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28 feb 2017
28 feb 2017
Dieci cose che Luka Doncic non avrebbe dovuto fare da minorenne, oggi che compie 18 anni
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Oggi, 18 anni fa, nasceva a Lubiana Luka Doncic, guardia del Real Madrid consacrata a gennaio all’unanimità come stella nascente del basket europeo dai sedici General Manager d’Eurolega, e indicato da molti come sicura scelta altissima al Draft NBA 2018.

Siamo discretamente innamorati di Luka da diverso tempo, dedicandogli già un anno fa uno dei nostri profiloni. In quel pezzo, nonostante il nostro evidente entusiasmo, affermavamo che Luka non aveva comunque ancora iniziato a dominare in ACB e in Eurolega, e che solo il futuro, banalmente, avrebbe potuto darci delle risposte più precise sul suo valore.

Bene, a distanza di un anno possiamo correggerci tranquillamente: Luka Doncic sta già dominando sia in Spagna che in Europa. A 17 anni. Lo dimostrano i due premi di MVP della settimana in Eurolega (più un altro sfiorato), numeri clamorosi come il massimo in carriera da 23 punti in ACB (due volte) e di 17 in Eurolega (tre volte), di assist (11, sia in ACB che in Eurolega), ma soprattutto una gestione da veterano consumato unita a un talento cristallino che abbiamo provato a riassumere in dieci tipi di giocate, tutte da minorenne, per festeggiare il raggiungimento della maggiore età del “niño maravilla”.

#10 Penetrazione di sinistro “and one!”

Normalmente se sei un adolescente e ti dicono di portar su palla, ti preoccupi solo di eseguire il tuo compito, dando priorità alla protezione del palleggio e provando a impostare l’azione nel modo più corretto. Con Luka, da ormai un bel po’ di tempo, funziona in modo diverso. Qui inizia tranquillamente, ma la sua concentrazione e la sua lettura della difesa gli comunicano che la transizione difensiva avversaria è lenta e pigra, l’area è sguarnita, il difensore alto sulle gambe ed esiste un vantaggio potenziale da sfruttare.

Non c’è indecisione nella sua scelta, nessun dubbio: solo determinazione.

Arriva prima il cambio di ritmo e di velocità per prendere in controtempo l’avversario e imboccare la strada più rapida verso il canestro. Poi la lettura dell’aiuto del lungo e la conclusione acrobatica, ma in completo controllo del corpo assorbendo facilmente contatto e fallo. Infine l’uso del tabellone con l’effetto, sempre con i polpastrelli sinistri, rimanendo in aria con una coordinazione impressionante. Canestro, “and one!”, e tanti saluti.

#9 Westbrook stopper - Difesa parte 1

Molto è stato detto su Luka offensivamente, ma molto meno sulla sua applicazione difensiva. L’anno scorso - al primo da senior e quindi con una parziale giustificazione di adattamento a un livello superiore - l’avevamo “cazziato” per essere stato a tratti indolente e non sempre concentrato, auspicando un miglioramento sotto questo aspetto.

In questa stagione il lavoro fatto è evidente e i risultati si vedono. Ora è sempre più frequente che Doncic stia giù sulle gambe, reattivo e pronto ad aiutare. Probabilmente stimolato anche dal duello con Russell Westbrook, uno dei massimi rappresentanti del suo futuro in Nba, all’inizio di questa annata il #7 ha difeso alla grande, reggendo sia l’urto fisico che la rapidità di piedi della stella di Oklahoma City in uno contro uno, rimanendo sempre col corpo tra palla e canestro.

Se la separazione per prendersi il tiro da parte di Russ è un qualcosa che ancora Luka non può del tutto contestare, in Eurolega è già diventato un difensore di buon livello, capace di usare testa e gambe leggendo le linee di penetrazione ed accompagnando l’attaccante fino a prendergli il tempo per la stoppata. E se lo sommate a quello che fa dall’altra parte...

#8 Professore: Luka Doncic. Materia: Pick and Roll

Nello scorso profilo scrivevamo che incastrare Luka Doncic nel ruolo di playmaker, anche in prospettiva NBA, significava forse sacrificarlo rispetto al suo talento totale. Ma la sua maturità, il suo carattere da leader naturale, la sua struttura fisica e soprattutto la sua abilità nel passaggio sono elementi che ingolosiscono troppo per non provarlo, anche al di là dell’oceano, come play in pianta stabile. Il pick and roll, tra tutte le varie derivazioni del fondamentale del passaggio, è la sua arma preferita, e la sua efficienza è talmente elevata che in questa situazione tattica produce 1.25 punti per passaggio, settimo assoluto tra tutti i campionati non NBA (dati Synergy).

In questo video da notare è il timing perfetto del passaggio e l’estrema difficoltà nel far passare il pallone in mezzo a tre difensori: la cosa più straordinaria, nei passaggi di Luka, è la precisione con cui finiscono sempre al petto dei propri compagni di squadra, mettendoli in ritmo e nelle condizioni migliori per un canestro ad alta percentuale.

#7 Mr. Mismatch in post basso

Con un po’ più di muscoli addosso rispetto alla scorsa stagione e un anno di esperienza alle spalle, Doncic sta diventando una vera minaccia anche spalle a canestro, posizione essenziale per sfruttare la sua altezza (ormai è 2.01) contro avversari più piccoli.

Avere un playmaker della sua stazza porta infatti grandi vantaggi alle spaziature del Real Madrid, e coach Pablo Laso ha creato delle situazioni specifiche per isolare scientificamente Luka spalle a canestro contro i pari-ruolo avversari, confidando nel suo super IQ e nel suo talento sia per attirare raddoppi e ribaltare il campo con uno skip pass, sia per una conclusione diretta.

Qui esegue contro un difensore esperto come Milaknis che gli concede la linea di fondo, preoccupato di non far andare Luka verso il centro dell’area sulla mano forte, dove può tirare o passare al lato debole: Doncic legge con grande freddezza, vede l’aiuto in ritardo… e insomma, il resto lo potete vedere.

#6 Outlet pass in salsa slovena

Tra le trademark move di Luka Doncic ci sono i lanci lunghi dopo aver catturato il rimbalzo difensivo, azioni che colgono le difese in contropiede, impreparate a una tale presenza di spirito da parte di un 17enne dal volto di un bambino.

Il baby fenomeno invece si sta divertendo un mondo ad ingannare così gli avversari, spesso creando dal nulla due punti facili per i “wide receiver” dei blancos, con Jeffery Taylor come principale target dei lanci millimetrici del suo quarterback, mentre i vecchietti Llull, Rudy e compagnia ringraziano, prendendosi un giro di riposo e godendosi lo spettacolo. È piuttosto sconcertante il fatto che a quell’età un gesto del genere - ed eseguito con tale precisione - sia già un “marchio della casa”...

#5 Luka “Not in my house” Doncic - Difesa parte 2

Ormai lo abbiamo capito: tempismo, lettura e fiducia nei propri mezzi sono tra gli hardware principali di questa macchina postmoderna chiamata “Luka Doncic”.

Una delle qualità direttamente conseguenti è la capacità - straordinaria per l’età - di riuscire a coordinare piedi e corpo per “prendere il tempo” agli avversari nella fase difensiva, intuendo il momento di rilascio della palla e riuscendo ad arrivarci con perfetta sincronia, al massimo dell’elevazione, producendo stoppate spettacolari come le tre del video.

Stoppate peraltro tutte diverse: la prima in una situazione di contropiede, a piena velocità, rimanendo con l’attaccante senza mai commettere fallo; la seconda con un aiuto verticale quando il radar-Doncic ha già identificato linea di penetrazione e scelta dell’attaccante; la terza, la più spettacolare, staccandosi gradualmente dal lato debole, “flottando” fino a salire insieme a Jamel McLean impedendogli addirittura la schiacciata.

Una cosa è chiara: a Casa Doncic non si entra facilmente.

#4 Assistman, fino all’ultimo respiro

Le azioni singole che più ci hanno fatto impazzire di Luka in questi due anni con la prima squadra del Real Madrid sono quelle che riguardano situazioni estremamente dinamiche, quasi al limite, che Doncic è riuscito a trasformare in oro colato, nella maggior parte dei casi in assist perfetti. La chiave è l’assurda e continua consapevolezza della posizione dei compagni, della difesa e la sua seguente reazione, talmente intrisa di sicurezza dal sfociare in passaggi no-look che, ad oggi, sono finiti principalmente nelle mani dei tiratori appostati sul perimetro.

Non è un caso infatti che il suo rapporto tra assist e palle perse sia il settimo di tutta Europa, irreale per un teenager. E non è un caso che nelle due azioni del video Luka prima prenda perfettamente il tempo per la ricezione del passaggio con piccoli passettini in un momento di caos, e poi invece penetri allungando i passi del terzo tempo salendo in aria per coordinarsi ed aggiustare il corpo, passando la palla sempre a due mani e frustando entrambi i polsi per dar maggiore forza al passaggio. Entrambi in controtempo, passandola all’ultimo respiro disponibile prima dell’infrazione di passi.

Chicca da veterano poi il rimbalzo offensivo in due tempi dopo l’errore di Trey Thompkins dall’angolo, altro pezzo forte del repertorio che vedrete a breve.

#3 Un veterano a rimbalzo offensivo

L’istinto innato di Luka Doncic e la sua sconvolgente forza mentale - che stanno alla base della sua continuità di rendimento - lo portano a seguire fino all’ultimo ogni azione d’attacco, diventando micidiale anche a rimbalzo offensivo, specialità dove in 23 partite di Eurolega quest’anno per almeno sei volte ne ha catturati almeno due.

Qui nel primo rimbalzo mostra lampi della solita grande coordinazione condita da buon atletismo, approfittando delle distrazioni della difesa e schiacciando agilmente al volo. Il secondo è ancor più impressionante, riuscendo a “rubare il tempo” ad un veterano ed atleta come Kim Tillie, usando solo la mano sinistra per anticiparlo mentre con la destra “taglia fuori” di mestiere Nicolas Laprovittola. Un canestro di rapina, di vero istinto, in mezzo a due difensori che gli mettono il corpo addosso: l’anno di nascita sarebbe il 1999...

#2 Le due triple consecutive per vincere contro lo Zalgiris

Luka Doncic è un evento raro, un outlier direbbero in statistica, non solo per il talento incredibile, ma soprattutto perché da quando gioca nella prima squadra del Real Madrid ha dimostrato di saper essere anche un game changer, uno che cambia le partite e che può pure vincerle - anche da solo - nei finali di gara tirati. Lui dice che è tutto merito del maestro Sergio Llull, di coach Pablo Laso e della sua etica lavorativa: noi c’aggiungiamo la personalità e gli attributi, che sembra avere da sempre.

Qui esegue spezzando in due il cuore dell’eroico Zalgiris Kaunas che era riuscito a rimanere in partita fino alla fine contro il Real: prima spara dai nove metri una tripla dal palleggio mentre stanno scadendo i 24 secondi, poi si prende un’altra tripla dal palleggio con crossover sotto le gambe. Il difensore, un play di statura normale come Kevin Pangos, non può nulla contro i due metri di Doncic in un’azione che a prescindere dal punteggio Luka cerca spesso, potendo tirare in testa a praticamente tutti i play avversari. E dall’86 pari è un attimo passare al 92-86 mettendo il risultato in ghiaccio.

#1 Lo spirito di Maravich in una guardia del 2017

Questa è l’azione che ha fatto “scoprire” di recente Luka anche agli appassionati NBA, avendo girato rapidamente il mondo.

La partita è Baskonia Vitoria vs Real Madrid di Eurolega, un derby piuttosto sentito in terra basca e non solo per la classifica. Luka come da copione porta palla e chiama il pick and roll con Othello Hunter in punta. Delle tre opzioni di cui può già fare eccellente uso sceglie la penetrazione, considerato che Rodrigue Beaubois è rimasto indietro per passare sopra il blocco.

Primo step: consapevolezza, scegliere senza esitazione, rapidità nel decision making.

Johannes Voigtmann, tra i primi dieci stoppatori d’Europa, copre l’area in aiuto al compagno, tergiversando nella classica terra di mezzo tra il palleggiatore e il tagliante, ma Luka lo disorienta costringendolo a ritardare la scelta con… beh, un numero alla Pete Maravich.

Secondo step: talento applicato all’obiettivo e mai fine a se stesso, fiducia nei propri mezzi.

Ormai siamo in area, c’è “luce” per tirare a canestro ma c’è pur sempre un 2.11 da superare, con Beaubois dietro in aiuto.

Terzo step: sensibilità nei polpastrelli, timing, tecnica.

La fluidità del movimento che porta direttamente dal palleggio sotto le gambe al sottomano, appoggiando così sopra sul tabellone e anticipando i difensori con quella delicatezza tipica di giocatori di venti centimetri più bassi (era una delle azioni preferite da Allen Iverson per tirare sopra i lunghi), è imbarazzante per naturalezza e semplicità.

I due punti più spettacolari fino ad oggi dell’Eurolega 2016-2017, tutto il pubblico avversario - nonostante la partita non sia ancora finita - in piedi ad applaudire, e noi con loro.

Buon compleanno Luka Doncic, ora anche tu puoi guidare una macchina.

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