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Daniele V. Morrone
Magica Roma
11 apr 2018
11 apr 2018
La Roma ha creduto fino in fondo nel piano gara di Di Francesco e ha completato una rimonta che sembrava impossibile.
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Daniele V. Morrone
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Per dare un'idea della portata dell'impresa diciamo che la Roma

a rimontare uno svantaggio di tre reti in Champions League. È la prima volta nella storia del Barcellona nelle coppe europee che la squadra viene eliminata dopo aver maturato un vantaggio di 3 gol nella partita d'andata. Il Barcellona non subiva tre gol nella stessa partita dalla finale di Coppa del Re di agosto contro il Real Madrid. Secondo

la Roma aveva il 2% di possibilità di passare il turno (anche

che gli concedevamo noi ieri).

 



 


I gol dell’impresa. L’esultanza a braccia aperte di Manolas che entra nella storia della Roma.


 



 



 



 





 



 



 



 


Come si può vedere da questo grafico, il pressing della Roma indirizza la circolazione del Barcellona: il pattern più cercato dai catalani sta nel passaggio da Piqué a Semedo, per poi arrivare a Rakitic e da lì alla zona di Messi. Umtiti e Jordi Alba, invece, non sono riusciti ad associarsi con Iniesta. La scelta di avere Semedo invece del più abituato Sergi Roberto in quel ruolo, come fondamentale valvola per l’uscita del pallone, ha punito Valverde.


 



 



 


Solo 4 dei 27 lanci di Ter Stegen sono andati a buon fine. Iniesta ha completato solo 9 passaggi in tutto il primo tempo, 23 in totale.


 



 


Da questo grafico, si nota che la Roma ha recuperato il possesso (per 62 volte, esclusi i contrasti vinti) proprio dove puntava a vincere la contesa la pressione: cioè all’altezza del terzino del Barça e a centrocampo, sui rilanci di Ter Stegen.


 



 


Questo grafico di passaggi della Roma mostra come a tutti viene chiesta la possibilità di giocare la palla in verticale per Dzeko, dal centro come dall’esterno. Il pattern preferito è stato quello di De Rossi per Florenzi e da Florenzi per Dzeko. Risalire il campo dal centro all’esterno e dall’esterno nuovamente al centro, esattamente come vuole Di Francesco.


 



 



 





 



 

Manolas ieri è stato uno dei migliori in campo. È stato perfetto nell’interpretazione aggressiva del ruolo di centrale della linea a tre, un ruolo che gli chiedeva tanta attenzione senza palla. Manolas non poteva sbagliare una marcatura sui tentativi del Barça di trovare Suárez oltre la linea alta della Roma. Manolas ha dominato fisicamente il centravanti uruguaiano, non concedendogli nemmeno un metro e trovando anche il tempo per uscire in anticipo quando serviva.

 

L'altro gigante della Roma ieri è stato Edin Dzeko. Il centravant



 


Da una parte i recuperi aggressivi di Manolas, dall’altra il dominio sulle palle alte di Dzeko.


 



 


Ecco rappresentata l’azione di Dzeko, dalla palla addomesticata (la crocetta) al tiro in porta sul lancio di De Rossi (la doppia freccia gialla). All’interno ci sono i suoi i due passaggi indietro per far avanzare l’azione.


 

È comunque difficile mettere in luce un singolo giocatore. Abbiamo già parlato di De Rossi, ma non bisogna dimenticare nemmeno l’aggressività di Strootman e l’influenza di Kolarov (ieri il giocatore che ha realizzato più dribbling, 7, e quello con più tocchi dietro solo a Rakitic, 73).

 





 



 



 



 



 



 



 

 

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