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Leclerc può essere davvero il rivale di Verstappen?
10 dic 2024
Tiriamo le somme del 2024 e guardiamo al futuro.
(articolo)
10 min
(copertina)
IMAGO / NurPhoto
(copertina) IMAGO / NurPhoto
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Al primo giro del Gran Premio di Abu Dhabi Charles Leclerc, risalendo dal fondo del gruppo, stacca in curva 5 e riesce a passare quattro vetture in un colpo solo. Il pilota monegasco è stato premiato dall'aver scelto la traiettoria esterna e solamente in fase di frenata, con una mossa che svolta la sua gara e che restituisce improvvisamente qualche speranza alla Ferrari nella sua rincorsa impossibile al Mondiale Costruttori. Leclerc era stato costretto a partire dall'ultima posizione, prima per via di un cambio di batteria che lo costringerà ad essere penalizzato di dieci posizioni in qualifica e poi da un ulteriore squalifica del tempo di qualifica dopo essere uscito nel giro veloce con tutte le gomme dalla pista.

Con quel colpo di genio alla partenza, però, le prospettive improvvisamente sono cambiate. Si tratta di una manovra che solitamente vediamo fare soltanto a quei piloti che raggiungono un livello di autostima che va ben oltre l’incoscienza. Leclerc in carriera ha già effettuato con successo sorpassi che solo a prima vista sembravano troppo azzardati: quelli su Lando Norris e Romain Grosjean a Montecarlo nel 2019, su Sergio Perez in Austria nel 2020 e all’ultimo giro a Las Vegas l’anno scorso; in difesa il suo capolavoro assoluto è invece rappresentato dalla lunghissima battaglia generazionale contro Max Verstappen a Silverstone nel 2019. Tutti episodi nei quali ha dimostrato di possedere una padronanza del mezzo, dei tempi e degli spazi assolutamente fuori dal comune.

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Leclerc ha saputo fin da subito mettere a frutto la sua straordinaria istintività di guida e ha provato a farlo un’altra volta per raggiungere quel titolo mondiale – anche se di squadra in questo caso – che ancora gli manca. Arrivato ormai a 27 anni, dopo aver appena chiuso la sua settima stagione in Formula 1 e la sesta alla Ferrari, la profonda tristezza con cui a fine gara ha accolto quest’altra sconfitta riflette con ogni probabilità l’insoddisfazione di non aver ancora concretizzato quanto si aspettava dalla sua carriera, dopo aver dominato la Formula 2 nel 2017 come nessuno è mai riuscito a fare, né prima né dopo di lui.

IL 2024 DI LECLERC
La stagione di Leclerc si chiude con un bottino di 3 pole position e 3 vittorie in 24 Gran Premi totali, riuscendo a stare sotto i 100 punti di distacco dal Campione del Mondo e ad appena 18 punti dal secondo classificato, Lando Norris, miglior pilota della miglior vettura dell’anno. Come avvenuto anche nel 2022, Leclerc è riuscito a staccare il compagno di squadra Carlos Sainz di oltre 60 punti, dimostrando una consistenza che va oltre i rispettivi picchi di rendimento – che nel caso dello spagnolo sono le due vittorie ottenute in Australia e Messico.

Nel 2022 per la prima volta tutto il mondo della Formula 1 sembrava pronto a celebrare il titolo mondiale di Leclerc sulla Rossa, un avvenimento la cui attesa sta diventando talmente snervante per i ferraristi che in molti ormai la considerazione niente di più di un'allucinazione collettiva. Se il monegasco nel 2022 cominciò a sprofondare in classifica per via di errori suoi – pochi – e del team – molti di più – in questa stagione, nonostante la sua presenza ai piani alti sia stata molto più sporadica, si è avvertito un passo in avanti a livello di continuità, forse il suo vero punto debole di un carattere così istintivo, nel bene e nel male.

Se però da un lato è forse mancata la consistenza di Leclerc tra un Gran Premio e l’altro all’interno di una stessa stagione, il monegasco aveva già dimostrato – e continua a farlo – di essere costante nel corso degli anni: Leclerc può sbagliare ogni tanto una qualifica o una gara, ma non sbaglia mai una stagione intera come invece capitato a volte anche a grandi campioni del passato. Può aver avuto talvolta problemi nel gestire la pressione psicologica, ma non ha mai davvero staccato la spina e ha sempre conservato tutti i suoi punti di forza che, nonostante le delusioni accumulate, continuano a caratterizzarlo.

Le immagini più iconiche del 2024 di Leclerc sono rappresentate dalle vittorie nei due circuiti più storici e prestigiosi della Formula 1, Montecarlo e Monza. Il più grande crocevia che ha indirizzato la lotta per il titolo costruttori tra Ferrari e McLaren si è invece verificato a Baku, di solito terreno di caccia di Leclerc, che però questa volta è stato sconfitto da Oscar Piastri e dall’alettone posteriore della McLaren giudicato irregolare soltanto ex post, per via dell’eccesso di flessibilità che, in rettilineo, “apriva” troppo l’ala aumentando la velocità di punta e consentendo la disperata difesa della vittoria dell’australiano.

Prima di Monza altre prestazioni stratosferiche sono sempre avvenute durante l’estate: a Spa con la pole position improvvisa, inaspettata nonostante la pregressa penalizzazione del vero poleman Verstappen, in un periodo in cui Red Bull, Mercedes e McLaren erano più competitive della Ferrari; e con il miracoloso podio ottenuto in Olanda a Zandvoort, il vero momento di rilancio della fase finale di stagione della Ferrari. Un altro dei momenti della sua carriera – insieme ad esempio a Silverstone 2020 o 2021 – in cui Leclerc, pur non avendo ottenuto la vittoria, ha però rinforzato il suo status e la sua credibilità attraverso un piazzamento inaspettato.

QUAL È IL VERO VALORE DI LECLERC?
È proprio questo uno degli equivoci più irrisolti attorno alla sua figura: togliendo la sua prima stagione in Sauber in cui non poteva essere competitivo, Leclerc chiude il bilancio dei suoi primi sei anni in Ferrari con 8 vittorie. Un bottino apparso a molti sufficiente per ridimensionarlo soprattutto al cospetto del dominio che Verstappen ha esercitato in questi anni e nel 2024 in particolare, lottando a lungo contro l’inferiorità della propria vettura. Nessun altro pilota, in epoca recente, è stato così divisivo e polarizzante come Leclerc: l’imminente arrivo di Hamilton in Ferrari rappresenterà forse il banco di prova definitivo che sposterà la maggioranza dell’opinione pubblica dall’uno o dall’altro lato.

È un’oscillazione continua che si ripropone a ogni prestazione e a ogni risultato. Senza tenere in considerazione che Carlos Sainz sia effettivamente un pilota forte e maturo. E nonostante la consistenza del suo avversario interno, Leclerc ha appena vinto il confronto contro lo spagnolo per la terza volta in quattro stagioni in cui sono stati compagni di squadra, compreso il 2023, dove per lunghe fasi della stagione le caratteristiche della Ferrari – meno precisa del solito all’anteriore – si addicevano di più a Sainz.

Il fatto che Verstappen nel 2024 si sia davvero consacrato definitivamente come uno dei più grandi fuoriclasse dell’intera storia della Formula 1 non deve tuttavia offuscare il talento di Leclerc. È chiaro che l’olandese sia un gradino sopra tutti, ma il ferrarista in questa stagione è riuscito davvero a fare un passo in avanti a livello di continuità. Leclerc, oggi, è l'unico pilota che - a certe condizioni - può sfidare Verstappen ad armi pari.


Nonostante le grandi differenze di palmares accumulati negli anni tra i due, il conto delle pole position vede ad esempio Verstappen prevalere per 40-26. Un conteggio sbilanciato soprattutto dal 2023, annata monopolizzata da Red Bull e in cui l’olandese vinse questo confronto con Leclerc per 12-5.

Di recente molti hanno sottolineato come, al Gran Premio del Brasile dominato da Verstappen sotto l’acqua, Leclerc sia stato l’unico a riuscire a tenere testa all’olandese - che in tutto il tracciato, e soprattutto alla frenata di curva 1, ha semplicemente fatto un altro sport.

Ci sono delle condizioni – la pioggia – o dei circuiti – Spa – in cui Verstappen esprime una superiorità che nella storia della Formula 1 abbiamo visto soltanto dal miglior Fangio, dal miglior Senna, dal miglior Schumacher. Questo fattore, tuttavia, non deve spingerci a sminuire Leclerc, ma al contrario: quando i mezzi meccanici glielo hanno consentito è riuscito a tirar su una battaglia ad armi pari - Gran Bretagna e Austria 2019, Arabia Saudita 2022. E va sottolineato anche un fattore forse sottovalutato nelle valutazioni dei piloti di Formula 1: il peso politico che Verstappen ha potuto esercitare per anni nella Red Bull è stato maggiore di quello che ha avuto Leclerc in Ferrari.

Qualche mese fa Alexander Albon all’High Performance Podcast ha spiegato come Verstappen pretenda e ottenga che la vettura nel corso dell’anno abbia una ipersensibilità e una precisione dell’anteriore sempre più marcate, a costo di renderla sempre più difficile da guidare per i suoi compagni di squadra – tra cui Albon stesso. La Ferrari non si è invece concentrata unicamente su Leclerc, al punto da averlo involontariamente penalizzato in alcune fasi. Se in alcuni momenti Sainz è apparso più in forma di Leclerc, è altrettanto vero che in alcune ristrettissime fasi – a inizio 2023 – quando la Red Bull non era ancora totalmente nelle mani di Verstappen, Sergio Perez ha espresso un rendimento molto vicino a quello dell’olandese.

CHE SUCCEDE ORA CON HAMILTON IN SQUADRA?
Se quindi Verstappen è senza dubbio il miglior pilota della Formula 1 attuale – e forse anche degli ultimi 20 anni – Leclerc si candida a essere il suo principale rivale, Ferrari permettendo. Almeno dopo le deludenti prestazioni di Norris, che ha sprecato un’enorme occasione di poter vincere un titolo mondiale. La cosa appare alquanto paradossale perché in Ferrari sta per sedersi il pilota che detiene effettivamente tutti i record più importanti della storia della Formula 1.

Lewis Hamilton compierà 40 anni il prossimo 7 gennaio: la Ferrari non schierava un 40enne in Formula 1 dal 1982, dal Gran Premio di Monza in cui un 42enne Mario Andretti fece la pole position e concluse sul podio. La presenza di Hamilton sarà importante per delineare una volta per tutte la dimensione di Leclerc. Se è chiaro che i due palmares non sono neanche lontanamente paragonabili – con quasi 100 vittorie di differenza – i loro livelli attuali appaiono invece piuttosto vicini; al punto da giustificare qualche incertezza nel pronostico su chi avrà la meglio.

Si potrebbe anzi forse già adesso prevedere che Leclerc sarà più veloce di Hamilton in qualifica: se l’inglese non sempre aveva la meglio su Rosberg o Bottas in passato, nell’ultimo periodo Hamilton ha patito e non poco il confronto sul giro secco anche con Russell e si appresta a sfidare quello che, invece, appare a pieno titolo come il miglior qualificatore del mondo alla pari – forse – con Verstappen. Di contro, Hamilton soprattutto a Las Vegas e Abu Dhabi ha mostrato una consistenza paurosa in gara che lo proietta ancora molto vicino ai suoi periodi migliori.

Si potrebbe quindi sostenere che, almeno in questo momento, sia Hamilton ad avere più bisogno della Ferrari per ottenere l’ultimo record assoluto – otto titoli mondiali, staccando Schumacher – che non viceversa. La Ferrari alza complessivamente il livello dei piloti ma la coabitazione di due fuoriclasse è un fattore sempre molto delicato da gestire, seppur non siano per nulla mancati episodi controversi in tal senso in questi anni tra Leclerc e Sainz. Forse, tuttavia, l’inglese è più vicino a Leclerc nello stile di guida di quanto non lo sia Sainz: sia Hamilton che il suo nuovo compagno di squadra sono fortissimi con l’anteriore e a gestire anche con il piede destro un posteriore eventualmente scarico, più instabile.

Questo fattore potrà rendere la direzione dello sviluppo tecnico della Ferrari più chiara: dopo anni di confusione gestionale a tutti i livelli, la progressiva ricostruzione del boss Frederic Vasseur che ha coinvolto praticamente ogni figura di rilievo dovrà operare nel migliore dei modi in tutti i sensi, approfittando della stabilità regolamentare per mettere ulteriore pressione alla McLaren, a questo punto il vero cavallo da battere nel 2025. Con due piloti di altissimo livello e con un Leclerc ancora più consistente, l’assalto al titolo sarà possibile: lo diciamo tutti gli anni, ma stavolta i presupposti appaiono ancora più incoraggianti.

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