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Il Liverpool ha un problema in difesa?
16 ott 2020
16 ott 2020
La squadra di Klopp ha già subito 14 gol in questa stagione.
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Foto di Matthew Ashton - AMA/Getty Images
(foto) Foto di Matthew Ashton - AMA/Getty Images
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La sconfitta per 7-2 subita contro l’Aston Villa è stata una partita storica per il Liverpool, anche se in senso negativo. In Premier League nessuna squadra campione in carica aveva mai perso concedendo sette gol in una partita, e ai “Reds” in particolare non capitava da oltre 57 anni, da una sconfitta contro il Tottenham, sempre per 7-2, nell’aprile del 1963. Può darsi sia stata solo una giornata storta, con una serie di coincidenze che non dovrebbero far preoccupare troppo Jürgen Klopp. La sua squadra ha subito tre gol con tiri deviati da suoi difensori, e in due occasioni ha perso palla ingenuamente mentre provava a costruire l’azione da dietro. Prima con Adrián, il cui passaggio è stato intercettato in area da Grealish, che ha spalancato la porta a Watkins con un appoggio semplice verso il centro, e poi con Joe Gomez, che aveva cercato di raggiungere Wijnaldum con un passaggio in diagonale nella trequarti difensiva, ma senza dosarlo abbastanza bene da evitare l’intercetto di Watkins. Pochi secondi dopo Barkley ha segnato il quinto gol dell’Aston Villa con un tiro deviato da Alexander-Arnold.

Nella prima immagine Adrián sbaglia il passaggio verso Gomez e la palla finisce sui piedi di Grealish. Nella seconda Gomez avrebbe soluzioni più comode, Fabinho davanti a lui o Alexander-Arnold (fuori inquadratura) alla sua destra, ma sceglie un passaggio rischioso verso Wijnaldum.

È poco probabile che ci saranno altre partite in cui incideranno così tanto le deviazioni e gli errori in costruzione, e anche statisticamente la situazione sembra meno grave di quanto lascia pensare il dato dei gol subiti: 11 in quattro partite, il peggiore in Premier a eccezione di quello del West Bromwich Albion, che di gol ne ha subiti 13. Il Liverpool è la squadra che concede meno tiri a partita (8,3) dopo il Southampton e anche gli xG suggeriscono che è stato punito molto più di quanto avrebbe meritato. All’esordio contro il Leeds, la squadra di Klopp ha subito 3 reti concedendo appena 3 tiri in porta e 6 conclusioni in tutto, per un totale di 0,5 xG. Contro l’Aston Villa i “Reds” hanno subito di più, 18 tiri di cui 11 in porta, ma gli xG concessi sono stati 3,6, circa la metà dei 7 gol effettivamente incassati.

Sia il Leeds che l’Aston Villa hanno segnato ben oltre le attese del nostro modello di xG.

Può darsi si tratti solo di un momento poco fortunato, in cui anche piccole occasioni lasciate agli avversari si trasformano in gol, ma va detto che, contro ogni squadra affrontata finora, c’è stato almeno un momento in cui sono venute fuori le debolezze dei meccanismi difensivi del Liverpool. Se è vero che l’Aston Villa ha segnato tre gol con tiri deviati, va detto anche che i “Villans” non hanno sfruttato almeno altre tre grandi occasioni con Barkley e Watkins. Quest’ultimo, dopo aver firmato una tripletta, avrebbe potuto segnare un altro paio di gol. Una volta è arrivato davanti al portiere dopo aver attraversato da solo palla al piede la metà campo del Liverpool, ma Adrián gli ha parato il tiro con il piede destro. A pochi minuti dalla fine, invece, l’attaccante dell’Aston Villa ha colpito la traversa con una scivolata dal centro dell’area su un cross da destra. La prima di queste due occasioni avute da Watkins è molto simile, per come si è sviluppata l’azione, al secondo gol di Grealish, che ha fissato il 7-2. In entrambi casi il Liverpool ha accorciato verso il lato sinistro del campo su una rimessa laterale e la difesa è rimasta alta a centrocampo. Nell’occasione avuta da Watkins è il Liverpool a battere la rimessa e a perdere subito la palla, nell’azione del gol di Grealish è invece l’Aston Villa a battere una rimessa laterale vicino alla sua area. In tutti e due i casi il pressing del Liverpool non riesce a recuperare il pallone e, con un solo passaggio dietro l’ultimo difensore, l’Aston Villa libera un suo giocatore che può scattare da solo nella metà campo avversaria. Non solo il pressing dei “Reds” viene bucato due volte e lascia un avversario libero di calibrare il passaggio dietro la difesa, ma il lato destro della linea difensiva è posizionato male e non riesce a coprire lo spazio alle sue spalle. In entrambi i casi Alexander-Arnold asseconda i movimenti del pressing spostandosi al centro del campo e restando distante da Fabinho, schierato da Klopp come difensore centrale. In una circostanza Fabinho sbaglia la scelta alzandosi sulla linea di centrocampo per provare a mettere in fuorigioco Watkins, anche se quest’ultimo scatta dalla sua metà campo. Sul gol di Grealish, invece, Alexander-Arnold si fa scappare il numero 10 dell’Aston Villa alle spalle dopo aver provato a recuperare la posizione e a intercettare il passaggio in verticale di McGinn.

Nella prima immagine Fabinho prova senza successo a mettere in fuorigioco Watkins. Nella seconda Alexander-Arnold sta recuperando la posizione ma non riesce a impedire che il pallone arrivi a Grealish, che va a segnare il 7-2.

Ogni grande occasione concessa dal Liverpool in questo inizio di stagione ha ovviamente il suo particolare sviluppo, ma se c’è una cosa che le accomuna è la facilità con cui gli avversari riescono a battere la difesa alta dei “Reds” con una palla in profondità alle sue spalle. Anche il Chelsea, pur giocando in inferiorità numerica per un tempo dopo l’espulsione di Christensen, ha creato un’occasione con uno scatto di Abraham dietro la difesa. Un lancio di Kepa ha trovato Werner libero nella zona alle spalle di Alexander-Arnold e il tedesco, dopo essersi accentrato, ha mandato Abraham in area con un passaggio in profondità che però ha costretto l'attaccante inglese ad allargarsi a sinistra prima di entrare in area e di tirare in porta.

Werner riceve dietro Alexander-Arnold e serve in verticale Abraham. La conclusione di quest’ultimo verrà parata da Alisson.

Il pressing e la difesa alta sono concetti fondamentali per il Liverpool in fase difensiva. La squadra di Klopp punta a restringere il campo con un sistema di pressing elaborato che parte dal tridente offensivo e coinvolge tutta la squadra, e la linea difensiva è continuamente sollecitata ad accorciare in avanti, a muoversi compatta accompagnando i movimenti delle linee di pressing più avanzate. È un modo di difendere che, come ogni altra strategia difensiva, comporta dei rischi, soprattutto per gli spazi lasciati dietro i difensori, ma che il Liverpool ha saputo gestire così bene da avere la miglior difesa della Premier League nelle ultime due stagioni. Quando gli avversari riescono a bucare la difesa verticalizzando i problemi sono due, collegati tra loro. Da una parte le prime linee non pressano bene e lasciano a un avversario tempo e spazio per alzare la testa e cercare la soluzione migliore in verticale, dall’altra la difesa non riesce a mettere in fuorigioco gli avversari ed è quindi costretta a recuperare correndo verso la sua porta. Sono passate poche giornate, ma il dato dei fuorigioco a partita del Liverpool (1) è il terzo peggiore in Premier, dopo quelli di Everton e Fulham. A guidare la classifica sono invece squadre che come i “Reds” difendono in modo aggressivo vogliono tenere la palla più degli avversari: l’Arsenal, il Leeds e il Manchester City. Il Liverpool ha sofferto il gioco diretto dell’Aston Villa e del Leeds, che lanciando da dietro hanno spesso trovato il movimento in profondità dei giocatori avanzati, ma si è fatto sorprendere alle spalle anche dall’Arsenal, che invece puntava a risalire il campo con una manovra ragionata palla a terra. Già dal primo gol subito in Premier, contro il Leeds, sono chiari i difetti che accompagneranno il Liverpool nelle partite successive: la scarsa qualità del pressing in zone avanzate e la facilità con cui la difesa, e in particolare il lato destro, si fa sorprendere alle spalle. Il portiere della squadra di Bielsa, Meslier, trova un comodo passaggio in verticale sul mediano, Phillips, libero di girarsi e di lanciare Harrison a sinistra. Dopo un bel controllo al volo di fianco ad Alexander-Arnold, l’esterno del Leeds si accentra e segna calciando sul primo palo.

Firmino non copre la linea di passaggio su Phillips, che non è marcato nemmeno da un centrocampista. Il mediano del Leeds può quindi girarsi e lanciare Harrison.

L’Arsenal era invece passato in vantaggio manovrando tra le linee del Liverpool sul proprio lato sinistro, con una combinazione veloce che ha trovato Xhaka libero di verticalizzare su Lacazette a centrocampo. A inizio azione le prime linee dei “Reds” si fanno bucare da un passaggio di David Luiz a sinistra verso Maitland-Niles, che dà il via a una combinazione che porta fuori posizione sia Alexander-Arnold sia Gomez, alti a pressare i rispettivi avversari che si muovono in appoggio. A proteggere la metà campo restano solo van Dijk e Robertson ma non è una situazione anomala per il Liverpool. L’olandese è il difensore più riflessivo e attento a coprire la profondità, e non perde la calma nemmeno se viene lasciato da solo a proteggere la metà campo. In questo caso, però, nessuno pressa Xhaka e Wijnaldum non copre la linea di passaggio verso Lacazette, sul quale non esce van Dijk, forse proprio per il timore di lasciare scoperta la metà campo. L’attaccante francese può quindi allargare a sinistra e poi andare a segnare, dopo un tocco maldestro di Robertson sul cross di Maitland-Niles.

Xhaka non è pressato e può quindi trovare comodamente Lacazette a centrocampo. Gomez e Alexander-Arnold hanno seguito il pressing ma sono tagliati fuori dal passaggio di Xhaka.

Nel secondo tempo il Liverpool ha concesso un’altra grande occasione a Lacazette facendosi bucare da un passaggio filtrante di Ceballos, dopo che l’Arsenal era riuscito a manovrare da sinistra a destra e a trovare il centrocampista spagnolo libero sul lato destro della trequarti. Restando indietro rispetto ai compagni, Alexander-Arnold ha reso vano il tentativo della difesa di mettere in fuorigioco Lacazette accorciando in avanti sul passaggio di Ceballos, e così il numero 9 dell’Arsenal si è presentato da solo davanti ad Alisson. Il suo tiro, però, è stato respinto dal portiere brasiliano.

Alexander-Arnold non è allineato ai compagni e tiene in gioco Lacazette sul filtrante di Ceballos.

Sembra insomma che, nelle prime partite di questa stagione, anche una delle migliori squadre al mondo a pressare stia facendo più fatica del solito a indirizzare il possesso avversario e a tenere la palla lontana dalla sua porta. Le prime linee di pressing si fanno superare più facilmente e, specie se la palla finisce su una delle due fasce, le linee più arretrate faticano ad accorciare e a impedire che un avversario resti libero di giocare la palla. A quel punto battere la difesa lanciando alle sue spalle diventa relativamente semplice. La buona notizia per Klopp è che spesso la sua difesa è riuscita a recuperare anche quando concedeva la profondità alle sue spalle, e a causare diversi gol sono stati errori difficili da ripetere in futuro. Gomez ne ha commessi più di tutti e forse basterebbe lasciarlo fuori e trovare un compagno più affidabile di fianco a van Dijk per recuperare da subito un po’ di solidità in difesa. Anche Alexander-Arnold, Robertson e lo stesso van Dijk hanno però sbagliato più del solito, a volte in modo impensabile. Van Dijk, ad esempio, contro il Leeds ha regalato un gol a Bamford passandogli la palla su un lancio alle sue spalle, Robertson invece ha servito un assist a Lacazette con un tocco maldestro che ha permesso all’attaccante dell’Arsenal di tirare dal limite dell’area piccola.

Nella prima immagine l’errore di van Dijk, nella seconda quello di Robertson. In entrambi casi la difesa del Liverpool torna indietro con velocità sui palloni giocate alle sue spalle e riesce a recuperare. A far segnare il Leeds e l’Arsenal sono gli errori tecnici dei due difensori.

Forse è vero che con un po' di concentrazione in più e con qualche scelta più prudente nemmeno si parlerebbe dei problemi difensivi del Liverpool. Le prime partite hanno però mostrato qualche crepa nel sistema che deve far riflettere Klopp. Per sua fortuna, l'allenatore tedesco ha un'intera stagione davanti per intervenire e far ritrovare alla sua squadra la solidità di un tempo.

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