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Lirola sgomma sulla fascia
23 mag 2017
23 mag 2017
10 accelerazioni del terzino del Sassuolo che gioca a cavallo di un motorino modificato.
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Pol Lirola ha 19 anni e un’accelerazione pazzesca. Non possiamo sapere con certezza se diventerà un terzino moderno, completo e polivalente, soprattutto alla luce di una stagione in chiaroscuro come questa. Per adesso possiamo permetterci il lusso di godere appieno dei suoi pregi più evidenti senza preoccuparci troppo delle evoluzioni future. Alla fine a 19 anni tutti ci sentivamo immortali e invincibili.

 

Lirola è come quei ragazzi che al liceo avevano il motorino modificato, che arrivavano a scuola sgommando e pensavano davvero fosse la cosa più cool che avrebbero fatto in vita loro. Ho raccolto quindi le sue dieci accelerazioni che avrebbero “sverniciato" persino la macchina dei vostri genitori.

 

 


 

Mai concedere a Lirola il cambio di direzione che è un attimo che ti ritrovi la striscia gommata sull’asfalto. In questo caso, il terzino del Rapid cade in maniera abbastanza ingenua nel bluff di andare al cross di sinistro e gli porge il fianco sul piede forte nel momento più sbagliato. Quando ha finito il testacoda, Lirola è già sul fondo a crossare.

 


 

Anche quando il difensore si mette bene con il corpo, Lirola sa usare i trick giusti per andare sul fondo. Radu, ad esempio, lo porta di nuovo sul sinistro ma il terzino catalano è bravo ad alzare il pallone con un piccolo lob per evitare il ritorno del piede di richiamo dell’avversario. E una volta lasciato passare, il difensore rumeno può solo mangiare il brecciolino.

 




 

Lirola è anche abile ad infilarsi in spazi angusti con il pallone tra i piedi centralmente, nella zona dove c’è più traffico di avversari. Il terzino catalano sa mantenere un buon controllo sul pallone in corsa, che è fondamentale se vuoi variare improvvisamente tra frenata e sprint senza cadere dal sellino. Il massimo che riescono a fare i centrocampisti del Genk, con enorme sforzo e impegno, è rallentarlo facendolo tornare indietro.

 



 

Lirola, però, dà il meglio di sé in spazi aperti, anche palla al piede. Qui sembra infilarsi in un binario veloce che lo porta dritto verso l’area avversaria. Talmente veloce che l’avversario che cercava di tamponarlo all’esterno lo liscia clamorosamente.

 



 

Avere un motorino modificato al posto delle gambe comporta a volte anche avere uno scarso controllo sul proprio gioco. Contro l’Inter, all’andata, per lasciare sul posto Joao Maria e Ansaldi, Lirola ha rischiato di finire fuori strada, costringendolo a dover tornare indietro per riniziare da capo. La sua iniziativa ha spezzato a metà la difesa dell’Inter, che aveva portato ben quattro uomini a seguirlo, è vero, ma questo rientra nella categoria degli effetti collaterali non voluti.

 


 

Quando parte Lirola deve fare davvero il vento, come quello che fanno le moto che corrono in corsia d’emergenza, facendo ondulare le macchine in fila sull’autostrada. Qui Insigne, al Mapei Stadium, fa la figura della vecchina che viene sbalzata a terra da un motorino passato troppo vicino al marciapiede. E anche Hamsik è costretto ad arrancargli dietro.

 



 

Quando Lirola riesce ad incanalare la sua esplosività per spezzare centralmente le squadre avversarie gli effetti possono essere davvero devastanti. Nella partita d’andata contro il Rapid fa cappottare il difensore aprendo il gas alla fine della discesa. La sterzata improvvisa fa sembrare incredibilmente lento il suo avversario e anche il centrocampista che cercava di inseguirlo desiste scomparendo nella nuvola di smog lasciata dietro di sé. Solo l’uscita del centrale evita il disastro definitivo.

 


 

Lirola e Valdifiori, in questo Sassuolo-Torino di poche settimane fa, partono dagli stessi blocchi di partenza ma finiscono per sembrare dopo solo pochi metri il primo una Kawasaki Ninja, il secondo un Ciao coi pedali. Moretti, per impedirgli di andare direttamente in porta, prende la forma di un guardrail e lo indirizza con una curva molto lunga verso l’esterno.

 

 



 

Indirizzare Lirola verso l’esterno è l’idea che viene anche a Barella, uno dei centrocampisti più dinamici della Serie A. Quando viene fronteggiato anche da Capuano, il terzino del Sassuolo si ritrova da solo, in uno spazio angusto come le rampe a chiocciola nei parcheggi dei centri commerciali. È in luoghi come questi che il drift assume un valore pratico che va oltre la tamarrata: Lirola inizia a sgommare su se stesso, lasciando sul posto tutti e due i suoi avversari. Se ci fate caso potete vedere il fumo grigio salire dai suoi scarpini. L’odore di gomma bruciata invece lo dovete solo immaginare.

 


 

Ma è stato contro il Bilbao, in quella prima storica uscita di Europa League del Sassuolo, che Lirola ha impressionato di più e non poteva farlo se non impennando da fermo. Mantenere a lungo un’impennata è difficile: bisogna dosare l’acceleratore perfettamente per non cadere all’indietro o tornare su due ruote. Il terzino catalano dà prima un paio di colpi di gas per prendere un primo vantaggio e poi si allunga il pallone abbastanza da poter tenere la tavoletta del gas abbassata per non permettere al difensore di entrare in anticipo. Poi lascia sul posto l’avversario, inchioda sul sinistro e mette la palla sul palo più lontano.

 

Quella partita, che poteva preannunciare una grande stagione per il Sassuolo e per Lirola, sembra lontana come i nostri anni del liceo. Era solo l’ultimo scampolo d’estate per entrambi prima di un lungo autunno. Il terzino catalano, con due assist nelle ultime due partite, sembra preferire la rinascita della primavera. Quando la scuola finisce e il motorino si utilizza per andare al mare.

 

 

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