
Vittoria 1-0 a due minuti dalla fine.
Lunedì ore 22, caldo ma neanche troppo. Villaggio Olimpico.
DANIELE
Il nostro torneo è organizzato da due trentenni che non ho capito se hanno un altro lavoro o vivono di questo. Per fomentare i partecipanti scrivono ogni settimana una finta pagina del Corriere dello Sport, tutta sul torneo, con pagelloni e titoli tipo: “L'Aik sogna con Pacifico”. Loro mi taggano su Facebook e io condivido tutto con gli altri della squadra; durante il torneo estivo per via delle sconfitte hanno smesso di scrivere di noi e io mi ero dimenticato della pagina. Prima della partita di ieri mi hanno taggato su un finto articolo con consigli per scommettere sulla nostra partita. Il pezzo diceva che avevamo “poche chance di passare il turno, vista anche la buona condizione fisico-atletica del Sassuolo” [grassetto loro]. Consigliavano di scommettere sulla vittoria del Sassuolo o sul “no goal”: sul fatto, cioè, che una delle due squadre (evidentemente noi) non sarebbe riuscita a segnare.
L'articolo si chiudeva con “Poi per carità... la palla è rotonda e Manusia e compagni potranno smentirci”.
FRANCESCO
La mia fidanzata, FM, mi ha detto che veniva a vedere la partita. Le ho spiegato che avremmo perso perché gli avversari erano tra i migliori di un altro girone e lei se l’è dimenticato: gliel’ho spiegato una seconda volta mentre, parcheggiata la macchina, camminavamo verso il circolo, e lei ha detto: “Ah, veramente?” Suo fratello vince tornei di calcio e calciotto in giro per l’Italia e mi è tornato in mente durante l’arrivo al campo. Ero contento che FM mi venisse a vedere per la prima volta, forse spinta dal fatto che la ragazza di CF, di cui è amica, era venuta e si era divertita. Nel pomeriggio ho comprato delle birre così che potesse intrattenersi in panchina: ero molto felice della sua decisione. Già che ero al supermercato, ho comprato birra per tutti e una sacca resistente alla cassa per quello e per gli integratori salini.
Dopo aver trovato un seggiolino pulito, la mia fidanzata si è seduta comoda in panchina senza smettere di guardare il cellulare: ora sembrava l’illustrazione di Emma Verdet di una delle puntate dello Spogliatoio.
DANIELE
Non ho la macchina e non posso andare al mare, così sabato e domenica con la mia ragazza siamo andati in una piscina all'aperto all'Eur. Ho passato due giorni leggendo, giocando a carte e guardando i corsi di acquagym delle undici e delle quattro, per la prima volta dell'anno ho messo la crema solare sulla schiena della mia ragazza. Due giorni nello stesso posto sono sufficienti a creare piccole abitudini tipo il gelato dopo aver mangiato i panini in momenti diversi (io ho fame all'una come se suonasse una sveglia, la mia ragazza aspetta il più a lungo possibile per aumentare poi il piacere). Di solito non mi so godere la vita per come è senza pensare ai miei problemi e a quelli di mio padre, mia madre, ecc. In piscina pensavo che mi piacerebbe portarci la squadra.
FRANCESCO
Prima della partita ci siamo riscaldati con calma sul campo del Futbolclub, che è più grande di quello del circolo di Tor di Quinto. Nei campi di calcetto festeggiavano credo la fine di un torneo, mentre in direzione opposta, verso est, cominciavano le canzoni di Vasco Rossi al concerto allo stadio. Durante il riscaldamento mi sono chiesto se tenere la pancia in dentro davanti alla mia fidanzata avrebbe compromesso la mia prestazione. Mi faceva soffrire che non riuscisse a posare il cellulare nella borsetta ma la sua venuta al campo continuava a farmi felice.
Prima di giocare, scherzando, ho detto ai compagni che se avessimo vinto avrei pagato io il campo la prossima volta.
DANIELE
Le finali del torneo non si giocano a Tor di Quinto ma in un circolo al Villaggio Olimpico, a due passi dai Parioli e dall'Auditorium di Renzo Piano. Oltre il lato lungo del campo da calciotto si vedono le aquile anni '30 e i lampioni del ponte Flaminio. Per strada qui ci sono transessuali altissimi. Per un periodo è stato il circolo in cui prenotavamo ogni settimana anche se costava più di altri campi, perché aveva il bar, la reception con ragazze carine, le playstation per chi arriva presto, una bella atmosfera di bambini usciti da scuola calcio e mamme in tiro, i soci erano tutti professionisti e si vedeva anche qualche ex calciatore. Dei minuscoli armadietti con chiave per ricaricare i cellulari mentre si gioca. Il periodo in realtà è durato degli anni, mi hanno aperto gli occhi Francesco e il nostro ex capitano FC: in tutto quel tempo mai uno sconto, spogliatoi sempre freddi o piccoli. Io mi sentivo importante perché le ragazze riconoscevano la mia voce al telefono ma gli altri si lamentavano dei costi.
FRANCESCO
Abbiamo giocato molto compatti, con l’ormai inevitabile 4-2-1. Io ero quell’1, a volte troppo slegato dalla squadra, ma Daniele mi aveva istruito con una lavagnetta magnetica mentre mi cambiavo in spogliatoio, e ho fatto pressing in maniera responsabile, esultando con un pugnetto da bambino megalomane ogni volta che nell’impostare l’azione gli avversari sbagliavano il passaggio e la mandavano in fallo laterale. Dietro di me sentivo la solidità del centrocampo con LD detto Lionel, scatti a testa bassa e scarichi puntuali; TL il pazzo, che non sa di essere pazzo; i due terzini di Ultimo Uomo; e MG, la mezza punta che aspettavo da anni. Dalla panchina, durante i cambi, se non ero impegnato a fare gli occhi dolci alla mia fidanzata perché si convincesse a lasciare Facebook e Whatsapp, controllavo la partita e constatavo i miglioramenti di GDA, che ha recuperato palloni senza perderne di più, anzi molti meno del solito.
DANIELE
Il lunedì della partita sono andato in un negozio di materiali per ufficio, ho comprato una lavagna con i pennarelli. Per la squadra.
FRANCESCO
Ci siamo mangiati diversi gol, non in modo eclatante, ma abbastanza per capire che eravamo in partita e che la nostra nuova formazione gioca bene. Così nell’intervallo siamo stati molto calmi, continuavamo a calmarci a vicenda e incoraggiarci. La cosa mai accaduta prima erano i cambi di fronte. Li vedevo bene dalla mia posizione di boa, e mi costringevano a stringere da una parte e poi dall’altra. L’azione in sostanza cominciava in difesa con una buona circolazione che poi finiva su un lato, ma il terzino, invece di intrupparsi con un accentramento, lanciava la palla fortissimo verso il terzino opposto. Prima queste cose le facevano solo gli avversari, ora abbiamo anche noi una squadra.
DANIELE
Avevamo due sostituzioni e abbiamo giocato una partita difensiva perfetta. AL marcava a uomo la punta del Sassuolo mentre io restavo libero di assorbire gli inserimenti delle ali e provare l'anticipo. A volte schiacciavamo la punta uno davanti e uno dietro. I terzini (GDA, che viene dalla pallavolo e dopo il mio litigio con TL e Francesco mi ha mandato dei video di Julio Velasco, l’allenatore della grande Nazionale anni Novanta; più i nuovi acquisti VC e GG) restavano stretti. A centrocampo si alternavano TL, LD, e il nostro ultimo acquisto MG; con un pensiero a CF che aveva un impegno familiare ma che con il cuore è sempre con noi). Abbiamo subito un solo tiro in porta dopo un'azione un po' casuale e un passaggio di tacco glorioso di uno del Sassuolo: JL, che abbiamo convinto all'ultimo a venire a giocare in porta al posto di FF che aveva il concerto di Vasco, è uscito incontro alla palla parando con le gambe. Francesco si è sbattuto moltissimo per fare la sponda e far inserire i centrocampisti.
FRANCESCO
Dopo la partita si è parlato del gol di TL – arrivato a due minuti dalla fine – come di un importante evento storico: dov’eri tu quando TL ha segnato? Io voglio credere di essere quello col ricordo migliore: io ho visto i suoi occhi quando gli è venuta l’idea di tirare. Si era andato a infilare in un sacco formato da due difensori avversari e avrebbe dovuto scaricare la palla a MG che era a tre metri da lui. A un certo punto, però, quest’uomo che come Robben viene al campo in bicicletta ha capito di avere fiato per lo spunto e io ho incontrato i suoi occhi sempre febbrili, notando l’aria ostinata caratteristica di TL e di cui lui sembra essere inconsapevole (parla sempre della pazzia altrui come di una cosa interessante, fuori posto, insensata e remota). Era piegato, quasi accucciato nel dribbling, e in questa posa ridicola, sua tipica, ha cambiato direzione, smettendo di provare a sfondare alla sua destra, per accentrarsi. Poi ha tirato di piatto, a effetto, a rientrare, e una parte di me che non si è espressa a fine partita ha pensato: bravo, Francesco, spostati sfilando a sinistra, così fai velo. Il tiro ha colpito il palo interno e ha toccato la rete al lato opposto della porta. Probabilmente ero a due metri dalla traiettoria, ma è stato bello veder sfilare il pallone e poi accorgersi che era entrato.
Il suo tiro ha avuto la parabola di quello di Grosso contro la Germania.
DANIELE
A un minuto dal termine pensavo già ai rigori quando TL ha puntato il lato destro della difesa. Lui è mancino e all'altezza dell'area di rigore tira il freno a mano e si porta la palla sul sinistro. Ha due avversari su di lui, li dribbla a uscire e calcia sul secondo palo. Poi ha iniziato a correre con le braccia larghe verso la nostra area, quando si è fermato mezza squadra si è abbracciata con lui al centro.
TL lo conosco da quasi due anni ma fuori dal campo ci vediamo poco. Sento di avere un legame forte con lui, ma al tempo stesso è come quando da bambino mi facevo gli amici in spiaggia e c'era la nostalgia anticipata per il periodo dell'anno in cui saremmo rimasti lontani (e le promesse di lettere e cartoline che non andavano mai oltre il primo scambio). Sono un ex bambino malinconico.
FRANCESCO
La paura di non riuscire a difendere mi ha indotto un fiatone e un batticuore per i quali sono uscito dal campo per lasciar posto al più giovane e meno ipocondriaco LD. Io e non ricordo chi, e FM, abbiamo guardato dalla panchina le ultime azioni degli avversari e il tentativo dei nostri di tenere palla a costo di prendersi calci alle caviglie.
Finita la partita abbiamo cominciato a bere in campo, sdraiati per terra, cantando le lodi di TL. FM beveva dalla sua postazione in panchina, a due metri da noi. Poi mi ha detto che ci ha trovati molto dolci. Ho guidato io la macchina al ritorno, ma il litro di birra dopo la partita mi ha trasformato il cervello in un dirigibile. Ci ho messo tre ore per prendere sonno.
DANIELE
A fine partita uno degli avversari mi si avvicina, mi chiama per nome e dice che lui e il portiere sono lettori di questo diario e che hanno anche commentato una puntata. Mi sembrava una cosa così incredibile che prima di andare a dormire mi sono andato a rileggere i loro commenti. Il portiere del Sassuolo, che legge e commenta questo diario, ha deviato un mio colpo di testa su calcio d'angolo sul palo.
VC ha fatto una corsetta defaticante e stretching mentre noi bevevamo le birre di Francesco seduti sull'erba sintetica e i gommini neri che si appiccicano e ogni tanto trovo in angoli di casa. TL è uscito per ultimo e quando gli ho teso la mano per alzarlo da terra ha detto: “Aspe', fammi godere ancora questo momento”. Nel silenzio dei campi vuoti si sentiva il concerto di Vasco all'Olimpico. Adesso abbiamo una bella squadra, non siamo più così inferiori fisicamente ai ventenni e giochiamo insieme. La settimana prossima ci sarà il quarto di finale ma io penso già al torneo invernale del prossimo anno.
Quasi non vorrei che ci fosse l'estate di mezzo. E il torneo non comincerà prima di novembre. Vorrei che ci fossero dei contratti firmati per essere sicuro che dopo l'estate saremo ancora tutti insieme.