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LPDC: che fine ha fatto Januzaj?
24 giu 2017
24 giu 2017
Marco ci ha chiesto notizie sul talento perduto del Manchester UTD. Risponde Emanuele Atturo.
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Ciao ragazzi!

 

Domanda secca: come sta e che fine ha fatto Adnan Januzai?

 



 

Caro Marco,

 

iniziamo col dire che Adnan Januzaj ha oggi 22 anni. Nonostante ci sembri una vita che il suo talento si è perso, è ancora in quell’età in cui molti giovani cominciano appena a farsi conoscere. Januzaj somiglia vagamente a Macaulay Culkin e quando sono andato a cercare una sua foto, per vedere come sta messo oggi, avevo paura di trovarlo con tutta la pelle incartapecorita. Che il peso di questi anni persi lo avesse fatto invecchiare come il ritratto di Dorian Gray, o i peccatori medievali. Per fortuna no, caro Marco: Januzaj ha conservato quell’aspetto efebico che, unito al suo raffinato bagaglio tecnico, ce lo fa sembrare troppo delicato per il calcio contemporaneo.

 

Sono passati ormai quattro anni da quando Januzaj era esploso, lasciando intravedere un impatto sconfinato sul calcio mondiale. Non so se ricordi bene quei giorni. Stiamo parlando dell’annata più cupa del Manchester UTD. La squadra di David Moyes stava battendo, di giornata in giornata, il record mondiale di cross in area di rigore, mostrandone al mondo l’inefficienza. Gli acquisti del calciomercato erano stati sbagliati o fiacchi, e in un clima di generale anarchia e aridità tattica Moyes fece esordire Januzaj.

 

Il 5 ottobre, il Manchester UTD è in svantaggio contro il Sunderland. Januzaj entra al 70esimo, si mette sull’esterno sinistro. Il terzo pallone che gli arriva, però, è sulla trequarti centrale, fa prima per lasciarla scorrere e andare al tiro ma il difensore lo chiude. Allora fa un piccolo giro su sé stesso, allarga per Evra a sinistra e si butta in area. Il cross del terzino, di collo, è preciso e Januzaj segna di piatto destro il suo primo gol tra i professionisti. Pochi minuti dopo rende ancor più clamoroso il suo esordio da predestinato. Da destra Valencia mette un cross pigro, la difesa respinge sul sinistro di Januzaj, che di mezzo esterno

.

 

Januzaj non aveva solo mostrato doti tecniche fuori dal comune, c’era qualcosa di ineluttabile nel suo talento. Qualcosa che lo faceva sembrare davvero qualcuno atterrato da un altro pianeta. Un’impressione alimentata dagli addetti ai lavori. Ad esempio Moyes, mentre Januzaj continuava a mettere insieme ottime prestazioni,

a fare da garante: «Ricordo di aver fatto esordire Rooney, e Ross Barkley, e Adnan ha di certo quelle qualità. È un grande, grande giocatore». Alla fine di quell’anno c’erano addirittura CINQUE nazionali a contenderselo: Belgio, Inghilterra, Albania, Serbia e Turchia

 

In quel periodo ci siamo costruiti un’idea di Januzaj come talento in grado di piegare la realtà da solo, che è un’idea distorta, e ce ne siamo accorti solo col beneficio del tempo. Vediamo cosa ha combinato, in sintesi, Januzaj negli ultimi tre anni

 



 

da Ryan Giggs, decide di indossare la maglia numero 11 appartenuta al genio gallese. Van Gaal gli concede meno fiducia di Moyes e lo fa giocare poco. Dentro il possesso palla perimetrale e stagnante del Manchester UTD, Januzaj si affloscia. Comincia a venire il dubbio che non sia fisicamente adatto calcio moderno. Segna zero gol.

 



 

Finisce in prestito al Borussia Dortmund. Sembra una meta ideale, ma Januzaj non si adatta a un calcio che ama correre negli spazi e non gioca mai. Il 6 gennaio il Manchester UTD lo richiama dal prestito, mette insieme altre 6 partite.

 



 

Arriva Mourinho e

: “Adnan rientra nei miei piani, per questo ora lo mando in prestito”. Lo riaccoglie Moyes al Sunderland. Lo fa giocare un po’ di più, ma mica tanto di più. A fine anno Januzaj avrà messo insieme circa 25 presenze, ma quasi tutte partendo dalla panchina.

 

Negli ultimi anni ha giocato così poco che è difficile ricordarci perché ci piaceva così tanto. In realtà basta gettargli anche un’occhiata superficiale: Januzaj è un giocatore dalla tecnica così pulita da sembrare imparata nei manuali. Usa bene entrambi i piedi anche se preferisce calciare e condurre palla

.

 

Quando corre, Januzaj si muove a passi corti, mantenendo una distanza minima dal pallone. Ma ha un baricentro alto e non è esplosivo: per saltare l’uomo deve affidarsi interamente alla propria pulizia tecnica, alla capacità di sbilanciare l’avversario con le finte di corpo o facendo pesare semplicemente un migliore senso dello spazio. Non è un giocatore di strappi e non è un giocatore che spacca in due le partite. Può esserlo, ma non è ciò che lo rende speciale. Ed è questo il motivo per cui Januzaj, secondo me, non riesce a spiccare in Premier League, un campionato che premia i giocatori che fanno la differenza quando i ritmi e l’intensità si alzano, il disordine aumenta e gli spazi da mangiarsi in velocità si aprono.

 

Al contrario, Januzaj sembra poter dare il meglio di sé quando può muoversi in una struttura posizionale ordinata. Magari in spazi stretti, in squadre che amano fare densità attorno alla palla. Cioè nessuna squadra inglese. Caro Marco, bisognerebbe far partire la petizione per portare Januzaj al caldo di un gioco posizionale più preciso, in Spagna o in Italia. Certo, non aiuta il fatto che sembra poter giocare bene solo in una posizione ibrida tra l’ala e la mezzala, e quindi in un 4-2-3-1 piuttosto fluido, ma non faticheremmo a trovargli una squadra, no?

 

In Spagna starebbe bene in squadre come il Villareal, il Siviglia o anche nel Las Palmas (stanno provando a prendere Honda, perché non Januzaj?). Mi piacerebbe anche immaginarlo con la maglia dell’Athletic, in fondo ha un’origine così mista da poter essere considerato apolide.

 

Immagino però che sarebbe più comodo vederlo in Italia. Sarebbe stato meraviglioso nella Fiorentina di Paulo Sousa, invece non lo vedo benissimo nel calcio ad alto volume di Pioli. Nel Napoli potrebbe giocare sia sull’esterno sinistro che destro e potrebbe finalmente sviluppare il proprio istinto associativo. Nella Roma - di cui

come meta possibile - starebbe benissimo in attacco a destra nel 4-3-3 di Di Francesco. Ma anche il Milan - che sembra voler mettere in piedi una squadra che controlla il pallone - dovrebbe farci un pensiero.

 

Insomma Marco, Januzaj ha perso qualche anno ma ci sono ancora le condizioni per ritenerlo un incompreso più che un bluff. Speriamo che scelga bene il prossimo anno, non deve per forza diventare il fenomeno della natura che qualcuno immaginava, ma almeno giocare.

 

 

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