Su Amazon per soli 99,99 euro (e 4,90 di spedizione) è possibile acquistare direttamente dalla Giochi Preziosi una scatola, dobbiamo supporre introvabile o quasi alla luce del costo di listino, di “Questo gioco del ca…lcio”. Lanciato da una fantasmagorica campagna pubblicitaria con due testimonial di grido come Simona Ventura e Gene Gnocchi nell’ormai lontano maggio del 2003, il gioco da tavolo propone di vestire i panni del proprietario di uno dei 20 club di Serie A – all’epoca del lancio, la massima categoria era soltanto a 18 squadre, ma mai sottovalutare lo sguardo oltre l’orizzonte di Enrico Preziosi – e di condurlo verso la gloria a suon di lanci di dadi, partendo dalla dotazione di 2000 testoni (fu ribattezzata veramente così la valuta del gioco) per comporre la rosa e con il rischio di imbattersi in imprevisti e probabilità in stile Monopoli calcistico: da Vieri e Inzaghi beccati in discoteca alle veline che distraggono i giocatori, passando per motorini lanciati dalle curve e quant’altro. Nessuno, neanche Preziosi, deve però aver pensato all’imprevisto supremo, pur predisponendo ai quattro angoli del tabellone le caselle relative al calciomercato: la finestra trasferimenti di gennaio.
Il patron del Genoa, che in queste ore viene tempestato da richieste di cessione del club su tutte le pagine social ufficiali della società e sugli spalti del Ferraris, è da diverse stagioni l’assoluto mattatore di questo periodo dell’anno. Solitamente, forte del buon lavoro fatto in estate, la tendenza di Preziosi è quella di smantellare la rosa, accatastando plusvalenze e costringendo i malcapitati allenatori a ritrovarsi, dalla mattina alla sera, con otto volti nuovi e senza dodici giocatori allenati fino a 24 ore prima. Quest’anno, invece, il trend è stato diametralmente opposto: con la squadra sul fondo della classifica il Genoa aveva la necessità di consegnare a Davide Nicola tasselli mirati per risalire, ma sempre rimanendo all’interno di stringenti vincoli di bilancio.
Forse in maniera del tutto accidentale, ne è uscito un altro capolavoro lisergico. Eccezion fatta per Eriksson e Soumaoro, sono arrivati in rossoblù soltanto degli ex: e cioè Behrami, Masiello, Destro, Iago Falque, Perin. Se pensate che non si possa fare meglio di così, lasciatemi accompagnarvi a fare un salto nel passato, dove troveremo altri cinque mercati di gennaio memorabili di Preziosi (e dei suoi dirigenti).