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Le stelle di Champions, finora
12 dic 2016
12 dic 2016
Chi ha avuto il miglior rendimento individuale, quali squadre hanno avuto la migliore difesa e attacco?
(articolo)
6 min
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La struttura della Champions League, con piccoli raggruppamenti che dividono le 32 partecipanti, confonde i valori in campo e rende difficile ogni raffronto, tra le squadre così come tra i singoli. Con il supporto delle statistiche, ho provato ad assegnare gli “awards” della prima fase del torneo.

Migliore fase offensiva: Barcellona

Il Borussia Dortmund di Thomas Tuchel ha prodotto sia il maggior numero di reti sia il maggior numero di Expected Goals tra tutte le partecipanti alla prima fase. Le 21 reti valgono ai tedeschi il record assoluto di ogni fase a gironi di Champions League. Però gran parte del bottino delle 20 reti su azione e di 15,6 xG è stato raccolto nel doppio confronto col Legia Varsavia (6-0 in Polonia e 8-4 nell’ex Westfalenstadion).

Il Barcellona ha segnato un solo gol in meno e ha raccolto 14 xG in un girone che presentava difficoltà maggiori rispetto a quello del Dortmund (magari il City attuale non vale il Real, ma di certo Gladbach e Celtic rappresentavano sfide più ostiche rispetto a quelle offerte da Sporting e Legia). Inoltre i catalani hanno un valore medio di Expected Goals per tiro superiore ai gialloneri (0,16 xG/tiro per i tedeschi, 0,21 xG/tiro per i catalani), sintomo di una migliore shot location. E hanno anche una migliore precisione al tiro, perché il 54% del totale delle conclusioni dei giocatori blaugrana sono finite nello specchio, contro il 49% dei calciatori in giallonero.

Napoli e Juventus hanno rispettivamente la nona e la diciottesima prestazione di squadra in termini di Expected Goals. I bianconeri hanno ricavato 9 gol (rigori esclusi) dai loro 6,4 xG; le stesse segnature che gli azzurri hanno ricavato da 8,4 xG. Il miglior attaccante delle italiane è stato Dries Mertens, con i suoi 4 gol da 2,9, seguito a ruota da Gonzalo Higuain, 2 reti da 2,3 xG.

Migliore fase difensiva: Juventus

Nelle prime cinque partite di Champions League, l’undici guidato da Diego Simeone ha conteso il primato alla Juventus per la miglior difesa del torneo, ma all’ultimo turno hanno dovuto arrendersi. Sia l’Atletico che la Juventus hanno subito 2 sole reti, però i bianconeri hanno concesso occasioni complessivamente meno pericolose, con 2,6 xG subiti (mentre gli spagnoli si sono attestati su 3,3 xG).

Seppur con molte somiglianze nelle loro statistiche, le difese di Juventus e Atletico si distinguono per due fondamentali: la Juve ha messo più pressione agli avversari, concedendo un numero inferiore di tiri nello specchio, 10, quasi la metà di quelli concessi dall’Atletico (18). Al contrario, l’Atletico ha difeso meglio sulle situazioni da calcio piazzato, ha concesso infatti solo 13 tiri (erano solo 8 prima dell’ultimo turno contro il Bayern); la Juventus ne ha lasciati 18 agli avversari, ratificando una difficoltà tutta nuova che i bianconeri stanno affrontando in questa stagione, anche in Serie A.

A proposito della difesa su situazioni con palla ferma, meglio dell’Atletico hanno fatto Napoli e Copenaghen. I danesi traggono forza dalla loro statura: sono la squadra più alta della Champions League con una media di 185,2 centimetri e hanno concesso solo 6 occasioni su punizione. Non deve sorprendere il dato che riguarda il Napoli, che ha trovato efficacia nella difesa a zona: in campionato è la squadra che ha concesso meno tiri di tutte (27) e che ha commesso meno falli tra tutte (10 a partita).

Miglior portiere: Kasper Schmeichel

Valutare la prestazione di un portiere non è semplice dal punto di vista statistico, perché gli indicatori che si utilizzano solitamente non sono affidabili sull’arco di una stagione intera, figurarsi su poche partite. Anziché la solita percentuale di parate sul numero di tiri affrontati, ho considerato la differenza tra il valore degli Expected Goals dei soli tiri nello specchio e il numero di reti subite, in modo da avere una stima qualitativa e non solo quantitativa, delle capacità di “shot stopping” dell’estremo difensore. Kasper Schmeichel è risultato il migliore: nei 360 minuti giocati, ha subito zero reti, respingendo un controvalore di 1,4 xG. È andata decisamente peggio ai suoi compagni di squadra Zieler e Hamer, che sono stati schierati nelle due partite in cui il Leicester ha preso gol.

Sul podio con Schmeichel salgono Manuel Neuer, un habitué dei ranking di rendimento, e Anthony Lopes, che ha giocato tutti i minuti disputati dal Lione in questa prima fase, difendendo 3,7 xG e subendo 3 gol.

Miglior difensore: Marcelo

Siamo abituati a considerare Marcelo più per le sue doti offensive che per quelle difensive. In realtà il brasiliano è uno dei migliori interpreti del ruolo in tutte le fasi del gioco. Lo confermano anche i dati raccolti nelle prime 6 uscite in Champions League, per le quali Marcelo è stato il miglior difensore sia per numero di tackle riusciti (32,4) che per numero di intercetti (31,2). Sul podio un altro mancino, Sergio Escudero: il ventisettenne del Siviglia ha totalizzato 24,3 contrasti vincenti e 29,6 intercetti.

Non fatevi sorprendere dai numeri decimali: ho aggiustato i valori dei contrasti e degli intercetti considerando il possesso palla avuto da ciascuna squadra in ogni partita. È intuitivo pensare che se aumenta il tempo concesso al possesso palla avversario, si hanno più opportunità di effettuare un intervento difensivo.

Miglior centrocampista: Marco Verratti

Per i centrocampisti il distinguo tra le doti difensive e quelle offensive è sensato: per un ruolo così complesso raggruppare le statistiche in maniera differente per i diversi impieghi sarebbe un obbligo.

Ad esempio Arturo Vidal è stato il miglior centrocampista di copertura di questa prima fase: il cileno ha numeri da primatista sia per intercetti (28,2) che per tackle (30,5). Molto vicino a un campione affermato nel ruolo come Vidal si è attestato il ventiduenne Tiemoue Bakayoko (Monaco), con una cifra di interventi non lontana da quella del giocatore in forza al Bayern: 18,3 tackle vincenti e 17,9 intercetti. Specularmente Ousmane Dembele è stato il centrocampista offensivo a servire più assist (4) e più passaggi chiave (11), numeri migliori di quelli di un maestro del ruolo come Mesut Ozil (fermo, si fa per dire, a 3 assist e 10 passaggi chiave).

Ma se volessimo forzare la mano per trovare il miglior all-arounder, dobbiamo citare Marco Verratti. L’italiano ha messo insieme 1 assist e 14 passaggi chiave, in quest’ultimo fondamentale solo il tedesco Stindl, del Gladbach, ha fatto meglio (16). Verratti è anche il migliore della competizione per numero di Expected Assist generati (1,7). Anche i numeri difensivi del centrocampista del PSG sono di tutto rispetto: 5,6 intercetti e 22,1 contrasti vincenti.

Miglior attaccante: Leo Messi

Un premio “no contest”. Messi è risultato il migliore attaccante in Europa per gol fatti (10, di cui 1 su rigore), ma anche per Expected Goals (5,7). La statistica più sorprendente è quella riguandante la sua spietatezza al tiro: le 10 reti sono arrivate da appena 12 tiri nello specchio. Anche se, probabilmente, questo strepitoso inizio di stagione non basterà a Messi per strappare il Pallone d’Oro dalle mani di Cristiano Ronaldo, detentore della Champions League e del Campionato Europeo per Nazioni.

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