 con il Colo Colo.




Se vi piace tanto tanto Josè Mourinho: Nagoya Grampus Eight - Roma 0-0

Qualche settimana fa la Roma è volata in Giappone, un po’ perché non è che aveva altro da fare, un po’ come intelligente “autopromozione” in un paese che, come abbiamo visto anche al Mondiale, ha una grande passione per il calcio (e anche perché i suoi proprietari americani, i Friedkin, sono molto legati all'azienda automobilistica giapponese Toyota). Una volta qui i giallorossi hanno affrontato in amichevole il Nagoya Grampus pareggiando 0-0. Dagli highlights disponibili (non me la sono sentita di guardarla tutta) è sembrata la classica partita della Roma di Mourinho, dove succedono poche cose, ma tutte abbastanza incredibili: una grande punizione da lontanissimo di El Shaarawy, Ibanez che prende la traversa tirando una bomba da due passi, così così.

Se normalmente 0-0 sarebbe il risultato perfetto, un’amichevole senza gol non è che sia il massimo, è - per fare un paragone - come un cielo senza stelle. C’è da dire che, in qualche modo, questa partita potrebbe essere la miglior rappresentazione del calcio italiano, non quella attuale, ma quella che immaginano all’estero, tipo i film in cui non facciamo altro che mangiare pizza e suonare il mandolino, ma con gli 0-0 al posto della pizza e Shomurodov al posto del mandolino.


Per chi è un grande fan della battaglia di Campaldino: Fiorentina-Arezzo 4-1

Niente di che, ma immaginatevela commentata da Alessandro Barbero.


Per chi è nostalgico del biennio 2016-2018: Lazio-Galatasaray 2-1

Nel giro di un paio d’anni il Napoli di Sarri e Mertens fece 117 punti in campionato, l’attaccante belga quasi 60 gol. Ma non è tanto la sola nostalgia dei tifosi del Napoli vedendo questa foto, scattata a margine di un poi non così strano Lazio-Galatasaray, che magari sono molto più concentrati sul presente, quando proprio la nostalgia di quell’epoca, solo apparentemente vicina.

A quel tempo, per dire, non sapevamo cosa fosse una pandemia, che - magari è ignoranza - però vuoi mettere. Quo Vado? diventava il film italiano più visto al cinema, ma volendo potevate anche vedere Arrival su Netflix. Il Leicester ci faceva pensare che sì, le favole esistono, mentre il Portogallo ci faceva stare simpatico Cristiano Ronaldo. Avevamo più capelli, più voglia di discutere, meno di litigare. Noi, come Nazionale, non ci qualificavamo al Mondiale, ma questo non è cambiato. Roger Federer ancora giocava a tennis. Succedevano anche tante altre cose belle, ma non è che posso ricordarvele tutte io (ne succedevano anche brutte, la nostalgia è un riflesso condizionato del nostro cervello, vivete il presente piuttosto) (scherzo, compratevi una bella tuta comoda e riguardatevi tutte le partite di quel Napoli, c'era da divertirsi).


Se vi piacciono le z (come lettera, non simbolo politico): Gzira United-Inter 1-6

Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images

Nel suo ritiro maltese l'Inter ha affrontato il Gzira United, praticamente l'Aston Villa di Malta. Lo ha fatto al Tony Bezzina Stadium di Paola, uno stadio dove - potete vederlo in questo video - si entra non dal tunnel degli spogliatoi, ma da un giardinetto recintato da un muro in pietra. Circa un anno fa è stato cambiato il terreno da gioco e chi c'era presente allo svelamento del nuovo? Gianni Infantino, una persona con il dono dell'obiquità. Ma chi è Tony Bezzina? Per 43 anni è stato il presidente dell'Hibernans FC, la squadra più importante dell'isola. Onestamente somiglia terribilmente a un qualunque personaggio della seconda stagione di The Wire, ma insomma: non è importante.

L'Inter ha vinto facilmente, come due giorni dopo avrebbe vinto facilmente contro il Red Bull Salisburgo (4-0). Da segnalare un bel gol su punizione di Calhanoglu e una grande palla di Bastoni nel gol di Gosens.


Alcune amichevoli totalmente a caso

Istanbul Basaksehir - Westerlo 2-1

Brentford - Celta Vigo 1-3

Kayserispor - FK Liepaja 2-1

Osasuna - Lorient 1-1

Empoli - Wolverhampton 1-1

Getafe - Guadalajara 1-1

Cremonese - Salsomaggiore 6-0

Cadice - Manchester United 2-4

Crystal Palace - Botafogo 0-0

Ventura - Amburgo 0-7


Se vi piacciono le squadre che sono anche delle frasi motivazionali: Fiorentina - Always Ready 9-0

La Fiorentina ha segnato 18 gol in 15 partite di campionato e poi 9 tutti insieme all’Always Ready, di cui 3 segnati in pochi minuti da Ikoné, che ne aveva segnati altrettanti (con molte difficoltà) nella trentina di partite giocate fin qui con i viola. Come avrete capito non è stata una partita con molte indicazioni tattiche: la squadra boliviana - seconda nel campionato di Clausura 2022 dietro ai The Strongest prima che questo venisse prima sospeso e poi cancellato a causa di uno sciopero - era in giro da un po’ e potrebbe essere arrivata con le pile scariche. Prima della Fiorentina, infatti, aveva affrontato Riga FC, Hapoel Acre, Hapoel Tel Aviv, Maccabi Bnye Reine, tutte in cinque giorni e sempre perdendo più o meno male.

https://twitter.com/Norbe__10/status/1600079946730262530

Non ho trovato da cosa derivi il loro nome, che sta per sempre pronti in inglese, ma a quanto pare è una squadra che dà il meglio quando gioca in casa (quindi, forse, il nome più corretto sarebbe stato Sometimes Ready). Questo perché la loro casa è la città di El Alto che, come potreste aver intuito dal nome sta molto in alto, esattamente 4300 metri sopra il livello del mare, un’altezza da cui fare qualunque cosa è un'esperienza completamente diversa rispetto a farla alla cinquantina di metri di altezza sul livello dove si trova il Franchi. Inoltre la squadra schierava molte seconde linee, tra cui il portiere Jimmy Roca, che se ho ricostruito bene dovrebbe essere il terzo portiere della squadra boliviana e che ha sfoderato senza dubbio la peggior prestazione che abbia mai visto fare a professionista in vita mia.

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Uno screen di una sua uscita totalmente casuale, così, per dare un po’ di contesto.

Da sottolineare come, forse per coerenza, Cabral non abbia segnato.


Se vi piacciono i trofei a forma di donna: Elche-Leeds 1-2

Elche-Leeds metteva in palio uno dei trofei più vecchi di Spagna, il Trofeo Festa d'Elx dove si affrontano una squadra a caso e l’Elche, che infatti l’ha vinto 28 volte (ma lo ha anche perso 33 volte). A essere interessante però non è tanto la partita, che comunque è Leeds-Elche, quanto il trofeo in palio, che è una riproduzione coperta d’argento della Dama de Elche, una delle sculture più antiche di Spagna, ritrovata a Elche nel 1897 e che dovrebbe essere datata tra il V e il III secolo avanti Cristo. Rappresenta una donna con una strana acconciatura e uno sguardo enigmatico. Da chi è stata realizzata? Quando? Le domande sono tante, le risposte poche, quello che è certo è che dovrebbe essere un’urna funeraria. Perché usare un’urna funeraria come trofeo? Non saprei spiegarlo a parole, ma alla fine non mi sembra una cattiva idea.

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Alla fine ha vinto il Leeds, ma per qualche motivo non gli hanno dato la Dama de Elche bensì una placca con all’interno un vuoto a creare una palma, altro simbolo della città, un premio davvero brutto. Su internet qualcuno si è interrogato sul motivo, senza però ricevere risposte. L’idea che mi sono fatto è che la testa fosse considerata troppo pesante e, quindi, inadatta al suo scopo, ovvero essere portata in trionfo (in questo video i giocatori del Benfica devono sollevarla in due). I giocatori del Leeds, quindi, si sono dovuti accontentare di portare in trionfo quella specie di soprammobile. I tifosi hanno apprezzato lo stesso: l’ultimo trofeo vinto prima di questo risale al 1992, esattamente 30 anni fa e alla fine, se c’è una cosa che ci ha insegnato il calcio, è che non si può fare gli schizzinosi con le vittorie.

Certo che bella sarebbe stata questa scena con Gnonto.




Per chi ha nostalgia di quando andava a litigare con gli inglesi a Lloret de Mar: UD Almeria - Hearts of Midlothian (annullata)

https://twitter.com/days_scottish/status/1599380436370661376

Dopo un contrasto aereo, Alex Cochrane, difensore dell’Hearts of Midlothian, entra in ritardo su Alejandro Pojo, terzino dell’Almeria. È un fallo inutile, ma non cattivo, praticamente un calcetto. Pojo si gira infastidito, ma non sembra niente di particolarmente infuocato, se non che dalle retrovie arriva a cannone Rodrigo Ely - sì quel Rodrigo Ely a cui abbiamo dedicato anche un “Preferiti” diversi anni fa (era il 2015, capita a tutti di sbagliare) - che colpisce Cochrane con violenza. Da lì il parapiglia, con l’arbitro che è l’unico a rispettare l’aspetto amichevole dell’amichevole facendosi i fatti suoi. La cosa degenera, ma come degenerano le risse dove nessuno vuole davvero fare a botte: tante parole, qualche spinta, persone che si tengono a vicenda. Così la racconta però l’allenatore dell’Hearts of Midlothian, come se fosse un giorno di battaglia sotto le mura di Troia: «L’arbitro ha perso totalmente il controllo, a un certo punto c’erano 60 persone in campo. È successo un caos, quindi abbiamo pensato… era un'amichevole, già avevamo degli infortunati, non ha senso continuare. La tensione era veramente alta, per non dire altro». Dal video, in realtà, la situazione non sembrava così grave. Hanno davvero smesso per la rissa? Non è chiaro, qualcuno, tra i commenti, ha detto che stava per iniziare Francia-Polonia.

PS: Perché una streamer asiatica sta commentando questo video? Non lo so.


Il derby Maxime Lopez: Sassuolo-Olympique Marsiglia 3-2

Non so come gli sia venuto in mente di giocare in un campo con un muro in pietra appena dietro la porta, ma, insomma, Sassuolo-Olympique Marsiglia è stata una partita divertente proprio come ve la immaginate: belle azioni, un gol di Payet con un tiro a giro, Ceide che sembra Thierry Henry. Nei tabellini si parla anche di una fantomatica espulsione, che però scompare dalle cronache.


Il derby di chi non ama i derby: Torino-Espanyol 1-0

Espanyol e Torino sono due squadre molto simili: una vive all’ombra del Barcellona, l’altra della Juventus. Poco tifate nel resto del mondo rispetto alle rivali cittadine, sono due tifoserie che però mantengono una forte presenza identitaria in città. Se questa "purezza" è molto rivendicata dai tifosi, il giorno del derby - soprattutto negli ultimi anni - non è stato semplice per entrambe: il Torino ha vinto una volta negli ultimi 27 anni e all'Espanyol non è che vada tanto meglio, anzi.

Anche per questo, si può dire, che questa amichevole era un derby tra chi non vede di buon occhio i derby e che la vittoria per 1-0 del Torino grazie al gol di Miranchuk sancisce che, comunque, la squadra peggiore nei derby è l'Espanyol.


Se vi piacciono i rigori (o odiate i supplementari): Atlanta - Eintracht Francoforte 5-7 dcr

Due squadre che, negli ultimi anni, sono rientrate più o meno nella stessa categoria: 3-4-2-1 (o sue piccole varianti) e tanta intensità. L'Atalanta ha avuto i picchi più incredibili, ma l'Eintracht è riuscita a vincerci un trofeo, l'ultima Europa League. Questa amichevole metteva in palio un trofeo dedicato a ben due presidenti dell'Atalanta ed è stata divertente. Spogliate dalle sovrastrutture dei campionati, Atalanta ed Eintracht rimangono due squadre ben allenate, con giocatori interessanti e un gioco molto codificato. Guardate ad esempio il primo gol della squadra di Gasperini: bellissimo.

La partita poteva finire 8-8, ma tra errori e pali si sono limitati a un 2-2 a cui hanno fatto seguire subito i rigori. Faceva parecchio freddo quel giorno a Bergamo e abbiamo capito che i supplementari sono una grande truffa. Ai rigori, decisivo, l'errore di Toloi (che, se ci pensate, in un altro universo poteva succedere all'Italia in Qatar).




Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura