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L'esplosione di Cristante
06 nov 2017
06 nov 2017
Dopo anni in cui sembrava perso Cristante ha trovato la sua dimensione all'Atalanta.
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Foto di Marco Luzzani / Getty
(foto) Foto di Marco Luzzani / Getty
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Poco più di tre anni fa Bryan Cristante lasciava il Milan per 6 milioni di euro dopo aver giocato appena cinque partite, dividendo in maniera netta i tifosi, tra chi riteneva la cessione un’opportunità troppo vantaggiosa per non essere colta e chi invece gli avrebbe dato fiducia, vista la giovane età (19 anni) e le prospettive lasciate intravedere nelle poche apparizioni concesse. Cristante ha quindi vissuto esperienze deludenti, per motivi diversi, al Benfica, al Palermo e al Pescara, con presenze in campo sporadiche che non hanno aiutato a scoprire i margini del suo talento e a chiarire che tipo di giocatore fosse. Il centrocampista le ricorda così: «Al Benfica il primo anno con Jorge Jesus è andato abbastanza bene, poi con Rui Vitória ho avuto poco spazio e ho chiesto di andarmene. (…) Ricordo il primo giorno a Palermo, ero atterrato ed era appena stato cambiato l’allenatore: Iachini per Ballardini. Poi Zamparini ha richiamato Ballardini e mandato via Iachini. Un delirio, non si capiva niente, ho perso il conto degli allenatori saltati. A Pescara c’erano gravi problemi, a gennaio la situazione era quasi compromessa». Cresciuto nel Milan come centrocampista tecnico con un senso spiccato per la verticalizzazione, preciso sia sul corto che sul lungo, Cristante ha già dovuto riadattare molte volte le proprie qualità nel corso della carriera, in squadre piuttosto lontane tra loro per ambizioni e stili di gioco. Al Milan, Massimiliano Allegri lo ha utilizzato prevalentemente come mezzala in un centrocampo a tre, mettendone in evidenza le doti di inserimento. Jorge Jesus ha quindi provato a trasformarlo nel regista del suo Benfica, schierandolo interno di un centrocampo a due col compito di iniziare l’azione, anche abbassandosi in mezzo ai difensori centrali. A Palermo, nell’unica partita giocata da titolare, è stato schierato da regista in un centrocampo a tre, mentre nel Pescara di Massimo Oddo è tornato a ricoprire il ruolo di mezzala, in una squadra che ambiva a giocare un calcio manovrato palla a terra. Lo scorso gennaio, dopo la cessione di Roberto Gagliardini all’Inter e con Franck Kessié impegnato in Coppa d’Africa, l’Atalanta ha deciso di puntare su di lui, nonostante le poche presenze accumulate nei due anni e mezzo precedenti e l’incertezza su che tipo di centrocampista fosse: regista o incursore? In un’intervista alla Gazzetta dello Sport poco tempo dopo aver firmato per il Palermo, Cristante mostrava in realtà di avere le idee chiare: «So lan

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