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LPDC: giocare l'andata in trasferta è davvero un vantaggio?
22 apr 2017
Federico ci ha chiesto se giocare nei doppi confronti si è davvero avvantaggiati a giocare la prima partita in trasferta. Risponde Flavio Fusi.
(articolo)
3 min
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Ciao! Sorteggio Champions, la Juve prende il Barcellona, gioca la prima in casa.

Tutti sono in apprensione per la partita di andata in casa, ma è poi realmente così determinante?

Dal punto di vista statistico, giocare la prima partita in trasferta dà un reale vantaggio nelle sorti della qualificazione?

Federico

Risponde Flavio Fusi

Caro Federico,

Effettivamente, facendo qualche calcolo, pare che le squadre che giocano la partita di andata in trasferta siano avvantaggiate nella fase ad eliminazione diretta della Champions League. Ad esempio, anche negli ottavi di finale dell’edizione in corso, solo due squadre che hanno giocato la prima in casa sono avanzate ai quarti: il Real Madrid e il Bayern Monaco. Tra l’altro abbiamo assistito anche a quattro ribaltamenti di risultato, con Borussia Dortmund, Leicester, Monaco e soprattutto Barcellona che, dopo aver perso l’andata in trasferta, sono riuscite a superare il turno grazie ad una vittoria casalinga nella gara di ritorno.

Il record però è della stagione 2013-14, quando tutte ed otto le squadre che giocarono l’andata in trasferta riuscirono a superare gli ottavi per la prima volta nella storia. Il precedente record era di sette qualificate su otto, registrato sia nel 2005/2006 che nel 2010/2011. Considerando tutte le edizioni dal 2003-04, cioè da quando la Champions League si disputa con questa formula, al 2016-17 (per cui per ovvi motivi vengono considerati solo gli ottavi di finale), nel 64,2% dei casi, la squadra che ha giocato il ritorno tra le mura amiche è riuscita a qualificarsi alla fase successiva. Andando ad esaminare più nel dettaglio, è evidente come il fatto di giocare il ritorno in casa sembri essere un vantaggio enorme nelle gare degli ottavi.

Praticamente tre volte su quattro, chi ha disputato l’andata in trasferta è riuscito a guadagnare la qualificazione: la percentuale di successo è infatti del 72,3%. Il beneficio del fattore campo nella gara di ritorno si fa meno pesante nelle fasi successive. Nei quarti di finale, infatti, la percentuale cala al 61,5%. Il dato per quanto riguarda le semifinali è invece completamente ribaltato, visto che nel penultimo atto della massima competizione europea per club, solo il 34,6% delle squadre che giocano il ritorno davanti al pubblico amico conquistano la finale. D’altronde un trend di questo tipo era assolutamente prevedibile.

Nel sorteggio degli ottavi di finale, alle prime classificate dei gironi viene concessa la possibilità di giocare la gara di ritorno in casa, mentre dai quarti in poi il sorteggio è “aperto”. L’abbinamento delle squadre vincitrici alle seconde classificate è un modo di stabilire una sorta di rapporto di forza che effettivamente sembra essere rispettato dal risultato della qualificazione. Insomma, il fattore campo nelle gare di ritorno non è una realtà sportiva, ma piuttosto una conseguenza delle regole del sorteggio. Limitando l’analisi statistica a quarti e semifinali, cioè i turni in cui il sorteggio è “aperto”, il vantaggio è praticamente nullo: in 37 occasioni si è qualificata la squadra che ha giocato l’andata in casa, mentre per 41 volte l’ha spuntata la squadra che ha disputato il ritorno nel proprio stadio.

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