Marvin Vettori: una cosa personale
Intervista all’atleta italiano che il 30 dicembre tornerà a combattere in UFC.
Le critiche ti danno una spinta in più?
Come hai visto crescere l’interesse intorno a te e intorno all’UFC in questi ultimi mesi?
Però alla fine dell’incontro con Uda hai detto: “Portiamo l’UFC in Italia”. Sembra che ti interessi condizionare anche quello che c’è all’esterno.
Quanto tempo pensi ci voglia? È un piano di medio o lungo termine?
Chi vorresti affrontare dopo Alberto Carlos Junior?
Per combattere quattro volte l’anno bisogna vincere sempre.
Vuoi essere pronto a cogliere un’occasione se un giorno si libera un buco con un avversario di prestigio (ad esempio se l’altro avversario si infortuna in allenamento, come spesso capita ndr)?
Adesso incontri un atleta che è nei primi trenta, il tuo prossimo obiettivo quale sarà, uno dei primi venti?
Fuori dai primi 10 c’è anche gente come Vitor Belfort, Krzysztof Jotko, Uriah Hall…
Dopo la vittoria con Uda.
Fino a dove ti spingeresti? Ci sarebbe un incontro che non accetteresti?
La stessa sera del tuo incontro con Antonio Carlos Jr combatteranno anche Cody Garbrandt e Dominick Cruz, per la cintura dei Pesi Gallo. Un incontro che l’UFC ha organizzato anche per via del clamore che Garbrandt è stato bravo a suscitare sui social media…
Il grande evento della serata sarà il ritorno nell’ottagono di Ronda Rousey, un anno dopo la sconfitta con Holly Holm. Che ne pensi della sua storia recente?
Fabrizio Werdum ha detto che un giorno diventerai campione. Se lo dici tu, ok, ma se lo dice Fabrizio Werdum ha un altro senso.
Ho visto che in molti già ti mettono a confronto con Alessio Di Chirico (che combatte nella stessa categoria di peso ndr). Cosa provi nei confronti di questa rivalità che vi stanno un po’ imponendo?