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Marco D'Ottavi
I peggiori tiri da 3 dei Los Angeles Lakers
25 ott 2022
25 ott 2022
Finora i Lakers hanno segnato appena 25 delle 118 triple provate.
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Marco D'Ottavi
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Wally Skalij/Los Angeles Times via Getty Images
(foto) Wally Skalij/Los Angeles Times via Getty Images
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Dopo la prima sconfitta stagionale, alla prima partita stagionale, LeBron James è stato molto onesto riguardo questa versione dei Lakers: «A essere del tutto sincero, non siamo una squadra che è costruita con grande tiro. Alla fine la verità è questa. Non è che abbiamo chissà quali tiratori in squadra, gente che ha tirato con il 40% da tre in carriera». Contro i Golden State Warriors i Lakers avevano avuto diverse triple con spazio, ma secondo LeBron era stata più una scelta degli avversari che non un loro merito. Da tre, in quella partita, avevano tirato 10 su 40 (di cui 4 quasi in fila segnate nell’ultimo quarto, in una fase a metà tra l'ipotetica rimonta e il garbage time). Le cose, però, dovevano ancora peggiorare: la sera dopo, nel derby contro i Clippers, i Lakers hanno tirato 9 su 45 da tre, perdendo nel finale anche per colpa dell’imprecisione dall’arco dopo essere rimasti attaccati alla partita con le unghie e con i denti. Domenica poi, nel matinée contro i Portland Trail Blazers, LeBron e compagni hanno tirato 6 su 33 da 3 punti (di cui 1 su 16 nel primo tempo), finendo per perdere anche la terza partita stagionale di fila in una gara che, secondo Anthony Davis, «Non c'era alcun modo che perdessimo». La ragione di questa sconfitta è ricaduta, non del tutto immeritatamente, sulla decisione di Russell Westbrook di prendersi un tiro dalla media distanza (zona dalla quale ha percentuali pessime) con i suoi avanti di un punto e con soli 30 secondi rimasti sul cronometro della partita e 18 su quello dell’azione. Tuttavia non è sbagliato dire che una conversione appena migliore dei propri tiri da tre avrebbe dato ai Lakers un cuscinetto sufficiente a non perdere nonostante Westbrook.Il campione è di appena tre partite, ma oggi i gialloviola sono la peggior squadra per percentuale di tiro della lega con un distacco siderale sulla penultima (7.5 percentuali punti peggio dei Minnesota Timberwolves). Se la scorsa stagione furono la 24esima squadra per precisione da tre, è difficile immaginare che quest’anno possano fare meglio, anzi.

Il tiro da tre è diventato sempre più importante nel basket, non solo perché - banalmente - è il tiro che vale più punti, ma anche come “minaccia”. Avere in campo giocatori che possono segnare da dietro l’arco con regolarità costringe le difese avversarie a rimanere larghe e non collassare verso il centro (a meno che non sia una precisa scelta difensiva). Questa è stata per anni la ricetta per le squadre di LeBron: mettigli intorno quanti più tiratori decenti possibili e avrai automaticamente una squadra da titolo, perché nessuno è meglio di lui nell’attirare le attenzioni delle difese e creare spazio per i compagni, oltre che arrivare in prima persona al ferro dove è semi-infallibile. I Lakers del titolo di due anni fa non erano una squadra di tiratori da 3 sopraffini, ma avevano diversi giocatori con buone percentuali nei tiri con i piedi per terra, a partire da Kentavious Caldwell-Pope e Danny Green. Nella bolla i Lakers hanno finito per avere la miglior percentuale dal campo di tutti, un po’ per merito degli incredibili playoff di Davis, ma anche grazie alla capacità dei gregari di rispondere presente quando gli si chiedeva di segnare un tiro. Rapidamente però quell’idea è stata smantellata, dopo una stagione fallimentare a causa degli infortuni occorsi ai due migliori giocatori della squadra. Molte scelte di mercato sono state sbagliate, come quella di non rinnovare Alex Caruso per tenere Talen Horton-Tucker (più per difesa e playmaking che per tiro da tre, e un po' anche perché della stessa agenzia di James e Davis). Inoltre, per avere una terza stella che potesse reggere il peso emotivo della squadra nei momenti in cui uno tra Davis e LeBron era assente, è stato scelto Russell Westbrook, l’archetipo del cattivo tiratore. Quest’estate, poi, i Lakers hanno perso Malik Monk, Avery Bradley e Carmelo Anthony, non tre giocatori per cui strapparsi le vesti, ma paradossalmente i migliori tiratori da tre della squadra dello scorso. A rimpiazzarli è arrivato Patrick Beverley, che l’anno scorso non è arrivato al 35% da tre punti. Forse non una squadra peggiore, ma una squadra ancora più ondivaga al tiro, tanto che per provare a bilanciare le percentuali ha avuto qualche minuto addirittura Matt Ryan, appena una presenza in NBA prima di questa stagione, arrivato per fare il quindicesimo nelle rotazioni, ma unico tiratore “puro” nel roster.Certo, c’è un nuovo allenatore come Darvin Ham, e magari i Lakers troveranno la propria quadra intorno a qualcos’altro, inizieranno a difendere duro - si è già visto qualcosa di buono in alcuni momenti - e segnare in contropiede, ma dopo queste prime tre partite quello che resta è l’incapacità dei giocatori di scegliere un tiro giusto o di segnare quelli con spazio, quelli che spesso fanno la differenza tra il vincere e perdere una partita. I Lakers poi lo fanno con un certo gusto per il sadico, con LeBron, il miglior giocatore di questo millennio, che sembra già scoraggiato quando mancano ancora 79 partite; con Beverley appena arrivato che si mette a catechizzare tutti con il suo spirito da folletto pazzo; con Anthony Davis che sembra debba pagare quell’incredibile serie di prestazioni nella bolla di Orlando non riuscendo più a essere un tiratore credibile; con Russell Westbrook che - beh - è Russell Westbrook e con lo spettro di non poter neanche tankare per arrivare a Victor Wembanyama o almeno Scoot Henderson, visto che i Pelicans hanno il diritto di scambiare la loro scelta con quella dei Lakers.Molti dei 118 tiri da tre presi dai Lakers nei primi 144 minuti della stagione sono stati buoni tiri sbagliati di poco, tiri che inizieranno a entrare a una percentuale migliori (ma abbastanza da renderli efficienti?). Ma alcuni però sono stati davvero, davvero, davvero tremendi, o per scelta o per esecuzione. Ecco, su questi mi sono concentrato.

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