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Le migliori azioni del 2016
30 dic 2016
Il calcio è un gioco di squadra.
(articolo)
12 min
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L’idea di fare una lista con le migliori azioni del 2016 non ha ovviamente nessuna pretesa di esaustività. Non poter aver visto tutte le partite giocate invalida di per sé l'ambizione. La lista risente quindi non solo del mio gusto personale, ma anche al fatto che, oltre alle coppe europee, guardo principalmente Liga, serie A e Premier League.

Fatta questa premessa, ho provato a essere il più eterogeneo possibile: per le azioni con la palla ho scelto solo quelle con minimo due passaggi, così da non parlare di assist singoli di cui abbiamo già parlato qui. Ho inserito poi anche azioni senza palla e altre non prive di errori. Scrivendo questa classifica ho imparato alcune cose: non tutte le azioni hanno bisogno della palla per essere belle; non tutte le azioni belle si concludono con un gol; non tutte le azioni belle sono prive di errori.

Cominciamo!

Spagna vs Turchia - 12/06

Per diversi motivi, l’Europeo non è stato certo il tripudio del gioco associativo. Ricorderemo molto più le gesta dei singoli rispetto alle azioni corali. Soprattutto per questo l’azione organizzata dalla Spagna per il gol del 3-0 contro la Turchia merita un posto in questa classifica.

Jordi Alba riceve il cambio di gioco e si appoggia all’ala Nolito sullo stesso asse verticale, che gli ridà palla. Sembra uno schema semplice, costruito per liberare la fascia al terzino. La palla va alla mezzala Fàbregas che si gira verso destra e sposta l’attenzione della difesa su di lui mentre si innesca un doppio movimento di Nolito e Alba: uno taglia verso il centro dell’area (Nolito) e l’altro verso l’esterno (Alba). Il movimento di Nolito porta il terzino destro a seguirlo in marcatura e libera spazio per Jordi Alba, seguito dall’esterno alto. Fin qui tutto chiaro per la difesa turca, poi però c’è il fattore Iniesta che riceve palla fa saltare il banco: Nolito invece di tagliare verso il centro dell’area continua a rimanere fuori e anzi si avvicina a Iniesta; a quel punto Jordi Alba, invece di rimanere esterno, accelera e taglia lui verso il centro.

Il movimento di Nolito fa da esca alla difesa turca, Iniesta però non serve lui ma Jordi Alba con un delizioso esterno, che a quel punto deve solo passarla a Morata per spingerla dentro. L’azione è semplice ma efficace, il pallone non ha mai lasciato terra e nessuno ha dovuto tentare il dribbling. L’unico grado di separazione tra un’azione replicabile da chiunque e questa è il tocco d’esterno di Iniesta. Oltre alla conoscenza profonda dei tempi di gioco.

Real Sociedad vs Barcellona - 27/11

Sono tantissime ormai le squadre che pressano alte, provando a condizionare i ritmi della partita e le azioni avversarie. Qui però la Real Sociedad si muove con una particolare armonia, necessaria per fronteggiare un avversario di livello così alto come il Barcellona.

La Real Sociedad con quest’azione dimostra come anche contro il Barcellona si possa dettare il contesto della partita se si è in grado di eseguire la propria strategia meglio degli avversari. Qui i blaugrana sono costretti ad arretrare con la palla sull’esterno dopo che le linee di passaggio sono bloccate dalla pressione uomo su uomo. Al momento del retropassaggio scatta il meccanismo voluto da Eusebio: la punta Willian José con una corsa continua costringe prima Mascherano al passaggio per il portiere Ter Stegen, e poi lo stesso Ter Stegen a proteggere palla e a rilanciare lungo non avendo nessun compagno smarcato disponibile. L’unico libero sarebbe il centrale Piqué, intelligentemente allargatosi sull’angolo sinistro del campo, ma il portiere tedesco spostatosi il pallone a sinistra sul movimento di Willian José non può vederlo. Ter Stegen ha dei piedi fatati e nonostante la pressione arriva senza problemi a trovare Neymar a centrocampo, ma la verità è che tutti i possibili bersagli sono sotto controllo della Real Sociedad, che aveva già previsto dove avrebbe lanciato il portiere in quella situazione. Neymar è stato subito scippato della palla da Carlos Martinez mossosi in anticipo. Una volta presa palla Martinez lascia il pallone a Carlos Vela per iniziare l’azione offensiva.

Borussia Dortmund vs Sporting CP - 02/11

Capovolgere una situazione di schiacciante inferiorità numerica sul lato dell’area di rigore in un tiro dentro l’area piccola è una delle cose più complicate del calcio. Farlo senza l’ausilio di un solo dribbling fa parte di quel tipo di cose che di solito riescono solo in allenamento, col privilegio della mente libera. Pulisic e Götze nella sfida di Champions League contro lo Sporting CP hanno scritto un compendio di circa 5 secondi sulla gestione dei tempi e degli spazi in area di rigore.

La punta del Dortmund, Ramos, riceve dopo essersi allargato fuori dall’area e passa la palla a Götze. Il tedesco fa la miglior cosa possibile: passa di prima e poi si muove subito nello spazio tra due avversari per lasciare libero e in possesso il compagno Pulisic con in più una soluzione di passaggio. La palla viaggia alla stessa velocità da Ramos a Pulisic, che ha l’intelligenza di fare una pausa e aspettare che Götze sia abbastanza lontano nel movimento per poi chiudere il triangolo e muoversi lui stesso. Una sorta di treccia tutta palla a terra che lo stesso Götze continua ancora di prima, rimettendo il pallone al centro e trovando Pulisic libero. Peccato solo che il diciottenne americano colpisca la traversa.

Se è vero che l’azione è stata facilitata della complicità di uno dei quattro avversari in area (in questo caso a Carvalho viene il dubbio se ha chiuso la macchina o meno e mentre prova a ricordarsene non segue il movimento di Pulisic) questo sminuisce relativamente l’azione del Dortmund.

Atlético Madrid vs Barcellona - 13/04

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Non esiste un singolo giocatore che possa bloccare Messi durante 90 minuti. Il 2016 ha mostrato che servono una serie di accorgimenti per far sì che una volta che Messi ha ricevuto il pallone non si trovi mai al limite dell’area o con la possibilità di avere una linea di passaggio in verticale libera. Non è detto che questo basti, come dimostrato dall'ormai famoso tentativo dell’Espanyol di non farlo arrivare in porta mettendogli davanti 4 giocatori. C’è un sistema difensivo che ha però retto in un momento cruciale dell’anno: quello dell’Atlético Madrid, che ai quarti di Champions ha speso tutte le proprie energie per rendere la vita durissima al 10, riuscendoci.

Forse alla fine scontrarsi ripetutamente contro il proprio spauracchio rende ogni scontro più gestibile. L’Atlético in quest’azione ha mostrato come si corregge un errore in difesa posizionale attraverso letture difensive e sangue freddo. Gabi esce dal centro per andare su Iniesta mentre l’altro centrocampista centrale, Augusto Fernandez, viene superato da Neymar con il primo controllo. A questo punto Messi può ricevere palla sulla trequarti sguarnita. Capiti i movimenti dei due centrocampisti, però, entrambi gli esterni si affrettano a correggere la posizione. Saúl fa una diagonale per andare nella posizione teorica di Gabi e Koke si fionda verso Messi prima ancora che parta il passaggio di Neymar. Il risultato è che Messi, che avrebbe dovuto ricevere solo e con spazio sulla trequarti, si trova attaccato da Koke, che lo spinge verso Saúl, che può entrare in contrasto, rubare palla e andare via. L’Atlético è passato da una situazione critica a una ripartenza da sfruttare con tanto spazio davanti.

Real Madrid vs Athletic Club - 13/02

Il Real Madrid di Zidane ha talmente tanto talento da potersi trasformare in qualsiasi squadra voglia a seconda degli avversari. La sua versione migliore però è quella che sfrutta il talento del proprio centrocampo per guidare la transizione offensiva. Ho scelto quella che credo non solo sia la più bella ma che dimostra anche la differenza tra una transizione offensiva e un contropiede.

Modric intercetta un pallone conteso sulla propria trequarti e fa partire una transizione che finisce in un attacco posizionale 4 contro 4. Modric disegna sul campo una composizione usando i compagni come note: fa avanzare il pallone muovendosi sullo spartito lui stesso e permettendo ai compagni di citare tutti a un tocco. La sensibilità nel piede del croato e il suo movimento in avanti in crescendo permette al pallone di scorrere con velocità sempre maggiore sul campo e far sì che anche i tentativi di intervento dei giocatori dell’Athletic non riescano a modificare di nulla la direzione dell’azione. Come diceva Cruyff: «La cosa migliore è che il ritmo con cui si muove il pallone sia alto, così il rivale arriva sempre tardi».

Villarreal vs Liverpool - 28/04

Nella categoria “tecnica in velocità” vince quest’azione del Villarreal in semifinale di Europa League contro il Liverpool. La squadra di Marcelino era famosa per iniziare il proprio attacco posizionale dalla trequarti difensiva e riuscire ad imprimere un’accelerazione improvvisa alla manovra con il passaggio in verticale di Bruno Soriano e arrivare quindi pochi passaggi alla conclusione. In questo caso l’azione accelera dopo il delizioso tocco di collo esterno di Denis Suárez per saltare l’intervento avversario in pressione. Denis Suárez sa già che dopo il tocco deve sfruttare il vantaggio posizionale guadagnato e si fionda in avanti in attesa che il pallone arrivi a Bruno Soriano e che il capitano gli faccia arrivare il pallone nuovamente sui piedi.

Il lancio, neanche a dirlo, è perfetto per il controllo di Denis Suárez. Una conduzione breve dopo lo stop permette ad Ádrian di raggiungere la posizione giusta per concludere a rete. L’azione è ricca di gesti di tecnica pura (tutto quello che fa Denis Suárez, ma anche il lancio di Bruno Soriano), ma forse la cosa più bella è la capacità della squadra di alternare gioco corto e lungo senza mai uscire dalla fascia centrale del campo e senza mai fare un passaggio che non faccia avanzare la palla.

Bayern Monaco vs Juventus - 23/02

Nella prima ora della bellissima sfida d’andata tra Bayern e Juventus i bavaresi hanno messo in campo una vera lezione di gioco di posizione, con creazione di vantaggio posizionale continua e una difesa proattiva dopo la perdita (nella metà campo della Juventus il Bayern ha recuperato 20 palloni ed è riuscito in 9 contrasti su 13). Proprio questo secondo aspetto è quello che voglio sottolineare.

Qui Thiago Alcantara sbaglia un passaggio in verticale regalando il pallone alla Juventus, che dopo il mancato controllo di Khedira, potrebbe comunque iniziare la transizione offensiva con Dybala. Ma scatta subito il meccanismo di recupero. Non è Thiago ad andare su chi ha la palla, lui si accorge del movimento alle spalle di Cuadrado e si preoccupa di togliere la linea di passaggio che Dybala avrebbe con l’ala. Guadagna quindi tempo per permettere a Vidal di fiondarsi davanti al portatore e costringerlo a preferire la conservazione del possesso al lancio senza linea di passaggio. Una volta giratosi con la palla però Dybala è circondato: Bernat gli toglie l’esterno del campo, Vidal lo pressa alle spalle e Douglas Costa va a contrasto togliendogli il possesso.

La transizione offensiva bianconera si spegne sul nascere: e il Bayern recupera palla. Per fortuna della Juventus Lewandowski entra troppo deciso (oppure Lichtsteiner accentua la caduta) e l’arbitro fischia il fallo. La perfezione nell’esecuzione dei meccanismi non esiste, ma ci si può andare molto vicini.

Napoli vs Fiorentina - 22/12

Questa è l’azione più bella della Serie A 2016. Il modo con cui il Napoli resiste alla pressione della Fiorentina e riesce ad arrivare alla conclusione è impressionante. Certo, il Napoli è regala azioni splendide ogni partita e non è stato facile sceglierne una. Questa però ha qualcosa di speciale, perché parte da una situazione di criticità di sistema che il Napoli supera attraverso la fiducia incondizionata nei propri principi di gioco. È un grande inno alla coerenza.

La Fiorentina riesce a forzare l’errore di Albiol, a cui Chiriches, rimedia recuperando palla e appoggiandosi a Reina. Da notare il movimento di Insigne accorso in aiuto dei due centrali per fungere da punto di partenza per l’uscita del pallone dalla difesa sul rilancio del portiere. Da quel momento il Napoli usa il pallone per ordinarsi in campo e solcarlo da forme geometriche. Insigne, Diawara, Hamsik, Insigne, Hamsik. Tutto per permettere allo slovacco di ricevere alle spalle del centrocampo della Fiorentina e poter avanzare con il pallone in conduzione lungo la trequarti. Hamsik raggiunge sul lato opposto Callejon e Zielinski, isolati in 2 vs 1, e in grado di arrivare alla conclusione (sarebbe stato meglio tirare di prima piuttosto che cercare il dribbling? È difficile capire la luce della porta dalla prospettiva di Zielinski). Il Napoli ha percorso tutto il campo dalla propria difesa all’area avversaria senza perdere mai il controllo del pallone.

Siviglia vs Atlético Madrid - 23/10

Juanma Lillo è uno dei filosofi spagnoli del calcio di posizione ed è il secondo al Siviglia. È facile immaginarselo ripetere in allenamento ossessivamente ai giocatori frasi come: "Non prendere palla se non vuoi generare niente. Prendila per superare le linee” o anche: “Generare superiorità sulla linea seguente, non passarla lateralmente se non provochi niente”. Sono parole sue e le vediamo tutte materializzate in quest’azione.

La palla dal centro arriva a Mariano sull’esterno per permettere a Nasri di ricevere con spazio dietro la linea di centrocampo dell’Atlético. Da lì ogni tocco è fatto per muovere la sfera tra le linee e generare scompiglio nel sistema avversario. Va detto che l’azione esiste grazie al talento dei giocatori a disposizione di Sampaoli e alla loro capacità di lettura della situazione: il primo tocco orientato di Nasri costruisce il tempo per servire l’appoggio del “Mudo” Vazquez, che di prima spalle alla porta prolunga l’azione chiudendo il triangolo. C’è poi la lettura di Vietto, che nel muoversi e fare sponda per i compagni ha pochi rivali al mondo: una volta capito che il passaggio di Nasri non gli permetterà di stoppare la palla e arrivare in area libero fa tornare la palla al compagno con la stessa velocità con cui gli è arrivata. Il tiro di Nasri però non è all’altezza dell’azione e sbatte mestamente sul palo. A dimostrazione, ancora una volta, che il calcio è un gioco sofisticato e che i dettagli da considerare per la costruzione di una grande azione sono tanti e fragili come un fiore di cactus.

Liverpool vs Leicester - 10/09

Il Liverpool di Klopp, nei suoi momenti migliori, è pura verticalità cinetica. Nell’azione contro il Leicester ogni parte della squadra è utile e tutto, ma proprio tutto, l’asse centrale del Liverpool partecipa allo sviluppo della manovra.

Il pallone arriva in area attraverso la fascia centrale del campo, con il Leicester schierato e con un totale di tre passaggi tutti di prima. Una catapulta usata per far arrivare il pallone in una situazione che sfrutti la difesa alta avversaria. Il laser pass di Lucas Leiva taglia la linea centrale, arriva a Firmino che tocca palla di prima spalle alla porta e costruire il tempo di caricare il colpo per Henderson. Quest’ultimo effettua un lancio oltre la linea difensiva dove trova Sturridge pronto a raccoglierlo. Il tacco con cui serve e premia il movimento di Mané è veramente la ciliegina sulla torta. Di tutte le azioni viste in Premier League nel 2016 questa è la più bella: è dinamica come vuole il campionato e unisce comunione d’intenti non solo dal punto di vista dell'atletismo ma anche sotto quello della razionalità.

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