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Marco D'Ottavi
Le migliori rapine sventate dai calciatori
14 set 2020
14 set 2020
Contro gli altri o contro se stessi.
(di)
Marco D'Ottavi
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Fateci caso: quante volte avete sentito di un calciatore che ha sventato una rapina? Esiste, lo sappiamo, tutta una casistica di calciatori rapinati, in casa o in strada, e insomma possiamo capirne i motivi, ma perché così tanti calciatori sventano rapine? (apro una parentesi per soffermarmi sul verbo sventare, che è un bel verbo, e che - secondo Treccani - ha come prima definizione «Svuotare un recipiente dell’aria o del gas che vi sono racchiusi o compressi»).L’ultimo in ordine di tempo è stato Victor Lindelof, eroe per aver disarcionato un ladro in bicicletta nella sua città natale di Västerås, dopo che questi aveva scippato un’anziana signora. Certo, quello che fanno i calciatori finisce sui giornali e bisognerebbe sapere a quante persone in media nella vita capita di assistere e influenzare una rapina prima di farne un caso, tuttavia la storia di Lindelof è esplicativa di come, per qualche motivo, le vite dei calciatori sono diverse dalle nostre anche quando si parla di furti. Quante sono le possibilità di trovarsi davanti a un tentativo di scippo in Svezia? A Västerås, poi, città famosa per la cattedrale e per il più antico ginnasio di Svezia fondato da Johannes Rudbeckius. Non solo: uno scippo, in bicicletta, di un’anziana di novant’anni, un ladro ecologico e senz’anima. Io vivo a Roma da più di trent’anni e non ho mai assistito a una rapina e non mi sembra una cosa così strana. Una volta hanno rapinato le Poste vicino al negozio di fumetti in cui ero andato a guardare un amico giocare a Diablo in lan, ma ecco, questo è il massimo, e l’ho saputo dopo.Dopo la tentata rapina, la polizia di Västerås in un comunicato ha ringraziato un generico uomo: «Si dice che un uomo che si trovava nelle vicinanze abbia inseguito il sospetto colpevole, lo abbia raggiunto e lo abbia trattenuto finché la polizia non è arrivata sul posto», ma più che di un uomo qualunque sembrano parlare di un uomo-ragno o un uomo-pipistrello, insomma un uomo la cui identità deve rimanere segreta, ma che è evidentemente una persona migliore dei comuni cittadini. «L’uomo che è intervenuto in maniera straordinariamente rapida era di corporatura atletica. Questo è tutto quello che posso dire al momento» così Daniel Wikdahl, poliziotto locale, ha liquidato chi gli chiedeva se quell’uomo fosse realmente Lindelof (notizia poi confermata dal giornale svedese Aftonbladet), aggiungendo anche che «l’uomo che è corso dietro al sospetto era ovviamente molto veloce negli scatti brevi» e chissà cosa ne pensano i tifosi del Manchester United di quest’ultima affermazione.Come dicevo, Lindelof non è l’unico calciatore-eroe. Un topos finito addirittura nella pubblicità di una marca di pneumatici giapponese in cui Montolivo, Abate, Honda e De Sciglio (più una ragazza in costume) inseguono e fermano due malviventi in fuga su una moto con - letteralmente - una sacca piena di soldi in spalla.

I calciatori-eroi si dividono in due categorie: quelli che intervengono per salvare altri, caso più raro, e quelli che salvano se stessi, che - comunque - è una scelta non così scontata. Ecco i casi più eclatanti.

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