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Leonardo Mazzeo
L'attaccante italiano più prolifico del 2022
18 gen 2023
18 gen 2023
Andrea Compagno ha avuto una grande annata in Romania.
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Leonardo Mazzeo
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IMAGO / NurPhoto
(foto) IMAGO / NurPhoto
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Costretti a guardare la seconda Coppa del Mondo consecutiva senza la Nazionale italiana, abbiamo avuto tempo e modo di chiederci cosa sia successo: perché non ci siamo qualificati neanche stavolta? Euro 2020 è stato solo un abbaglio? Tra le varie mancanze della Nazionale nelle discussioni spesso emerge il tema centravanti e di solito c'è sempre qualcuno che ricorda un dato, risaputo ma sicuramente significativo. Il miglior marcatore della Nazionale italiana è tutt'oggi Gigi Riva, con 35 gol.Non abbiamo un attaccante spietato, capace di segnare a raffica con la maglia azzurra: è un fatto. Immobile rende bene (anzi, benissimo) con la Lazio, in Nazionale invece fatica molto (15 gol in 55 presenze sono una miseria, per uno come lui) e subisce attacchi, critiche, spesso sui social anche insulti, finendo in un vortice di negatività che non aiuta. Forse la verità è che, dopo aver creduto in Balotelli, ci siamo sentiti delusi, scottati, come se ci fosse stato tolto qualcosa che ci spettava di diritto: un grande attaccante per la nostra Nazionale, un giocatore capace di raccogliere l’eredità dei bomber degli anni Duemila.Così abbiamo sperato nei Giuseppe Rossi, nei Belotti e anche negli Immobile. Nessuno, neanche il pluripremiato record-breaker della Lazio, è riuscito a colmare un vuoto che ci portiamo dietro da anni. Il CT Mancini si è più volte guardato intorno, facendo scelte audaci e a volte anche impopolari. Proprio in occasione dei play-off per accedere ai Mondiali aveva convocato per lo stage anche lo stesso Balotelli, salvo poi ripiegare su Joao Pedro. Nel frattempo, mentre eravamo intenti ad arrovellarci su chi fosse la scelta migliore per l’attacco azzurro, un italiano segnava a ripetizione in Est Europa. E proprio grazie a questa sua continuità di rendimento è diventato il miglior marcatore italiano nel 2022 tra quelli che militano nei massimi campionati internazionali: si tratta di Andrea Compagno, centravanti dello Steaua Bucarest e attuale capocannoniere del campionato romeno. In tutto il 2022 è stato capace di realizzare 24 gol tra campionato e Conference League, cioè uno più di Immobile, che invece ne ha segnati 23 tra campionato, Europa League e Coppa Italia.La carriera e i numeriClasse 1996, originario di Palermo, Andrea Compagno è un figlio d’arte: suo padre Rosario giocava proprio con la maglia rosanero del Palermo, come se nel nome fosse scritto il suo destino. Anche il figlio muove i primi passi nel mondo del calcio nelle giovanili palermitane, salvo poi passare al Catania nel 2011. Dopo aver mancato il passaggio in prima squadra, gioca per diversi anni in Serie D, girando come fanno in tanti: la sua sembra una storia come altre migliaia, destinata a perdersi tra le pagine dei giornali locali. La Primavera del Torino è solo un’illusione, il calcio italiano sembra non fare per lui. Nell’estate 2018, all’età di ventidue anni, decide così di cambiare Paese, senza spostarsi però più di tanto dall’Italia. Anzi: restandoci dentro. Viene acquistato dal Tre Fiori, squadra che milita nel campionato sammarinese. Compagno, oltre ad avere l’occasione di giocare insieme al campione del mondo Cristian Zaccardo, ha la chance di dimostrare il suo valore: nel corso di due stagioni segna con grande continuità (alla fine saranno 37 gol in 41 presenze), arrivando a trovare la rete anche nel match valido per i preliminari di Europa League. Contro il Klaksvík, il Tre Fiori sta naufragando sul 5-0, ma Compagno nei minuti di recupero ha ancora la forza, la voglia e la caparbietà per segnare un gran gol di destro, dopo un inserimento perfetto e un paio di spallate con il difensore avversario. Tutte caratteristiche cardine nel suo stile e nel suo approccio al gioco.

La svolta della sua carriera arriva nel 2020, quando il FCU Craiova, allora militante nella seconda divisione romena, decide di puntare su di lui. “Non ho avuto esitazione quando mi è stato proposto di partire e di provare questa esperienza. La differenza con la nostra Serie D o con il campionato di San Marino, dove ho giocato prima di venire qui, è incredibile”, ha raccontato in un’intervista.Nonostante il radicale cambio di vita e un infortunio che lo ha tenuto fuori per tre mesi, Compagno continua a segnare con continuità anche in Romania, contribuendo alla promozione della sua squadra nel campionato maggiore. Il club lo conferma e lui ripaga la fiducia del Craiova alla grande: nella prima divisione romena fa ancora meglio rispetto all’anno precedente, dando il suo contributo per la salvezza della squadra. Nella seconda metà di stagione mette a segno dieci reti, una delle quali particolarmente speciale, come racconta lui stesso: “Alla penultima di campionato abbiamo affrontato il Rapid allenato da Mutu, ho fatto gol su rigore con il cucchiaio. L’ho dedicato a mio nonno e a mia zia che erano venuti a vedermi in tribuna”.Le sue ottime prestazioni hanno attirato le attenzioni dello Steaua Bucarest, che decide di puntare su di lui acquistandolo il 29 agosto del 2022. Andrea Compagno è chiamato ad un ennesimo salto in avanti, in una carriera a ostacoli che lo ha portato a misurarsi con obiettivi sempre più grandi, con asticelle sempre più alte. Lui non sta deludendo le attese: oggi è a quota 13 gol in 18 presenze nel campionato romeno, ai quali ne va aggiunto un altro segnato in Conference League. Numeri che gli hanno consentito di vincere il premio di Miglior Calciatore Straniero del 2022.

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Le caratteristiche tecnicheUno sguardo al modo di giocare di Andrea Compagno, per cercare di dare una spiegazione razionale a questi numeri. Prima cosa: dimenticatevi quel look da ospite di Lilli Gruber su La7 che avete appena visto nel post su Instagram. Compagno in campo è tutto tranne che preciso, pettinato, patinato. Alto 195 cm, l’attaccante dello Steaua si inserisce alla perfezione nel solco dei centravanti giganti, forti fisicamente, un po’ lenti e sgraziati ma allo stesso tempo tremendamente efficaci. A guardarlo giocare sembra una versione più sporca e primordiale di Graziano Pellè: non so se sono riuscito a rendere l’idea, ma è il primo paragone che mi è venuto in mente. In Romania, però, in quanto a paragoni non hanno dubbi: lo chiamano “El Matador”. Capelli lunghi e fascetta per tenerli su, lui non si scompone: “Lo stesso soprannome di Cavani? Credo sia per il look. In caso contrario, non saprei dare un’altra spiegazione”. Insomma, Compagno è un tipo autoironico che in campo sembra Cavani, ma solo per il look. Come gioca, invece? E, soprattutto, come segna? Numeri alla mano, il capocannoniere del campionato romeno potrebbe nascondere la soluzione ai problemi dell’attacco della Nazionale, quindi vale la pena dedicare alcuni minuti della nostra vita a questo video: io l’ho guardato con attenzione, cercando di estrapolare l’essenza del calcio del miglior marcatore italiano del 2022.

Nota di colore: al minuto 00:38 potete sentire il telecronista citare Piovaccari, che è stato allo Steaua nella stagione 2013-2014.

Imponente e difficile da smuovere, Andrea Compagno è il prototipo di attaccante che farebbe faville in Serie B: non ha di certo una tecnica sopraffina, non salta l’uomo e non dà all’occhio, ma è molto concreto. Furbo e abile nel muoversi dentro l’area avversaria, non è solo un attaccante da area di rigore, ma partecipa alla manovra, fa sponde e si butta dentro con tempismo. Le gambe lunghe spesso lo aiutano a trovare il tocco vincente prima degli avversari, ma va sottolineata anche un’ottima tecnica di tiro che gli consente appunto di avere una media realizzativa molto alta: i suoi numeri non sono un caso, e la sua abilità dal dischetto ne è una riprova. Ho visto anche quest’altra compilation, che raccoglie le sue migliori giocate con la maglia del Craiova. Vi consiglio di partire dal minuto 2:07: i tre gol che seguono sembrano una climax di omaggi a Pippo Inzaghi che termina col gol più inzaghiano che un attaccante possa segnare.

Grazie al fisico imponente tiene a distanza i marcatori mulinando le braccia e mettendo tutti e 195 i suoi centimetri tra il pallone e chi vorrebbe toglierglielo. Sa usare bene il corpo e anche la testa: sia nel senso di intelligenza tattica, sia in senso proprio, visto che è in grado di incornare il pallone in maniera precisa anche in situazioni non semplici. Proprio con un colpo di testa ha segnato di recente in Conference League, contro l’Anderlecht.

Un compagno di Compagno (prima o poi dovevo scriverlo) alza la testa e vede lo spilungone al centro dell’area braccato da due difensori; nonostante questo, il centravanti alza il braccio e chiama palla. Il cross è preciso, lui con un movimento repentino taglia fuori uno dei due avversari e poi batte l’altro nel contrasto aereo, riuscendo ad indirizzare il pallone sul palo più lontano, non lasciando scampo al portiere. Il possibile futuro di CompagnoPoco spazio in Italia, gol e sorrisi in Romania: quale sarà il futuro di Compagno? Roberto Mancini sembra non averlo notato, nel nuovo Paese gli chiedono se gli piacerebbe ricevere la nazionalità romena, lui risponde senza scomporsi: “È un grande onore che mi venga chiesto questo, significa che ho fatto bene. Ma devi sentire che quel posto è casa tua e per me non lo è ancora. Mi sento molto bene in Romania, ma penso che ora sia troppo presto. Sono italiano, il mio sogno è la maglia azzurra. Ma nella vita non si sa mai, ci sono sempre sorprese. Vedremo in futuro”. Nel frattempo sembra aver imparato la lingua alla perfezione. Chissà se in futuro lo vedremo tornare in Italia, magari in Serie A, con la maglia di qualche neopromossa che deve salvarsi: la sua forza, la sua tenacia e le sue doti fisiche potrebbero fare comodo in un Cremonese-Lecce qualunque. Compagno ha ancora diversi anni di carriera davanti, ci sono attaccanti che raggiungono tardi la maturità calcistica e lui potrebbe essere uno di questi. Vista la sua carriera, c’è da aspettarsi di tutto. Nel calcio sono esistiti miracoli ben più grandi di quello che potrebbe portare Compagno in Serie A, o addirittura in Nazionale. Chi siamo noi per precludergli la speranza di credere nel futuro?Anche se così non fosse poi, la sua vicenda è già oggi una piccola gemma che non va sminuita per la nostra continua smania di dover trovare ad ogni costo un deus ex machina che salvi tutto e tutti. Compagno continuerà a godersi il suo mestiere qualsiasi cosa succeda nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Oggi non possiamo far altro che riportare il suo sorriso sincero, la sua felicità bambina, le sue parole d’amore verso il calcio. “Anche quando con il pallone guadagnavo 400 euro al mese, l’ho vissuta pensando di giocare in Champions League”.

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