Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
LPDC: Sarri potrebbe mai allenare l'Italia?
25 feb 2017
25 feb 2017
Gabriele ci ha chiesto del tecnico del Napoli in Nazionale. Risponde Daniele Manusia, che si è anche divertito a immaginare come giocherebbe.
(di)
(foto)
Dark mode
(ON)



 

Nelle ultime settimane di calcio giocato, visti i risultati in termini di gioco e risultati del Napoli di Maurizio Sarri qualcuno ne aveva avanzato la candidatura a CT della nazionale, dopo Ventura, per EURO 2020. A mio modesto parere un allenatore sistemico come Sarri (uno dei migliori allenatori in circolazione), che si definisce un maestro di calcio a cui piace forgiare ogni suo giocatore e il modo di giocare della squadra col duro lavoro in allenamento, giorno per giorno, partita per partita, mal si troverebbe nel gestire la Nazionale (potendo allenare i giocatori ogni due mesi e quindi non potendo trasmettere il suo credo calcistico con facilità) per come sono oggi le rassegne per squadre nazionali servirebbe più un manager con molta flessibilità tattica e buona gestione del gruppo.

 

Sarri è un tipo di allenatore più assimilabile a Sacchi (la cui epopea azzurra è stata costellata di luci ed ombre, soprattutto ombre se paragonata alla sua epopea col Milan), mentre per gestire una Nazionale gente come Zidane o Simone Inzaghi o anche Pochettino o Villas Boas, allenatori meno idealisti tatticamente e più gestori/selezionatori.

 

Voi cosa ne pensate?

 

Gabriele

 



 

Ciao Gabriele, grazie per la bella domanda, arrivata prima della partita con il Real Madrid e a cui, ora, mi sembra ancora più interessante rispondere.

 

Gli allenatori di calcio vivono una forma di precarietà identitaria molto vicina a quella degli artisti, la nostra società è disposta a riconoscergli un genio solo dopo che hanno ottenuto successo, ma senza risultati adeguati il ruolo sociale è del tutto inutile. E, quindi, un quadro astratto che magari richiede anni di studio solo per arrivare ad essere concepito lo può fare anche un bambino; e una squadra che arriva a giocarsi un ottavo di finale di Champions League al Bernabéu, in fondo, potrebbe benissimo essere allenata dal suo presidente.

 

Sono andato fuori tema, lo so, ma mi sembrava una premessa necessaria prima di parlare di Sarri e della Nazionale. Perché se, come dici te, la Nazionale non è il posto più adatto per un allenatore a cui piace lavorare sul “sistema” di gioco, più adatta invece a un “selezionatore”, allora perché non avanziamo la candidatura di De Laurentiis come possibile allenatore della Nazionale?

 

La tua domanda in realtà è più interessante di così, perché anche io sono cresciuto in un calcio in cui la Nazionale italiana - ma non solo quella - era poco più di un patchwork costruito con i migliori pezzi delle squadre migliori. Il calcio in cui ha fallito Sacchi (parzialmente, perché per fare di meglio bisogna comunque vincere il Mondiale), ha trionfato Lippi, mettendo insieme una squadra credibile ma con nessuna ambizione a restare impressa per il proprio gioco.

 

L’Italia non si è mai identificata in uno stile particolare, salvo una generale attenzione morale per la difesa, e anche per questo dai nostri tecnici pretendiamo anzitutto che mettano in campo i giocatori migliori, nel modulo migliore possibile. Non ci lamenteremo mai perché la Nazionale gioca male.

 

Dell’incomprensione, o forse persino della repulsione, di una fetta importante del pubblico calcistico italiano nei confronti del gioco di qualità quando si parla di Nazionale ne abbiamo avuto un’ulteriore prova prima dello scorso Europeo. Quando, nonostante Antonio Conte avesse lavorato in una direzione netta costruendo una squadra con principi di gioco chiari, il dibattito si concentrava comunque su chi aveva convocato e chi lasciato fuori; e ancora dopo le prime prove più che incoraggianti c’era chi diceva che comunque era una Nazionale scarsa perché composta da giocatori scarsi. Vabbè, c’è chi lo dice ancora oggi, e che forse lo avrebbe detto anche se quella Nazionale l’Europeo lo avesse vinto.

 

Ma, al di là dei gusti degli italiani, è già da un po’ che le Nazionali migliori sono quelle allenate a partire da uno stile preciso. Pensa alla Germania di Joachim Löw, alla Spagna di Del Bosque o alla rivoluzione del calcio belga di

. Un’idea di Nazionale come qualcosa che non solo non si riduce ad essere la risultante del lavoro dei club, ma che cominciando dalle idee punta alla formazione e alla selezione di giocatori adatti (anche in Francia con le accademie nazionali per ragazzi tra i 12 e i 15 anni si cerca di non dipendere esclusivamente dalle società professionistiche).

 

Proprio Conte ci ha dimostrato come sia possibile, con poco tempo a disposizione, allenare la Nazionale con un gioco peculiare, arrivando persino alle giocate memorizzate (che non sono quelle meccanizzate di altri allenatori) che abbiamo visto all’Europeo, e che hanno permesso a gente come Pellé e Giaccherini di mettere in serie difficoltà le Nazionali migliori.

 

Insomma, credo di averti fatto capire che secondo me non solo Maurizio Sarri potrebbe allenare tranquillamente la Nazionale ma che, anzi, sono proprio allenatori come lui di cui avrebbe bisogno la Nazionale e il calcio italiano inteso come movimento. Certo, anche Sarri dovrebbe fare uno sforzo a livello comunicativo… questo forse sarebbe l’aspetto più problematico adesso che ci penso.
Ok prima di salutarti cerco di immaginare i giocatori che meglio degli altri potrebbero integrarsi in una Nazionale ipoteticamente allenata da Sarri. (Tieni conto però che tra due mesi qualcuno di quelli che nomino avrà abbassato il proprio livello di gioco e qualcun altro sarà venuto fuori).

 

Di sicuro difensori tecnici e intelligenti come Rugani, Romagnoli e Caldara (oltre ovviamente a Bonucci) sarebbero adatti alla sua linea alta e alla costruzione dal basso con la palla a terra. Anche terzini rapidi e tecnici come Darmian e Zappacosta (o quelli di nuova generazione: Dimarco, Conti) sono adatti al gioco delle sue catene laterali.

 

Marco Verratti verrebbe esaltato dalla formazione di triangoli e dalle giocate a memoria in profondità di Sarri, anche se non so se lo farebbe giocare da mezzala o da play, dove Sarri ritroverebbe Jorginho e potrebbe magari far naturalizzare Diawara. Anche Marchisio potrebbe giocare più o meno in qualsiasi ruolo in un centrocampo di Sarri, considerando anche che come mezzala non dovrebbe inserirsi come faceva un tempo.

 

Bonaventura, Bernardeschi, Florenzi, sono tutti giocatori che Sarri potrebbe far giocare sia a centrocampo che sugli esterni. Insigne avrebbe il suo posto sicuro quanto meno nei venti da convocare, e magari Sarri potrebbe aggiungere al roster Saponara (utile per giocare con il rombo, volendo).

 

Non so cosa succederebbe con Candreva (che ama troppo tenere palla) e con gli attaccanti, dato che nessuno ha la potenza e la tecnica di attaccanti come Higuain e Milik, diversissimi ma entrambi capaci di giocare con il resto della squadra.

 

Caro Gabriele, non pretendo di averti convinto ma spero quanto meno di aver solleticato la tua fantasia e di aver portato un numero sufficiente di argomenti alla causa che mi sentivo di dover difendere. In Nazionale vorrei sempre vedere gli allenatori che fanno giocare meglio la loro squadra, perché in teoria vorrei divertirmi mentre la guardo, e guardando il Napoli, quando gira bene, io mi diverto.

 

 

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura