L'Ultimo Uomo

  • Calcio
  • NBA
  • Sport
  • Dizionario Tattico
  • Expected Goals
  • Calcio
  • NBA
  • Sport
  • Dizionario Tattico
  • Expected Goals
  • Chi siamo
  • Le Firme
  • Archivio
  • Newsletter
  • Sponsor
  • Long-Form
© Alkemy. Made with love
Informativa Cookies
Foto di Thearon W. Henderson/Getty
Classificone Dario Vismara 29 dicembre 2016 7'

Le giocate più insensate del 2016

Ma come diavolo hanno fatto?

Condividi:

Il basket USA è una miniera di giocate insensate, intese come quelle azioni che perfino nel contesto più competitivo del mondo spiccano per originalità, esecuzione, ma soprattutto capacità di piegare la logica. Certe cose, molto semplicemente, non sarebbero dovute andare così ma lo hanno fatto. Qui ne abbiamo fatto una selezione, ben consapevoli che moltissime altre giocate sono rimaste fuori (segnalatecele!) ma che, per la portata storica o la semplice spettacolarità del gesto, sono rimaste nei nostri cuori e nelle nostre memorie negli ultimi 12 mesi.

 

 

10) DeRozan si appende in camera il poster su Gobert

 

Quello che rende così incredibile la pallacanestro NBA è che in ogni istante può succedere qualcosa di assolutamente incredibile. Prendete l’inizio di questa azione: DeMar DeRozan riceve un normalissimo ribaltamento di lato e si appresta ad attaccare Gordon Hayward per l’ennesimo uno-contro-uno della sua carriera, ma gli basta un decimo di secondo per prendere un passo di vantaggio e lanciarsi verso il canestro con un’accelerazione da zero a cento degna di una Formula Uno. Da lì in poi gli bastano due palleggi per prendere velocità e presentarsi all’appuntamento per il frontale con Rudy Gobert. Ecco, quello che rende questo poster migliore rispetto a tanti altri è la qualità dell’avversario posterizzato, perché Gobert non lo si può comprendere finché non lo si è visto dal vivo — e credetemi, è veramente grosso.

 

 

9) Isaiah Thomas ha gli occhi dietro la fascetta

 

 

Ogni giocata che Isaiah Thomas fa su un campo da basket NBA ha un qualcosa di insensato. Anzi, riformulo: la presenza stessa di Isaiah Thomas su un campo da basket NBA è insensata. Uno che arriva a malapena al metro e settantacinque non dovrebbe essere in grado di fare le cose che fa Thomas, così come in questa occasione non dovrebbe essere in grado di vedere Jae Crowder dopo essersi buttato in mezzo alla difesa dei Bucks, una selva selvaggia di wingspan e atletismo in grado di inibire l’attacco dei Celtics per 15 secondi abbondanti. Normalmente uno dovrebbe essere in grado di fare quel passaggio perché talmente alto da vedere “sopra” le difese: Isaiah Thomas invece vede sotto e dietro, e fa cadere il pallone esattamente tra le mani di Crowder con una parabola dolcissima.

 

 

8) LeBron James ha un paio di occhi extra, ma nessuno sa dove siano

 

 

La prossima volta che un vostro amico, un conoscente, un tizio a caso su Facebook, un troll su Twitter o un passante qualsiasi dirà “LeBron-James-è-solo-fisico-e-fa-sempre-passi”, voi ricordatevi di questo Vine, chiedetegli di pazientare un secondo, tirate fuori lo smartphone, attendete che si carichino i 6 secondi del video e poi, con un sorriso serafico, mostrategli questo passaggio dicendo solo: “Quante cose che ti sei perso nella vita”.

 

 

7) Larry Nance Jr. cita Space Jam

 

 

Essere figlio d’arte non è facile.
Essere figlio d’arte del primo vincitore della gara delle schiacciate non è per niente facile.
Essere figlio d’arte del primo vincitore della gara delle schiacciate e riuscire a crearsi una reputazione tale da raggiungere o anche superare quanto fatto da papà è unico.

 

Il fatto che Larry Nance Jr. sia riuscito a chiudere questa schiacciata pur essendo a tipo due metri dal canestro lo rende la cosa più simile a Michael Jordan che allunga il braccio alla fine di Space Jam che si sia vista da vent’anni a questa parte. Non aveva aggrappati tutti i Monstars alle terga, ma il peso dell’etichetta del figlio d’arte sì. E anche per questo è la schiacciata dell’anno. (PS. Anthony Bennett dove vai 😐 )

 

 

6)Kris Jenkins scrive la Storia

 

 

Una finale NCAA è speciale per definizione, ma una finale NCAA che si conclude con un buzzer beater da 8 metri diventa istantaneamente leggenda. Qui la portata di insensatezza è data soprattutto dal modo in cui la difesa di North Carolina si dimentica totalmente di Kris Jenkins, l’uomo che aveva fatto la rimessa — ma non sono forse gli errori di questi giovani giocatori a rendere il college basket quello che è? Gli errori e le emozioni più pure che riesce a tirare fuori alle persone, che si possono vedere da questo video.

 

 

5) Steph Curry piega la realtà al suo volere

 

 

In un’epoca in cui tutto l’archivio storico di ciò che è successo è a portata di qualche click, è incredibile osservare come la gente si sia quasi dimenticata — o, per meglio dire, stancata — di Steph Curry. Eppure quando ha messo a segno questo canestro per vincere all’overtime contro OKC c’era gente pronta a gettarsi ai suoi piedi e a eleggerlo capo dell’umanità — e stiamo parlando di fine febbraio 2016, non del 1942. Sì, le Finali. Sì, il ginocchio. Sì, la moglie sui social. Sì, nella partita di Natale ha giocato male. Sì, ma uno che fa queste cose con questa fiducia nei propri mezzi passa una volta ogni tanto. Come questa cometa che ha lasciato andare da appena oltre la metà campo, che rimane uno dei momenti più incredibili di tutto l’anno appena passato. Vorrei poter tornare indietro nel tempo e poter dire a tutti: “Vi rendete conto che a fine dicembre arriverete ad odiare questo qui?”.

 

 

4) Aaron Gordon reinventa la gara delle schiacciate

 

 

Tra le tante cose per cui dovremmo ricordare il 2016, il ritorno in grandissimo stile della Gara delle Schiacciate dovrebbe occupare uno dei primi posti. Dopo anni a sentirci dire che non si poteva inventare più niente, che tutto era già stato fatto e che la gara non aveva più senso, Aaron Gordon se ne è uscito con questa rivisitazione della schiacciata-sopra-la-mascotte facendosi passare la palla sotto le gambe unite. Un gesto tecnico che sarebbe difficile per un saltatore in alto e che invece lui fa con una facilità quasi vergognosa, tenendo la schiena piegata in avanti e riuscendo a far passare il pallone da una mano all’altra come fosse un’arancia. Anche fare una sola di queste cose sarebbe complicato: farle tutte assieme è assolutamente insensato.

 

 

3) Klay Thompson mette a ferro e fuoco Oklahoma City

 

 

Nel corso degli ultimi anni Klay Thompson ci ha abituati a esplosioni al tiro improvvise in grado di radere al suolo tanto le difese avversario quanto la logica che governa questo mondo: i 37 punti in un quarto con 13/13 al tiro contro Sacramento, i ben più recenti 60 punti in 29 minuti contro Indiana, svariate altre escursioni sopra i 40 in cui ogni cosa che tocca si trasforma in una palla di fuoco da lanciare il più in fretta possibile verso il canestro. Ma le 11 triple segnate in gara-6 contro Oklahoma City hanno cambiato il corso stesso della storia dei Golden State Warriors, che se avessero perso quella partita non solo avrebbero mancato l’appuntamento con la finale (con tutta una serie di conseguenze interne che non si possono prevedere), ma neanche sarebbero arrivati a prendere Kevin Durant (che sarebbe rimasto a OKC). Se vi va di rivedere quei canestri, fate attenzione al punteggio delle cinque segnate nell’ultimo quarto: gli Warriors si trovano sempre tra il -8 e il -7, lì lì per subire un mini-parziale e affogare sotto una doppia cifra di svantaggio. Invece quei canestri — uno più insensato e veloce dell’altro fino a quello del definitivo sorpasso, ça va sans dire — li hanno tenuti a galla come una scialuppa aiuta un naufrago ad affrontare il mare in tempesta. Prima o poi qualcuno scriverà una oral history su questa partita e su questa prestazione e sarà bellissimo.

 

 

2) Kyrie Irving: The Shot

 

In questo pezzo su cui vi invito a cliccare, il Wall Street Journal ha definito quello di Kyrie Irving “The Biggest Shot in NBA History”, dato che secondo i loro calcoli ha cambiato il risultato finale del titolo – e quindi delle carriere della maggior parte delle persone coinvolte – del 32%. Il tiro in sé e per sé non è nemmeno così difficile per uno come Kyrie: certo, l’importanza del momento lo rende di un peso specifico incalcolabile, ma quante altre volte ci è capitato di vedere Irving isolarsi su un quarto di campo e segnare per una tripla contestata? Quello che fa la differenza – e fa capire che si tratta di un momento veramente speciale – è il modo in cui Kyrie salta quei cinque-dieci centimetri più del solito e allunga ulteriormente gli addominali per guadagnare l’elevazione necessaria e rendere inutile la mano protesa di Curry (che peraltro aveva fatto un lavoro egregio). A certi livelli, sono i dettagli che fanno la differenza. Quei due, insieme a mille altri fattori (a partire da Tyronn Lue che disegna la rimessa per lui, tanto è vero che dopo il tiro Kyrie si gira e lo indica), hanno deciso il tiro più importante dell’anno.

 

 

1) LeBron James non arriva in ritardo all’appuntamento col destino

 

 

Se cercate una spiegazione scientifica a questa giocata, potete provare con questo video di Sports Science. Se ne cercate una storica, possiamo dire che è la giocata definitiva di tutta la carriera di LeBron James. Se ne cercate una logica, semplicemente non c’è. Ormai l’avrete vista e rivista milioni di volte, ma se c’è una cosa che mi sento di sottolineare, è la capacità di LeBron di reagire e cambiare obiettivo della giocata in tempo infinitesimale da Curry a Iguodala, come noi potremmo spostare il mirino quando giochiamo a uno sparatutto semplicemente schiacciando un tasto sul joypad. Solo che quelle sono impostazioni assistite dei videogiochi, non l’appuntamento col proprio destino. Almeno una volta nella vita tutti dovremmo provare cosa si sente a essere all’interno del corpo di LeBron James, cosa vuol dire poter scaricare a terra tutti quei cavalli nell’accorciare i passi per prendere il tempo e salire per stoppare quel tiro. Forse la tecnologia ci aiuterà anche in questo, forse in un futuro non troppo lontano la realtà virtuale ci permetterà di sentirci delle macchine da guerra su un campo da basket. Fino a quel momento, possiamo semplicemente guardare e riguardare la giocata più insensata del 2016.

 

 

Tags : klay thompsonkyrie irvinglebron jamesstephen curry

Dario Vismara è caporedattore della sezione basket de l'Ultimo Uomo. Laureato in linguaggi dei media con una tesi sulla costruzione mediatica della carriera di LeBron James, ha lavorato come redattore a Rivista Ufficiale NBA e nel 2016 è passato a Sky Sport curando la sezione NBA del sito. Ha tradotto "Eleven Rings. L'anima del successo" (Libreria dello Sport) ed è il curatore della "Guida NBA 2017-18" (Baldini & Castoldi).

Condividi:
Carica i commenti ...

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi "Stili di gioco" direttamente nel tuo inbox.

Potrebbero interessarti

Classificone Redazione 7'

I migliori gol di dicembre 2020

Un mese di gol natalizi.

Classificone Redazione 8'

25 idee per i regali di Natale 2020

Maglie, tazze, cartonati e altre idee per fare una grande figura a Natale.

Classificone Redazione 8'

10 video a tema sportivo da vedere comodamente da casa vol. 3

Tre film, gli highlights di Totti a Euro 2000 e altri video per continuare a resistere in quarantena.

Classificone Redazione 6'

10 video a tema sportivo da vedere comodamente da casa vol. 2

Documentari, gran premi indimenticabili e video dei Monty Python per resistere in quarantena.

Classificone Redazione 7'

10 video a tema sportivo da vedere comodamente da casa

Documentari, vecchi eventi sportivi, canali Twitch con cui passare il tempo a casa.

Dello stesso autore

NBA Dario Vismara 10'

Fate largo a Zion Williamson

Nell’ultimo mese abbiamo cominciato a scoprire un giocatore nuovo, che ha ancora grandi margini di miglioramento.

NBA Dario Vismara 10'

Tutti quanti vogliono fare gli Utah Jazz

Con un volume enorme di triple e la difesa orchestrata da Rudy Gobert, i Jazz sembrano un’equazione irrisolvibile per il resto della NBA.

NBA Dario Vismara 9'

Neanche questo Jokic nasconde i problemi dei Nuggets

Il centro sta giocando ai massimi livelli in carriera, ma il resto di Denver non è salito di livello.

NBA Dario Vismara 12'

Kyrie Irving è più complicato di così

Cercare di dare un senso alla sua assenza di due settimane dai campi di gioco.

NBA Dario Vismara 8'

Tutte le ramificazioni dello scambio di James Harden

Alla fine il Barba è andato ai Brooklyn Nets.

I più letti del mese

Serie A Redazione 16'

Come riparare il vostro Fantacalcio

Non è ancora tutto perduto.

Calcio Fabio Barcellona 10'

Di cosa parliamo quando parliamo di costruzione dal basso

Un aspetto di cui si parla spesso a sproposito.

Sport Andrea Cassini 25'

Bobby Fischer contro gli scacchi

Ritratto doloroso di un genio fragile.

Calcio Redazione 4'

Manifesto per un calcio più semplice

Davvero il più semplice possibile.

Champions League Marco D'Ottavi 12'

La brutta serata di Cristiano Ronaldo

Una delle peggiori partite di Champions League di CR7.

altro da lebron james
NBA Redazione basket 16'

Le domande fondamentali della stagione NBA 2020/21

Squadre, temi e personaggi della stagione che più incerta di sempre.

NBA Lorenzo Bottini 15'

Anthony Davis risolve ogni problema

I playoff hanno cancellato qualsiasi dubbio sul lungo dei Lakers.

NBA Dario Vismara 7'

LeBron James si è ripreso il suo trono

A quasi 36 anni, il Re è ancora il giocatore di pallacanestro più forte del pianeta.

altro da stephen curry
NBA Francesco Tonti 21'

Guida (s)ragionata al Fantabasket NBA 2018/19

Appunti, consigli e power ranking per la prossima stagione fanta-cestistica.

NBA Redazione basket 9'

Dare un senso alla sconfitta

Gli Warriors non hanno coronato la stagione da 73 vittorie con il titolo NBA. Cosa ne dobbiamo dedurre?

Classificone Valerio Coletta 5'

6 tricks di Steph e Kyrie

6 modi per umiliare i vostri avversari al campetto quest’estate.