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Breve storia del peso di Luka Doncic
04 lug 2025
Tutte le discussioni intorno al fisico dello sloveno, iniziate ancora prima che entrasse in NBA.
(articolo)
14 min
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IMAGO / Icon Sportswire
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Nel 2018 Luka Doncic è da poco maggiorenne, ma è già uno dei migliori giocatori di basket mai passati per l’Europa. Il suo impatto è stato devastante: in poco meno di due anni ha vinto un’Europeo da protagonista con la Slovenia, il campionato spagnolo da MVP e l’Eurolega, sempre da MVP (ma anche da MVP delle finali e miglior giovane della competizione).

Ad attenderlo, a questo punto, c’è la NBA. Nelle settimane che precedono il Draft il giudizio su di lui diventa particolarmente divisivo: per alcuni, soprattutto in Europa, Doncic è un giocatore generazionale e dovrebbe essere senza dubbio la prima scelta. Per altri, invece, soprattutto negli Stati Uniti, il fatto che Doncic non si sia mai confrontato con il “loro” basket non rende il suo futuro ad alti livelli così certo. Doncic è europeo, poco atletico, e quello che fa non sembra replicabile contro le difese NBA.

Doncic, alla fine, viene scelto alla numero 3 da Atlanta, e poi subito girato a Dallas in cambio di Trae Young (scelto alla 6) e una prima scelta. La storia, lo sappiamo, ha dato ragione a chi pensava Doncic fosse il migliore prospetto di quel Draft, e uno dei migliori giocatori sbarcati in NBA negli ultimi 10 anni.

UNA TENDENZA A INGRASSARE
Due anni dopo The Athletic avrebbe raccontato come, tra chi davvero giudica e sceglie i giocatori che andranno in NBA, e cioè gli scout delle varie franchigie, in quelle settimane i dubbi su Doncic fossero, più che sulla replicabilità del talento in NBA, sul suo peso. Nell’ultimo anno al Real lo sloveno sarebbe arrivato a pesare 104 chili, troppi anche per i suoi quasi due metri d’altezza. A preoccupare è soprattutto la tendenza di Doncic a ingrassare rapidamente a causa di uno stile di vita poco "da atleta". Si parla di feste, cene fuori, un generale amore per la bella vita e il lusso. A far venire qualche dubbio sarebbe stato anche un articolo di ESPN, in cui si racconta la scena in cui Doncic entra in un minimarket e compra “una valanga di barrette Snickers” e definisce la catena di fast food Five Guys come «straordinaria».

Una volta arrivato in NBA, le discussioni sul peso di Doncic iniziano praticamente subito. Nel febbraio del 2019 sul New York Times si racconta l'impegno dei Dallas Mavericks per cambiare le abitudini alimentari del loro rookie. Avendo giocato praticamente ininterrottamente tra i 16 e i 19 anni, tra Real Madrid e Nazionale, appena arrivato a Dallas la franchigia aveva deciso di lasciare a Doncic l’estate libera, per farlo arrivare riposato alla prima stagione in NBA. Anche per questo, alla prima partita della stagione arriva “ben più pesante del suo peso ufficiale di 99 chili”.

Eppure, in campo, Doncic appare tirato come forse mai prima. Se vogliamo fidarci dell’occhio, sembra aver perso abbastanza peso rispetto alle ultime partite in Europa. Certo, «è grosso», come aveva evidenziato Nowitzki al primo giorno d’allenamento ai Mavericks, stupito dal non trovarsi di fronte l’ideale mingherlino del playmaker 19enne bianco che arriva dall’Europa, ma è leggero ed esplosivo.

Sempre secondo l’articolo del New York Times, all’interno dei Mavericks sarebbero particolarmente “soddisfatti dei cambiamenti graduali nelle abitudini alimentari di Doncic”, che prima di arrivare in NBA era fondamentalmente un ragazzino che viveva con la madre e giocava a basket molto bene. Lo sloveno avrebbe assunto addirittura uno chef privato, incaricato di preparargli i pasti da consumare prima delle partite e nei giorni di riposo. Inoltre avrebbe iniziato “a integrare regolarmente succhi freschi nella sua routine”.

Poi, gradualmente, il fisico di Doncic cambia. Già nel 2020 appare non solo più grosso - che comunque è una tendenza in NBA, quella di aumentare la muscolatura di un giocatore per resistere meglio ai contatti - ma anche più pesante. Il suo girovita è più largo, la faccia più paffuta, le braccia meno definite. Doncic, come molti altri, attraversa un periodo sportivamente e logisticamente piuttosto complicato: prima c’è il lockdown per il Covid, in cui è difficile tenere un regime da atleta; poi la ripresa nella bolla, dove i ritmi sono particolarmente sfalsati; poi una nuova stagione NBA e infine le Olimpiadi a Tokyo.

Nel frattempo sono diventate virali delle foto in cui fuma il narghilè mentre è in vacanza, non le prime a dire il vero. La postura rilassata lo fa sembrare particolarmente fuori forma. Si torna a parlare della sua vita non proprio da atleta in maniera abbastanza insistente e per lui viene addirittura coniato il soprannome di Hookah Doncic.

Secondo Espn, Doncic si sarebbe presentato agli ultimi due training camp dei Dallas Mavericks completamente fuori forma. Si parla di 14 chili oltre il suo peso forma. Quattordici. Il primo a tirare fuori l’argomento in pubblico è Reggie Miller, che l’8 dicembre 2021 durante una partita contro Brooklyn dice senza giri di parola: «Luka non è mai stato così pesante. E so che ha avuto un anno lungo con le Olimpiadi, ma guarda come si trascina su e giù per il campo. Non sta davvero correndo». Nel frattempo sono arrivati i primi piccoli infortuni, che gli hanno fatto perdere qualche partita qui e lì e che vengono considerati come una conseguenza del cattivo stato di forma. Interrogato, Doncic risponde: «Ho avuto una lunghissima estate e mi sono rilassato un pochino. Dopo le Olimpiadi mi sono preso 3 settimane di stop e forse mi sono rilassato un po’ troppo. Devo rimettermi in carreggiata, so che posso fare meglio».

E Doncic si rimette in carreggiata. Almeno così racconta Tim MacMahon di ESPN nel podcast di Zach Lowe del 31 gennaio 2022: «Luka Doncic è in forma. È stato una parte importante dei problemi difensivi all'inizio della stagione. Mi hanno detto che ora pesa circa 110 chili, più o meno come il suo peso da rookie».

Il 18 maggio 2022, però, esce una foto di lui che beve una birra in pieno giorno in un locale di San Francisco insieme a Boban Marjanovic. La foto sarebbe stata scattata nei giorni in cui Doncic è nella Baia per giocare le finali di Conference contro gli Warriors. Un portavoce dei Mavericks deve smentire che sia stata scattata il giorno stesso di gara-1, e addirittura un giornale di San Francisco avvia un’indagine per scoprire che è del giorno prima. Sui social si discute sull’abitudine di bere una birra in pieno giorno, considerata normale dagli europei, ma non dagli statunitensi.

Peso o non peso, birra o non birra, per Doncic è una grande stagione: non solo viene inserito per il terzo anno consecutivo nei quintetti All-NBA, ma gioca dei playoff strepitosi, fermandosi solo davanti ai Warriors poi campioni. Anche per questo, per molti quello del peso di Doncic è un falso problema. Non avrà il rapporto tra massa magra e massa grassa di LeBron, ma a 23 anni è già uno dei migliori giocatori della NBA, e lo ha dimostrato nei playoff. Cosa vogliamo di più?

OFFSEASON LUKA
Dopo un meritato periodo di riposo, a fine giugno Luka è atteso al pre-ritiro con la Slovenia per l’EuroBasket 2022. Dalle prime foto lo sloveno sembra più tirato che mai. Non solo è dimagrito, ma inizia a intravedersi una muscolatura più definita. È quello che d’ora in poi viene definito l’offseason Luka, cioè la sua versione che si presenta in mezzo all’estate finalmente magro e pronto per essere il favorito per il titolo di MVP della stagione successiva. Il discorso infatti diventa quello: se a tutto il talento che ha riesce ad aggiungere una condizione fisica di alto livello, che gli permetta di essere più lucido negli ultimi minuti delle partite, non ce n’è per nessuno.

Eppure, basta aspettare poco, e i dubbi sulla sua condizione fisica tornano. Durante l’Europeo Doncic sembra già di nuovo grasso, e ormai il giudizio sul suo peso è diventato isterico. Il 10 settembre 2022, dopo aver segnato 35 punti contro il Belgio, gli chiedono se è preoccupato delle foto e delle voci sul suo peso che circolano su internet. «Se mi importasse di quello che dice la gente sul mio fisico», risponde lo sloveno, «non uscirei affatto, non sarei qui, quindi non mi importa affatto».

Quando si presenta in ritiro, per preparare la stagione 2022/23 sarebbe arrivato a pesare 117 chili (parliamo sempre di informazioni giornalistiche, che non hanno carattere di certezza, le misure ufficiali del peso dei giocatori NBA non sono affidabili, e certo non lo sono per Luka). Ancora una volta però, peso o non peso, birra o non birra, Doncic è i Mavericks. Con la perdita di Brunson allo sloveno sono chiesti ulteriori straordinari in attacco, e le sue partite somigliano sempre più a fatiche di Ercole da cui esce stremato. Zach Lowe (o almeno mi pare, mi ricordo di questa frase in un podcast, ma non l’ho ritrovata) ha descritto bene la trasfigurazione di Doncic nei minuti finali delle partite, con la faccia rossa e piegato sulle ginocchia: «Sembra sempre abbia giocato una partita di troppo».

Anche per questo, a febbraio 2023 arriva la trade che porta Irving a Dallas. Se Luka e Kyrie fanno subito click nel rapporto fuori dal campo, in campo la loro convivenza si rivela essere un disastro, che porta la squadra a mancare i playoff. Nella lunga estate senza postseason si torna presto a parlare del peso di Doncic: Tim Cato racconta su The Athletic come alcune “figure chiave dei Dallas Mavericks” avrebbero chiesto allo sloveno di “ridurre il suo peso forma in estate” per arrivare pronto alla stagione successiva, cruciale per tutta l’organizzazione, visto il pesante investimento per Irving.

Su Instagram Luka posta i video delle sue sedute in palestra, un modo per rispondere alle critiche e far vedere ai Mavericks il suo impegno. Di nuovo circolano foto dell’offseason Luka in forma smagliante, questa volta addirittura in compagnia di un preparatore atletico. Di nuovo ci si chiede se non possa essere questa l’estate della svolta, l’anno in cui finalmente Doncic diventa l’MVP.

Non sappiamo con che peso Doncic si presenta in ritiro, in mezzo c’è anche il Mondiale giocato con la Slovenia, ma la stagione 2023/24 è la migliore della sua carriera. Nonostante uno stiramento al polpaccio che lo condiziona, lo sloveno guida Dallas a un agevole quinto posto a ovest, centrato anche grazie ad alcuni aggiustamenti di mercato e all’apporto di Irving. Poi ai playoff diventa è semplicemente implacabile: prima fa fuori il suo nemico preferito, i Los Angeles Clippers di Leonard e George; poi tocca ai giovanissimi e favoriti Thunder di SGA, Holmgren e Williams, infine è la volta dei Timberwolves, con l’iconico canestro in faccia a Gobert.

LE FRUSTRAZIONI DEI MAVERICKS
Proprio quella che dovrebbe essere la serie della consacrazione - Doncic che a 25 anni porta la sua squadra alle Finals - mostra la prima crepa nel suo rapporto con Dallas. Mentre Luka sta festeggiando la vittoria con il padre nel tunnel dell'arena, arriva Michael Finley, l’assistente del GM Nico Harrison, che gli toglie la lattina di birra dalle mani senza neanche guardarlo in faccia.

Il video fa il giro del mondo, e riporta il discorso sullo stile di vita di Doncic. In quel momento di luna di miele tra Doncic e il basket però, il suo bere birra appena finita la partita è vista come la sregolatezza del genio, il più classico stereotipo del talento balcanico che domina in una lega di atleti pur con dei chili di troppo e bevendo. E il gesto di Finley sembra solo un amoroso rimbrotto paterno.

Le Finals, però, non vanno come previsto. Se la sconfitta contro Boston è digeribile, l’atteggiamento di Doncic no. Soprattutto in gara-3 il suo comportamento attira molte critiche, tra cui una famosa sfuriata di Windhorst in diretta su ESPN: lo sloveno non difende, passa tutto il tempo a discutere con gli arbitri anche durante le azioni di gioco e si fa buttare fuori per falli. All’inizio della stagione successiva, poi, alcune prestazioni difensive davvero imbarazzanti fanno tornare prepotentemente a parlare della sua condizione fisica e più in generale del suo impegno verso il basket.

Un nuovo infortunio al polpaccio toglie Doncic dal campo, e sembra quasi fargli un favore, allontanandolo dalle critiche. Poi però il 1 febbraio arriva lo scambio con Anthony Davis. Se per quasi tutti i commentatori quella di Nico Harrison è una follia, la giustificazione del GM dei Mavs ci costringe a tornare a parlare dal peso di Luka.

Le veline che escono da Dallas sono spietate: MacMahon scrive che all’interno dell’organizzazione “avevano grandi preoccupazioni nel continuare con Luka Doncic a causa dei suoi costanti problemi di condizione fisica e dell’imminente impegno di un’altra grossa estensione del contratto” (il supermax). Più in generale escono fuori voci insistenti riguardo alla frustrazione della franchigia per la mancanza di disciplina di Doncic per quanto riguarda la dieta e l’allenamento, e quindi sui possibili problemi fisici che ne potevano derivare nel presente e nel futuro. Si arriva addirittura a parlare di una sua possibile dipendenza dall'alcool.

Si viene a sapere che a novembre Dallas aveva dovuto fingere un infortunio al polso per tenerlo in palestra e fargli perdere peso, perché, pur presentandosi in discrete condizioni in ritiro, era arrivato rapidamente a pesare oltre 120 chili. Uno stop simile era arrivato anche nella stagione 2022/23.

Ovviamente tutto ciò riporta l’attenzione sul corpo di Luka. Le foto del suo arrivo a Los Angeles vengono scrutinate alla ricerca di ogni possibile indicazione sul suo peso, così come quelle della sua prima conferenza stampa da Lakers, in attesa del ritorno in campo.

In quei giorni l'opinione pubblica si divide tra chi dice che sì, un fisico così per un professionista di questo livello non è accettabile, e chi invece sottolinea come, grasso o non grasso, birra o non birra, Doncic è comunque uno dei migliori giocatori della NBA. Un pensiero comune soprattutto tra gli altri giocatori, che possiamo riassumere con le parole di Edwards a margine dell’All-Star Game: «Fa in media 30 punti, 10 assist e 8 rimbalzi. Non me ne frega niente anche se pesasse 140 chili. Per me va benissimo così».

Con i Lakers Doncic si conferma il giocatore di sempre, coi suoi pregi e difetti. Al ritorno a Dallas, prima piange, poi segna 45 punti. Se ai microfoni è sempre diplomatico quando deve rispondere delle critiche che gli sono state rivolte dall’interno della sua vecchia squadra, dietro le quinte si è parlato di un Luka furioso e pronto a far rimangiare tutto a Harrison.

SLIM DONCIC
Dopo la netta eliminazione al primo turno di playoff contro i Timberwolves, dove Luka ha mostrato i soliti limiti difensivi e una condizione comunque rivedibile, è stato indirettamente ripreso davanti ai microfoni da JJ Redick: «Di certo ci sono stati giocatori che erano in forma strepitosa, ma altri avrebbero potuto essere in una forma migliore» ha detto l’allenatore dei Lakers.

Da quel momento sembra sia iniziata una nuova vita per Luka. Su The Athletic hanno scritto che “si è impegnato moltissimo nella preparazione fisica durante questa offseason. Ha perso parecchio peso e sta seguendo una dieta rigorosa insieme a un intenso programma di allenamento cardio, secondo una fonte a conoscenza del piano. Diversamente dal solito, ha trascorso un mese lontano dal campo per concentrarsi esclusivamente sul lavoro sul proprio corpo”. Il risultato è l’ennesima diffusione di foto estive in cui sembra particolarmente magro. Questa volta la sua trasformazione pare così radicale da avergli fatto guadagnare il soprannome di Slim Doncic (e il sospetto di alcuni opinionisti, non di quelli più seri c’è da dire, è che abbia usato l’Ozempic, il nuovo miracoloso e controverso farmaco per perdere peso).

Notare il taglio tattico della barba per sembrare più magro.

In ogni caso è ancora presto per valutare se siamo davanti a un nuovo Doncic o se è solo una fase. A fine agosto disputerà l’Europeo con la Slovenia, poi a ottobre inizierà una nuova stagione con i Lakers, che intanto stanno provando a costruire un roster più adatto al suo gioco, la prima condizione per avere il meglio da uno dei migliori giocatori della NBA, peso o non peso, birra o non birra.

C’è poi da dire che nel basket, e soprattutto nel modo in cui gioca lui, avere un fisico “grosso” ha i suoi vantaggi. Luka ha un cilindro notevole che gli permette di spostare gli avversari a centro area e anche proteggere il pallone più facilmente. Il suo atletismo è più una questione di equilibrio che non di elasticità o esplosività. Certo, grosso è diverso da grasso, ma ci sono tante cose da considerare: costituzione corporea, genetica, metabolismo, tutte cose che non conosciamo. Per Doncic i chili di troppo, più che il problema, sembrano essere il sintomo di una scarsa voglia di "impegnarsi", che si vede in diversi aspetti del gioco.

Se, oltre al peso, imparerà ad avere un rapporto con gli arbitri decente, che ora gli fa sprecare davvero troppe energie nelle proteste; a trovare una dimensione difensiva accettabile e dimostrarsi un leader dentro e fuori dal campo, allora sì che saremo davanti a un nuovo Doncic, peso o non peso, birra o non birra.

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