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Manuale universale della Serie B
20 apr 2018
Una guida per orientarvi nella fenomenologia del campionato cadetto, valida più o meno ogni stagione.
(articolo)
18 min
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« e canterò di quel secondo regno

dove l'umano spirito si purga

e di salire al ciel diventa degno. »

(Dante, Purgatorio I, 4-6)< >Fra le tante teorie circolate nel dibattito pubblico dopo la mancata qualificazione della Nazionale italiana ai mondiali, uno dei pochi punti che sembra mettere tutti d'accordo riguarda la profondità delle radici del problema del nostro sistema calcistico. A partire da questa consapevolezza e seguendo una lineare scala gerarchica, la prima a trovarsi sul banco degli imputati è la Serie B, rea di costituire un filtro non abbastanza stretto nel processo di selezione che ogni anno dà accesso al Paradiso del nostro calcio.

La figura della Serie B nell'immaginario collettivo passa attraverso i caratteri dell'imprevedibilità e dell'ignoranza: il primo nasce dall'andamento a dir poco altalenante dei risultati; il secondo, spesso inteso nell'accezione positiva ormai ampiamente sdoganata, è invece un riflesso incondizionato associato al calcio di provincia e alle sue peculiarità.

Quello di cui l'Italia non sembra essersi accorta, però, è che la somma di questi aspetti rende la Serie B un campionato assolutamente pazzesco, con 22 squadre pazzesche di 22 città pazzesche che danno vita a 472 partite pazzesche. Per regolare questa enorme mole di materiale calcistico (e in definitiva umano), abbiamo codificato un Manuale che vi renderà finalmente padroni del caos cosmico del sabato pomeriggio.

1. La Serie B non si chiama Serie B

si chiama Serie B ConTe.it. Dalla stagione '98-'99 i campionati italiani si sono aperti alla possibilità dei composit logo: si tratta di aziende che investono per associare il proprio marchio a quello di un'intera competizione. La vecchia cara Serie B è dunque diventata Serie B TIM fino alla stagione 2009-2010, anno in cui la Lega Nazionale Professionisti si è scissa, dando vita a Lega Serie A e Lega Serie B. Da allora, la palma di title sponsor è passata al mondo del betting, prima con Bwin e poi con Eurobet, protagonisti di operazioni quantomeno avventurose se si pensa che il campionato cadetto è stato più volte oggetto di scandali legati al calcioscommesse. Oggi lo sponsor della Serie B è un servizio di assicurazione online per auto e moto che si proclama “campione dell'assistenza e della convenienza”.

2. La Serie B è il campionato degli italiani

recita il motto della Lega, con un'espressione che da un lato mette in mostra l'omogeneità geografica delle squadre di B e dall'altro strizza l'occhio ai sostenitori dell'autarchia calcistica. In realtà, lo slogan è supportato dai dati: fra le seconde divisioni dei cinque maggiori sistemi europei, la Serie B è nettamente quello con meno giocatori stranieri (che rappresentano il 23.4% del totale, contro il 26.7% della Liga 2, il 31.5 della Bundesliga 2, il 36.7% della Ligue 2 e addirittura il 50.7% della Championship). Lo scorso anno la SPAL ha celebrato il motto della Lega laureandosi campione con una rosa interamente italiana.

3. La Serie B ha la sua Nazionale

È la B Italia, la selezione composta dai migliori U-21 italiani del campionato. Nata con l'obiettivo di dare visibilità internazionale ai giovani talenti, gioca perlopiù partite amichevoli contro squadre dello stesso livello. Nell'agosto del 2016 la B Italia ha affrontato per la prima volta nella sua storia una Nazionale maggiore: a Coverciano, l'Iran si è imposto con un sonoro 4-0 sui ragazzi di mister Piscedda, in una partita che passerà alla storia per aver contrapposto Alireza Jahanbakhsh a Luca Valzania.

4. Lasciati cadere verso la Serie B, hai il paracadute

Il paracadute finanziario è un bonus previsto per le squadre retrocesse dal campionato maggiore, che si troverebbero altrimenti a fronteggiare enormi perdite dovute al drastico ridimensionamento dei proventi da diritti tv. La ripartizione del bonus segue delle regole che favoriscono le società con più anni di permanenza consecutiva nella massima serie. Questo meccanismo è stato spesso accusato di accentuare il rischio di combine nelle partite di fine stagione con squadre ormai spacciate ed è stato di recente investito da una riforma che, però, non ne ha cambiato la sostanza. Intanto, i dati ci dicono che in 22 delle ultime 23 stagioni di Serie B almeno una delle neo-retrocesse è stata promossa al primo anno.

5. Non sappiamo chi è il miglior marcatore nella storia della Serie B

O meglio, diciamo che dipende dai punti di vista. Giovanni Costanzo ha segnato 145 gol, contando però i 13 siglati nel campionato misto di Serie B-C Alta Italia 1945-1946 e quelli della stagione successiva, in un campionato di seconda divisione che prevedeva tre gironi. Stefan Schwoch ha invece messo a segno 135 reti, tutte nel campionato a girone unico.

6. Ci sono due vecchi uccelli pronti a planare sul record

Per risolvere definitivamente la controversia su chi sia il miglior marcatore all time, gli dei della Serie B hanno incaricato Daniele Cacia e Andrea Caracciolo di spiccare il volo e attaccare le porte avversarie come fossero un pesciolino indifeso sulla superficie di un torrente. Entrambi devono i rispettivi soprannomi (l'Airone Caracciolo e il Re Gabbiano Cacia ndr) al richiamo al mondo aviàrio messo in scena dopo ogni gol ed entrambi guardano la testa di questa speciale classifica da molto vicino. I due però stanno vivendo una stagione molto st diversa: Caracciolo, nonostante le alterne fortune del suo Brescia, ha già abbondantemente archiviato l''ottava doppia cifra consecutiva in cadetteria, portandosi a quota 132; il Re Gabbiano invece, è fermo a 134 ma ha segnato solo tre reti in stagione, anche a causa di un infortunio al polpaccio che lo ha tenuto lontano dal campo per un mese e mezzo. Ad ogni modo, il record è a portata di becco e sarebbe un peccato andare in letargo senza provare a portarlo al nido.

7. Il Brescia è intrappolato in Serie B

Se il Purgatorio è per definizione un luogo di espiazione temporaneo, il Brescia sembra essersi smarrito durante la salita del monte. Dopo aver salutato la Serie A nel 2011, le Rondinelle hanno raggiunto i play-off soltanto nella stagione 2012/13 e detengono il record di partecipazioni complessive (60) e consecutive (18, dal 1947-48 al 1964-65) al campionato cadetto, dominando la classifica perpetua di Serie B con 2642 punti, a cui vanno aggiunti quelli della stagione corrente.

8. Il Frosinone ha uno stadio di proprietà

Ed è l'unico club di B a possederne uno. Si chiama Benito Stirpe in onore dello storico presidente frusinate degli anni '60, ha una capienza di 16mila posti ed è costato 20 milioni di euro. Sulla scia del successo ottenuto dal club ciociaro, la Lega di Serie B ha inaugurato il progetto B Futura, tramite il quale, si legge sul sito ufficiale della piattaforma, fornisce a Club ed altri stakeholder gli strumenti necessari per la realizzazione e la riqualificazione di impianti sportivi. Nella lista di progetti si leggono, fra gli altri, i nomi di Pescara, Bari, Cittadella ed Avellino.

9. Giù le mani dagli stadi brutti

La verità è che molti stadi della Serie B sono così brutti da fare il giro e diventare stupendi. Si auspica in questa sede la creazione di un Movimento per la Salvaguardia degli Stadi Brutti: crediamo che le generazioni future abbiano il diritto di farsi travolgere dal grigiore, dalla sensazione di prossimità della morte che nessun progetto di riqualificazione potrebbe restituire nella misura attuale a capolavori architettonici decadenti comel Rigamonti o il Castellani.

10. Seguire tutti i calciatori su Instagram

È una regola generale della vita, ma vale a maggior ragione nel caso dei giocatori di Serie B. Il perché ve lo spiega Mbala Nzola.

11. Con l'erba alta gioca il portiere più basso, con l'erba bassa gioca il portiere più alto

Se le parole dell'ex allenatore della Ternana Sandro Pochesci dopo la sconfitta della Nazionale di Ventura in Svezia hanno fatto il giro d'Italia è perché l'Italia non aveva familiarità con le parole e il pensiero di Sandro Pochesci.

Il tecnico romano arricchiva con frequenza quel meraviglioso archivio di conferenze stampa surreali che rappresenta un fiore all'occhiello della cultura calcistica italiana. Una settimana prima delle tanto discusse critiche alla Nazionale, ad esempio, aveva dichiarato che avrebbe scelto il portiere da schierare nell'impegno esterno contro il Cittadella in base all'altezza del manto erboso del Tombolato. La loquacità di Pochesci però, sembra non esser mai stata apprezzata dal presidente della Ternana Stefano Bandecchi, che prima di esonerarlo aveva vietato l'utilizzo dei social al suo allenatore e gli aveva affiancato un tutor (il responsabile della comunicazione del club) per tenerlo a bada durante le conferenze stampa.

12. Bisogna credere alla promozione della Ternana

Lo stesso presidente dei rossoverdi Bandecchi, paladino della sobrietà, all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università degli Studi "Niccolò Cusano" aveva dichiarato: «Mi dicono di volare basso ma già volo basso con la Ternana e più basso di così si muore. Però siamo fiduciosi, sono l'unico ormai che ritiene che andremo in Serie A». Da allora sono passati due mesi e mezzo, la squadra ha cambiato due volte allenatore ed è ultima in classifica.

13. A Cremona non si litiga

La provincia di Cremona è la seconda meno litigiosa d'Italia (dopo Belluno, ma insomma provateci voi a litigare a Belluno) nella classifica stilata da Il Sole 24 Ore prendendo in considerazione il numero di nuove cause avviate nel 2016 ogni 100mila abitanti. Simone Pesce non lo sa e ha già preso 13 ammonizioni in stagione.

14. È tornato Federico Piovaccari

Capocannoniere di B con il Cittadella, quattro gol in Champions con lo Steaua Bucarest, ma anche oggetto misterioso al Novara e alla Samp e protagonista di esperienze esotiche in Cina e in Australia. Piovaccari è sbarcato aTerni dopo 5 anni lontano dall'Italia, ma finora non è riuscito ad andare in rete in nessuna delle 13 partite giocate. Per inseguire la chimera salvezza, il Pifferaio magico deve rispolverare il suo flauto: noi, come ingenui bambini, siamo pronti a seguire ancora la sua melodia.

15. Il Parma è dei cinesi

In particolare di Jiang Lizhang, manager del gruppo Desports, che dopo l'acquisizione del 60% della società emiliana ha dichiarato “Risorgeremo come un gigante”. Dal momento in cui la bandiera rossa a cinque stelle (Pizzarotti stai sereno!) sventola sulla città ducale, potrebbe finalmente aver trovato un senso la discussa citazione degli Offlaga Disco Pax secondo cui negli anni '80 i tifosi della Reggiana chiedevano a Reagan di bombardare Parma.

16. Le curve della Serie B hanno i loro gemelli

In un calcio, come quello italiano, in cui i gemellaggi fra gruppi ultrà sono merce assai rara, la Serie B rappresenta un'eccezione alla norma. Si guardi il trentennale gemellaggio fra la Curva Nord del Bari e la Sud di Salerno ad esempio, oppure la storica amicizia che lega i tifosi di Empoli e Parma, risalente al 25 novembre 1984, come racconta il sito del gruppo Boys Parma: “Quel giorno c'era nebbia e visto che non si vedeva l'altra metà campo, molti Boys andarono in sud per vedere il Parma che attaccava. Noi perdevamo uno a zero, ma gli Empolesi non lo sapevano visto che non vedevano la porta sotto la nord. Alcuni ragazzi di Parma si complimentarono per il gol fatto, lo stupore degli Empolesi creò quella situazione che finisce davanti ad un paio di birre”;. Fra i tanti, abbiamo scelto i tre gemellaggi più assurdi che comprendono tifoserie di Serie B:

Cittadella-Alzano Cene

Cesena-Osasuna

Striscione cesenate a Pamplona, striscione dell'Osasuna a Cesena.

Virtus Entella-Pro Recco Waterpolo.

La Serie B supporta le piccole e medie imprese

Quante volte abbiamo sentito dire che la chiave della ripresa economica italiana dovrebbe essere quel tessuto imprenditoriale radicato nel territorio e ricco di potenzialità inespresse? Le società di Serie B lo sanno benissimo. Destreggiandoci fra decine di autosaloni, imprese edili e aziende di prodotti surgelati abbiamo scelto i cinque sponsor più freak del campionato:

Virtus Entella – Gastronomia “da Olga”; qualora passaste a Chiavari per un pranzo self service

Salernitana – Ristorante Pizzeria “Non ti pago”; N.B. invece SI PAGA

Salernitana – “Rocco” Trasporti Frigo Nazionale e Internazionali; non esiste il plurale “frighi”, in compenso per fortuna esiste Matteo Brighi

Spezia – “Radionostalgia”; la Radio per quelli come te (???)

Carpi - Prodotti Personalizzati “Sublimando 2.0”; così che per il vostro anniversario di fidanzamento possiate regalare alla vostra ragazza un cuscino con la faccia di Giancarlo Malcore.

18. Camillo Ciano disegna arcobaleni

Con 11 reti e 17 passaggi vincenti l'ala del Frosinone è il giocatore ad aver partecipato attivamente a più gol nel campionato. Se Pieter Paul Rubens avesse dipinto i paesaggi ciociari, gli arcobaleni sullo sfondo sarebbero partiti dal mancino di Camillo Ciano.

19. Salerno è la città delle luci

Non sappiamo proprio come dirvelo, ma i soldi risparmiati nel salvadanaio “Costiera amalfitana – ESTATE 2018” avreste potuto spenderli in modo migliore. Ebbene sì, perché un complesso algoritmo (sviluppato da un'equipe di scienziati locali finanziati dal sindaco Vincenzo De Luca e dal presidente della Salernitana Claudio Lotito) ha individuato il weekend 20-21 gennaio come il miglior periodo dell'anno per visitare la zona.

Ci dispiace, dobbiamo mettere il dito nella piaga: in un colpo solo avreste potuto ammirare la chiusura dello spettacolare Festival Luci d' Artista e un'altrettanto spettacolare Salernitana-Venezia finita 3-2 per la squadra di casa. Nel finale di partita, una rissa ha portato all'espulsione di Matteo Ricci e Simone Bentivoglio. Secondo i giornalisti presenti a bordocampo, il giovane centrocampista salernitano avrebbe provocato l'avversario dicendogli: “Se il Carnevale di Venezia migliorasse le scenografie, sarebbe un piccolo Festival Luci d'Artista”. -

Rappresentazione della carrozza di Simone Inzaghi sulla via di Salerno. La fiaba vuole che prima di arrivare all'Arechi, la carrozza del promesso tecnico granata sia stata trasformata in zucca da un incantesimo di Marcelo Bielsa.

20. Il Comunale di Chiavari è vuoto

Nonostante i dati complessivi del campionato in corso mostrino un incoraggiante incremento di spettatori (+7.8%) rispetto alla scorsa stagione, la Virtus Entella, già fanalino di coda nel 2016/17, sta facendo segnalare una tendenza ulteriormente al ribasso. Sarà per la classica pennica dopo il pranzo alla Gastronomia da Olga, sarà per la classifica non esaltante dei biancocelesti, il Comunale fa registrare una presenza media di 2030 anime, diventando così teatro di un'esperienza unica in cui le indicazioni di Aglietti rimbombano alle orecchie dei pescatori di tutto il golfo del Tigullio.

21. Godetevi l'universo Youtube dei fratelli Ciofani

L'universo Youtube dei fratelli Ciofani sembra creato da un'entità superiore desiderosa di riempire nel miglior modo possibile la pausa pranzo degli umani. Ci facciamo suoi sacerdoti, consigliandovi:

Daniel Ciofani | The Commander,

Ciofani VS Lewandoski

e questa incredibile performance da imitatore di Matteo Ciofani ai tempi dell'Ascoli.

22. Caputo & Donnarumma sono la coppia più bella del mondo (in un mondo in cui esiste solo la Serie B)

Oltre ad essere la migliore squadra e il miglior attacco del campionato, l'Empoli ha in squadra i due migliori marcatori della Serie B 17/18. Con i loro 42 gol totali, Ciccio Caputo e Alfredo Donnarumma stanno facendo felici i tifosi empolesi. Ok magari solo un po' meno Desperados.

23. Antonio Calabro è un treno in corsa

L'allenatore del Carpi è il secondo più giovane del campionato dopo Fabio Grosso. Non avendo nel curriculum un campionato mondiale vinto da protagonista come il suo collega, la carriera di Calabro in panchina parte dall'Eccellenza pugliese. Dopo esser subentrato alla guida del Gallipoli nella stagione 2012/13, l'anno successivo porta la squadra alla vittoria del campionato. Nel 2014 si trasferisce alla Virtus Francavilla, dove fa bottino pieno al primo tentativo: vittoria bissata in Eccellenza e stagione impreziosita con Coppa Italia Dilettanti Puglia e Coppa Italia Dilettanti (titolo nazionale). Nel 2015/16, manco a dirlo, il Francavilla vince da neopromossa la Serie D e conquista la prima partecipazione della sua storia a un campionato professionistico. In Lega Pro Calabro e i suoi continuano a stupire e terminano il campionato al quinto posto, guadagnandosi l'accesso ai play-off. Il sogno si infrange al secondo turno, dopo un doppio 0-0 contro il più quotato Livorno, ma la rapidissima ascesa del tecnico salentino non passa inosservata. Il Carpi, sconfitto lo scorso anno dal Benevento nel doppio scontro decisivo per la Serie A, decide di rifondare il suo progetto tecnico e affida proprio ad Antonio Calabro una rosa in gran parte nuova e fra le più giovani della Serie B (24,5 anni l'età media).

Dopo tre vittorie nelle prime tre uscite e la momentanea vetta della classifica, l'andamento dei biancorossi si è gradualmente normalizzato. Accantonati (almeno dal primo minuto) gli esperimenti di difesa a 4, Calabro ha rispolverato il suo consueto 3-5-2 con esterni bloccati, ma ha dimostrato più volte grande capacità di lettura con frequenti cambi di modulo anche a partita in corso. I problemi più evidenti sono senza dubbio quelli in fase offensiva: il Carpi ha mostrato poca brillantezza con la palla fra i piedi e con 30 gol fatti è il peggior attacco del campionato e. Le cose, almeno in avanti, sembrano andar meglio da quando la società ha regalato un attaccante di spessore come Federico Melchiorri (già 6 gol in 13 presenze) al suo allenatore. Lui, dal canto suo, si dice soddisfatto della rosa e dei 49 punti in classifica. Ma (nonostante qualche stop di troppo nelle ultime giornate) i playoff distano solo 3 punti e il treno di Antonio Calabro, come ci insegna la sua carriera, non ama fare fermate.

24. La Serie B è piena di giovani noti

Fra di loro c'è chi ha esordito in Serie A, chi ha segnato valanghe di gol in Primavera, chi ha illuminato pomeriggi bui in stadi desolanti dell'Est Europa con le nazionali giovanili. Abbandonati gli agi dei lussuosi centri sportivi delle big del nostro calcio, sono stati catapultati in un mondo provinciale, sporco e faticoso come nel più classico dei romanzi di formazione. Lista di alcuni dei giovani da seguire con gli occhi preoccupati con cui si guarda Bambi provare a camminare sul lago ghiacchiato: Moustapha Seck (Novara – Roma), Andrès Tello (Bari – Juventus), Alberto Cerri (Perugia – Juventus),Abdoullahi Nura(Perugia – Roma) Matteo Pessina (Spezia – Atalanta), Joseph Marie Minala (Salernitana – Lazio), Alessandro Rossi (Salernitana – Lazio), Isaac Donkor (Cesena – Inter), Andrei Radu (Avellino – Inter), Leonardo Morosini (Avellino – Genoa), Andrea Favilli (Ascoli), Alessandro Plizzari (Ternana – Milan).

Latte Lath durante il suo primo allenamento con Zeman. Zero presenze per lui col Pescara, rientrano all'Atalanta a gennaio.

25. La Serie B è piena di vecchi noti

L'Italia è un Paese di vecchi, dice l'Istat. La Serie B è il campionato degli italiani, diciamo noi. A voi la conclusione del sillogismo...

Lista di gente con un epitaffio già pronto a Spoon River: Cesare Bovo, Hugo Campagnaro, Guglielmo Stendardo (Pescara) Paolo Sammarco (Frosinone), Manuel Pasqual, Matteo Brighi (Empoli) , Alessandro Lucarelli, Emanuele Calaiò (Parma), Pablo Granoche, Alberto Gilardino (Spezia), Daniele Gastaldello, Andrea Caracciolo (Brescia), Daniele Croce (Cremonese), Daniele Cacia (Cesena), Maurizio Domizzi (Venezia), Federico Piovaccari (Ternana).

26. Il Bari è strapieno di vecchi noti

Al direttore sportivo del Bari Sean Sogliano questa cosa è un po' sfuggita di mano. Lista di più-che-trentenni che mangiano orecchiette con le cime di rapa all'ombra del San Nicola: Modibo Diakité, Archimede Morleo, Mattia Cassani, Franco Brienza, Libor Kozak, Antonio Floro Flores, Nenè.

27. La Serie B è piena di vecchi giovani noti

Senza dubbio la nostra categoria preferita. Lista di chi a forza di farsi le ossa, soffre di ipercalcemia: Francesco Bardi, Lorenzo Auriado (Frosinone), Vincenzo Fiorillo, Alessandro Crescenzi (Pescara), Giuseppe Bellusci (Palermo), Luca Marrone, Raphael Martinho (Ascoli), Federico Macheda (Novara), Guido Marilungo (Spezia), Michele Camporese (Foggia).

28.La Serie B è il campionato dei nomi alterati

E non si sa perché. I più maliziosi hanno ipotizzato segretissimi sgravi fiscali per le squadre con più giocatori dai nomi alterati in rosa. Di certo non può essere un caso che la Cremonese possa vantare Scars-ELLA, Renz-ETTI, Marc-ONI, Can-INI, Ar-INI, Scapp-INI e addirittura Paul-INHO (valgono anche le alterazioni in lingua straniera?) e CaSTRovilli, un uomo da tre consonanti consecutive.

29. Mai scommettere sulla Serie B

Ma proprio mai, mai e poi mai.

30. Ad Avellino si tiene un rito pagano prima di ogni partita

Lo porta avanti un signore sulla sessantina, caratteristico codino, salernitano di nascita ma abbonato al Partenio da tempo immemore. Esattamente come l'immagine di un ministro di un culto pagano, insomma. La leggenda narra che arrivi in tribuna Terminio esattamente un'ora e mezza prima della partita: salito al secondo anello, parte dal divisorio con la curva Sud e inizia a spargere del sale fino al divisorio con la tifoseria ospite. Poi passa tra i tifosi chiedendo a gran voce se c'è qualche occasionale e in caso di risposta affermativa purifica il reo confesso. Con il sale rimasto conclude il rito gettandolo dal parapetto verso il campo. Grazie a lui, i biancoverdi hanno conquistato fra le mura amiche 28 dei loro 40 punti.

31. Vogliate bene a Fabio Mazzeo

Che porta avanti fieramente il folle inseguimento del Foggia per raggiungere i play-off e altrettanto fieramente la battaglia dei pelati con la barba per una rappresentanza in Parlamento.

32. La Pro Vercelli ha il miglior videomaker del campionato

Lo potete constatare da questo video ispirato a una fan fiction in cui Goku guida l'attacco della Pro.

33. La Serie B è come la Nazionale del 2006

Dove sono oggi i campioni del mondo del 2006? C'è chi è quotidianamente sotto le luci della ribalta, come Rino Gattuso, c'è chi ha trovato squadra a Malta grazie a Linkedin, come Cristian Zaccardo. Poi ci sono Filippo Inzaghi, allenatore del Venezia, Alberto Gilardino, attaccante dello Spezia e Fabio Grosso, allenatore del Bari. Sono campioni del mondo e protagonisti della Serie B, dunque inevitabilmente quelli a cui vogliamo più bene.

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