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Daniele V. Morrone
Classici: Liverpool - Alavés 5-4
28 feb 2018
28 feb 2018
Abbiamo riguardato la finale più spettacolare della storia della Coppa UEFA.
(di)
Daniele V. Morrone
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I quarti contro il Rayo Vallecano vengono affrontati in scioltezza, liquidando gli avversario con un 3-0 già all’andata. In semifinale l’Alavés arriva a fare 9 gol totali al Kaiserslautern di Djorkaeff e Klose. A quel punto, è la prima squadra moderna ad essere arrivata in finale di coppa nella propria stagione di debutto in Europa. Adesso il soprannome del Deportivo Alavés, “Il Glorioso”, sembra avere un senso.

 



 



 

In realtà il contesto aumenta la pressione sulla squadra, che guarda in tv le immagini dei propri tifosi, più di ventimila, che trasformano il centro città in una specie di festa di paese.

 



 



 



 



 



 





 



 



 



 



 



 



 



 



 

 

Owen riceve una verticalizzazione rasoterra e si lancia verso l’area a tutta velocità, ha il baricentro basso e la tecnica per saltare chiunque gli si pari davanti; l’intervento goffo di Herrera la dice lunga su quanto fosse difficile per i portieri dell’epoca affrontare la velocità di Michael Owen. Una scena quasi comica: un omone con i guanti si lancia a tutta velocità fuori dall’area prima di realizzare di essere già stato superato. Sembra quasi di sentire il motivetto di Benny Hill in sottofondo.

 



 



L’Alavés rientra però dagli spogliatoi avendo capito che non ha nulla da perdere. All’inizio della ripresa entra il brasiliano Magno Mocelin, che va a mettersi al posto dell’esterno Astudillo. Neanche due minuti e Mané ha nuovamente ragione: Magno Mocelin alto a destra permette all’Alavés di mantenere il possesso sull’esterno e far salire piacimento quindi Contra mentre i compagni si sistemano in area.

 

Sembra quasi un balletto quello che mette su Cosmin Contra per propiziare il gol del 3-2. Salendo in conduzione sulla fascia senza paura e puntando ancora una volta l’uomo parte con un dribbling ritmato che vuole essere a metà tra un controllo per superare l’uomo e una finta di cross. Per cinque volte mette in mezzo il marcatore mandandolo fuori equilibrio mentre arretra, alla sesta si mette a posto il pallone muovendolo con la suola del destro fuori dalla distanza del marcatore prima di sistemarselo e crossarlo col sinistro. Il gol dell’Alavés quindi è ancora di testa, questa volta quella di Javi Moreno.

 



 

 



 



 



 



 



 



 



 

 



 



 



 



 

5-4, con un autogol: come si dice, non puoi inventartela una storia del genere. L’ennesima vittoria del Liverpool re delle coppe, capace di alzare tutti i tornei ad eliminazione diretta a cui ha partecipato in quel 2001.

 



 

Ci sono quelle stagioni in cui sembra andare veramente tutto bene, in cui un gruppo di giocatori trova l’alchimia giusta e i risultati che ne conseguono portano ad altri risultati favorevoli e ad un gruppo ancora più unito negli intenti. Ma non è detto che la favola finisca con il lieto fine.

 



 



 

 

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