
«Ha vinto la squadra migliore. L’unica squadra che era in campo». Ma se il Manchester United non era neanche una squadra, stando alle parole del suo stesso allenatore, Ruben Amorim, a fine partita, allora cos’era? Una squadra-scherzo, una squadra-meme?
Se avete un telefono connesso a internet e avete aperto un qualsiasi social media oggi avrete già scoperto che il Manchester United è stato eliminato al secondo turno della coppa di lega da una squadra di League Two, cioè il quarto livello del calcio inglese, il Grimsby Town. Sono andati sotto 2-0 nel primo tempo, hanno accorciato le distanze a un quarto d’ora dalla fine e segnato il 2-2 a un minuto dalla fine. Poi però hanno perso ai rigori, dopo una serie di 12 rigori.
Come sempre è una questione di punti di vista. Per lo United è stata una serata di vergogna, per il Grimsby un’impresa indimenticabile. Si tratta di una squadra antica e con un passato anche glorioso, negli ‘30 del secolo scorso. La semifinale di FA CUP tra Grimsby Town e Wolverhampton del 1939, giocata proprio a Manchester, resiste tuttora come record di presenze all’Old Trafford: 76.962 spettatori. Ieri sera, invece, si giocava al Blundell Park, che tecnicamente non è a Grimsby ma nella cittadina vicina Cleethorpes, anche se in realtà sono a dieci minuti di macchina di distanza.
Nel primo gol Diallo e Ugarte sbattono l’uno contro l’altro a centrocampo. Diallo controlla male una palla, Ugarte ci si precipita sopra e cadono entrambi a terra, dal contrasto esce vincitore Kieran Green, numero 4 del Grimsby Town, senza fare niente di particolare a parte restare in piedi. Palla al centravanti, sponda per l’esterno destro che controlla, alza la testa, e crossa per l’esterno dal lato opposto, Charles Vernam, qualche metro dentro l’area di rigore.
Vernam era in una di quelle serate che capitano una volta nella vita ai calciatori di provincia, talentuosi, magari persino localmente venerati (non lo so, sinceramente, se Vernam era un eroe di Grimsby prima di ieri sera, adesso sicuramente lo è) in cui gli riesce più o meno tutto quello che gli passa per la testa. Vernam vede arrivare il cross, controlla di collo - una finezza - e calcia di destro sul primo palo. Tyler Fredrickson (2005, che Amorim aveva fatto esordire in Premier League alla fine della scorsa stagione) è in ritardo e Onana scende lentamente con le mani anziché provare a parare di piede la conclusione bassa di Vernam.
Subito dopo il Grimsby Town segna il 2-0, cross al centro e carambola ridicola in area di rigore, ma il gol viene annullato per un tocco di mano involontario. È solo un antipasto del secondo gol, quello vero, che arriva subito dopo da calcio d’angolo, ed è senza dubbio il punto più basso della serata dello United, e di Onana in particolare (forse il suo punto più basso in assoluto da quando è in Inghilterra).
Onana esce così male, su un cross tutto sommato lento e basso, che francamente sembra farlo apposta. Forse inconsciamente, qualcosa nel profondo di Onana, voleva prendere il secondo gol. Onana esce con i pugni tesi e ad occhi chiusi, liscia la palla che finisce sul petto di Tyrell Warren - che, ulteriore piccola ironia, è cresciuto nel settore giovanile del Manchester United - che poi la spinge dentro a porta vuota.
A questo punto è il caso di dire che la formazione dello United non era quella titolare, ma era comunque più che dignitosa. C’erano solo due giocatori giovani e inesperti (i difensori Fredrickson e Heaven, ai lati di Maguire) ma in campo c’erano Mainoo (depresso perché Amorim gli ha detto che di fatto è il panchinaro di Bruno Fernandes quest’anno), Ugarte, Dalot, Dorgu, Matheus Cunha (il migliore in questo inizio di stagione) e il nuovo centravanti da 76,5 milioni di euro Benjamin Sesko.
Nel secondo tempo sono entrati Bruno Fernandes, De Ligt e Mbuemo. A mezz’ora dalla fine Mason Mount e negli ultimi minuti anche Zirkzee. Il valore della rosa del Manchester United è più di quattromila volte superiore a quella del Grimsby Town, in media lo stipendio settimanale di un giocatore dello United è di più di 155mila sterline, quello di un giocatore del Grimsby Town è di circa 1800. Non per fare il populista, ma insomma la differenza di valore economico dovrebbe avere qualche ricaduta concreta, no?
Nel secondo tempo è iniziato a piovere. Sempre più forte. Il che non ha fatto che rendere ancora più epica la serata del Grimsby Town. Lo United rischia di prendere il terzo gol - miracolo fortunato in chiusura a due metri dalla porta di Dalot e Heaven che in scivolata deviano due volte una conclusione ravvicinata che sarebbe finita dentro - e poi lo prendono davvero. Maguire intercetta un passaggio verso il centro e lo devia in fascia, dove però c’è il centravanti del Grimsby Town, Cameron Gardner (2005, nazionale Under 21 scozzese) che porta palla fino in area e calcia rasoterra sul secondo palo. Ma il guardalinee aveva segnalato fuorigioco di Gardner sul passaggio precedente al tocco di Maguire.
Nel frattempo Amorim viene inquadrato mentre muove pedine sul suo campetto portatile come quei detective che scarabocchiano la lavagna cercando di capire chi possa essere il serial-killer, o che tracciano linee per venire a capo di un complotto. Il calcio sembra una cosa troppo complicata, cervellotica fino allo sfinimento, un problema insolubile. Battere una squadra di quarta divisione difficile come trovare la cura per il cancro, come invertire l’invecchiamento, arrestare il cambiamento climatico.
Poi basta un minimo slancio vitale, davvero minimo, affinché Mbuemo segni il 2-1 (il suo primo gol ufficiale con lo United) e con una discreta dose di fortuna Maguire segna il 2-2 con un colpo di testa sul secondo palo, da calcio d’angolo. A quel punto ok, sembra finita la favola. Il calcio, come forza cosmica trascendentale, ha deciso di premiare la squadra più ricca senza che se lo meritasse.
Se la differenza di valore economico ha, in effetti, qualche ricaduta concreta, dovrebbe essere proprio nella tecnica di base, nel tocco di palla, nel modo in cui si calcia in porta. Oltre che nei portieri, ovviamente. Lo dico perché nella coppa di lega inglese dopo novanta minuti finiti in parità si va direttamente ai rigori (tranne che in finale). Che speranze avrebbe avuto a quel punto il Grimsby?
Quando Onana para il rigore a Clarke Odour, centrocampista keniano entrato nel secondo tempo, con un passato al Barnsley in Championship, per lo United sembra fatta. Per carità, sarebbe stata comunque una serata terribile e un po’ umiliante, ma se Cunha avesse segnato il quinto rigore tutto sommato l’avrebbero dimenticata in poco tempo.
Cunha, però, calcia uno dei peggiori rigori che abbia mai visto. Debole, rasoterra, centrale. Christy Pym, il portiere del Grimsby Town, non deve nemmeno spingere sulle gambe per arrivarci.
Sulla panchina del Grimsby Town sono tutti felici. Non deve parergli vero e quel punto, forse, hanno capito che il vento spira nella loro direzione. Amorim, da parte sua, se ne è andato. A fine partita gli chiederanno perché non ha guardato i rigori e lui risponderà che «non erano importanti». Ok, se lo dici te, Ruben.
Non è ancora finita, la serie continua e Onana non para nessuno degli altri otto rigori. Non ci va nemmeno vicino, a dire la verità. Quasi sempre spiazzato, si tuffa dal lato opposto con una rassegnazione tale che sembra farlo controvoglia. Anche quando indovina il lato sembra mancare qualcosa nella spinta o nell’estensione delle braccia che potrebbe, volendo, permettergli di parare il tiro.
Quando il numero 8 del Grimsby Town gli calcia sulla mano, mentre sta cadendo a sinistra, e la sua mano si piega e devia dentro la palla, è difficile non pensare che avrebbe potuto indurire un po’ di più il polso e pararla. Non può essere così - fosse stato così avrebbe potuto calciare fuori il suo di rigore, sarebbe stato forse meno grave che farne segnare 12 a una squadra di quarta divisione - ma Onana sembra quasi volerla perdere questa partita.
Anche l’ultimo rigore del Grimsby Town, Onana sembra pararlo. Darragh Burns gli calcia sulle mani ma Onana lo devia dentro. Guardate la foto qui sotto e chiedetevi che grado di scivolosità deve avere la palla per schizzare dai pugni di Onana con una traiettoria all’indietro.

E alla fine la perdono veramente, questa partita. Mbuemo, che aveva già segnato un primo rigore, calcia il secondo sulla traversa. Chiude gli occhi per non vedere i giocatori del Grimsby Town precipitarsi su Christy Pym - «da tifoso dello United sono incazzato per metà», dirà il portiere a fine partita - e dopo poco il campo è invaso dalla festa dei tifosi.
Amorim ne trarrà una conclusione bizzarra. «Penso che i giocatori abbiano detto chiaro e forte quello che vogliono stasera». Poi ha parlato di un cambiamento necessario ma che «non si possono cambiare ventidue giocatori». Forse stava chiedendo di essere esonerato?
Magari lo scopriremo nelle prossime ore, o giorni, di sicuro è più facile immaginere il suo esonero piuttosto che un modo in cui possa riprendere per i capelli una stagione che, a fine agosto, sembra già compromessa. Come ci si riprende da una simile sconfitta? Si può, certo che si può. Ma prima di tutto bisogna volerlo. E ieri nessuno del Manchester United sembrava volere qualcosa di diverso da quello che è successo.