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Un esempio recentissimo viene dalla partita tra Grecia e Italia, in cui sul primo gol azzurro Manolas si fa saltare da Belotti, facendosi trovare piantato nel momento in cui l’avversario diretto si allunga la palla. Perde quel metro di vantaggio che non recupera più e che permetterà a Belotti di mettere dentro la palla per Barella.
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Un esempio delle capacità di lettura e di intervento di Manolas, dalla partita di ritorno con l’Atalanta. Prima fa un passo per andare in anticipo su Zapata, se la palla gli venisse servita sui piedi; poi quando si accorge del buco preferisce anticipare il recupero anziché mettere in fuorigioco il colombiano; infine usa quel metro di vantaggio per andare al contrasto e mettere il proprio corpo tra palla e avversario.
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Forse la partita peggiore della scorsa stagione di Manolas è stata l’andata con l’Atalanta. Prima lascia che Zapata arrivi in area di rigore, senza coprire lo specchio con il proprio corpo (e Zapata incrocia il tiro che sbatte sul secondo palo, segna Castagne su ribattuta); poi va al contrasto anche se ha un metro abbondante di vantaggio e quando recupera la posizione si fa prendere in controtempo dalla sterzata di Zapata (che mette la palla sul lato debole per Rigoni).