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Lo spogliatoio: undicesima puntata
18 lug 2014
Diario dell'esperienza del calciotto a Roma. La finale giocata a Roma e vissuta in differita in Grecia, il trionfo inaspettato. Meisterschale!
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(Grecia: oggi ha pure piovuto. Per venti minuti. Roma: non mi ricordo, di certo non pioveva, ah sì faceva caldo, pareva pomeriggio.)

Finale 2-1 (primo tempo: 1-0)

FRANCESCO

La finale è passata da due notti e un giorno e ancora mi fanno male i piedi. Ieri ho preso un giorno di vacanza, non ho trovato le forze per scrivere la rubrica né per lavorare. Le tre gare in cinque giorni hanno reso la finale una barzelletta in cui, tra le altre cose, il primo gol lo segna il portiere su rinvio – deliberatamente – e noi facciamo solo un altro tiro in porta e vinciamo il torneo. Dopo la partita, andiamo all’Auditorium, che dista due-trecento metri dal campo, dove CF e VC devono ricongiungersi con le fidanzate che sono andate al concerto di Damon Albarn. Io infastidito dal pezzo che ha il coro world music di Brian Eno avevo deciso di non vederlo e mi è andata bene; loro hanno dovuto rinunciare, ed entrambi si aggiravano inquieti per il circolo, verso le nove meno dieci, spiegando a tutti che dovevano vincere altrimenti questa rinuncia a Damon Albarn non si poteva giustificare.

Non abbiamo vinto grazie a loro e a quel che dovevano dimostrare: CF l’ho sentito soprattutto incoraggiare la squadra dalla panchina, e VC era inviluppato su un lato del centrocampo a vedersela con un paio di tipi alti e grossi. Non abbiamo vinto neanche grazie a me e MG, che eravamo senza fiato. Forse abbiamo vinto perché ci è venuti ad aiutare in difesa la preziosa comparsa – e capitano della squadra contro cui giochiamo le amichevoli – JJ. Abbiamo sicuramente vinto per JL, il portiere che ha parato i rigori e stavolta ha segnato perfino, confermando la regola per cui chi ha l’amata in panchina segna, anche nell’assurdo. Abbiamo vinto anche per LD, che ha segnato a qualche minuto dalla fine, dopo che a un certo momento a vari dell’Aik, me per primo, era venuta l’idea di mandarlo avanti. Io per dargli spazio in attacco ero uscito per un centrocampista. LD ha segnato correndo, ho visto solo LD che correva con dei compagni dietro o intorno e che segnava con un tiro basso, a pochi metri dal portiere; ho detto “Non ci credo”.

DANIELE

Sono sempre in Grecia. Ho provato a far spostare la finale ma non si può e adesso non so di cosa dovrei scrivere. Vorrei rendere omaggio in qualche modo a questo incredibile season finale ma non posso perché rosico. Mi sono rovinato non so quanti pomeriggi per organizzare partite di calcetto, ho odiato chi dava buca, chi andava a cena con la ragazza, chi non aveva più voglia. C'è gente a Roma che non mi risponde più al telefono e gente che disprezzo per come mi ha risposto una volta che gli ho chiesto di giocare. Un mese fa ho rischiato di litigare di brutto con Francesco e non era la prima volta, ho saltato solo due partite negli ultimi cinque anni. Tutto questo per poi partire in Grecia e saltare semifinale e finale. La citazione di Neymar dopo l'infortunio alla schiena, “Mi è stato tolto il sogno di giocare la finale ma non quello di diventare campione del mondo”, non è vera. Per me non c'è nessuna consolazione al fatto che stasera non sono lì, che mi sento inutile. Non ho mai giocato una finale in vita mia. La sola a cui ho partecipato (Coppa Lazio, Prima Categoria) ero in panchina e odiavo sia il Mister che il resto della squadra. Mi è stato insegnato che il calcio era quello, che era giusto rosicare.

FRANCESCO

Leggo le parti di Daniele di questa puntata e ho l’impressione che io sia diventato lui e lui me. Lui non capisce le battute degli altri sulla pagina facebook dell’Aik, dice, io intanto tesso le lodi dei compagni. E mi è successa una cosa manusiesca che non mi succede mai: ci sono rimasto male per dei commenti alla rubrica. Io sono la persona che non legge i commenti, né le recensioni ai propri libri, che sa di aver paura di tutto e perciò vive in un rifugio per X-men dove non arrivano informazioni. Mi sono intristito per una cosa peraltro molto bella: ci sono lettori dello Spogliatoio che pensano sia tutto inventato. Ma la vera voce che mi dispiace è quella che dice che se siamo migliorati così tanto è perché abbiamo giocato sporco prendendo giocatori più forti.

È difficile per me vedere come “giocatori più forti” gente come VC e GG e MG perché non assomigliano ai giocatori forti da calciotto come li conoscevo. Non sono persone sicure col tocco di palla irritante e la progressione maestosa a testa alta. VC esce dai contrasti sempre caracollando, e GG parla troppo di calcio per essere forte. Sono persone che se segnano urlano e corrono per tutto il campo, non hanno la posa di quelli che segnano e non festeggiano. L’Aik è una squadra di persone che hanno sospeso l’incredulità e guardano se stessi giocare a pallone come da piccoli guardavano Hulk Hogan e Macho Man lanciarsi dagli angoli del ring.

È vero MG è forte, nonostante martedì fosse in apnea, ma è anche uno che è stato felice di conoscere Daniele. E io non avevo mai visto nessuno felice di entrare nel giro delle partite di Daniele. Io e Dani eravamo orfani di un gruppo: non riuscivamo più a ricreare l’atmosfera dell’epoca d’oro di Matrix, FC e KK e GDL. Erano anni che in squadra c’erano compagni che non urlavano quando segnavano. Spararsi le pose giocando a calcio è una cosa inaccettabile per noi: perché il calcio è l’unico mondo in cui possiamo smettere di pensare, e se devi sopprimere la parte di te che vuole esultare e che è davvero convinta che sta vincendo il mondiale al Villaggio Olimpico, di martedì sera, con la fidanzata in tribuna, allora tanto vale scrivere articoli sulla crisi e libri sulla fine dell’amore ventiquattr’ore al giorno.

DANIELE

Sono in Grecia ma sono teso per la partita. Dovrò allontanarmi da tavola durante la cena (anche E, la mia ragazza illustratrice dello Spogliatoio, dovrà fare una seconda illustrazione in vacanza dopo quella della semifinale; i suoi familiari dicono che sono il suo “capo”). Adesso scrivo all'ora dell'aperitivo mentre gli altri giocano a ping pong: a pranzo ho organizzato un torneo sulla tovaglia di carta di un posto che cucina polpette e un formaggio fritto. Giocano tutti, anche la cuginetta di dieci anni. Sento gli applausi degli scambi migliori e quando tocca a me mi chiamano in coro, faccio una pausa e bevo Uzo tra un punto e l'altro. Faccio il malinconico guardando il tramonto attraverso le sfumature biancastre dell'Uzo mischiato all'acqua. Mangio le olive e sputo i noccioli nel giardino davanti alla madre di E, che se è scandalizzata lo nasconde bene. Di solito rosico anche a ping pong ma credo che lo Spogliatoio mi abbia cambiato. Certo, per godermi davvero la vacanza dovrei fottermene del torneo, svegliarmi tardi e non pensare a niente. Ma pensare al torneo e scrivere questo diario mi offre qualcosa di più di una vacanza. Non mi sono fatto la doccia né cambiato dopo il mare, a tavola sarò l'unico della famiglia senza la camicia. Non mi metto la maglietta dell'AIK perché sarebbe troppo patetico ma me la sono portata.

FRANCESCO

Gli avversari erano forti, hanno fatto la partita ma tirato in porta troppo male. Dev’essere strano perdere contro una squadra di pippe. Perché questa è l’altra questione importante: sì, abbiamo fatto una rimonta, ma le partite che abbiamo vinto sono finite, nei tempi regolamentari, 4-3 nel girone, ai playoff 1-0, 1-1, 1-1, 2-1. Non abbiamo mai avuto la sensazione di essere diventati forti, e ogni volta abbiamo visto gli avversari increduli perché non venivano spazzati via da una squadra di pippe – perché NOI SIAMO DELLE PIPPE – che improvvisamente era diventata una squadra di forti. Noi continuiamo a giocare partite da squadra inferiore, difendendo come possiamo, alla disperata, senza fiato, e ripartendo metodicamente senza mai dare l’idea di essere in controllo. Io sono quello che ascolta i portieri avversari bestemmiare perché sono in vantaggio solo 1-0 contro una squadra di pippe.

DANIELE

Dopo una sola partita lontano dalla squadra non capisco tutti gli scambi sulla pagina Facebook. GDA ha postato la foto di un Mars con una battuta che io non ho capito, ho dovuto aspettare di leggere la parte di Francesco nella scorsa puntata dello Spogliatoio.

Quest'anno la squadra si è trasformata in corsa, abbiamo aperto un nuovo ciclo con VC, GG, JL, MG. Ho iniziato scrivendo di quanto fosse bello giocare di nuovo con FC, che dopo il primo figlio si era allontanato dai campi per un anno; un mese dopo FC ha trovato un nuovo lavoro ed è sparito di nuovo. L'altro giorno si è scusato per essere sparito di nuovo e si è complimentato con noi per la finale. Mi manca anche TM, tornato a vivere in Abruzzo, che commenta su Facebook e mette like pieni di nostalgia. Lavoravamo insieme in libreria ed era bellissimo ritrovarsi il giorno dopo le partite. Di fatto però questa squadra è andata avanti senza di loro. E dopo la semifinale so per certo che può andare avanti anche senza di me.

Nei momenti in cui sto male penso che è naturale rosicare, ma sono meno patetico di come a volte mi vedo da fuori. Sono emozionatissimo anche se non sono lì a controllare tutto, e questo è un mio piccolo successo interiore. I miei nuovi compagni mi hanno mandato molti messaggi affettuosi. GG (che, mi sembra doveroso ricordarlo, conosco solo perché leggeva la rubrica ed è venuto a giocare una volta che avevamo bisogno) mi ha scritto una mail lunga con il report della partita. Io ho partecipato molto alla pagina FB del gruppo e ho scritto in pvt a qualche membro della squadra, per caricarli. Stamattina sono stato venti minuti su Skype con GG, infortunato, che in panchina mi terrà aggiornato.

FRANCESCO

In tribuna c’erano i due ragazzi contro cui abbiamo giocato agli ottavi e che ci leggono. Uno si chiama Samaras, l’altro il Barba. Daniele li sta invitando alla partita Aik Solna and Friends che giocheremo giovedì per festeggiare, probabilmente allo Stadio Olimpico. Mi ha emozionato vederli alla finale.

Sono venute le fidanzate dell’altra volta, compresa una loquace FM, che poi ha commentato la partita al bar all’aperto dell’Auditorium con le due amanti di Damon Albarn, e una di loro ha detto che le scoccia non avere le iniziali nella rubrica ed essere solo “la donna di CF”, quindi ora devo dire che il suo nome è LNS, e che ha due nomi e un cognome, non viceversa: non è nobile. Sostiene di essere la responsabile della rimonta perché grazie a lei “il suo fidanzato” ha segnato in mezza rovesciata.

È comparso ai piedi della tribuna, in giacca e cravatta, il Presidente FC. Nel secondo tempo è entrato in campo, ha raggiunto la panchina e si è messo a incitare la squadra con gli altri, che conosce a malapena. Se ci fosse Daniele direbbe lui tutto ciò che significa avere FC in panchina, ma io non riesco a dirlo perché io sono l’amico anaffettivo di Daniele e dimostro il mio amore solo comprando bottiglie di champagne. Dico che mi dispiace non averlo abbracciato a fine partita per paura di bagnargli il vestito.

DANIELE

Sento che la distanza ha molto da insegnarmi. Sono qui sul divano ad ascoltare i commenti di GG, la voce di GDA, CF e HPG che gli stanno vicino, i silenzi, il rumore della rete quando gli avversari calciano fuori (un rumore forte che mi spaventa perché capisco che sono bei tiri). A un certo punto sento esultare e chiedo più volte “Che è successo? Che è successo?” ma stanno giocando anche nel campo a fianco. Quando li sento strillare per il primo gol, a un volume diverso da prima, il mio corpo reagisce: ho i brividi e le lacrime agli occhi. Sto facendo un'esperienza completa. Strana ma completa. Mi descrivono il gol di JL ma questo di sicuro non è come se l'avessi visto.

Adesso che ci penso JL giocava a calcio con me nel periodo che ho descritto nel primo paragrafo. Ho un ricordo generico di lui in quegli anni, privo di contenuto affettivo, adesso mi dispiace non essere lì per poterlo abbracciare. Esco sulla terrazza dove gli altri sono a cena, faccio l'annuncio, la tavola applaude e dice “Bravò!”.

FRANCESCO

Alcune cose non le scrivo perché ho una vita da vivere e non posso fare il giudizio universale in questa rubrica. La cosa che mi colpisce però è la differenza tra gli abbracci fra compagni di squadra e gli abbracci fra artisti.

DANIELE

Interagisco comunque un po' con la partita, consiglio GG sui cambi ma mi devo fidare di quello che dice lui, di chi vede stanco. A fine primo tempo proviamo a mettere la chiamata in viva voce ma non funziona. Capisco che la squadra è in difficoltà e vorrei solo dirgli di stare calmi, di non buttare la palla. Nascondere la mia emozione. Sulla nostra fascia sinistra c'è il loro giocatore migliore, il più veloce, dico di invertire i terzini mettendo VC da quella parte e la situazione sembra migliorare. Poi FF, adesso terzino destro, è stanco e dico a GG di mettere MG, un centrocampista, a terzino destro, e di giocare tutti i primi palloni su di lui. Poi subiamo il gol del pareggio e GG dice che “abbiamo sbagliato la diagonale a destra”. Non capisco bene, forse non ha sbagliato MG, ma io mi sento in colpa per aver azzardato un cambio così audace al telefono.

FRANCESCO

Di calcio ho imparato solo che sei più coperto con la difesa a quattro, che se attacchi devi fare dei giretti da squalo intorno al difensore che ti marca, che devi stare a centrocampo, nelle ripartenze, per la prima sponda coi centrocampisti, che in difesa devi restare sempre lì a centrocampo e fare il tergicristallo per chiudere gli spazi a chi porta palla, seguendolo di qua e di là a distanza.

Ho voglia che sia settembre e cominci il prossimo torneo. Prima o poi dovrò smettere. Mio suocero accompagna sempre in giro la squadra del figlio, si sente parte del gruppo. Io comincio a capire dove va a parare. Sarebbe strano se lo facessi io, che non sono capace di legare con le persone: dovrei cambiare qualcosa di me, dei miei modi, per arrivare a dire Ragazzi posso accompagnarvi al campo? Oppure anzi in quel ruolo ci si finisce naturalmente, e tutti danno per scontato che potrai farlo?

DANIELE

Ricapitolando le ultime puntate: abbiamo raggiunto il punto più basso quando TL se ne è andato in bicicletta mentre giocavamo. Mentre io ero ancora scioccato, prima che insultassi Fra nello spogliatoio, CF ha segnato una doppietta che ci ha fatto vincere quella partita. Poi negli ottavi di finale TL ha coronato il rientro in squadra con un tiro a giro sul secondo palo a un minuto dalla fine. Ai quarti è stato VC a regalarci il pareggio allo scadere e abbiamo segnato tutti i rigori mentre gli avversari si insultavano dicendo che noi eravamo troppo più “fomentati” di loro. In semifinale è stato Francesco a segnare il gol della vittoria. In finale ha segnato il portiere da metà campo e poi LD, il ventenne che gioca con gli occhiali che si fa dire tutto, che ha imparato a passare la palla solo recentemente ma che nel torneo non aveva mai contribuito in maniera importante. Anzi, la settimana scorsa era andato a giocare un altro torneo. Prima della partita gli avevo scritto in pvt per dirgli che se voleva questa squadra poteva essere sua, giuro. Io sono in Grecia e godo al punto che mi tremano le gambe, guardo le foto dei festeggiamenti, leggo i messaggi, Francesco mi ha scritto che mi vogliono dare la coppa e un'ora dopo la partita mi chiama e qui è già mezzanotte passata: i giovani sono usciti e gli adulti sono andati a letto. A Roma strillano ma io non abbasso la voce quanto dovrei se non volessi farmi sentire.

FRANCESCO

Una mia collega ha trovato suo marito su un sito di online dating, hanno due figli, vanno d’accordo. Dice che in rete capisci meglio se hai interessi in comune. Noi abbiamo trovato così i nostri terzini, e va bene.

Gli avversari ci hanno messi sotto pressione nei primi dieci minuti del secondo tempo. Hanno preso un palo e, all’ultima azione, una traversa che ha sbattuto la palla sulla linea di porta, o appena fuori, o appena dentro.

Daremo la coppa a Daniele, per ora è sulla cassa del mio stereo. Ci avevano dato la coppa sbagliata, c’è quella nelle foto, ma c’era scritto calcio a 5. Prima di andarcene abbiamo fatto presente la cosa e ci hanno dato quella giusta. Da quella sbagliata abbiamo bevuto la birra gridando Meisterschale! Meisterschale!

DANIELE

Prima di addormentarci E ha aperto la porta della stanza mentre avevamo la luce accesa, facendo entrare le zanzare. Mi sveglio alle sei con delle bolle sul petto che ricordano le isole Saroniche, che sono le isole su cui siamo in vacanza. Anche E è sveglia, ma diamo lo stesso buca a una passeggiata che partiva all'alba. Guardo le foto e i video di ieri sera, i festeggiamenti sono andati avanti fino a tardi. Volevo scrivere un bel finale, ma la settimana prossima torno a Roma e si ricomincia.

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